“Il
Paes, possibile strumento di rilancio per diverse attività
imprenditoriali e professionali della nostra città, è finito in un
vicolo cieco?”. Questo l’interrogativo che il responsabile
organizzativo della Cna territoriale di Vittoria, Giorgio
Stracquadanio, si pone dopo che, in seguito alla presentazione di una
prima stesura dell'inventario di base delle emissioni, avvenuta lo
scorso 16 ottobre da parte del Rtp Caramazza (raggruppamento che si è
aggiudicato tramite procedura negoziata l’affidamento del servizio
per l’adozione e monitoraggio del Paes), tutto sembra essersi
intorpidito. “Rovistando nella rete – prosegue Stracquadanio –
abbiamo trovato una lettera datata 19 novembre 2014 che l'Ordine
degli ingegneri della provincia di Ragusa ha inviato all'ing. Angelo
Piccione, dirigente dell'unità intersettoriale gestione appalti, al
sindaco e per conoscenza all'Autorità nazionale anticorruzione.
Nella missiva si legge quanto segue: “Il
presidente (ing. Angelo Piccione) dispone,
altresì, che nel caso qualcuno dei suddetti concorrenti soggetti a
verifica (nel caso specifico Spes Consulting in quanto sorteggiata)
non sia in grado di dimostrare il possesso dei requisiti dichiarati
si procederà all'esclusione, alla rimodulazione della graduatoria,
ed all'incameramento della cauzione. Poiché il servizio di cui
trattasi è stato affidato in via definitiva al suddetto Rtp
Caramazza capogruppo, questo Consiglio dell’ordine, alla luce di
quanto sopra esposto, ritiene che con molta probabilità la gara di
cui trattasi sia stata aggiudicata dal Comune di Vittoria senza avere
completato le verifiche nei confronti della Spes Consulting che, per
analogia con il Comune di Paternò, avrebbe dovuto determinare la
rimodulazione della graduatoria con individuazione di un
aggiudicatario diverso dal predetto Rtp Caramazza capogruppo”. In
parole povere, secondo l'Ordine degli ingegneri, il Comune non doveva
aggiudicare la stesura del Paes all'Rtp Caramazza. “La cosa –
prosegue Stracquadanio – crea preoccupazione e imbarazzo perché
entro il 31 gennaio prossimo scadrà il termine per la richiesta del
contributo della redazione del Paes e tra la diversa documentazione
da allegare c'è anche la delibera
del Consiglio comunale di approvazione del Paes. Ecco perché ci
rivolgiamo al sindaco per chiedere: ad un mese dall'importante
scadenza, si ha certezza di chi deve redigere il Piano di Vittoria? A
che punto è la redazione di tutta la documentazione necessaria per
entrare nel programma di ripartizione? Facciamo notare come il
possesso di un Paes regolarmente approvato dal Consiglio comunale (?)
e validato dall'organo tecnico della Commissione europea è
precondizione per l'accesso a fondi comunitari. Invitiamo
cortesemente il sindaco a rispondere ai nostri interrogativi,
dicendoci con sincerità e chiarezza come stanno i fatti. La nostra
organizzazione, insieme a tante imprese del settore, ha creduto sin
da subito a questo strumento come uno dei mezzi in grado di
riattivare la nostra economia. Si rimane in attesa di risposte chiare
ed esaustive”.
