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venerdì 28 dicembre 2012

Moratoria CRIAS, forse ci siamo.


Finalmente, forse, si apre uno spiraglio per la moratoria Crias. Dopo aver spiegato, in modo incalzante, l'importanza di questa misura sia al presidente Crocetta che all'ass. Vancheri tramite lettere, fax, sms, twitt e post; pare che a breve la giunta regionale darà “potere” di deliberazione al commissario della Crias e prorogherà l'agevolazione. Va sottolineato come in questa vicenda la Cna si è mossa a tutti i livelli ad iniziare dal quello regionale. Infatti, il presidente Giuseppe Cascone e il segretario regionale Mario Filippello nell'incontro con l'assessore (27/12/2012) hanno rinnovato le nostre richieste. Va evidenziato anche l'interessamento della deputazione regionale del nostro territorio, ed in particolare degli on.li Giuseppe Digiacomo e Giorgio Assenza. Entrambi, nell'ultimo periodo, si sono attivati nel sollecitare la sospensione.
Non immaginavamo che per venire incontro a delle esigenze legittime, dovute, doverose si dovesse insistere in questo modo. E' proprio vero che l'idea di rilancio e salvaguardia delle microimprese è confinato negli angoli più bui del dibattito politico. L'impresa artigiana non ha mai chiesto sussidi, ma attenzione e rispetto. Soltanto per questa ragione dovrebbe ricevere più cure. Noi siamo impegnati affinché questo modello economico riceva il rispetto dovuto, abbia pieno diritto di cittadinanza e non venga trattato da figurante. Continueremo a vigilare, sollecitare e denunciare ogni forma di ingiustizia o dimenticanza che ne impedisce crescita e sviluppo.  Il futuro di questo territorio dipende dalle microimprese e dalla loro capacità di migliorarsi.



mercoledì 19 dicembre 2012

La CNA è vicina a chi protesta. La classe politica si muova


La crisi in cui versano le imprese ortofrutticole del nostro territorio non riguarda in modo specifico la serricultura ma l'intero sistema economico della fascia trasformata. Le aziende che producono imballaggi, l'autotrasporto, l'impiantistica specializzata e tutto il terziario vivono, e non da ora, nell'economia dell'incertezza più profonda. Siamo vicini a chi ha manifestato e sta manifestando per non essere travolto dai debiti, dalla pressione fiscale, e dalla mancanza di accesso al credito. La loro lotta è anche la nostra. Pochi giorni fa l'INPS regionale ha presentato il bilancio sociale 2011. Il nostro territorio, che per anni è stato l'espressione più significativa del capitalismo molecolare (migliaia di piccole imprese agricole, artigianali e commerciali effervescenti), ora vive quasi esclusivamente di assistenza e di ammortizzatori sociali. Cassa integrazione e indennità di disoccupazione sono cresciute esponenzialmente (cosa succederà quando il fondo per il sostegno sociale verrà consumato?), così come sono aumentati i pensionati. Ma gli importi di queste prestazioni non sono sufficienti a soddisfare le esigenze delle famiglie (la media delle pensioni e di 700 euro mensili a fronte delle 870 euro del resto d'Italia). Questi dati ci dicono con estrema chiarezza come ogni forma di lavoro legale stia diventato un miraggio, mentre, con forza, si stanno affermando forme di lavoro irregolare con tutte le sue sfaccettature. Questi numeri sono oro per la criminalità organizzata ed in particolare per l'economia criminale. Lo ripetiamo da tempo e non ci stancheremo di ripeterlo: noi abbiamo il compito di sollecitare e proporre soluzioni ma la classe politica di questo territorio deve mettersi in moto, non può continuare a nascondersi, non può rimanere muta. Il loro silenzio indica un malinconica indifferenza. Dobbiamo uscire dalla logica dell'assistenza e rimettere in moto la dinamicità che ci ha distinti.

domenica 16 dicembre 2012

Bilancio sociale INPS 2011, la Sicilia vive di ammortizzatori sociali


La Sicilia riesce ancora ad arrancare. Calano i lavoratori attivi ma “grazie” a pensioni da miseria, alla cassa integrazione e all'indennità di disoccupazione si può ancora "campare".  Questo in sintesi il bilancio sociale dell'INPS Sicilia presentato a Palermo presso la sede regionale di via Toselli dal direttore Maria Santa Petrotta. Crescono i pensionati, ma è stato evidenziato come l'importo medio mensile delle pensioni erogate in Sicilia sia di 700 euro a fronte delle 870 euro del resto d'Italia. La cassa integrazione guadagni rispetto al 2010 è aumentata di oltre il 40%, mentre le indennità di disoccupazione ordinaria sono aumente del 10,2 %. Si è registrato un lieve aumento anche nelle disoccupazioni con requisiti ridotti. In controtendenza l'indennità di disoccupazione agricola, diminuita del 2,95%. E' evidente come questi dati ci dicano indirettamente che  il lavoro nero, con tutte le sue sfaccettature, ormai si afferma con prepotenza. Siamo difronte ad una emergenza economica e sociale di proporzioni enormi. Il lavoro legale, anche come concetto, si sta vaporizzando. Fino a quando può durare?

sabato 15 dicembre 2012

Tagli ai costi della politica entro una settimana o per la Sicilia scatteranno le sanzioni da Roma.


Manca una settimana per ridurre gli emolumenti ed eliminare cumuli di compensi per Presidente della Regione, assessori e deputati regionali, ma da quanto ci risulta pare che alla regione ancora non si muova nulla. Al di là dei soliti annunci di tagli di spesa sembra non esista nessun provvedimento adottato. Ma l'articolo 2 della legge 7 dicembre 2012 n. 213 è chiaro: entro il 23 dicembre le Regioni devono adeguare il regime dei compensi degli amministratori (presidente, assessori, componenti del Parlamento) a quello concordato tra la Conferenza delle Regioni ed il Governo sulla base dei parametri delle regioni più virtuose (Regione Umbria e Regione Emilia-Romagna). Infatti, l'accordo raggiunto tra Regioni e Governo prevede che i Presidenti non possono percepire più di 9.790 euro netti ed i parlamentari ed assessori 6.613 euro netti, ovviamente onnicomprensivi di qualsiasi ulteriore attività. Altra questione è che i contributi ai gruppi parlamentari non possono eccedere i 5.000 euro annui per parlamentare. Soltanto questa ultima previsione consente di ridurre sul prossimo bilancio regionale di oltre 11,5 milioni lo stanziamento annuale dell'Ars che pesa per quasi 170 milioni di euro l'anno. Se il Parlamento siciliano non si adeguerà entro i termini previsti, dal primo gennaio 2013 verranno applicate sanzioni con riduzione dell’80 per cento dei trasferimenti erariali alla Regione (sono esclusi i finanziamenti per il trasporto pubblico locale e per il servizio sanitario regionale). La mancata attuazione delle misure di contenimento della spesa, può dar luogo anche allo scioglimento del Parlamento regionale. Unica deroga, nel caso vengono concessi ulteriori sei mesi, quando le modifiche prescritte impongano la revisione Statutaria, come in Sicilia, per la riduzione dei parlamentari e degli assessori. Insomma, se i vecchi e nuovi inquilini di Palazzo dei Normanni non provvederanno prima di Natale a ridurre i loro privilegi saranno i cittadini, le famiglie e le imprese siciliane a pagare per loro. NON POSSIAMO PERMETTERLO.

elaborazione articolo pubblicato su http://livesicilia.it/2012/12/15/costi-della-politica-casta-sicilia_230108/

Aumenta la disoccupazione, l’economia locale è quasi al palo. Serve trovare una rapida via d’uscita da questa fase di stallo.


