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venerdì 27 dicembre 2013

Utilizzare le somme derivanti dalla lotta all’evasione per realizzare una struttura che superi il blocco dei passaggi a livello.


Perché non utilizzare le somme provenienti dalla lotta all'evasione per realizzare il progetto che, come Cna, abbiamo proposto, di superamento dei passaggi a livello che bloccano la città?”. E’ l’interrogativo lanciato dal presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, e dal responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, rispetto ad una problematica che, anche in questi ultimi giorni in città, sta facendo discutere parecchio. “La Giunta di palazzo Iacono, pochi giorni fa – continuano Santocono e Stracquadanio – ha annunciato che il Comune ha la disponibilità di duecentomila euro e vorrebbe che queste somme, inserite nel bilancio di previsione dell'ente, fossero destinate a qualcosa di utile per il territorio. Per questo è stata aperta una sorta di consultazione, un segnale diverso sul versante della condivisione degli strumenti finanziari del Comune che ci porta a riproporre il nostro spunto. Vogliamo ricordarlo sempre: Vittoria si trova al centro di infrastrutture importanti: aeroporto, autoporto, mercato ortofrutticolo e in posizione un poco più marginale il porto di Pozzallo. Se vogliamo puntare realmente allo sviluppo della logistica e della movimentazione delle merci dobbiamo bypassare gli ostacoli che da tempo costringono la città. Come organizzazione avanzeremo la nostra proposta seguendo le indicazioni contenute nel sito del Comune ma, nel frattempo, mobiliteremo le nostre imprese e le altre associazioni affinché il nostro progetto possa trovare adeguato sostegno”.

giovedì 26 dicembre 2013

30 MILIONI NEL FONDO DI ROTAZIONE DELLA CRIAS. ACCOLTA UNA DELLE NOSTRE RICHIESTE.

Recepita una delle nostre richieste che la nostra organizzazione, nell'agosto scorso, avanzò in un convegno dal titolo “Se riparte il credito ripartono le imprese” dove era presente il commissario straordinario della CRIAS, avv. Filippo Nasca. Infatti, pare che sia intenzione della Regione trasferire almeno 30 milioni di euro dei fondi Ue 2007-2013 non spesi nel fondo di rotazione della Crias. Se tutto sarà fatto si sbloccherando le tante domande di prestito d'esercizio e mutui ipotecari per investimenti, che giacciono inevase per mancanza di liquidità in più si accelererà l'iter delle domande in corso.  Una vera boccata d'ossigeno che rimetterebbe in moto migliaia di imprese artigiane anche nel nostro territorio, grazie all'accesso al credito a costi bassissimi. La notizia è stata data da Filippo Ribisi, coordinatore del "Tavolo regionale permanente per la crescita e lo sviluppo" di cui fa parte anche la CNA.

Questo il testo del documento che fu consegnato al Commissario Nasca.

 Riformare la CRIAS secondo le esigenze delle imprese artigiane. Proposte della CNA al Commissario della CRIAS e ai parlamentari regionali della nostra provincia.