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lunedì 22 dicembre 2014
martedì 11 novembre 2014
La Cna ha incontrato il presidente Crocetta. Sul tappeto la questione della mancata rotazione dei fondi Crias dopo che le somme sono state dirottate sui forestali
La
visita del presidente Crocetta alla Fiera Emaia non ha avuto solo un
aspetto consacrativo dell'esposizione novembrina. Grazie ad una
pubblica e garbata sollecitazione del presidente del Consiglio
comunale, Salvatore Di Falco, opportunamente spronato dalla Cna
territoriale di Vittoria, il presidente, a margine della sua visita,
ha incontrato il presidente regionale Cna Giuseppe Cascone, il
presidente della sede di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il
responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. Al centro del
colloquio lo stallo delle numerose domande di credito deliberate
dalla Crias ma non erogate per mancanza di fondi (dirottati sui
forestali). E' stato fatto notare come entro il 31 dicembre la
Regione deve spendere 500 milioni di euro di fondi Por Fers
2007–2013. Se tali somme non saranno utilizzate torneranno a
Bruxelles. Per questo è stato chiesto a Crocetta di rafforzare da
subito il fondo di rotazione della Crias in modo da sbloccare le
numerose domande che giacciono inevase. “La logica, secondo noi
rivoluzionaria – hanno spiegato i vertici della Cna a Crocetta –
deve essere accesso al credito per tanti e non contributi per pochi
intimi. Solo così si rimette in moto l'economia e la capacità delle
imprese artigiane che insieme con l'agricoltura sono il vero motore
del nostro territorio e della Sicilia. Un principio che abbiamo
ribadito in un documento che avevamo consegnato all'ex commissario
straordinario della Crias, avv. Nasca, e che abbiamo riproposto al
presidente Crocetta il quale, oltre a condividere le nostre proposte,
si è impegnato ad organizzare una conferenza regionale sulla
microimpresa siciliana. Da parte nostra continueremo ad incalzare la
politica e le istituzioni affinché sostengano con atti concreti il
rafforzamento e la crescita delle attività artigianali, le uniche
che da sempre creano sviluppo, reddito e occupazione nella legalità”.
giovedì 6 novembre 2014
FONDI CRIAS DIROTTATI SUI FORESTALI
DA LA SICILIA DEL 06/11/2014
E’
una guerra a ritmo di parole e posizioni. Ritmo costante ed
incalzante. Da una parte la piccola e media impresa, dall’ altra la
politica dei grandi numeri. Il sistema, che a quanto pare non
sistema. Non uno scontro tra entità alla pari, purtroppo. La piccola
media impresa, sulla quale un intero paese, l’Italia, si regge,
oramai da tempo lamenta la mancata facilità circa l’accesso al
credito. Già, da tempo! La stranezza sta proprio qui, neanche enti
pubblici come la Crias riescono a garantire prestiti deliberati da
mesi. Attenzione, non si parla di pratiche ancora in corso di
istruzione, ma bensì di documentazioni già esitate, la cui
erogazione viene negata per “mancanza di fondi”. Nel frattempo,
però, accade che cifre importanti siano destinate ai precari della
forestale. Venti milioni di euro che sarebbero stati prelevati dal
fondo Crias per l’agricoltura. Anche i forestali sono lavoratori,
questo è certo, ma risolto un problema, ed il termine risolto
assurge a connotazioni eufemistiche, ne rimangono due senza una
immediata soluzione. Il primo, riguarda le imprese artigiane con
prestiti deliberati e non erogati ed il secondo, le imprese agricole
che al danno per un vissuto momento critico, aggiungono una sorta di
beffa per soldi destinati ad altra funzione, ma non quella di
settore. Per chiarezza si rende chiaro informare come in Sicilia
siano venticinque mila gli operai forestali per una superficie
boscata di cinquecentomila ettari. Un operaio ogni venti ettari. La
Toscana, regione ricca di boschi ben curati, ha un operaio ogni
trecento ettari. Provata a riassumere la vicenda, abbiamo ascoltato
alcuni dei titolari di queste imprese artigiane, che poi in realtà
sono i titolari di ditte individuali. Autoriparatori, carrozzieri,
fornitori di materiali per l’edilizia, ingrosso tessile. Tutti
accomunati dallo stesso problema. Una pratica presentata un anno fa e
che ancora non è stata erogata. Il confronto con loro è sereno, ma
non altrettanto i loro pensieri. Contrariati e delusi. “Ci dicono
che i fondi non ci sono, ma per i forestali ci si premura ad
attingere dal fondo Crias per l’agricoltura. Parliamo di venti
milioni di euro. Come è possibile?”. I forestali – racconta
Giuseppe, titolare di una ditta individuale per la fornitura di
materiale edile - non hanno la stessa pazienza degli artigiani o
degli agricoltori, ma hanno qualche deputato che si avvantaggia
elettoralmente della loro disperazione. Non ci interessa – aggiunge
Grazia, socia di una ditta familiare del comparto tessile – fare la
guerra a dei precari, ma in Sicilia anche i neonati sanno come dietro
i forestali ci sia un sistema fatto di cattiva politica,
clientelismo, assistenzialismo e tanta fantasia approssimativa che
genera consenso”. E’ disgustoso – continua Rocco,
autoriparatore, – vedere come questo scippo, (in riferimento ai
fondi per i forestali ndr), sia stato salutato positivamente dal
Governatore e da diversi parlamentari regionali, quasi fosse una
cosa di cui vantarsi. La piccola impresa siciliana, per il sistema
politica, non merita nessuna considerazione. E’ un peso. Una cosa è
certa – conclude Giuseppe –, con quest’atto hanno fatto
chiarezza. Ci hanno dimostrato come le difficoltà dei seimila
piccoli imprenditori artigiani e dei trentamila piccoli imprenditori
agricoli operanti in provincia di Ragusa, a loro non interessino”.