L'economia locale è quasi al palo. La recessione è netta e non si intravvedono segnali di inversione del ciclo. Il rallentamento si è accentuato molto nei mesi estivi quando, cioè, sono entrate a regime le norme sul risanamento dei conti pubblici e quindi maggiore carico fiscale, credito ancora più razionato e costoso, crisi del settore immobiliare, aumento dell'incertezza e alta e persistente disoccupazione. In un anno le domande di disoccupazione ordinaria nel nostro comprensorio (Acate, Comiso e Vittoria) sono crescite oltre il 50%. In sintesi, un mercato (commercio, servizi, terziario) quasi piatto ed economia più debole. Questa strana coppia si è rafforzata via via dall'inizio del 2012, e ora è diventata solida.
Se nel 2013 prevarranno le ragioni della minore avversione al rischio, allora la ripresa ci potrà essere anche se molti aggiustamenti vanno portati a termine.
Se invece avrà il sopravvento limpasse nel prendere le misure necessarie a sostenere la crescita la matassa si aggroviglierà di più e la recessione durerà più a lungo e si estenderà.
Lo scenario che noi riteniamo più concreto è fondato sulla prima ipotesi, quella più ottimistica, però servono scelte chiare, precise, definite e determinate. Ciò conferma che il mercato, l'economia non sono onnipotenti e che è la credibilità della politica a orientarli, nel bene e nel male. Spetta alla stessa politica, quindi, guadagnare il tempo perso e introdurre il corretto mix di incentivi per pilotare i cambiamenti. A livello comunale vanno riviste Tarsu, IMU, canoni di pubblicità (INPA) ect. Lo ribadiamo: la politica fiscale dell'ente deve essere basata sulla capacità e di reperire fondi regionali, nazionali e comunitari progettando iniziative che servono realmente al rilancio del territorio. Non si può continuare a far cassa tassando le imprese e le famiglie già da tempo in difficoltà. Così come la regione deve avere un ruolo diverso rispetto al passato più attenzione verso il territorio e alle sue specificità. Come organizzazione siamo sempre disponibili al confronto ma il tempo delle riviste è finito. Adesso serve concretezza. 

venerdì 7 dicembre 2012

Le nostre sollecitazioni al presidente Crocetta, forse, cominiciano a dare i primi frutti.


Dal profilo facebook di Crocetta presidente


Palermo 6 dic.

E' stato definita stamane, con la partecipazione del Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, dell'assessore all'economia Bianchi e del dirigente della programmazione Bonanno, la questione relativa alla programmazione dei fondi strutturali europei. In particolare per la chiusura della programmazione mancava la definizione al alcune attività del settore turistico, già chiariti e la definizione di circa un miliardo e seicentomila euro. La definizione della strutturazione, ha indicato come prioritario lo sblocco di tutte le zone franche urbane, allora definite con apposita procedura dai governi nazionale e regionale e coinvolgerà circa 20 città siciliane che avevano partecipato al bando. La scelta è di finanziare tutti progetti che erano stati presentati. Nel 2013 riceveranno circa il 50% dei contributi, e il restante 50% nella nuova programmazione. "Con questa scelta - afferma Crocetta - si consente alle città di iniziare a lavorare per le Z.f.u." Accanto a questo, e' stato definito il reddito di imposta delle imprese, investimenti per abbattimento barriere architettoniche per i diversamente abili, sostegno alle famiglie, ai cassaintegrati, agli ex pip, ai precari, interventi per consolidamento e manutenzione dei territori interessati da emergenza idrogeologica, interventi su infrastrutture portuali, autostradali e in particolare per la zona di Comiso (collegamento autoporto aeroporto??). Altri interventi strutturati, verranno presentati in seguito.
Il Presidente Crocetta, insieme al responsabile del dipartimento acqua ed energia Lupo, ha inoltre incontrato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, per le questioni legate alla situazione delle isole minori. Si e' discusso sulle ripercussioni relative alla fine dello stato di emergenza al 31 dicembre. Gabrielli ha rassicurato che i fondi per l'emergenza verranno trasferiti alla regione. Unica questione rimasta aperta, riguarda la problematica su Bellolampo. La nuova vasca dovrebbe essere completata entro maggio. Per quest'ultimo problema il Presidente Crocetta ha già chiesto un incontro al Ministro per l'Ambiente, incontro che dovrebbe svolgersi la prossima settimana.

mercoledì 5 dicembre 2012

Visita a sorpresa del governatore Crocetta a Vittoria ma i problemi segnalati, Crias in testa, sono rimasti irrisolti La Cna scrive una lettera aperta al presidente: “Basta una firma”


Sig. presidente,
un mese fa, pochi giorni dopo la sua elezione, con una lettera aperta le avevamo chiesto un incontro su alcuni temi che riguardano la crisi economica del nostro territorio e avevamo avanzato anche alcune proposte. Immaginando gli impegni gravosi a cui è stato chiamato, abbiamo atteso pazientemente senza scomodare (comunque non l'avremmo mai fatto) i tanti referenti che si propongono come suoi “intermediari”. La nostra lettera le è stata segnalata tramite sms, inviata nelle sue mail, nel suo profilo Facebook e nel suo profilo Twitter. Malgrado ciò non è mai giunta nessuna richiesta d'incontro. Siamo suoi “amici” su Facebook e la seguiamo su Twitter dove ci arrivano puntualmente tutte le sue notifiche, riteniamo per questo quasi impossibile che lei o i suoi collaboratori non abbiate visto la nostra missiva. Con un pizzico di disappunto abbiamo appreso che lunedì scorso, a sorpresa, lei è stato a Vittoria come ospite d'onore ad una manifestazione: l'Oscar del calcio siciliano. Cosa pensare? Veda presidente, a Vittoria la gente è abituata a darsi da fare, a non mollare mai neanche di fronte alle difficoltà più gravose. E vorrebbe che le istituzioni fossero da supporto a questa determinazione che noi cerchiamo di rappresentare. Dal 12 marzo scorso, data in cui la Giunta regionale deliberava la moratoria Crias, diverse ditte (di Vittoria ma anche di altre zone della Sicilia) attendono la sospensione voluta con forza da questo territorio. Da allora abbiamo assistito a balletti e farse di ogni tipo: “è decaduto il cda e non c'è un commissario ad acta, ... il commissario c'è ma non ha poteri per deliberare, ...sono stati chiesti i poteri per il commissario ma l'assessore non si è ancora insediato, ...la modulistica è pronta ma ...”. Insomma, la moratoria scade il 31 dicembre prossimo senza essere mai partita. Se molte ditte falliranno, verranno protestate o peggio si vedranno costrette a chiedere soldi agli usurai o ai mafiosi (guarda caso quelli sono solerti) che lei tanto contrasta, di chi sarà la colpa? Del destino cinico e baro o di una classe politica attratta dal tepore delle manifestazioni ludiche? Sig. presidente, compia un atto veramente rivoluzionario: firmi lei il decreto che dà poteri al commissario della Crias e proroghi la scadenza della moratoria. Ci vuole un attimo, un po’ di coraggio e un minimo di determinazione per dare ossigeno a tante imprese artigiane. Non ci costringa a manifestazioni pacifiche ma clamorose per una cosa così semplice. Infine, trovi qualche minuto per confrontarsi con noi. Stia tranquillo, nessuno le chiederà posti di governo o sottogoverno, ma solo possibili soluzioni su come far partire la zona franca e su come mitigare l'opera persecutoria di Riscossione Sicilia (ex Serit).


Giuseppe Santocono
Giorgio Stracquadanio

venerdì 30 novembre 2012

Tutto pronto per la decima edizione della “Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa". Nella la mattina di sabato il segretario nazionale della CNA, Sergio Silvestrini, sarà in visita all’autoporto e all’aeroporto di Comiso.