In Sicilia utilizzare bene i fondi del Programma Operativo Regionale, stanziati dall'Europa, è il problema. Che si tratti di poche decine di euro o di milioni di euro messi a disposizione poco importa, la prassi prevede intanto almeno 262 passaggi prima di arrivare all’effettiva erogazione delle risorse del Programma operativo europeo. Bandi troppo macchinosi, procedure eccessivamente farragionose, basta vedere gli ultimi due avvisi relativi all'artigianato (il bando di selezione con procedura a graduatoria per investimenti, ricerca e infrastrutture e il bando con procedura a sportello) per trovare conferma. A dire queste cose non siamo noi. Il conto è stato fatto dagli uffici del Ministero dello sviluppo economico i quali hanno certificato che esiste un groviglio burocratico di norme, adempimenti, passaggi e pareri capaci di scoraggiare e fiaccare anche il più determinato degli imprenditori. Questo atteggiamento ha provocato e continua a provocare danni enormi alla nostra economia, soprattutto alle piccole imprese. In Sicilia la spesa delle risorse europee è ferma (sempre secondo l'analisi svolta dal Ministero dello Sviluppo Economico) intorno al 19%. La somme certificate sono di 1,1 miliardi e per evitare il disimpegno di oltre 700 milioni la Regione dovrebbe spendere da qui alla fine dell’anno cento milioni al mese, 3,3 milioni al giorno. Ma come si fa se l’iter di un bando qualsiasi, anche il più semplice, dura come minimo tre anni? Una soluzione potrebbe essere quella di mettere una parte significativa di queste somme nel fondo di rotazione della CRIAS (come anche IRCAC e IRFIS) e cominciare a dare credito alle imprese. I bandi “cervellotici e confusionari” pare che servano più a certi studi di consulenza che alle imprese. Credito per tanti quindi e non contributi per pochi intimi. Rafforzando notevolmente il fondo di rotazione molte domande di prestito d'esercizio e mutui ipotecari per investimenti, che giacciono inevase per mancanza di fondi, verrebbero finalmente soddisfatte. Si rimetterebbero in moto migliaia di imprese attualmente in difficoltà e si avrebbe liquidità a costi bassissimi.Naturalmente, i tassi d'interesse che applica la CRIAS, vanno mantenuti invariati così come va mantenuto il criterio di affidamento che fortunatamente è lontano dalle logiche degli istituti bancari cioè senza garanzie. Però, per quanto riguarda il credito d'esercizio, vanno aumentati gli importi da erogare (attualmente vanno da € 5.000, € 30.500,00). L'ipotesi che avanziamo e di nuovi “prodotti” che prevedano prestiti d'esercizio a partire da € 10.000,00 fino ad un massimo di € 50.000,00. L'attività artigianale è cambiata, da lavoro autonomo si è trasformata in impresa quindi servono prodotti di accesso al credito diversi, più confacenti alle nuove esigenze. Ovviamente vanno anche rivisti i periodi di rimborso, che devono essere sempre commisurati all'importo concesso ma non può più essere minimo 25 - max 29 rate mensili con quattro mesi di preammortamento. La proposta che avanziamo è minimo 36 e max 60 rate mensili senza nessun periodo di preammortamento. Naturalmente l'importo del finanziamento deve essere sempre determinato in base al volume d'affari che si evince dall'ultima denuncia IVA dell'impresa. Alle imprese artigiane serve liquidità a costi bassi e un po più dilazionata nel tempo. La CRIAS se opportunamente riformata e modernizzata può diventare nuovamente protagonista del processo di industrializzazione dell'economia siciliana e del nostro territorio in particolare, sostenendo il rafforzamento e la crescita delle attività artigianali che da sempre creano sviluppo, reddito e occupazione nella legalità. Non favorire accesso al credito a questo modello dimensionale d'impresa, non modernizzare la CRIAS (cda costoso e poco utile così come le consulenze esterne), alla luce di questa crisi, significa non sostenere la crescita dei territori.

lunedì 23 dicembre 2013

La CNA risponde a Dezio e Gulino :“Aspettiamo di essere convocati per concertare il Paes”

