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lunedì 10 marzo 2014

La visita di Crocetta? Per la città è stata un’altra occasione sprecata. Nessun confronto. E in più rischiamo di perdere i fondi ex Insicem per il terzo polo

 La visita di Crocetta? Un'altra occasione sprecata per la città di Vittoria. Il solito ritardo, i saluti istituzionali e poi il monologo del presidente, sulle cose fatte ma soprattutto sulle “tantissime” cose da fare per rilanciare la Sicilia e la sua economia. Invece nessuna parola, ad esempio, sull'autoporto (infrastruttura figlia di un dio minore) e nessun impegno particolare, soltanto rapidi saluti e via, di corsa, evitando ascolto, confronto e sollecitazioni che potevano venire dagli operatori economici e dalle associazioni di categoria”. E’ quanto afferma la Cna territoriale di Vittoria con il presidente Giuseppe Santocono e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. “Rimane l’amaro in bocca – aggiungono i due – ma oramai siamo abituati a queste visite che hanno il sapore di una veloce sfilata. Avremmo voluto dire che siamo preoccupati per il terzo polo industriale, le notizie che ci arrivano dalla sede operativa regionale dell'Irsap (Caltanissetta) non sono per nulla confortanti. Ma il presidente aveva fretta. Lo diciamo allora alla città: molto probabilmente Vittoria non avrà mai un'area industriale. I finanziamenti dei fondi ex Insicem, vale a dire 2,5 milioni di euro, che servivano per le opere di urbanizzazione, finiranno da qualche altra parte. L'enfasi, legittima, con cui lo scorso 30 ottobre l'assessore Dezio annunciava che “circa l'ottanta per cento” dei proprietari di suolo avevano dato disponibilità alla cessione volontaria dei terreni si è trasformata in un diniego. Solo pochi proprietari hanno aderito alle offerte dall'istituto regionale”.
Facciamo inoltre notare – aggiungono Santocono e Stracquadanio – come autorevoli dirigenti dell'Irsap tempo fa avevano dichiarato che se i titolari non avessero accettato le offerte i lavori avrebbero comunque preso il via ugualmente, anche se poi ne sarebbero scaturiti dei contenziosi che potevano vedere l'Istituto costretto a soddisfare le richieste dei proprietari. Un poco come è avvenuto a Ragusa e a Modica. Siamo certi che per Vittoria, questa tolleranza, questa attenzione e questa sensibilità non ci saranno. La nostra città è stata sempre generosa con i territori vicini. Fra le molte cose che abbiamo concesso vogliamo ricordare come oltre l'ottanta per cento dell'area di sorvolo dell'aeroporto di Comiso ricada proprio sul nostro territorio, con i relativi danni economici e ambientali che ne derivano (si legga il decreto Via n. 7902 del 19/11/2002 - ministero dell'Ambiente). E' stato fatto senza ricevere nulla in cambio. Questo nostro altruismo però non viene mai ripagato, anzi veniamo percepiti o come “criminali” oppure come “viddani”. E' venuto il momento di tirare fuori legittimamente “le unghie”. A questa città serve un'area industriale. Non ci stiamo a perdere i fondi ex Insicem stanziati per questa struttura. Agli amministratori diciamo di far rispettare il ruolo istituzionale che ricoprono ma soprattutto di far rispettare i cittadini e le numerose imprese di questa città che da sempre operano nella legalità (la stragrande maggioranza). La Cna non intende abbassare la guardia e si sta già attivando con forme di lotta civili e democratiche”.

giovedì 6 marzo 2014

I bonus delle banche fanno più milionari della lotteria


I paperoni del mondo sono cresciuti del 59% negli ultimi 10 anni: 170mila persone hanno una fortuna calcolata in 20 trilioni di dollari, come il pil di Usa e Germania insieme. Entro il 2024 saranno 215mila i super ricchi con un patrimonio superiore ai 25 milioni di euro. Molti grazie ai premi degli istituti di credito 

della ricchezza nei paesi emergenti.LONDRA - Il numero dei super-ricchi crescerà del 30 per cento in tutto il mondo nel prossimo decennio, grazie al boom dei mercati finanziari e immobiliari che aumentano il patrimonio dell'elite. Mentre la classe media arretra, perlomeno in Occidente, gli "ultra high net worth individuals", ovvero gli individui con una ricchezza "ultra alta", sono sempre più numerosi: sono aumentati di un incredibile 59 per cento negli ultimi dieci anni e oggi sono 167.669, ma diventeranno ancora di più entro il 2024, superando quota 215 mila persone, secondo un rapporto dell'agenzia immobiliare Knight Frank di Londra riportato oggi dal Guardian.