Tutto pronto per la decima edizione della “Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa” in programma domani, sabato 1 dicembre, al teatro comunale di Vittoria. L’evento sarà impreziosito dalla consegna del “Premio Atlante”, la statuetta in bronzo che raffigura il titano che sostiene sulle proprie spalle il peso del mondo, emblema sintomatico delle difficoltà con cui le Pmi sono costrette, in questo difficile periodo storico, a fare i conti. Ecco perché l’edizione 2012 dell’iniziativa fortemente voluta dalla Cna provinciale di Ragusa assume una valenza e un significato che travalica i consueti canoni. La manifestazione è in programma a partire dalle 18,30. Ma tra gli appuntamenti di rilievo, domani, ci sarà anche la visita del segretario generale della Cna nazionale, Sergio Silvestrini, ospite d’onore del “Premio Atlante”, a due tra le più importanti infrastrutture dell’area iblea. Alle 9 Silvestrini si recherà in sopralluogo, accompagnato dai dirigenti provinciali e locali della Cna, al nascente autoporto di contrada Crivello. Alle 11, inoltre, è previsto il sopralluogo di Silvestrini all’aeroporto “Vincenzo Magliocco” di Comiso la cui apertura è ormai prossima.
Un’occasione speciale – afferma il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari – per fare conoscere al segretario le potenzialità del nostro territorio nella speranza che le stesse possano essere rilanciate al più presto”. Per quanto riguarda l’evento del pomeriggio, organizzato con il contributo della Camera di Commercio di Ragusa, della Provincia regionale di Ragusa, del Comune di Vittoria, della Fiera Emaia oltre che, come sempre, della Banca Agricola Popolare di Ragusa e di Unifidi Imprese Sicilia, sarà caratterizzato da una serie di momenti. Il primo, opinioni a confronto, metterà di fronte il presidente provinciale Cna, Giuseppe Massari, il presidente della sede territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, il presidente regionale Cna Sicilia, Giuseppe Cascone, e, soprattutto, il segretario nazionale Sergio Silvestrini. Dopo si procederà alla cerimonia di consegna della terza edizione del premio “Pippo Tumino”, altra fase caratterizzante l’appuntamento. Sarà il segretario generale della Camera di commercio, Carmelo Arezzo, ad occuparsi dell’intervento di presentazione. Il premio quest'anno sarà consegnato ad Extempora Srl per la realizzazione del docufilm “L’ora di Spampinato”. Quindi, alle 20, prenderà il via la cerimonia di consegna del “Premio Atlante 2012” con l’intervento di presentazione che sarà curato dal segretario provinciale Cna Giovanni Brancati. I premi saranno consegnati dalle autorità presenti: fra gli altri, Giuseppe Nicosia, sindaco di Vittoria; Giovanni Scarso, commissario straordinario della Provincia regionale di Ragusa; Sandro Gambuzza, presidente della Camera di Commercio di Ragusa; Giovanni Denaro, presidente della Fiera Emaia; Saverio Terranova, presidente del Centro Studi Artigianato e Pmi; Pietro Speranza, presidente del Consorzio Unifidi Imprese Sicilia. In particolare saranno premiate le aziende distintesi per: avere contribuito ad affermare il nome di Ragusa nel mondo; volume di export; sistemi innovativi; performance qualitativa e quantitativa; impresa al femminile; ricambio generazionale.

mercoledì 28 novembre 2012

Presentata stamani dai vertici Cna la decima edizione della “Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa”. Sabato a Vittoria la consegna dei premi Atlante 2012



Tre i momenti che caratterizzeranno la decima edizione della “Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa” in programma sabato 1 dicembre a Vittoria al teatro comunale. La manifestazione è itinerante. Ogni anno si tiene in un comune diverso. All’interno della kermesse con protagoniste le imprese del territorio ibleo saranno consegnati i premi Atlante 2012. Sono stati il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, e il segretario provinciale, Giovanni Brancati, ad illustrare nello specifico, questa mattina, in conferenza stampa, le varie tappe che animeranno l’iniziativa. A cominciare da “Opinioni a confronto”, alle 18,30, con il segretario generale Cna nazionale, Sergio Silvestrini, il presidente regionale Cna Sicilia, Giuseppe Cascone, il presidente provinciale Massari e il presidente della sede territoriale della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, che si confronteranno sulle questioni di più ampio respiro che riguardano da vicino il mondo delle Pmi. Alle 19,30 è in programma la cerimonia di consegna del premio “Pippo Tumino” giunto alla terza edizione. Quest’anno la scelta della Cna è caduta sulla società Extempora che ha realizzato il docufilm “L’ora di Spampinato”. “Una scelta doverosa – ha detto Brancati – se si considera che in una parte del video si parla anche dell’esperienza che Pippo Tumino fece all’inizio degli anni Settanta assieme a Giovanni Spampinato, il giornalista de “L’Ora” ucciso mentre svolgeva il suo lavoro. Entrambi facevano parte dell’associazione “Dialogo” che avrebbe rappresentato il fulcro di future scommesse sul piano sociale nell’ambito prima cittadino e poi provinciale”.
Quindi, alle 20, si terrà la cerimonia di consegna del premio Atlante 2012. Saranno premiate, i nomi si conosceranno soltanto sabato, le imprese che si sono distinte per: avere contribuito ad affermare il nome di Ragusa nel mondo; volume di export; sistemi innovativi; performance qualitativa e quantitativa; impresa al femminile; ricambio generazionale. A ciascuno dei rappresentanti delle aziende selezionate sarà consegnata l’artistica statuetta che rappresenta “Atlante”, vale a dire la figura del titano che regge sulle proprie spalle il peso del mondo. Un peso quasi pari a quello che ciascuna impresa, di questi tempi, è chiamata a sostenere. La Cna ha ringraziato la Camera di Commercio di Ragusa, la Provincia regionale, il Comune di Vittoria, l’azienda Fiera Emaia, la Banca Agricola Popolare di Ragusa e il Consorzio Unifidi Imprese Sicilia per il sostegno fornito alla manifestazione. Nel suo intervento, inoltre, il presidente Massari ha posto l’accento sulle “difficoltà che le imprese hanno dovuto superare nel 2012. Pensavamo – ha aggiunto – di avere già visto il peggio nel 2011 ma ci eravamo sbagliati. Ecco perché c’è bisogno di momenti come questi per fare il punto della situazione, per comprendere quali le sfide che siamo chiamati a sostenere e per capire la prospettiva che dobbiamo darci. Stiamo attraversando un momento molto delicato, niente affatto semplice. Ed è opportuno che la politica, quella buona, possa tornare a guidare i passi della crescita e dello sviluppo. Noi diciamo sempre che soltanto uniti si possono ottenere grandi cose. E sabato lanceremo con forza questo messaggio dal teatro comunale di Vittoria dove tutti i piccoli e medi imprenditori della provincia saranno riuniti per esaminare i problemi e definire le soluzioni”.

lunedì 26 novembre 2012

Premio Atlante 2012: 1 dicembre al Teatro Comunale di Vittoria


Le piccole e medie imprese, come sempre, protagoniste. La Cna provinciale di Ragusa, nel cuore della Sicilia produttiva, tornerà ad attribuire il prestigioso riconoscimento alle migliori realtà imprenditoriali che contribuiscono alla crescita economica del territorio ibleo, nonostante la pesantezza determinata da una crisi che non conosce un istante di pausa. E’ il “Premio Atlante” edizione 2012 che sarà consegnato sabato 1 dicembre, a Vittoria, al Teatro comunale, nel contesto della decima “Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa”. A partire dalle 18,30 è previsto un appuntamento unico nel suo genere, con momenti di confronto, di riflessione e di celebrazione che saranno scanditi dalla consegna del riconoscimento destinato a sottolineare la laboriosità e l’impegno con cui, giorno dopo giorno, le piccole e medie imprese affrontano le competizioni per rimanere sul mercato, con prove sempre più difficili. Ecco perché, a simboleggiare il premio, è la statuetta di Atlante, il personaggio della mitologia greca condannato a tenere sulle spalle l’intero globo terrestre. Una metafora che rende benissimo quanto le piccole e medie imprese siano costrette a darsi da fare per andare avanti, a maggior ragione nell’attuale periodo di grave difficoltà. La Cna provinciale di Ragusa ha voluto, per questo motivo, rivolgersi alle aziende messesi in luce con riferimento a differenti aree tematiche. Saranno premiate le aziende distintesi per: avere contribuito ad affermare il nome di Ragusa nel mondo; volume di export; sistemi innovativi; performance qualitativa e quantitativa; impresa al femminile; ricambio generazionale. Anche quest’anno, e sarà la terza edizione, verrà consegnato il premio “Pippo Tumino” in memoria del dirigente della Cna ragusana, nonché presidente della Camera di commercio del capoluogo ibleo, che aveva voluto con forza l’istituzione del “Premio Atlante”. La giornata sarà impreziosita dalla presenza del segretario generale della Cna nazionale, Sergio Silvestrini. “Si tratta di un riconoscimento – dicono il presidente provinciale della Cna, Giuseppe Massari e il segretario provinciale, Giovanni Brancati – che intende esaltare le caratteristiche distintive delle piccole e medie imprese operanti sul territorio. Una iniziativa che ha avuto un merito specifico. Quello di aver fatto scoprire, durante le edizioni che si sono succedute, le numerose realtà d’eccellenza della provincia di Ragusa su cui è necessario focalizzare la massima attenzione perché occorre conoscerle al meglio, valorizzarle e, quindi, premiarle”.

lunedì 19 novembre 2012

Moratoria CRIAS, una farsa infinita.