Non dobbiamo rassegnarci al declino. Nessuno nega che la situazione sia difficile, ai limiti dell’insostenibilità, ma ci sono i margini per venirne fuori”. E’ quanto replica il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, all’assessore comunale Dezio e all’energy manager Gulino sulla vicenda del Paes. “Esistono almeno due percorsi di risalita – dice in proposito Santocono – puntare sulla green economy che potrebbe rilanciare un volano di crescita fondamentale come l’edilizia; ridare slancio al “made in Italy”, in particolare l'agroalimentare. Il Patto dei sindaci è una grande opportunità; è positivo il fatto che “la cabina di regia sul Patto dei sindaci” abbia assicurato, come affermato da Dezio e Gulino, che la sospensione di Vittoria non implica alcun annullamento degli adempimenti posti in essere sino ad ora e che la posizione di firmatario del patto è tuttora valida. Bisogna però essere convinti che per ripartire bisogna tenere in piedi il mercato territoriale. I consumi non possono continuare a deprimersi, altrimenti la recessione sarà più forte di qualsiasi altro messaggio e anche l’immagine della città finirà per appannarsi definitivamente. Abbiamo diverse proposte per il futuro e ci auguriamo di poterci confrontare con chi governa (a vari livelli). Attendiamo di essere convocati per concertare il Paes (Piano azione energia sostenibile) previsto dal Patto dei sindaci. La Cna non rinuncia a far sentire gli umori e i suggerimenti della micro imprenditoria artigiana, quella che, dati alla mano, continua a rappresentare il motore della nostra economia”. 

sabato 21 dicembre 2013

Patto dei sindaci, il Comune di Vittoria risulta "firmatario sospeso - scadenza terminata". Cosa è successo?


Con il decreto 4 ottobre, pubblicato nel Supplemento ordinario n.1 della Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia del 13 dicembre 2013, è stata programmata la ripartizione delle risorse per “Promuovere la sostenibilità energetico-ambientale nei comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci”. A Vittoria sono stati riconosciuti complessivamente 61.316 euro. Fondi che saranno assegnati solo se il Comune ha effettuato spese relative al raggiungimento del programma, tra queste la redazione del Paes (Piano d'azione per l'energia sostenibile), cioè il documento che indica come migliorare l'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati tramite l’utilizzo delle fonti rinnovabili abbattendo le emissioni di Co2.
Il patto dei sindaci, quindi – dice il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio – è importante per le numerose imprese del comparto costruzioni perché permette una corsia di accesso facilitato ai finanziamenti europei per quei comuni capaci di progettare e attivare risparmio ed efficienza energetica. Il 27 ottobre del 2011 il Comune di Vittoria firmò il Patto e il 10 dicembre presento alla città l'iniziativa. La Cna ritenne il progetto importante soprattutto per le ricadute sul contesto produttivo locale in particolare per il settore edile. Infatti, i settori interessati sono diversi: dalla progettazione con i servizi di consulenza, alla fornitura e installazione di impianti a fonti rinnovabili, dai materiali per l’edilizia e la loro posa, fino ad arrivare alle diverse soluzioni per l’efficienza energetica. Infatti, si invitò l'Amministrazione ad attivarsi subito per avviare tutte le azioni previste e la Cna si rese disponibile affinché gli obiettivi e le scadenze fissate dal Patto potessero essere raggiunti.  Però, controllando il sito http://www.pattodeisindaci.eu/about/signatoriesit.htmlcity_id=4546 abbiamo notato che il Comune di Vittoria risulta “firmatario sospeso per scadenza terminata”. 

Caro Sindaco, la cosa ci preoccupa un tantino non solo per l'ipotetica esclusione dei contributi previsti dal decreto ma soprattutto per l'ipotizzabile privazione dei contributi europei previsti dal Patto e per l'eventuale perdita di importanti ricadute economiche alla luce di una crisi devastante che sta colpendo il comparto dell'edilizia vittoriese. Vorremmo capire come mai risultiamo firmatari sospesi per scadenza terminata, se c'è la possibilità di rientrare e come ci si sta attivando per farlo”.

L'indirizzo che ci dice che il Patto è sospeso.

martedì 17 dicembre 2013

Banche, salgono i depositi crollano i prestiti.


