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mercoledì 3 giugno 2015

Alla faccia della spending review: Riscossione Sicilia paga 30mila euro al mese per la locazione della sede di Ragusa. L'affitto della sede di Vittoria incideva appena per 700 euro al mese.



Leggere che Riscossione Sicilia paga 30mila euro al mese per la locazione della sede di Ragusa crea un certo fastidio. Non fa che confermare quanto sia stata falsa la tanto sbandierata riduzione della spesa avviata dall'ente che ha prodotto la chiusura dello sportello territoriale di Vittoria (e anche quello di Modica per dirla tutta)”. E’ la denuncia che arriva dalla Cna territoriale di Vittoria, e in particolare dal presidente Giuseppe La Terra con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, rispetto ad una vicenda che, già nei mesi scorsi, aveva determinato la mobilitazione dell’associazione di categoria. “Ci corre l'obbligo di ricordare – continuano La Terra e Stracquadanio – che la locazione dello sportello vittoriese pesava per ben misere 700/800 euro mensili. Non c'è che dire, una cifra che gravava pesantemente sul bilancio groviera dell'ente di riscossione. La scelta politica è stata chiara: si è preferito chiudere l'ufficio e abbandonare il territorio di Vittoria, Comiso e Acate (l'ufficio era comprensoriale). Stiamo parlando di circa 100mila abitanti e 15mila imprese rimasti senza un servizio, creando agli stessi disfunzioni, disordini e problemi di ogni tipo”. “La razionalizzazione delle spese – aggiungono ancora La Terra e Stracquadanio – è un obiettivo condivisibile nella misura in cui tiene in considerazione l'esigenza del territorio. Con 30mila euro al mese si potrebbero mantenere uffici di riscossione nei 12 comuni della nostra (ex) provincia. Sarebbe opportuno che i cinque deputati regionali avessero un sussulto d'orgoglio venendo realmente incontro alle esigenze di chi dovrebbero rappresentare, non avallando silenziosamente queste scelte ma facendo applicare seriamente la tanto strombazzata spending review, che in questo caso, però, fa rima con spendi di più”.

lunedì 1 giugno 2015

Autoporto: i lavori sono ripartiti. Tutto fermo, invece, per la realizzazione del terzo polo industriale.


A furia di insistere nelle sollecitazioni fino a diventare insopportabili, i lavori all'autoporto sembrano essere ripartiti. E con nuova lena. Speriamo (la certezza è relativa) che entro settembre il primo stralcio dell'opera sia completato così da avviare i percorsi per una gestione funzionale dell'infrastruttura. Urge già ora individuare i fondi per il secondo stralcio altrimenti l'impianto rischia di essere un'opera ridotta e incompleta, pertanto poco funzionale alle esigenze del comprensorio”. E’ quanto evidenziano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe La Terra, e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, i quali tornano ad occuparsi di un’altra questione che merita la massima attenzione. “E' invece precipitata – aggiungono infatti i due – una spessa coltre di silenzio sul terzo polo industriale di Vittoria. Eppure il 29 luglio 2014, in un incontro operativo tenutosi presso la sede dell'ex consorzio Asi di Ragusa, i vertici regionali dell’Irsap, nell'annunciare un'ampia programmazione nei confronti delle aree industriali della nostra (ex) provincia, evidenziavano come le procedure della gara d'appalto del progetto esecutivo dell'urbanizzazione del terzo polo di Vittoria potevano essere avviate entro la fine del 2014. Nella scheda allegata si legge: “Il progetto prevede un tempo di esecuzione dei lavori di giorni 540 ed è ipotizzabile usufruire dell'opera nel quarto trimestre del 2016”. Ad oggi l'area in cui dovrebbe nascere l'infrastruttura è tutto tranne che un cantiere”. “Lo abbiamo ripetuto più volte e continueremo a ribadirlo fino ad essere noiosi – dicono ancora La Terra e Stracquadanio – le infrastrutture sono il motore della crescita economica delle Pmi e dei sistemi territoriali. Metterle in rete (in questo caso con una rete autostradale che doveva essere pronta nel 1973) è obbligatorio. Se chi amministra, a vari livelli, rimane fermo, temporeggia, non si attiva è colpevole, in prima persona, del mancato sviluppo e dell'impoverimento del territorio”.