La farsa tragicomica della moratoria Crias per le imprese artigiane si arricchisce di nuovi capitoli. Intanto pare che pochi giorni fa sia stato nominato un nuovo commissario ad acta e pare pure che la CRIAS abbia già predisposto i moduli per richiedere questa sospensiva . Ora, a seguito di due fatti positivi ci deve essere una circostanza che li limita altrimenti che tragicommedia sarebbe? L'intoppo sta nel fatto che il neo commissario non ha potere per deliberare la moratoria. Ci risulta, infatti, che pochi giorni fa (venerdì scorso) sia partita una missiva dalla Crias indirizzata all'assessorato regionale competente dove si chiede di assegnare questi poteri. Ma chi dovrebbe attribuire questa facoltà se non un assessore? Purtroppo attualmente non ci sono assessori, c'è solo il neo presidente il quale è particolarmente impegnato. Ricapitolando: la norma sulla moratoria c'è dal 12 marzo scorso, la copertura finanziaria esiste (sono stati stanziati 10 milioni di euro), i moduli sono stati predisposti, il commissario è stato nominato ma, dopo nove mesi, non può deliberare perché tra le sue competenze non c'è questa prerogativa. Suggeriamo ai parlamentari regionali del nostro territorio (da poco eletti e rieletti) di attivarsi sollecitando il neopresidente Crocetta. Potrebbe assegnare lui stesso questa prerogativa al commissario sbloccando così la moratoria. Vogliamo ricordare come questo intervento nasce dalla lettera di un artigiano di Vittoria che tramite la CNA locale ha avuto il coraggio di dire pubblicamente qual'è la sua situazione economica (non è dissimile da tante altre) Da troppo tempo diverse imprese del nostro territorio, che operano nella legalità, aspettano in modo composto questo intervento. Attivare la moratoria sarebbe un gesto rivoluzionario.

venerdì 16 novembre 2012

Sicilia, in sei mesi persi 38mila posti di lavoro



DAL RAPPORTO DALLA SEDE DI PALERMO DI BANCA D'ITALIA
L’economia siciliana soffre e la ripresa è ancora lontana. Lo afferma la sede di Palermo della Banca d’Italia, che ha scattato la fotografia dell’economia regionale in un rapporto presentato oggi alla stampa.
L’andamento negativo registrato a fine 2011 prosegue nella prima metà del 2012, con un peggioramento in tutti i settori a eccezione dell’export (+21% rispetto al 2011). E le attese degli imprenditori siciliani per i prossimi mesi non sono delle migliori. Da un sondaggio congiunturale di Banca d’Italia svolto tra settembre e ottobre su un campione di imprese con almeno 20 addetti, più della metà delle aziende ha subito una riduzione del fatturato nel 2012, mentre solo il 19% ne vanta l’aumento. Il dato è sconfortante ed è confermato dai dati sulla cassa integrazione guadagni (Cig), la cui richiesta, da gennaio a settembre 2012, è aumentata del 58,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. In particolare, si riducono le ore di cig ordinaria (-13,9%) mentre a raddoppiare è il ricorso alle formule in deroga e straordinaria (105,7%). Parallelamente all’andamento della cassa integrazione, l’occupazione in Sicilia è a picco, confermando il trend degli ultimi 5 anni. Il mercato del lavoro ha espulso 38mila persone, contribuendo ad attestare il tasso di disoccupazione al 19,4%. Rispetto al primo semestre 2011, l’aumento è stato di 4,8 punti percentuali, un livello mai toccato in Sicilia dal 2003. Il tasso di occupazione è calato di un punto percentuale, al 41,6%, e il differenziale negativo con la media nazionale si è portato ad oltre 15 punti percentuali. A pagarne maggiormente le conseguenze la forza lavoro maschile (-6%), mentre il tasso è in crescita per le donne (+3,9%). 

mercoledì 14 novembre 2012

Banca mondiale: difficile fare impresa in Italia.


Fare impresa in Italia è ancora molto difficile, a causa di procedure antiquate, inefficienti e costose, ma qualcosa sta cambiando, soprattutto sul fronte normativo e delle buone pratiche amministrative per lo sviluppo delle Pmi e dell'economia locale. Cinque parametri di valutazione Così, se Campobasso è la città dove è più complicato avviare una nuova attività, e Bari è indietro sui tempi per la soluzione delle dispute commerciali (al contrario di Torino), Bologna fa progressi sui tempi per ottenere permessi con un'analisi di Rossella Bocciarelli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-14/fare-impresa-italia-migliora-111546.shtml?uuid=AbDoBm2G

lunedì 12 novembre 2012

PEGGIORA L'ACCESSO AL CREDITO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE.

Nel settimo rapporto sull'accesso al credito delle Pmi nell'eurozona, redatto dalla Banca Centrale Europea, in particolare nel periodo compreso tra aprile e settembre 2012 la disponibilità di finanziamento esterno evidenzia "un peggioramento". Si registra infatti una flessione del 22% contro il -20% del periodo precedente. Al tempo stesso "aumentano i casi di rifiuto delle richieste di prestiti bancari" con un rialzo al 15% dal 13% precedente. 
LE BANCHE SONO STATE AIUTATE, VENGONO ANCORA AIUTATE DALLO STATO E DALLA BCE MA NON STANNO SOSTENENDO L'ECONOMIA REALE. 

sabato 10 novembre 2012

Bankitalia. Scendono i prestiti ai privati (-0,8%) e alle imprese (-3,2%) -


Aumenta la flessione dei prestiti al settore privato. A settembre sono diminuiti dello 0,8% rispetto ad un anno fa, contro lo 0,2% di agosto. E' quanto riferisce la Banca d'Italia nelle Principali voci dei bilanci bancari. I prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,2% in un anno, con un maggior calo in confronto all'1,9% di agosto. Crescono invece dello 0,1% quelli alle famiglie. Nello stesso mese, i depositi del settore privato sono cresciuti del 5,7% su base annua (3,5% ad agosto).Infine, il tasso di crescita sui dodici mesi della raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è stato pari all'11,6% (12,9 ad agosto).

giovedì 8 novembre 2012

Bankitalia - A fine anno un’impresa su tre chiuderà in rosso e taglierà la propria forza lavoro


E' quanto emerge dal sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi condotto dalla Banca d'Italia tra settembre e ottobre. Tra gli altri risultati Bankitalia osserva anche che il saldo tra le imprese che indicano un incremento della domanda di prestiti e quante ne segnalano una riduzione si è ridotto rispetto alla scorsa primavera, delineando un rallentamento della domanda di credito. Mentre il 50,3% delle società prefigura un risultato di esercizio in utile per il 2012, ad anticipare una perdita sono il 30,2% degli operatori, in crescita rispetto al 23,6% dell'inchiesta dello scorso anno. Le imprese che riportano un esercizio in perdita sono più diffuse nel terziario e in particolare nel settore degli alberghi e ristoranti, mentre risultano meno frequenti nel settore energetico. Quasi la metà delle aziende segnala una sostanziale stazionarietà dei livelli occupazionali di quest'anno rispetto al 2011, un terzo ne indica un calo. Nei primi nove mesi del 2012 l'occupazione dipendente sarebbe complessivamente scesa dello 0,4%, con flessioni più concentrate nella classe dimensionale tra i 20 e 49 addetti. Nel 2012 è aumentato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (Cig): circa un terzo delle imprese industriali ne ha fatto richiesta, a fronte del 21,8% dell'anno scorso. Sul fronte del giro d'affari, invece, nei primi nove mesi dell'anno il fatturato si è ridotto rispetto allo stesso periodo del 2011 per oltre metà delle imprese, mentre è cresciuto per il 24%. Nella rilevazione dell'anno scorso era invece prevalente l'indicazione di aumento dei ricavi. Anche i giudizi sugli ordini e sulla produzione del trimestre in corso hanno un saldo negativo. Tra i fattori che rendono l'attività produttiva in Italia meno competitiva rispetto a quella dei concorrenti esteri spiccano, nei giudizi delle imprese, il costo del lavoro e la tassazione del reddito d'impresa, considerati tra i principali fattori di svantaggio nel confronto con gli altri paesi avanzati da circa il 70% delle imprese. Quanto infine agli investimenti, quasi il 60% delle imprese conferma per il complesso del 2012 una spesa in linea con quella programmata a inizio anno, ma i giudizi sulla spesa per investimenti dell'anno prossimo restano improntati alla cautela.

martedì 6 novembre 2012

INPS, INCENTIVI PER CHI ASSUME GIOVANI E DONNE


Incentivi straordinari per i datori di lavoro che assumono donne di qualsiasi età e maschi che non hanno compiuto 30 anni: lo stabilisce il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 5 ottobre 2012. Presso il Ministero del Lavoro è stato istituito il “Fondo per il finanziamento di interventi a favore dell’incremento in termini quantitativi e qualitativi dell’occupazione giovanile e delle donne”. Le stabilizzazioni devono essere fatte entro il 31 marzo 2013. L’Inps lo spiega nella circolare n. 122 del 17 ottobre scorso: “l’incentivo – che spetta nei limiti delle risorse stanziate con il decreto ministeriale di cui sopra - riguarda gli uomini che non hanno ancora compiuto i 30 anni di età alla data della trasformazione/assunzione e le donne di qualunque età. I datori di lavoro che entro il 31 marzo 2013 stabilizzano rapporti di lavoro a termine, di collaborazione coordinata (anche in modalità progetto) e di associazione in partecipazione con apporto di lavoro - in essere oppure cessati nei sei mesi precedenti l’assunzione - possono essere ammessi ad un incentivo pari a 12mila euro”. La domanda di ammissione agli incentivi potrà essere inviata esclusivamente in via telematica accedendo al modulo DON-GIOV, mediante l’applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente”, disponibile presso il sito internet dell’Istituto www.inps.it, seguendo il percorso “servizi online\per tipologia di utente\aziende, consulenti e professionisti\servizi per le aziende e consulenti\dichiarazioni di responsabilità del contribuente”. Per l’accesso alla procedura è necessario il possesso del PIN. Nel “Menu dichiarazioni di responsabilità” della procedura, inoltre, è stato inserito un contatore che evidenzia le risorse del bonus al momento disponibili.