Da www.repubblica.it
MILANO - Salgono ancora le sofferenze bancarie a causa della recessione e dell'aumento dei fallimenti delle imprese. Secondo il rapporto mensile Abi, l'Associazione che raggruppa gli istituti di credito, quelle lorde hanno toccato ad ottobre quota 147,3 miliardi di euro, 27,5 in più di un anno fa e 100 in più rispetto alla fine del 2007. Il rapporto con gli impieghi è al 7,7%, il massimo da ottobre 1999. Le sofferenze lorde sono quei rapporti con soggetti insolventi a prescindere dalle garanzie che li assistono, al lordo delle svalutazioni e dei passaggi a perdita eventualmente effettuati. Quest'anno, tra gennaio e settembre, sono 9.902 i crack registrati dal Cerved, in crescita del 12% su base annua e del 9% nell'ultimo trimestre rispetto al precedente. L'aumento dei fallimenti, spiega Palazzo Altieri, è un fenomeno diffuso anche dal punto di vista geografico, con tassi di variazione più alti di quelli dello scorso anno. Sempre a ottobre l'ammontare delle sofferenze nette ha raggiunto i 77,5 miliardi con un aumento di quasi 17 miliardi rispetto a ottobre 2012: veleggiano ormai ampiamente sopra il 4 per cento (4,18%) degli impieghi, mentre un anno prima erano al 3,15 per cento.

Come non bastasserp queste cifre monstre per testimoniare l'incidenza della crisi economica, dal documento Abi emerge che la caduta degli Impieghi a famiglie e imprese da parte delle banche italiane tocca a novembre il nuovo minimo storico. Secondo le stime dell'Associazione delle
banche, la flessione su base annua ha raggiunto il 4%, percentuale mai registrata nella serie storica che risale agli anni Novanta. Sul "gelo" degli impieghi influisce la recessione e la mancanza di investimenti, ricorda l'associazione delle banche italiane nonchè la rischiosità del credito con un rapporto sofferenze nette su impieghi al 4,18% (era allo 0,86% prima della crisi, nel 2007).

Tale andamento è confermato anche dai recenti dati pubblicati dall'Istat e relativi al terzo trimestre del 2013. Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, a oggi i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.851 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.42 miliardi. I tassi d'interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente bassi, anche in considerazione del fatto che il costo del denaro imposto dalla Bce è ai minimi di sempre: il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato al 3,48% (dal 3,51% di ottobre 2013; 5,48% a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni al 3,57% (dal 3,59% del mese precedente; 5,72% a fine 2007), il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,80% (2 centesimi al di sotto del mese precedente; 6,18% a fine 2007).

Le difficoltà per le imprese - in un raffronto internazionale - sono poi dimostrate da quanto aumenti ildivario nel costo del credito per le pmi italiane rispetto alle omologhe imprese dell'Eurozona. Il tasso medio per i nuovi prestiti fino a un milione (taglia adatta a una Pmi) è aumentato dal 4,33% di settembre al 4,49% di ottobre. Il divario con l'Eurozona sale così allo 0,66%. Per un nuovo prestito fino a un milione negli altri paesi dell'Eurozona una pmi a ottobre ha pagato in media un tasso del 3,83 per cento con un incremento più contenuto rispetto a settembre rispetto al rincaro dei tassi applicato dalle banche italiane.

Tracciando la dinamica opposta, cioè quella dei denari lasciati "in custodia" agli istituti, si mostra un nuovo rafforzamento dei depositi bancari a novembre: sono saliti del 5,7% a 1.216 miliardi di euro contro il +5,1% di ottobre. Sempre giù le obbligazioni, che sono scese del 9,3% rispetto al -9,6% di ottobre 

Passaggi a livello: si aspetta il morto. Dopo, forse, si interverrà.



