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venerdì 28 dicembre 2012

Moratoria CRIAS, forse ci siamo.


Finalmente, forse, si apre uno spiraglio per la moratoria Crias. Dopo aver spiegato, in modo incalzante, l'importanza di questa misura sia al presidente Crocetta che all'ass. Vancheri tramite lettere, fax, sms, twitt e post; pare che a breve la giunta regionale darà “potere” di deliberazione al commissario della Crias e prorogherà l'agevolazione. Va sottolineato come in questa vicenda la Cna si è mossa a tutti i livelli ad iniziare dal quello regionale. Infatti, il presidente Giuseppe Cascone e il segretario regionale Mario Filippello nell'incontro con l'assessore (27/12/2012) hanno rinnovato le nostre richieste. Va evidenziato anche l'interessamento della deputazione regionale del nostro territorio, ed in particolare degli on.li Giuseppe Digiacomo e Giorgio Assenza. Entrambi, nell'ultimo periodo, si sono attivati nel sollecitare la sospensione.
Non immaginavamo che per venire incontro a delle esigenze legittime, dovute, doverose si dovesse insistere in questo modo. E' proprio vero che l'idea di rilancio e salvaguardia delle microimprese è confinato negli angoli più bui del dibattito politico. L'impresa artigiana non ha mai chiesto sussidi, ma attenzione e rispetto. Soltanto per questa ragione dovrebbe ricevere più cure. Noi siamo impegnati affinché questo modello economico riceva il rispetto dovuto, abbia pieno diritto di cittadinanza e non venga trattato da figurante. Continueremo a vigilare, sollecitare e denunciare ogni forma di ingiustizia o dimenticanza che ne impedisce crescita e sviluppo.  Il futuro di questo territorio dipende dalle microimprese e dalla loro capacità di migliorarsi.



mercoledì 19 dicembre 2012

La CNA è vicina a chi protesta. La classe politica si muova


La crisi in cui versano le imprese ortofrutticole del nostro territorio non riguarda in modo specifico la serricultura ma l'intero sistema economico della fascia trasformata. Le aziende che producono imballaggi, l'autotrasporto, l'impiantistica specializzata e tutto il terziario vivono, e non da ora, nell'economia dell'incertezza più profonda. Siamo vicini a chi ha manifestato e sta manifestando per non essere travolto dai debiti, dalla pressione fiscale, e dalla mancanza di accesso al credito. La loro lotta è anche la nostra. Pochi giorni fa l'INPS regionale ha presentato il bilancio sociale 2011. Il nostro territorio, che per anni è stato l'espressione più significativa del capitalismo molecolare (migliaia di piccole imprese agricole, artigianali e commerciali effervescenti), ora vive quasi esclusivamente di assistenza e di ammortizzatori sociali. Cassa integrazione e indennità di disoccupazione sono cresciute esponenzialmente (cosa succederà quando il fondo per il sostegno sociale verrà consumato?), così come sono aumentati i pensionati. Ma gli importi di queste prestazioni non sono sufficienti a soddisfare le esigenze delle famiglie (la media delle pensioni e di 700 euro mensili a fronte delle 870 euro del resto d'Italia). Questi dati ci dicono con estrema chiarezza come ogni forma di lavoro legale stia diventato un miraggio, mentre, con forza, si stanno affermando forme di lavoro irregolare con tutte le sue sfaccettature. Questi numeri sono oro per la criminalità organizzata ed in particolare per l'economia criminale. Lo ripetiamo da tempo e non ci stancheremo di ripeterlo: noi abbiamo il compito di sollecitare e proporre soluzioni ma la classe politica di questo territorio deve mettersi in moto, non può continuare a nascondersi, non può rimanere muta. Il loro silenzio indica un malinconica indifferenza. Dobbiamo uscire dalla logica dell'assistenza e rimettere in moto la dinamicità che ci ha distinti.

domenica 16 dicembre 2012

Bilancio sociale INPS 2011, la Sicilia vive di ammortizzatori sociali


La Sicilia riesce ancora ad arrancare. Calano i lavoratori attivi ma “grazie” a pensioni da miseria, alla cassa integrazione e all'indennità di disoccupazione si può ancora "campare".  Questo in sintesi il bilancio sociale dell'INPS Sicilia presentato a Palermo presso la sede regionale di via Toselli dal direttore Maria Santa Petrotta. Crescono i pensionati, ma è stato evidenziato come l'importo medio mensile delle pensioni erogate in Sicilia sia di 700 euro a fronte delle 870 euro del resto d'Italia. La cassa integrazione guadagni rispetto al 2010 è aumentata di oltre il 40%, mentre le indennità di disoccupazione ordinaria sono aumente del 10,2 %. Si è registrato un lieve aumento anche nelle disoccupazioni con requisiti ridotti. In controtendenza l'indennità di disoccupazione agricola, diminuita del 2,95%. E' evidente come questi dati ci dicano indirettamente che  il lavoro nero, con tutte le sue sfaccettature, ormai si afferma con prepotenza. Siamo difronte ad una emergenza economica e sociale di proporzioni enormi. Il lavoro legale, anche come concetto, si sta vaporizzando. Fino a quando può durare?

sabato 15 dicembre 2012

Tagli ai costi della politica entro una settimana o per la Sicilia scatteranno le sanzioni da Roma.