La farsa tragicomica della moratoria Crias.Il provvedimento c’è, le somme ci sono, la scadenza è certa ma a meno di 2 mesi dal 31/12 non conosciamo i tempi d’avvio



La moratoria Crias è diventata una farsa tragicomica”. E’ quanto sostengono il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Il 12 marzo scorso (in considerazione dell’accordo tra ministero dell’Economia, ministero dello Sviluppo economico, Abi e associazioni di categoria del 28 febbraio 2012) – ricordano Santocono e Stracquadanio – la Giunta regionale siciliana deliberava la sospensione. Sempre nella deliberazione si scriveva che la Crias doveva presentare entro 15 giorni dalla comunicazione una dettagliata relazione all’assessore regionale per l’Economia ai fini delle determinazioni conseguenziali. Il tempo è trascorso, siamo a novembre, ma non si muove foglia. Anzi tutto sembra immerso in un sonno profondo. Informandoci presso la Crias addirittura si scopre che, pur essendoci norma e stanziamento, l’ente non può deliberare la moratoria perché il commissario è decaduto e si aspetta la nomina del nuovo Cda. Assurdo ma vero”. “Va aggiunto – dicono ancora Santocono e Stracquadanio – che la moratoria scadrà il prossimo dicembre senza essere mai stata attivata. Quindi, riepilogando, la moratoria c’è, le somme ci sono, la scadenza è certa ma non si conoscono i tempi d'avvio. In parole povere: le imprese artigiane, essendo figlie di un dio minore, possono aspettare”. Il presidente e il responsabile organizzativo della Cna di Vittoria incalzano: “Per fare qualcosa bisogna forse aspettare che qualche imprenditore, per elemosinare attenzione, compia gesti estremi e irreparabili? A chi addebitare questa eventuale responsabilità? Ogni giorno, nostro malgrado, siamo costretti a misurare la solitudine di chi continua a credere nella propria attività operando nella legalità tra mille difficoltà. Tutto questo, però, non è apprezzato da una classe dirigente sino ad oggi brava solo a parole. Non possiamo più accettare questi atteggiamenti che hanno il sapore della presa in giro. Stiamo seriamente valutando l’attuazione di azioni pacifiche ma eclatanti”.

domenica 4 novembre 2012

Tredicesime leggere, consumi all'osso



La tredicesima di quest’anno sarà più leggera. I calcoli, realizzati dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, ci dicono che un operaio specializzato, con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 20.600 euro, si troverà con una tredicesima decurtata di 21 euro. Un impiegato, con un imponibile Irpef annuo leggermente superiore ai 25.100 euro, perderà 24 euro. Un capo ufficio, invece, con un reddito lordo annuo di quasi 49.500 euro, percepirà una tredicesima più leggera di 46 euro.
Quali sono le ragioni di questa decurtazione? Quest’anno l'inflazione è cresciuta più del doppio rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali. Se nei primi 9 mesi di quest’anno il costo della vita è cresciuto del 3,1%, l’indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito solo dell’1,4%. Pertanto, nei primi 9 mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti è diminuito. Visto l’avvicinarsi del Natale mai come in questo momento c'è la necessità di lasciare qualche soldo in più nei portafogli delle famiglie italiane. A dicembre bisognerà pagare il saldo dell’Imu e una serie di bollette molto pesanti. Pertanto, se non ci sarà qualche provvedimento a sostegno delle famiglie, i consumi natalizi saranno molto modesti, con effetti economici molto negativi per i bilanci degli artigiani e dei commercianti.

venerdì 2 novembre 2012

Lettera aperta al Presidente Crocetta.


Lettera aperta al Presidente della Regione

Sig. Presidente
La microimpresa siciliana è un fantasma operoso, nessuno la vede ma c'è. Vive nell'immaginario dei politici ma è perennemente fuori da qualunque agenda politica regionale. La nostra organizzazione (CNA) opera in una zona da sempre molto dinamica economicamente e si sforza di rappresentare persone coraggiose che con forza e determinazione continuano a credere in un territorio e nelle sue (de)potenzialità. Veda presidente, bisogna essere folli per fare impresa in questa terra, a Vittoria. Però per le centinaia di piccoli imprenditori dell'artigianato, (come del commercio e dell'agricoltura) realizzare la propria attività è stata ed è una scelta di vita. Potrà sembrare retorico ma cos'altro è l'iniziare a fare impresa in uno scantinato, crescere e realizzare il capannone, assumere i primi operai e con loro fare una cogestione dell'attività come una famiglia o come una comunità operosa se non una scelta di vita? La nostra microimpresa è l'embrione dello sviluppo nella legalità. Eppure questo coraggio questa voglia di fare, questa operosità nel rispetto delle regole, viene perseguitata non solo da un sistema fiscale che li strozza o dalla mancanza di accesso al credito, ma anche dall'assenza di servizi, dalla mancanza di infrastrutture, da una burocrazia asfissiante capace di soffocare ogni idea imprenditoriale, ogni attività sana.
Fra qualche giorno dovrà affrontare i pesanti problemi di bilancio della nostra regione e la nostra paura è che Lei, come chi l'ha preceduta, per far cassa, continuerà ad usare l'ente di riscossione (ex SERIT) come un maglio che si abbatte sui soliti noti. L'ex SERIT oggi Riscossione Sicilia spa (la nuova società di riscossione regionale che è direttamente partecipata al 90% dalla Regione e al 10% da Equitalia), solo nel 2010 ha notificato in Sicilia caretelle per oltre 2 miliardi Euro. Solo nella nostra provincia, la SERIT, ha notificato cartelle per un importo di 210 milioni di Euro riuscendo ad incassare meno del 10%. Dietro la freddezza e la grandezza di questi numeri ci sono persone in carne e ossa, aziende in difficoltà, drammi umani. Non stiamo parlando di evasori, di gente che opera nel sommerso ma di imprese che in poco tempo sono state travolte dalla crisi. Le facciamo notare che la Serit prima e Riscossione Sicilia spa ora, notifica le cartelle a quelle imprese che operano regolarmente ma che sono ormai incapaci a pagare tributi e contributi.
Servono misure che permettano a queste attività di regolarizzare il dovuto ma serve anche una politica che porti a ridurre sanzioni, interessi e aggi. Vorremmo confrontarci in tempi brevi con Lei e trovare soluzioni che possano ridare forza a queste imprese. Ci dica Lei come, dove e quando. Già da ora avanziamo anche una proposta: Vittoria, come altri comuni siciliani, nel 2010 è stata riconosciuta Zona Franca, ma i benefici di questo riconoscimento non li abbiamo ancora visti. Bene, invece di attendere sgravi e agevolazioni che non arriveranno mai e considerato che Riscossione Sicilia spa e controllata dalla Regione: si può trovare il modo di abolire agi, interessi e sanzioni, avviando rateizzazioni agevolate del cartolarizzato che permettano intanto a molte imprese del nostro territorio di rientrare nel mercato? Se si riuscisse a fare ciò, per la prima volta nella storia recente della Sicilia, l'autonomia verrebbe utilizzata per favorire la collettività e un'azienda della Regione per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo.
Il rapporto tra piccole imprese e regione deve cambiare, deve avvenire senza quell'intermediazione politica che gioca molto sui bisogni e sulle attese. Molti giovani guardano al modello della piccola impresa per crearsi un posto di lavoro per questo, secondo noi, questo modello d'impresa dovrebbe diventare la priorità di ogni azione del suo governo. Presidente Crocetta, le piccole imprese sono il cuore del nostro territorio, creano sviluppo e occupazione vera e sono da contrasto alla criminalità organizzata. Se il cuore non batterà più la mafia avrà vinto definitivamente.