Deve per forza scapparci il morto altrimenti non succede nulla. Sulla vicenda dei passaggi a livello, che isolano la città e rischiano di creare anche qualche dramma,  abbiamo sollecitato tutti: Amministrazione comunale, Amministrazione provinciale, deputazione regionale e nazionale, Ferrovie dello Stato, e tutti hanno sempre risposto in un solo modo, “non abbiamo disponibilità economica”. Dire che viene da ridere (per la rabbia) è poca cosa visti gli sprechi che spesso si fanno. Abbiamo presentato anche una proposta che riqualifica una zona e risolve in parte un problema (si veda allegato) e tutti, all'unisono, ci hanno fatto i complimenti. Aldilà delle lusinghe, che sinceramente non ci interessano, non è stato fatto nulla. Tutto è rimasto com'era. L'immobilismo, il camaleontismo caratterizza tutte le istituzioni. Sicuramente ora qualcuno proverà ad attivarsi (o fare finta di attivarsi?). Serve coraggio, determinazione e volontà.
Invitiamo l'ass alla protezione civile, arch. Dezio, ad intervenire (invito benevolo e per nulla polemico), attivi gli uffici, metta in funzione, se esiste, il piano comunale di protezione civile. Questa vicenda oltre a ridicolizzare drammaticamente un territorio che per almeno cinque volte al giorno viene isolato colpisce soprattutto l'economia di un città che sta provando ad uscire da una eccessiva emarginazione.  

giovedì 12 dicembre 2013

L’amara eredità del 2013: chiuse 93 aziende al giorno

Un drammatico ritorno al passato. Da 96 mesi il contatore delle imprese italiane gira al contrario. Presso le Camere di Commercio attualmente ne risultano registrate 6.070.296. Un salto all’indietro che ci riporta al 2005, ben tre anni prima dell’esplosione della grande crisi. E’ questa la foto scattata dal Centro studi Cna che ha rielaborato i dati Movimprese relativi al 3° trimestre 2013. “Dal 2008 a oggi, lo stock di imprese artigiane cioè il numero assoluto delle imprese al netto della differenza tra nuove iscrizioni e cancellazioni, si è ridotto di 80mila unità,  osserva Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna.  Una riduzione che equivale alla perdita di oltre 200mila posti di lavoro”  “Di questo passo – avverte Silvestrini - a fine anno mancheranno all’appello altre 35 mila imprese artigiane. Nessuno può permettersi di fare finta di nulla di fronte ad una situazione del genere. Abbiamo sottolineato, in tutti i modi e in tutte le sedi, la necessità di una vera spinta allo sviluppo. Continueremo a insistere, questo è sicuro”.

domenica 8 dicembre 2013

Protocollo subappalti: si ri-firma il documento firmato nel marzo del 2011.

Oggi è stato ri-firmato il protocollo subappalti al comune. Un documento che la CNA ha redatto, che la CNA ha sottoposto all'attenzione dell'amministrazione, ma l'impresa che si è aggiudicata l'opera non ha sottoscritto perché l'aggiudicazione per la realizzazione dell'autoporto è avvenuta qualche mese prima che il nostro documento venisse recepito (si veda il comunicato stampa allegato). Meglio tardi che mai. Ribadiamo, in considerazione della lentezza con cui stanno procedendo i lavori, che coinvolgere le imprese locali, non sempre le solite, significa far rimanere soldi e reddito nel territorio ma soprattutto creare occupazione. Le imprese artigiane vittoriesi hanno collaboratori locali. Infine, riaffermiamo con forza ciò che il presidente della SoACo, dott. Rosario Di Bennardo, ha detto qualche giorno fa: “… Conosco bene la necessità del cargo sul nostro territorio. Permetterebbe di accorciare tempi e distanze. C’è un lavoro sinergico che va sviluppato. In questa sinergia inserisco l’autoporto di Vittoria geograficamente strategico”... … E’ chiaro che l’autoporto è importante se parliamo di collegamenti. Mi auguro che il completamento avvenga nel minor tempo possibile affinché si possa lavorare in sinergia con l’aeroporto di Comiso" .