Fondi di rotazione o capitoli destinati a ciascuna di queste
operazioni, in realtà, cambia poco. Da comprendere c’è una
situazione che riguarda specifiche soluzioni a corredo di un
comparto. Attendere oggi è impossibile. Le ditte questo lo sanno. La
politica deve capirlo. In fretta.
Davide La Rosa
venerdì 24 ottobre 2014
Zona artigianale di Vittoria, dopo un inizio promettente, la situazione è di nuovo problematica.
Circa
un anno fa nasceva, grazie alle sollecitazioni della sede
territoriale della Cna di Vittoria, un comitato costituito da imprese
insediate nell'area artigianale. Una piccola struttura organizzativa
creata da chi opera economicamente in quella zona. Dopo
sollecitazioni, visite di assessori, riunioni con il sindaco, nel
corso delle quali si è avuta la possibilità di denunciare il
degrado con cui l’insediamento fa i conti, l'area, per un breve
periodo, è stata ripulita e in parte vigilata. “Dopo un inizio
promettente – dicono Gianluigi Augurale, presidente del comitato,
con Giorgio Stracquadanio, responsabile organizzativo della Cna
territoriale – tutto, piano piano, si è assottigliato fino a far
tornare la zona il luogo della decadenza. Basta guardare le foto che
abbiamo realizzato per capire di cosa stiamo parlando. Eppure le
imprese pagano al Comune, tra mille difficoltà, la tassa sui
rifiuti. Stiamo parlando di importi significativi e non è vero che,
come più volte ha dichiarato il sindaco, negli ultimi anni le tasse
comunali non sono aumentate (“Bilancio … che prevede una
pressione fiscale ridottissima”: comunicato stampa del Comune n.
338/2012; “Non abbiamo previsto alcun aumento di tasse comunali”:
comunicato 230/2013; “È un Bilancio di stenti e di difficoltà, ma
senza alcun aggravio di tasse sui cittadini”: comunicato stampa
341/2014). Abbiamo fatto una piccola verifica e ci siamo accorti che
nel 2010 un capannone presente nell'area pagava una Tarsu pari a
1.870 euro. Nel 2013, per lo stesso immobile la Tares ammontava a
2.173 euro. L'acconto Tari 2014 relativo allo stesso immobile è di
2.238 euro. In cinque anni, quindi, un aumento di poco inferiore al
25%, a cui corrisponde un servizio molto lontano dall'idea di
adeguato. Tutto ciò accade in una situazione di crisi che avanza
travolgendo le microimprese artigiane. Per ottenere la normale
pulizia del sito bisogna sempre sollecitare, intervenire, stimolare,
prospettare soluzioni, per poi essere alla fine costretti quasi a
chiedere con insistenza quello che è il diritto sacrosanto di chi
paga, pur tra mille difficoltà”.
lunedì 20 ottobre 2014
Autoporto di Vittoria, Preoccupa anche il silenzio dell’Amministrazione comunale. Qual è il motivo del mancato completamento dell’opera?
