Visualizzazioni totali

lunedì 11 luglio 2016

La Cna territoriale di Vittoria incontra il sindaco Moscato.

Una delegazione della Cna territoriale di Vittoria ha incontrato venerdì scorso il neosindaco Giovanni Moscato e l’assessore all'Urbanistica Paolo Nicastro. L'incontro, chiesto dall’associazione di categoria, è stato essenzialmente incentrato sulle domande che la Cna aveva già posto ai due candidati a sindaco che si confrontavano al ballottaggio. E’ stato ribadito, in particolare, che se c'è una maggioranza di cui si parla poco in città è quella delle microimprese. A questo universo di realtà produttive Vittoria deve tutto. Oltre il 60% degli addetti è impiegato in piccole attività artigianali, commerciali e agricole e la nuova Amministrazione è stata invitata a guardare con molta attenzione a questo mondo se nel proprio programma politico intende rilanciare economicamente la città. I temi affrontati sono stati: la riqualificazione della zona artigianale che è sempre più un’area desolata e poco valorizzata dove le imprese insediate hanno fatto investimenti significativi che non trovano però nessuna valorizzazione; snellimento burocratico e abusivismo che abbraccia diverse attività. In proposito è stato chiesto al sindaco di sostenere con forza la Cna provinciale di Ragusa che da tempo è impegnata nel contrasto a questo fenomeno oltre che di attivarsi anche a livello locale con gli uffici comunali preposti e con i vigili urbani. Altro argomento affrontato il terzo polo industriale, struttura in parte finanziata con i fondi ex Insicem, oramai diventata un miraggio che si allontana sempre più. Sia il sindaco che l'assessore Nicastro hanno sottolineato l'importanza delle prime richieste avanzate dalla Cna e hanno voluto rilevare che per la nuova Amministrazione il confronto con le categorie produttive è fondamentale. Il sindaco ha voluto rimarcare come per lui il terzo polo industriale sia una priorità e non intende rinunciare alla struttura oltre a non volere perdere i finanziamenti. Inoltre è precisa volontà del primo cittadino istituire consulte tematiche che individuino soluzioni per alcuni problemi come ad esempio la riqualificazione dell’area artigianale, il terzo polo, la questione della tassazione alle piccole e medie imprese e per questo intende coinvolgere la Cna. Sull'abusivismo e sullo snellimento burocratico il sindaco, oltre a sostenere la Cna provinciale, intende attivarsi immediatamente con i propri uffici. “La nostra organizzazione – affermano il presidente Giuseppe La Terra e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio - nel confermare che il successo e la crescita delle microimprese dipende dal loro sentirsi parte integrante di una società che li rispetta e li valorizza, si è resa disponibile su temi specifici ad avviare una collaborazione attiva con la nuova amministrazione”.

sabato 2 luglio 2016

L'abusivismo non può essere il nuovo modello di sviluppo


“L’economia di Vittoria è all'anno zero. La serricoltura è alle corde, schiacciata dai debiti che derivano da costi di produzione troppo elevati e vendita del prodotto sotto costo. L’artigianato, insieme al piccolo commercio, sono immobilizzati da questa crisi. In particolare il comparto delle costruzioni, con tutto quelle che muove (mutui, progettazione, realizzazione, commercio di materiale, arredamento, etc.) sta vivendo una paralisi che dura già da qualche anno. Il turismo è il settore che potrebbe dare il via ad una rinascita, ma è ancora un miraggio, stenta a diventare realtà. Per fortuna c'è chi resiste, chi continua a credere nel territorio e nelle sue grandi potenzialità”. E’ l’analisi che arriva dalla Cna territoriale di Vittoria con il presidente Giuseppe La Terra e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio che tracciano un quadro della situazione niente affatto lusinghiero anche se non manca qualche rimando alla speranza. “Ci sono piccole imprese che ogni giorno combattono a viso aperto sulla frontiera della qualità e della competitività – dicono La Terra e Stracquadanio – ma sono costrette a confrontarsi con chi opera nell’illegalità più piena e totale. Acconciatori, estetiste, imprese del settore impiantistico (elettricisti, idraulici e altri), attività edili, autoriparazioni: da un lato chi opera tra mille avversità nella legalità, sopportando un carico fiscale che supera il 60% annuo; dall'altro chi svolge la stessa attività però totalmente in nero, senza versare un euro di tassa. Una competizione illecita che vede sempre e solo l’affermazione delle seconde sulle prime. Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo: questa crisi ha affermato un concetto semplice. Rispettare le regole è da cretini. I piccoli commerciati di frutta e verdura sparsi per gli angoli della città sono solo la punta dell'iceberg, rappresentano la parte visibile del fenomeno. Esiste invece un sottobosco di attività commerciali e artigianali di grandezza significativa. Se non è pari a quelle che operano nella legalità poco ci manca. La città “custode della legalità” sta diventando sempre più il luogo delle attività in nero, dove si lavora in nero, si produce in nero e si realizza un reddito nero. L’edilizia e l’impiantistica rappresentano i settori dove si registra una singolarità particolare: le attività illegali vengono a contatto con professionisti, imprese che commercializzano prodotti e risultano abbondantemente tollerate, anzi spesso godono di una “credibilità” che supera quella delle imprese legali. Come mai? Sono forse competitive nei prezzi? Pagano tutto e subito senza chiedere certificazione fiscale? Sarebbe interessante capire. La Cna territoriale di Vittoria pensa che sia arrivato il momento di mettere mano a questa evidente anomalia. E’ urgente avviare un tavolo tra organizzazioni sindacali e di categoria, ordini professionali, amministrazione comunale ed enti preposti al controllo per individuare in tempi brevi misure che permettano l’emersione di queste attività e ne contrastino la crescita. Rinunciare a ciò significa ammettere che illegalità e disonestà siano nei fatti elevate a nuovo modello di sviluppo di questo territorio”.