Manca una settimana per ridurre gli emolumenti ed eliminare cumuli di compensi per Presidente della Regione, assessori e deputati regionali, ma da quanto ci risulta pare che alla regione ancora non si muova nulla. Al di là dei soliti annunci di tagli di spesa sembra non esista nessun provvedimento adottato. Ma l'articolo 2 della legge 7 dicembre 2012 n. 213 è chiaro: entro il 23 dicembre le Regioni devono adeguare il regime dei compensi degli amministratori (presidente, assessori, componenti del Parlamento) a quello concordato tra la Conferenza delle Regioni ed il Governo sulla base dei parametri delle regioni più virtuose (Regione Umbria e Regione Emilia-Romagna). Infatti, l'accordo raggiunto tra Regioni e Governo prevede che i Presidenti non possono percepire più di 9.790 euro netti ed i parlamentari ed assessori 6.613 euro netti, ovviamente onnicomprensivi di qualsiasi ulteriore attività. Altra questione è che i contributi ai gruppi parlamentari non possono eccedere i 5.000 euro annui per parlamentare. Soltanto questa ultima previsione consente di ridurre sul prossimo bilancio regionale di oltre 11,5 milioni lo stanziamento annuale dell'Ars che pesa per quasi 170 milioni di euro l'anno. Se il Parlamento siciliano non si adeguerà entro i termini previsti, dal primo gennaio 2013 verranno applicate sanzioni con riduzione dell’80 per cento dei trasferimenti erariali alla Regione (sono esclusi i finanziamenti per il trasporto pubblico locale e per il servizio sanitario regionale). La mancata attuazione delle misure di contenimento della spesa, può dar luogo anche allo scioglimento del Parlamento regionale. Unica deroga, nel caso vengono concessi ulteriori sei mesi, quando le modifiche prescritte impongano la revisione Statutaria, come in Sicilia, per la riduzione dei parlamentari e degli assessori. Insomma, se i vecchi e nuovi inquilini di Palazzo dei Normanni non provvederanno prima di Natale a ridurre i loro privilegi saranno i cittadini, le famiglie e le imprese siciliane a pagare per loro. NON POSSIAMO PERMETTERLO.

elaborazione articolo pubblicato su http://livesicilia.it/2012/12/15/costi-della-politica-casta-sicilia_230108/

Aumenta la disoccupazione, l’economia locale è quasi al palo. Serve trovare una rapida via d’uscita da questa fase di stallo.


L'economia locale è quasi al palo. La recessione è netta e non si intravvedono segnali di inversione del ciclo. Il rallentamento si è accentuato molto nei mesi estivi quando, cioè, sono entrate a regime le norme sul risanamento dei conti pubblici e quindi maggiore carico fiscale, credito ancora più razionato e costoso, crisi del settore immobiliare, aumento dell'incertezza e alta e persistente disoccupazione. In un anno le domande di disoccupazione ordinaria nel nostro comprensorio (Acate, Comiso e Vittoria) sono crescite oltre il 50%. In sintesi, un mercato (commercio, servizi, terziario) quasi piatto ed economia più debole. Questa strana coppia si è rafforzata via via dall'inizio del 2012, e ora è diventata solida.
Se nel 2013 prevarranno le ragioni della minore avversione al rischio, allora la ripresa ci potrà essere anche se molti aggiustamenti vanno portati a termine.
Se invece avrà il sopravvento limpasse nel prendere le misure necessarie a sostenere la crescita la matassa si aggroviglierà di più e la recessione durerà più a lungo e si estenderà.
Lo scenario che noi riteniamo più concreto è fondato sulla prima ipotesi, quella più ottimistica, però servono scelte chiare, precise, definite e determinate. Ciò conferma che il mercato, l'economia non sono onnipotenti e che è la credibilità della politica a orientarli, nel bene e nel male. Spetta alla stessa politica, quindi, guadagnare il tempo perso e introdurre il corretto mix di incentivi per pilotare i cambiamenti. A livello comunale vanno riviste Tarsu, IMU, canoni di pubblicità (INPA) ect. Lo ribadiamo: la politica fiscale dell'ente deve essere basata sulla capacità e di reperire fondi regionali, nazionali e comunitari progettando iniziative che servono realmente al rilancio del territorio. Non si può continuare a far cassa tassando le imprese e le famiglie già da tempo in difficoltà. Così come la regione deve avere un ruolo diverso rispetto al passato più attenzione verso il territorio e alle sue specificità. Come organizzazione siamo sempre disponibili al confronto ma il tempo delle riviste è finito. Adesso serve concretezza. 

venerdì 7 dicembre 2012

Le nostre sollecitazioni al presidente Crocetta, forse, cominiciano a dare i primi frutti.


Dal profilo facebook di Crocetta presidente


Palermo 6 dic.