Il rapporto definisce come super-ricchi coloro che hanno un patrimonio superiore a 25 milioni di euro, senza contare il valore della principale proprietà immobiliare, insomma la casa in cui abitano o passano la maggior parte del tempo. Tutti insieme, i quasi 170 mila super ricchi odierni controllano una fortuna calcolata in 20 trilioni di dollari, pari al pil di Stati Uniti e Germania messe insieme. Londra è attualmente la città che ospita più super ricchi appartenenti a tale categoria, ben 4.224, seguita da Singapore e New York. Quest'ultima, secondo lo studio di Knight Frank, sarà la città con il maggior numero di super ricchi nel 2024, ma nel decennio successivo è probabile che sia New York che Londra verranno superate da capitali del mondo asiatico, come Singapore, Tokyo, Hong Kong e Shangai, vista la crescita prodigiosa

A Londra, tuttavia, c'è un gruppo di ricchi che continua a ingrossarsi, nonostante tutti gli appelli a contenere il fenomeno. Sono i banchieri delle grandi banche della City, che secondo cifre rese note ieri e riportate oggi con evidenza in prima pagina dal Daily Mirror e dal Financial Times continuano a ricevere bonus milionari a dispetto delle polemiche su questo tipo di compensazioni. Come scrivono i giornali londinesi con un raffronto paradossale, sono bastate due banche, Barclays e LLoyds, a fare più milionari nel 2013 della lotteria nazionale. Infatti le due banche in questione hanno distribuito 508 bonus da 1 milione di sterline (1 milione e 200 mila euro) in su, mentre il gioco della lotteria ha creato "soltanto" 335 milionari. 

Il rapporto di Knight Frank contiene anche una classifica sull'aumento del valore degli immobili nel mondo: nel 2013 la città in cui il prezzo delle case è più cresciuto è stata Giacarta, capitale dell'Indonesia, con un aumento del 37,7 per cento, seguita da Auckland, Nuova Zelanda (+ 28 per cento) e Bali (+ 22%). Del 3 per cento sono aumentati anche i prezzi delle case nella riviera ligure, segnala lo studio, mentre sono calati del 10 per cento in Sardegna, in Umbria e a Milano.

da Repubblica Economia del 06/03/2014

martedì 4 marzo 2014

Cerved: il 2013 anno nero per le imprese. Hanno chiuso in 111mila. Raggiunto il massimo storico di fallimenti e liquidazioni volontarie


Per le imprese il 2013 è stato uno degli anni più duri dall’inizio della crisi. Lo assicurano i dati Cerved, dai quali emerge che, l’anno scorso, hanno chiuso nel nostro Paese 111mila imprese, il 7,3% in più del 2012. Nel 2013 è stato registrato un boom dei concordati preventivi (+103% rispetto all’anno prima) mentre i fallimenti hanno superato quota 14mila (+12% rispetto al 2012), segnando un poco lusinghiero massimo storico. Un fenomeno, quello dei fallimenti, che nel 2013 ha riguardato anche settori, come l’industria manifatturiera, e aree geografiche, come il Triveneto, che nel 2012 avevano tirato un respiro e fatto ipotizzare un attenuarsi, se non la fine, della crisi scoppiata nel 2007. Le regioni che, nell’arco dei dodici mesi, hanno registrato il maggior incremento dei fallimenti sono: Sicilia (+27%), Emilia Romagna (+25%), Trentino Alto Adige (+21%), Toscana (+18%), Veneto (+16%). Nel 2013 si contano, inoltre, circa 3mila procedure concorsuali non fallimentari (+53,8% su base annua). All’origine di questo risultato anche l’introduzione del contestato “concordato in bianco”. L’anno scorso è stato ritoccato anche il triste primato delle liquidazioni volontarie, una modalità scelta da 94mila imprese (+5,6% sul 2012) per chiudere i battenti. 
LA POLITICA CONTINUA A PERDERE TEMPO E A DISCUTERE DI COSE VUOTE.