Certi della sua disponibilità porgiamo distinti saluti

Giuseppe Santocono
Giorgio Stracquadanio.

I costi di un conto corrente insostenibili per le nostre piccole e medie imprese


Quanto costa, in media un conto corrente ? Una domanda banale, così banale che spesso non si prende neppure in considerazione. In media, circa 246 euro all’anno, il costo più alto in Europa. Le vere sorprese arrivano, però, quando la gestione del conto esce dall’ordinario e per le nostre imprese, attualmente, avviene sempre più spesso”.
Ad evidenziarlo il presidente Cna Vittoria, Giuseppe Santocono, assieme al responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che chiariscono come il tutto dipenda dalle commissioni che le banche applicano sull’operatività anomala. “Ad esempio, andare in rosso anche di un solo euro in assenza di fido – affermano Santocono e Stracquadanio – può portare per il correntista ad un vero salasso sotto forma di variegate commissioni sullo sconfino. Basti pensare che la Commissione di massimo scoperto (Cms) poteva essere applicata senza alcuna parametrizzazione rispetto agli effettivi importi e giorni di utilizzo dello scoperto sul conto corrente. Con uno scoperto per 6 giorni pari a 10 euro e per 1 giorno per 1.000 euro, ad esempio, le banche applicavano la commissione sul massimo importo per l’intera durata dello scoperto, cioè 1.000 euro per una settimana. Nel 2007 il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni aveva cancellato la Commissione di massimo scoperto (Cms), ma gli istituti di credito si sono subito attivati introducendo dalla porta di servizio una serie di variegate commissioni dai nomi esotici e delicati: quali la Commissione mancanza fondi o Commissione disponibilità immediata fondi (Dif)”.
Santocono e Stracquadanio chiariscono, inoltre, che “nel marzo scorso, all’interno del decreto sulle semplificazioni del Governo Monti, c’era una norma che prevedeva di eliminare definitivamente questo balzello. La reazione dell’Abi (Associazione bancaria italiana) è stata rabbiosa, sono state minacciate le dimissioni in massa dell’esecutivo. Il risultato? Marcia indietro, tutto è rimasto com'è. La ragione? La Dif è molto redditizia per gli istituti di credito e servirà, insieme con gli aiuti dello Stato e della Bce, a ripianare i buchi fatti. Secondo un’indagine dell’Università Bocconi, andare in rosso per 24 ore porta ad una commissione fino al 10% dello scoperto: sconfinando di 1.000 euro per un giorno si può arrivare a pagare ben 100 euro di Dif”. La Cna di Vittoria chiede alle banche di “riscoprire il loro compito di impresa privata che distribuisce beni e servizi: i primi provenienti per lo più dalle famiglie sotto forma di depositi, i secondi richiesti soprattutto dalle imprese sotto forma di prestiti per far fronte ai propri investimenti. Non sono le piccole e medie imprese che hanno creato la crisi finanziaria ma queste, insieme con i loro lavoratori e con le famiglie, ne stanno pagando le conseguenze”.

lunedì 29 ottobre 2012

Piano di utilizzo fondi ex Insicem per le piccole e mede imprese. La Cna comunica la pubblicazione del bando.


La Cna provinciale di Ragusa comunica che, nel contesto del piano di utilizzo dei fondi ex Insicem, è stato pubblicato il bando per l’accesso al fondo di rotazione per la capitalizzazione o la ricapitalizzazione delle imprese e per l’assegnazione di contributi in conto interessi per gli investimenti e il consolidamento delle passività aziendali. Si tratta di una occasione importante per le Pmi dell’area iblea a maggior ragione in questa fase delicata di crisi in cui le opportunità come questa hanno la possibilità di rendere più sopportabile il momento difficile in attesa del rilancio e dell’attivazione di nuove fasi di crescita. Potranno beneficiare degli interventi tutte le imprese operanti nei settori dell’agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi in genere con un massimo di trentacinque dipendenti o le società cooperative e loro consorzi con un fatturato annuo non superiore a venti milioni di euro. Le imprese richiedenti devono avere sede legale e sede operativa nel territorio della provincia di Ragusa, devono avere già operato da oltre due anni nell’area iblea, essere iscritte al registro delle imprese della Camera di commercio ed essere in regola con i relativi versamenti annuali. La domanda di finanziamento va presentata, utilizzando l’apposito modello, all’ufficio protocollo della Provincia regionale di Ragusa a partire dal 22 novembre e sino al 21 dicembre di quest’anno. Per ulteriori informazioni e per la compilazione delle istanze è possibile rivolgersi presso gli uffici territoriali della Cna presenti in provincia.

sabato 27 ottobre 2012

Crisi. Istat. In rialzo la fiducia delle imprese. Migliorano servizi e commercio, in calo manifattura e costruzioni


L'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) espresso in base 2005=100, a ottobre sale da 76,0 a 76,6.
L'aumento dell'indice complessivo è il risultato del miglioramento della fiducia delle imprese dei servizi di mercato (da 72,3 a 75,8) e del commercio al dettaglio (da 78,6 a 79,7) e del calo registrato nei settori dell'industria manifatturiera (da 88,3 a 87,6) e delle costruzioni (da 86,1 a 81,4).
Le attese di produzione delle imprese manifatturiere migliorano lievemente, ma peggiorano i giudizi sugli ordini; i giudizi sulle scorte di magazzino rimangono invariati.
L'analisi di dettaglio del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento delle attese di produzione nei beni di consumo (da -5 a -2 il saldo) e in quelli intermedi (da -11 a -7) e un peggioramento nei beni strumentali (da -4 a -7).
Nel settore delle costruzioni peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -47 a -48) sia, in misura più significativa, le attese sull'occupazione (da -5 a -18).
L'indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato aumenta da 72,3 di settembre a 75,8; quello delle imprese del commercio al dettaglio da 78,6 a 79,7.
Nei servizi di mercato peggiorano i giudizi sugli ordini (da -26 a -28 il saldo) e rimangono stabili a -17 le attese; aumenta il saldo delle attese sull'economia in generale (da -49 a -37).
Nel commercio al dettaglio l'indice del clima di fiducia aumenta nella grande distribuzione (da 73,4 a 78,2) e diminuisce nella distribuzione tradizionale (da 86,2 a 85,3).

venerdì 26 ottobre 2012

RIGORE. SOLO RIGORE. E LA CRESCITA?


La pressione fiscale è aumentata così tanto da diventare confisca. Gli oneri fiscali sulle imprese saranno superiori al 70%. Ad essere colpite maggiormente le piccole imprese. Dal licenziamento dei dipendenti stanno via via meditando di chiudere l'attività. Ogni giorno si perdono occupati. Bisogna creare nuove occasioni di lavoro, dare ossigeno alle imprese. E a chi si candida per governare la Sicilia chiediamo non proclami o slogan ma cosa intenderà fare per le imprese e per i giovani che non hanno lavoro e non riescono a rendersi indipendenti.

mercoledì 24 ottobre 2012

Bankitalia. Abbassare le tasse e avviare riforme strutturali per la crescita economica


"Il fronte principale su cui si giocano oggi la sostenibilità del debito pubblico e il rapporto con gli investitori finanziari internazionali è quello delle riforme strutturali e delle politiche per la crescita economica". Lo ha detto il vice direttore centrale della Banca d'Italia Salvatore Rossi in audizione alla Camera.