“L’area in cui dovrebbe
sorgere l'autoporto è un'istantanea della desolazione. Lo diciamo
con rammarico e rabbia. I lavori vanno molto a rilento tanto che,
dopo un mese dalla nostra ultima segnalazione, nel cantiere non si
notano grandi novità”. E’ quanto evidenziano il presidente della
Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile
organizzativo, Giorgio Straquadanio, ponendosi un interrogativo: “Le
difficoltà stanno, forse, nel fatto che l'opera (il primo stralcio)
è stata aggiudicata con un ribasso del 43%? Una cosa è certa
(perché l'abbiamo sentita con le nostre orecchie): il rup, ing.
Angelo Piccione, nei vari sopralluoghi che sono stati fatti negli
ultimi mesi, ha invitato l'impresa a completare l'opera entro il mese
di luglio 2014. A quelle parole, però, non sono
seguiti né fatti né tantomeno relative decisioni. Ciò che ci
sorprende è il silenzio dell'Amministrazione comunale, la quale,
secondo noi, dovrebbe sostenere le nostre preoccupazioni. Eppure,
grazie all'autoporto, l'area iblea potrebbe diventare un polo
logistico intermodale di grande valenza. La vicinanza con l'aeroporto
di Comiso e i porti di Pozzallo, Catania e Augusta farebbe diventare
quest'area un piccolo quadrante euromediterraneo, creando così
sviluppo, reddito e lavoro: facciamo notare che le nostre analisi non
sono infondate. Nell'ultimo Bollettino economico regionale di Banca
d'Italia, “L'economia della Sicilia”, a pag. 14, in merito allo
sviluppo del trasporto merci intermodale (aria, mare, terra) si
legge: “Il
traffico merci, concentrato nell'aeroporto di Catania, ha subito una
brusca contrazione (-29,1 per cento), che in parte potrebbe essere
legata all’apertura, in corso d’anno, di un nuovo aeroporto in
provincia di Ragusa. La quantità di merce trasportata nei container
è invece aumentata nel complesso del 3,4 per cento”.
La cosa viene anche confermata da uno studio recente della Siet
(Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica).
Infatti, a pagina 22 del primo bollettino 2014, dal titolo “Il
sistema portuale siculo-maltese per lo sviluppo del trasporto merci e
della logistica nel contesto euromediterraneo”,
si legge: “L’obiettivo
del rilancio del sistema portuale siculo-maltese, quale asse
strategico all’interno del contesto euromediterraneo, è possibile
perché vi sono i presupposti non solo geografici ma anche
commerciali. E’ però necessario investire sulle infrastrutture per
rendere funzionale la circolazione delle merci all’interno di tale
sistema logistico integrato”. Tutto
questo ci dice con estrema chiarezza come l'autoporto di Vittoria,
grazie alla sua posizione strategica (vicinanza con aeroporto di
Comiso e porto di Pozzallo), se completato e messo in funzione
potrebbe diventare un volano di forte sviluppo nel nostro territorio,
ma purtroppo non è così”. “E' oramai evidente –
continuano Santocono e Stracquadanio – come da tempo stia venendo
meno una politica di sviluppo complessivo del
territorio, assenza che secondo noi va corretta. La
Cna territoriale di Vittoria, nel ribadire con forza l'importanza
della struttura, si sta attivando con azioni civili e democratiche
affinché si possano accendere i riflettori sul completamento della
stessa. Qui, per colpa di uno stato di malattia ciclico,
l'immobilismo, si sta tradendo forma e sostanza”.
mercoledì 15 ottobre 2014
Agenzia Riscossione Sicilia di Vittoria, non si è ancora capito cosa sarà e se ci sarà.
“Agenzia
di Riscossione Sicilia a Vittoria, la data del 31 ottobre si
avvicina. Ma quale fine faccia lo sportello ancora non si è capito”.