Il protocollo è stato firmato la prima volta nel marzo del 2011 prot. 13912,  segue il comunicato di allora che annunciava la prima firma.

comunicato stampa ufficio stampa del sindaco del 07/03/2011

Autoporto e sub-appalti: il sindaco chiede agli uffici
di presentare subito il protocollo di intesa
Comunicato stampa n. 152 (sg) – Il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia ha chiesto ai dirigenti dei Settori Lavori Pubblici e Upiga di presentare subito alla Giunta municipale, per la sua approvazione, il protocollo d’intesa per i subappalti dell’Autoporto e per tutti i grandi appalti. “Vista la scadenza dei termini per l’inizio dei lavori della più importante opera pubblica mai realizzata a Vittoria – ha dichiarato Nicosia - ho chiesto agli uffici di fare arrivare subito in Giunta il protocollo di intesa, proposto e condiviso con la Cna, non solo per quanto riguarda l’autoporto, ma per tutti i grandi appalti che si andranno a stipulare. Ritengo non più procrastinabile presentare alla ditta appaltatrice, l’Ati, che è poi un consorzio d’imprese locali, tale protocollo affinché vi sia il più ampio coinvolgimento delle imprese artigiane di Vittoria nei lavori dell’autoporto. Il protocollo d’intesa sui sub appalti garantirà la stipula dei contratti collaterali secondo regole che assicurino la corretta esecuzione dei lavori e il maggior coinvolgimento possibile delle imprese locali”.

sabato 7 dicembre 2013

PER LA SOACO L'AUTOPORTO DI VITTORIA E' STRATEGICO PER LO SVILUPPO DELL'AEROPORTO DI COMISO. SERVE COMPLETARE L'OPERA IN TEMPI BREVI.



Articolo tratto da La Sicilia del 07/12/2013

«Promuoviamo i trasporti aerei di merci e prodotti»

E’ certamente in una fase embrionale la discussione tra Rosario Dibennardo, presidente della Soaco, società che gestisce l’aeroporto di Comiso e il comparto autotrasportatori, ma per quanto possa esserlo, è certamente importante averlo iniziato. Quello di Comiso è un aeroporto in fase di rodaggio. Aperto al traffico aereo passeggeri da qualche mese, ha fatto registrare numeri interessanti, che debbono essere implementati. La possibilità cargo, a questo punto, risulta fondamentale. Agricoltura e rete di commercializzazione più rapida ed efficiente, permetterebbe di aggredire il mercato con più funzionalità. Non solo trasporto passeggeri ma anche merci e prodotti. Orizzonti nuovi per un aeroporto che rappresenta la scommessa di un intero territorio, che ha voglia di rilanciarsi con forza e determinazione. In questa ottica, potrebbe tenersi nei prossimi giorni un incontro il comparto autotrasportatori e il presidente di Soaco. “Come Soaco – spiega Dibennardo – siamo favorevoli all’avvio del cargo, ma bisogna ponderare bene scelte e strategie. L’aeroporto, nella sua fase iniziale, si sta misurando con numeri e proiezioni. Ci stiamo concentrando sul trasporto passeggeri, ma ciò non vuol dire che non stiamo pensando a quello merci. Una fase di studio per un hub funzionale è in corso di definizione”. Gli hub, aeroporti di particolare importanza strategica per posizione che vengono utilizzati dalle compagnie come scalo principale per i loro collegamenti. “Sugli hub stiamo valutando Malpensa – aggiunge Dibennardo – Conosco bene la necessità del cargo sul nostro territorio. Permetterebbe di accorciare tempi e distanze. C’è un lavoro sinergico che va sviluppato. In questa sinergia inserisco l’autoporto di Vittoria, geograficamente strategico”. Sulla struttura in questione nei giorni scorsi era intervenuta, ancora una volta, la Cna di Vittoria, chiedendone il completamento. “E’ chiaro – conclude Dibennardo – che l’autoporto è importante se parliamo di collegamenti. Mi auguro che il completamento avvenga nel minor tempo possibile affinché si possa lavorare in sinergia con l’aeroporto di Comiso”. Tesi quella di Dibennardo, avvalorata dalla Cna. “L’autotrasporto – dice Giorgio Stracquadanio - non è solo movimentazione di merci, pallet, ortofrutta, o altro. Questa è solo la parte finale. Molti commercianti, grossisti, hanno l’esigenza di vedere, nel caso dell’ortofrutta, direttamente la merce nei luoghi di produzione e lavorazione. La Soaco dovrebbe prevedere dei voli giornalieri e almeno con cadenza bisettimanale per permettere ai grossisti di venire nel nostro territorio. Importante il volo che partirà a giorni con Milano Linate. Prevedere anche voli per Bari o Napoli è un esigenza che andrebbe assecondata
DLR