Tasse. "Abbassando la pressione fiscale sui contribuenti in regola" si può riavviare la crescita economica. Rossi indica nella lotta all'evasione una nuova composizione del prelievo e nell'efficienza dei servizi la strada per la riduzione. "Sappiamo che la maggior sfida per il futuro sta nel riavviare la crescita economica. Il bilancio pubblico può favorirla abbassando la pressione fiscale sui contribuenti in regola, grazie anche a una forte azione di contrasto all'evasione fiscale, ripensando la composizione del prelievo e la struttura delle imposte, accrescendo l'efficienza nella produzione dei servizi pubblici".
Iva. "L'evasione dell'Iva resta molto ampia: aumentare il peso di questa imposta sul totale delle entrate richiede un rafforzamento dell'azione di contrasto all'evasione". "La conferma dell'aumento permanente di un punto percentuale delle aliquote Iva riflette l'esigenza di ridurre il disavanzo di bilancio limitando gli effetti distorsivi sull'economia"
Misure correttive. La legge di stabilità "aumenta lievemente il disavanzo del 2013, di poco meno di 3 miliardi, portandolo all'1,8 per cento del Pil; in termini strutturali, non verrebbe comunque meno l'impegno al pareggio" preso con l'Ue." Nel biennio successivo la legge non modifica i saldi del quadro tendenziale: si lasciano emergere lievi disavanzi strutturali, ancorché nei margini di tolleranza concessi dalle regole europee". "Ciò restringe gli spazi di sicurezza che è opportuno avere in un contesto di incertezza sulle prospettive di crescita e di volatilità dei mercati. Potrebbe essere prudente prevedere, eventualmente in primavera, quando sarà riconsiderato il profilo programmatico e qualora la ripresa dell'economia già si preannunciasse, contenute misure correttive - auspicabilmente connesse con il processo di revisione della spesa - tali da assicurare il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013".
Irpef. Le misure sull'Irpef compensano parte del drenaggio fiscale dell'ultimo quinquennio e riducono leggermente il cuneo fiscale sul lavoro, ma non arrecano benefici ai contribuenti con redditi inferiori alla soglia di esenzione dall'imposta.
Fisco. "Riconsiderare una a una tutte le agevolazioni fiscali e domandarsi se siano ancora utili". "Un regime di tassazione con aliquote più basse e agevolazioni meno numerose e più semplici riduce le distorsioni, accresce la trasparenza e stimola lo sviluppo economico. Gli interventi delineati si muovono in questa logica. Occorre proseguire su questa strada, seguendo un metodo non dissimile da quello della spending review".
Tobin tax.  "Sarà opportuno valutare eventuali affinamenti alla luce delle azioni intraprese dagli altri paesi e dell'esigenza di evitare fenomeni di disintermediazione del sistema finanziario italiano".
Tasse locali.  "Vi è il rischio che molti enti decentrati, per compensare gli effetti sulla quantità e qualità dei servizi forniti, inaspriscano l'imposizione fiscale locale".  "L'evidenza finora disponibile con riferimento alle aliquote dell'Imu deliberate dai Comuni suffraga la rilevanza del rischio" che nel prossimo futuro aumentino le tasse locali”. "In prospettiva sarebbe opportuno completare il processo di decentramento dotando gli enti di una sufficiente autonomia impositiva, a fronte però di entrate trasferite dal centro che siano circoscritte a finalità perequative e siano definite ex ante. La maggiore autonomia si dovrebbe accompagnare con adeguate forme di responsabilizzazione e di trasparenza". E "in questa direzione muove il recente decreto del Governo in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali".
Manovra. "Bisogna che il governo, e sicuramente lo farà, guardi come vanno le variabili in corso d'anno e prenda le misure opportune". Nel corso dell'audizione Rossi aveva sollecitato ad avere "attenzione" sull'andamento dei conti negli ultimi mesi dell'anno, cosa che ha provocato le domande di alcuni parlamentari. "Non abbiamo motivi di allarme - ha detto Rossi - per  quanto riguarda il profilo di fabbisogno finanziario e il profilo delle entrate tributarie, si può rispettare l' impegno (del deficit) se c'è accelerazione del gettito negli ultimi mesi, che è nell'ordinario comportamento stagionale. L'obiettivo di non deludere i partner europei sul nostro impegno al pareggio di bilancio è talmente importante, che bisogna raddoppiare l'attenzione".
Al termine dell'audizione il vice direttore generale di Bankitalia ha affermato "Un primo passo che va nella direzione giusta. Altri passi devono seguire. Questo è il nostro pensiero".

domenica 21 ottobre 2012

IMPRESE SEMPRE PIU’ IN ROSSO



Dopo quattro anni di crisi le microimprese continuano a soffrire per la mancanza di liquidità. Per soddisfare gli ordini e la domanda devono pagare le forniture, acquistare le materie prime e i servizi, pagare le utenze, onorare gli impegni economici assunti con i propri dipendenti, versare le tasse e i contributi ed è chiaro che senza liquidità molte attività rischiano di chiudere. Dall’inizio della crisi ad oggi sono quasi 50.000 le imprese italiane che hanno fallito e circa un terzo di queste hanno chiuso i battenti per mancati pagamenti.
Nel dicembre 2011 e nel febbraio di quest’anno gli istituti di credito italiani hanno ricevuto dalla Banca Centrale Europea 132 miliardi di liquidità netta, ad un tasso d’interesse dell’1%. Gran parte di questi soldi sono stati impiegati per l’acquisto di titoli di Stato al fine di evitare il crac finanziario del nostro Paese (ma facendo anche aumentare il debito pubblico). Adesso bisogna evitare che a collassare sia l’economia reale, ovvero le imprese e i propri dipendenti. 


sabato 20 ottobre 2012

COSI' SI AIUTANO FAMIGLIE E IMPRESE?



Se un conto corrente costa agli italiani in media 246 euro all’anno – il costo più alto in Europa – le vere sorprese arrivano quando la gestione del conto esce dall’ordinario. 
Il tutto dipende dalle commissioni che le banche applicano sull’operatività anomala: ad esempio andare in rosso anche di un solo euro in assenza di fido, può portare per il correntista ad un vero salasso sotto forma di variegate e poco trasparenti commissioni sullo sconfino.
Basti pensare che la COMMISSIONE DI MASSIMO SCOPERTO (CSM) poteva essere applicata senza alcuna parametrizzazione rispetto agli effettivi importi e giorni di utilizzo dello scoperto sul conto corrente
Ad esempio, con uno scoperto per 6 giorni pari a 10 euro e per 1 giorno per 1.000 euro, le banche applicavano la commissione sul massimo importo per l’intera durata dello scoperto, cioè 1.000 euro per una settimana.
Nonostante, nel 2007 il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni abbia cancellato la commissione di massimo scoperto (CMS), gli Istituti di Credito hanno introdotto dalla porta di servizio una serie di variegate commissioni, dai nomi esotici, quali la Commissione Mancanza Fondi o la Commissione Disponibilità Immediata Fondi (DIF).
Tra l’altro, all’intento del decreto sulle liberalizzazioni del Governo Monti di eliminare definitivamente questo balzello, l’ABI ha alzato gli scudi con le dimissioni in massa dell’esecutivo, primo fra tutti il presidente Giuseppe Mussari.
La ragione è semplice: le CMS, nonostante le diverse denominazioni, è estremamente lucrosa per le banche.
Secondo un’indagine dell’Università Bocconi, andare in rosso per 24 ore porta ad una commissione fino al 10% dello scoperto: sconfinando di 1.000 euro per un giorno si può arrivare a pagare ben 100 euro.

MA E' COSI' CHE SI AIUTANO LE FAMIGLIE E LE IMPRESE?

venerdì 19 ottobre 2012

RAGUSA - Cna “Settore edile a un passo dal tracollo. Predisposta una piattaforma di richieste”