E' stato definita stamane, con la partecipazione del Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, dell'assessore all'economia Bianchi e del dirigente della programmazione Bonanno, la questione relativa alla programmazione dei fondi strutturali europei. In particolare per la chiusura della programmazione mancava la definizione al alcune attività del settore turistico, già chiariti e la definizione di circa un miliardo e seicentomila euro. La definizione della strutturazione, ha indicato come prioritario lo sblocco di tutte le zone franche urbane, allora definite con apposita procedura dai governi nazionale e regionale e coinvolgerà circa 20 città siciliane che avevano partecipato al bando. La scelta è di finanziare tutti progetti che erano stati presentati. Nel 2013 riceveranno circa il 50% dei contributi, e il restante 50% nella nuova programmazione. "Con questa scelta - afferma Crocetta - si consente alle città di iniziare a lavorare per le Z.f.u." Accanto a questo, e' stato definito il reddito di imposta delle imprese, investimenti per abbattimento barriere architettoniche per i diversamente abili, sostegno alle famiglie, ai cassaintegrati, agli ex pip, ai precari, interventi per consolidamento e manutenzione dei territori interessati da emergenza idrogeologica, interventi su infrastrutture portuali, autostradali e in particolare per la zona di Comiso (collegamento autoporto aeroporto??). Altri interventi strutturati, verranno presentati in seguito.
Il Presidente Crocetta, insieme al responsabile del dipartimento acqua ed energia Lupo, ha inoltre incontrato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, per le questioni legate alla situazione delle isole minori. Si e' discusso sulle ripercussioni relative alla fine dello stato di emergenza al 31 dicembre. Gabrielli ha rassicurato che i fondi per l'emergenza verranno trasferiti alla regione. Unica questione rimasta aperta, riguarda la problematica su Bellolampo. La nuova vasca dovrebbe essere completata entro maggio. Per quest'ultimo problema il Presidente Crocetta ha già chiesto un incontro al Ministro per l'Ambiente, incontro che dovrebbe svolgersi la prossima settimana.

mercoledì 5 dicembre 2012

Visita a sorpresa del governatore Crocetta a Vittoria ma i problemi segnalati, Crias in testa, sono rimasti irrisolti La Cna scrive una lettera aperta al presidente: “Basta una firma”


Sig. presidente,
un mese fa, pochi giorni dopo la sua elezione, con una lettera aperta le avevamo chiesto un incontro su alcuni temi che riguardano la crisi economica del nostro territorio e avevamo avanzato anche alcune proposte. Immaginando gli impegni gravosi a cui è stato chiamato, abbiamo atteso pazientemente senza scomodare (comunque non l'avremmo mai fatto) i tanti referenti che si propongono come suoi “intermediari”. La nostra lettera le è stata segnalata tramite sms, inviata nelle sue mail, nel suo profilo Facebook e nel suo profilo Twitter. Malgrado ciò non è mai giunta nessuna richiesta d'incontro. Siamo suoi “amici” su Facebook e la seguiamo su Twitter dove ci arrivano puntualmente tutte le sue notifiche, riteniamo per questo quasi impossibile che lei o i suoi collaboratori non abbiate visto la nostra missiva. Con un pizzico di disappunto abbiamo appreso che lunedì scorso, a sorpresa, lei è stato a Vittoria come ospite d'onore ad una manifestazione: l'Oscar del calcio siciliano. Cosa pensare? Veda presidente, a Vittoria la gente è abituata a darsi da fare, a non mollare mai neanche di fronte alle difficoltà più gravose. E vorrebbe che le istituzioni fossero da supporto a questa determinazione che noi cerchiamo di rappresentare. Dal 12 marzo scorso, data in cui la Giunta regionale deliberava la moratoria Crias, diverse ditte (di Vittoria ma anche di altre zone della Sicilia) attendono la sospensione voluta con forza da questo territorio. Da allora abbiamo assistito a balletti e farse di ogni tipo: “è decaduto il cda e non c'è un commissario ad acta, ... il commissario c'è ma non ha poteri per deliberare, ...sono stati chiesti i poteri per il commissario ma l'assessore non si è ancora insediato, ...la modulistica è pronta ma ...”. Insomma, la moratoria scade il 31 dicembre prossimo senza essere mai partita. Se molte ditte falliranno, verranno protestate o peggio si vedranno costrette a chiedere soldi agli usurai o ai mafiosi (guarda caso quelli sono solerti) che lei tanto contrasta, di chi sarà la colpa? Del destino cinico e baro o di una classe politica attratta dal tepore delle manifestazioni ludiche? Sig. presidente, compia un atto veramente rivoluzionario: firmi lei il decreto che dà poteri al commissario della Crias e proroghi la scadenza della moratoria. Ci vuole un attimo, un po’ di coraggio e un minimo di determinazione per dare ossigeno a tante imprese artigiane. Non ci costringa a manifestazioni pacifiche ma clamorose per una cosa così semplice. Infine, trovi qualche minuto per confrontarsi con noi. Stia tranquillo, nessuno le chiederà posti di governo o sottogoverno, ma solo possibili soluzioni su come far partire la zona franca e su come mitigare l'opera persecutoria di Riscossione Sicilia (ex Serit).


Giuseppe Santocono
Giorgio Stracquadanio