giovedì 5 dicembre 2013

Zona artigianale di Vittoria: Cna e il comitato delle imprese insediate incontrano il sindaco per decidere sul da farsi.


Confronto genuino e autentico tra il comitato delle imprese insediate, aderenti alla Cna, nella zona artigianale e l'Amministrazione comunale di Vittoria. L'incontro si è tenuto all'interno di una delle attività insediate nell’area. In modo chiaro e composto, al sindaco Giuseppe Nicosia, all'assessore ai Lavori pubblici, Angelo Dezio, all'esperto per lo sviluppo economico, Angelo Fraschilla, e al direttore della Sap, l'azienda di igiene urbana, il presidente della Cna, Giuseppe Santocono, il coordinatore del comitato, Gianluigi Augurale e i diversi titolari delle imprese insediate hanno ribadito le richieste che l’associazione di categoria e il comitato avanzano da tempo: avere l'orgoglio di operare in una zona dignitosa, pulita, funzionale, capace di valorizzare il territorio e gli investimenti delle imprese insediate. “E' triste – hanno sottolineato Santocono e Augurale – dovere ogni volta alzare i toni per ottenere servizi ordinari”. Sia il sindaco che gli altri amministratori hanno ammesso che l'area, per troppo tempo, è stata un luogo degradato e va accesa l'attenzione su una struttura che ricade dentro il perimetro della Zona franca urbana. Alcune delle richieste inserite nella piattaforma che la Cna e il comitato hanno più volte riproposto all'Amministrazione saranno subito attivate. Intanto, il direttore della Sap si è impegnato a fare partire la raccolta rifiuti ingombranti che avrà cadenza settimanale mentre la scerbatura dell'intera area avrà una periodicità mensile. L’assessore Dezio ha assicurato che, a breve, sarà installata la segnaletica stradale orizzontale e verticale. Inoltre, sta già verificando come avviare la manutenzione dell'impianto di illuminazione. Si stanno recuperando somme che saranno utilizzate per la sistemazione del manto stradale. Fraschilla, in merito ai diversi lotti assegnati da tempo a ditte che però ad oggi non hanno realizzato alcuna costruzione, ha comunicato di avere avviato la riforma del regolamento di assegnazione delle aree. L’atto è già pronto e a breve sarà portato in Giunta e poi in Consiglio comunale per l'approvazione. Infine il comitato ha voluto tornare a sottolineare come il proprio compito non si riduca alla semplice denuncia o rivendicazione, ma intenda proporsi come parte attiva nella sistemazione dell'area. E' stato riproposto come alcuni servizi che l’Amministrazione non può garantire saranno effettuati dalle imprese insediate. E’ stato chiesto di potere compensare le spese effettuate con le imposte comunali. Su questo punto, si è registrata piena disponibilità da parte degli amministratori.



martedì 3 dicembre 2013

Sopralluogo della Cna all’autoporto di Vittoria Santocono: “Purtroppo, i nostri timori erano fondati”