Cinquecento imprese edili fallite, 80mila lavoratori licenziati, 6 miliardi di fondi comunitari fermi, quattro miliardi di pagamenti alle imprese bloccati. E’ il quadro drammatico in cui versa il settore delle costruzioni in Sicilia. Quadro drammatico che si ripercuote anche in provincia di Ragusa dove gli artigiani e le piccole e medie imprese edili e i loro operai sono quelli che stanno pagando pesantemente i costi di questa tragedia di enorme proporzioni di cui non si vede la fine.
E’ questo il senso della denuncia che la Cna costruzioni dell’area iblea fa con riferimento al fallimento di una Regione che, in questi decenni passati, non ha mai lavorato per creare uno sviluppo economico e produttivo e un’occupazione stabile ma ha dilapidato le consistenti risorse finanziarie in spese improduttive, clientelismo, inefficienza burocratica e corruzione. “Ecco perché Cna costruzioni chiede, anche in provincia di Ragusa – dice il presidente provinciale, Bartolo Alecci – una svolta radicale e scelte immediate a sostegno degli artigiani e delle piccole e medie imprese. Intanto sul fronte del lavoro rispetto a cui è necessario sbloccare i fondi comunitari, destinando una quota di almeno 200 dei 600 milioni arrivati dal Governo nazionale per il cofinanziamento. Serve, poi, attivare quelle misure del Por Sicilia che permettano di avviare immediatamente, negli enti locali, centinaia di progetti esecutivi di piccole opere immediatamente cantierabili. E’ necessario, altresì, rendere più flessibile il patto di stabilità per le infrastrutture finanziate con i fondi europei”.
La Cna costruzioni chiede all’assessorato regionale alle Attività produttive di pubblicare immediatamente il bando che finanzia i consorzi artigiani che si insediano nelle aree attrezzate, dato che i soldi sono disponibili. “Inoltre – prosegue il responsabile provinciale Vittorio Schininà – viene chiesto di accelerare al massimo tutte le procedure per lavori che risultano già finanziati con finanziamenti regionali o nazionali, o per opere bloccate per questioni burocratiche. Evidenziamo, però, che al dramma della mancanza di lavoro si è aggiunta la tragedia delle imprese che hanno fatto i lavori, pagato i salari, versato i contributi previdenziali e assistenziali, le tasse e le imposte, con le banche che stanno col fiato sul collo, le quali imprese non vengono pagate dalle Pubbliche amministrazioni e rischiano di fallire o falliscono con ripercussioni personali e familiari pesantissime. Gli enti locali non ritardino e non blocchino i pagamenti anche quando non esistono motivi ostativi; oppure non impongano alle imprese l’inizio dei lavori se non hanno la certezza della copertura finanziaria per i pagamenti”.
E’ necessario, per la Cna, che il Governo regionale e nazionale intervengano con urgenza attivando tutte le misure necessarie per obbligare le pubbliche amministrazioni a pagare il dovuto alle imprese. Rispetto a questa situazione che la Cna costruzioni denuncia da molto tempo, anche con manifestazioni unitarie pubbliche di tutto il settore, o c’è un intervento adeguato delle istituzioni regionali e nazionali perché possa essere avviato un processo di svolta e di cambiamento per lo sviluppo produttivo della Sicilia o il rischio della frantumazione della coesione sociale diventa sempre più un pericolo reale.

Il responsabile provinciale
dott. Vittorio Schininà

giovedì 18 ottobre 2012

LA CRISI CONTINUA, LO DICE BANKITALIA

Nel 2013. l’Italia avrà un Pil negativo.Lo afferma il bollettino economico di Banca d’Italia che ricorda le previsioni dei principali analisti: -2,4% nel 2012, in linea con il governo, e -0,7% nel 2013 contro il -0,2% del governo. Anche se le stime sono al ribasso, nel corso del prossimo anno ci sarà comunque l’uscita dalla recessione.  Cala in Italia il costo del credito e, secondo la Banca d’Italia, i tassi applicati dalle banche a famiglie e imprese, i quali restano “superiori alla media dell’area” euro. Secondo il documento, “i criteri di concessione” dei prestiti “sono più favorevoli rispetto a quelli assai restrittivi di inizio anno”.


Per approfondire:
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2012/bolleco70/bollec70/boleco_70.pdf


Legge di stabilità - Silvestrini. "Totalmente insufficiente sul fronte dello sviluppo e della crescita

“La Cna apprezza il Governo quando  lavora con determinazione alle politiche di rigore, senza rinunciare  all’equità sociale e, soprattutto, allo sviluppo e alla crescita. Un equilibrio che oggi non riscontriamo nella legge di stabilita il cui asse centrale pare costruito sul rapporto incrociato fra più IVA e meno Irpef. Uno scambio che non può essere né compreso né tantomeno condiviso”. Lo ha dichiarato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna.
“Questa  legge di stabilità è deludenteNon manca certamente il rigore, ma l’equità sociale bisogna andare a cercarla con fatica e, soprattutto, è totalmente insufficiente sul fronte dello sviluppo e della crescita. L’effetto congiunto dell’aumento dell’IVA – ha sottolineato Silvestrini -  accompagnato da una drastica potatura di detrazioni e deduzioni fiscali, peraltro inopinatamente retroattiva, annulla i benefici della riduzione dell’imposta sui redditi e comprime la domanda interna”.
“Senza la ripresa vigorosa della domanda interna ogni ipotesi di sviluppo è destinata a rimanere sulla carta. L’Italia non può permetterselo. – ha concluso Silvestrini - Serve subito un intervento più incisivo sui livelli di spesa pubblica da utilizzarsi per ridurre ulteriormente la pressione fiscale”.

mercoledì 17 ottobre 2012

Ancora sui passaggi a livello. Ferrovie dello Stato ignora il nostro territorio


Singolare la risposta comparsa sulla stampa di Ferrovie dello Stato alla nostra comunicazione sul blocco delle sbarre del passaggio a livello. Come CNA non abbiamo messo in dubbio la sicurezza degli automobilisti e della circolazione ferroviaria, ma i lunghi tempi d'attesa e nel caso specifico allungamento degli stessi per la mancata riapertura delle sbarre. Tempi che penalizzano la nostra economia. Ogni mattina , da anni, decine di Tir, di furgoni con operai e titolari di piccole imprese vengono inchiodati per 10/20 minuti (sperando che tutto non si blocchi) sull'asfalto. Su questo specifico problema il Gruppo Ferrovie dello Stato (sollecitato a tutti i livelli dalla nostra organizzazione e da singoli cittadini) non ha mai fatto nulla. Per essere più precisi qualcosa l'ha fatto: ha tagliato, ridimensionato, ridotto il trasporto ferroviario in questo versate della Sicilia riducendolo al disotto dell'essenziale, ai minimi termini. Un comportamento che la dice lunga sulla volontà di voler incentivare il trasporto su rotaia e di conseguenza di investire per migliorare la rete e i servizi. A questo danno economico, legato a scelte politiche precise, si aggiunge la presa in giro dei tempi d'attesa davanti ai passaggi a livello. Questo territorio, per le FS,  è insignificante, così insignificante da non meritare neanche una piccola struttura che permette di bypassare un passaggio a livello. Se oggi scontiamo l'isolamento strutturale e l'indifferenza dei gruppi come FS è grazie all'inadeguatezza di un'intera classe politica brava nel raccontare fanfaluche, totalmente incapace nel produrre fatti concreti.

Giuseppe Santocono
Giorgio Stracquadanio

martedì 16 ottobre 2012

A Vittoria dilaga l’abusivismo. Il fenomeno ha raggiunto dimensioni non sopportabili


A Vittoria c’è troppo abusivismo. Le imprese che operano nella legalità sono stanche di vedersi rubare il lavoro sotto gli occhi da chi non versa tributi e contributi, non conosce cos'è l'Iva, la Camera di commercio, l'Inps, l'Inail, la legge sulla privacy, la normativa sulla sicurezza. E’ quanto denunciano il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Questo problema – aggiungono i due – c'è sempre stato e la nostra organizzazione più volte l'ha messo in piazza pubblicamente. Ora, con la crisi attuale, il fenomeno sta raggiungendo dimensioni non più sopportabili. Edilizia, acconciatura, commercio i settori più bersagliati. Ci sono pochi controlli e questi stessi riguardano, paradossalmente, le attività che operano in regola. Una duplice beffa: subire la concorrenza sleale ed essere sottoposti a controlli”. “Pensiamo – dicono ancora Santocono e Stracquadanio – che la misura sia colma. Il fenomeno, grazie anche alla crisi, rischia di raggiungere dimensioni non più “governabili”, minando alla base il tessuto produttivo sano già schiacciato dalla mancanza di accesso al credito. Stiamo pensando di avviare iniziative di concerto con polizia municipale, Guardia di finanza e Agenzia delle entrate, allo scopo di stanare le irregolarità nel settore dell’artigianato e tutelare quindi chi lavora onestamente ma viene percepito come evasore”.

domenica 14 ottobre 2012

La legge di stabilità: una stangate di 2,5 miliardi per le famiglie


da www. cgiamestre.com

L’effetto composto della riduzione dell’Irpef, dell’aumento dell’Iva, dell’introduzione della franchigia e del conseguente taglio delle deduzioni e detrazioni fiscali costerà alle famiglie italiane 2,5 miliardi di euro. Questa è la stima fatta dalla CGIA di Mestre sulle indiscrezioni circolate in questi giorni attorno ai contenuti della Legge di Stabilità.
A regime, quali saranno le tipologie familiari più penalizzate da questa manovra correttiva ? 
Innanzitutto gli 8 milioni circa di incapienti – conclude Bortolussi – che rientrando nella area di esenzione fiscale  non godranno dei vantaggi economici legati della riduzione dell’Irpef e, in secondo luogo, i nuclei familiari con redditi superiori  ai 50.000/60.000 euro”.

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