Le sollecitazioni manifestate qualche settimana fa dalla nostra organizzazione hanno spinto l’Amministrazione comunale a verificare lo stato dei lavori dell’autoporto di Vittoria”. E’ quanto rilevato dal presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, secondo cui “la visita istituzionale al cantiere di contrada Crivello, voluta dal Comune e a cui sono stati invitati i dirigenti Cna (Santocono, Biundo, Stracquadanio), ha evidenziato, questa mattina, le perplessità che come organizzazione avevamo espresso. Infatti – continua ancora Santocono – il 19 novembre scorso avevamo evidenziato come i lavori della struttura andassero un po’ a rilento. E' giusto ricordare che il cantiere è stato aperto il 18 novembre del 2011 e, secondo il cronoprogramma del bando, entro 730 giorni (18 novembre 2013), l'opera doveva essere consegnata. Le foto che abbiamo fatto durante il sopralluogo istituzionale dimostrano che c'è ancora molto da fare. Serve una consistente accelerazione. Secondo quanto dichiarato dall'impresa, se si procederà nei tempi previsti, l'opera dovrebbe essere consegnata al territorio ad agosto/settembre 2014. Il presidente Santocono ha sottolineato come sia stato poco applicato il protocollo dei subappalti, atto concepito e voluto dalla Cna, per coinvolgere nella realizzazione dell’opera le imprese artigiane di Vittoria e la loro manovalanza”. “L'autoporto – prosegue Santocono – è un’opportunità di sviluppo economico e occupazionale sia nella fase di realizzazione, sia quando entrerà in funzione. Questa occasione deve essere sfruttata per sostenere un territorio sferzato pesantemente dalla crisi”. Santocono ha inoltre invitato l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Angelo Dezio, quanto il rup del progetto, Angelo Piccione, a comunicare a quale punto è lo stato del secondo stralcio della struttura. Sarebbe assurdo avere un’opera parzialmente funzionante. Se è vero che lo sviluppo di quest'area passa anche dalla capacità di saper smistare le merci, come evidenziato da uno studio dello Svimez, serve, però, l'impegno di una classe politica che sappia innescare progetti che sappiano ottenere finanziamenti.


lunedì 2 dicembre 2013

Fermo autotrasporto: Le dichiazioni di Cinzia Franchini, presidente nazionale CNA/FITA

Cinzia Franchini pres. naz. CNA/FITA

L'autotrasporto con una sola voce ha chiesto con forza ciò che in questo momento era possibile ottenere da parte di un Governo minato da dissidi interni alla stessa coalizione che lo ha sin qui sostenuto. Davanti a questa precarietà istituzionale, all'autotrasporto sono state avallate risorse importanti: si e' visto confermare i fondi per il rimborso delle accise come richiesto da subito prima e durante la proclamazione di fermo. Chi oggi, fuori da questo quadro, intende proseguire  forme di protesta caratterizzate, almeno negli annunci, da toni esasperanti che istigano inconsapevoli e purtroppo anche sofferenti imprenditori a manifestazioni violente, va condannato.  Tutto cio' espone la nostra categoria, sfruttandone i problemi e le disperazioni, ad un attacco ingiustificato. Per questo CNA-Fita per tempo ne prende netta distanza e in tutte le sedi opportune si adopererà per segnalare questo approccio. Il senso della rappresentanza è quello di portare a casa risultati concreti e immediati senza illudere o nel peggiore dei casi utilizzare i problemi o la disperazione degli imprenditori per altri fini. La categoria ha molte questioni irrisolte malgrado i numerosi fermi. Ma grazie a questa ultima proclamazione di fermo si è risolto un problema specifico, concreto ed immediato. Per risolvere le ragioni di una perdurante insofferenza  non possiamo certo fermarci ad oltranza, bloccare il paese e le sue economie. C'e' bisogno di insistere nell'azione di rappresentanza nonostante la politica sia assente e malgrado l'interlocutore istituzionale negli ultimi due anni è molto poco presente e in perenne alternanza. 

Cinzia Franchini.