E’ quanto sottolineano il presidente della Cna territoriale
Giuseppe Santocono con il responsabile organizzativo, Giorgio
Stracquadanio, chiarendo che “le diagnosi individuate dal Comune
sono esatte, e per questo ci complimentiamo, ma le terapie tardano ad
arrivare. Infatti, l'Amministrazione comunale si è messa a
disposizione un po’ perché sollecitata da noi, un po’ perché ha
capito che la città non può essere declassata a tal punto da non
avere uno sportello di riscossione. Però – aggiungono Santocono e
Stracquadanio – fino ad oggi, cioè mercoledì 15 ottobre 2014, non
è ancora chiaro dove sarà allogata l'agenzia di Vittoria. Forse
nella sede attuale dell'ufficio Tributi? Oppure si attende il
trasferimento definitivo nei locali dell'ex Tribunale?”. Santocono
e Stracquadanio tendono a chiarire che, “come se non bastasse, non
si capisce che funzione avrà il futuro sportello: sarà una
struttura polifunzionale aperta dal lunedì al venerdì oppure sarà
uno sportello del cittadino aperto una volta alla settimana? Una cosa
è certa: se entro venerdì 31 ottobre non ci sarà una sede
allestita e funzionante, l'Agenzia riscossione di Vittoria - il 3
novembre - sarà operativa a Ragusa, dopo di che sarà molto
difficile che l'ufficio ritorni nuovamente a Vittoria. I
contribuenti, le strutture di servizio (patronati, consulenti, caf,
professionisti), i cittadini tutti, vorrebbero capire se questa
vicenda troverà una soluzione che rispetta il territorio oppure,
dopo tanto rumore, tutto si concluderà in un nulla di fatto. Forse è
opportuno che l'Amministrazione comunale e la direzione provinciale
di Riscossione Sicilia fornissero indicazioni chiare in merito”.
venerdì 3 ottobre 2014
Centro operativo INPS di Vittoria, è intenzione del comune garantire la permanenza. Accolte le sollecitazioni della CNA.
“Apprendiamo
positivamente, da un comunicato stampa del sindaco Giuseppe Nicosia,
che “le prospettive” per mantenere il centro operativo Inps a
Vittoria “sono buone”. Infatti, dall’incontro in Municipio tra
sindaco e dirigenti dell'Inps è emersa la volontà sia del Comune
che dell'istituto di mantenere l'agenzia di Vittoria”. E’ quanto
sottolineano il presidente della Cna territoriale Giuseppe Santocono
con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, ritenendo
che la strada intrapresa sia quella giusta per definire in maniera
positiva la vicenda. “Vogliamo ricordare – dicono Santocono e
Stracquadanio – che l'istituto eroga prestazioni economico-sociali
per i comuni di Acate, Comiso e Vittoria. Stiamo, quindi, parlando di
un bacino di oltre 100mila persone e di circa 15mila imprese. Come
Cna, avevamo indicato come locale l'ex plesso Cappellini (da tempo
inutilizzato, a condizione che le spese di ristrutturazione,
manutenzione e gestione siano a totale carico dell'Inps). Considerato
che esistono queste volontà, è auspicabile accelerare i tempi
affinché i buoni propositi diventino fatti”.
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martedì 30 settembre 2014
Paes, strumento reale per l'intera filiera delle comparto costruzioni.
Il
Paes (Piano d'azione per l’energia sostenibile) è un ottimo
strumento che può rimettere in movimento l'intera filiera del
settore costruzioni a Vittoria. Il settore edilizio
rappresenta il comparto più energivoro, per questo la Cna ritiene da
sempre che le azioni del piano possano essere sì rivolte alle nuove
costruzioni (servirebbe però un nuovo regolamento edilizio) ma
l'obiettivo principale dello stesso deve riguardare prevalentemente
il parco edilizio esistente. E’ quanto evidenziano il presidente
della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il
responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, secondo cui, in
particolare, sarebbe utile sapere, considerato che da tempo c'è un
energy manager a palazzo Iacono, se è stata già redatta una bozza
d'indagine che valuti la dispersione degli edifici del territorio e
ne stabilisca, anche sommariamente, le misure di intervento quali ad
esempio: cappotto, sostituzione dei serramenti, isolamento delle
coperture, l'installazione di fonti rinnovabili. “Queste stime –
affermano Santocono e Stracquadanio – oltre a valorizzare e a
rendere più efficienti gli immobili, darebbero anche indicazioni su
nuove opportunità di lavoro. Oramai i
tempi sono strettissimi, la Regione, considerato come le procedure
avviate da molti comuni (compreso il nostro) per la predisposizione
del Paes siano molto lontane dalla definizione, ha prorogato fino al
31 gennaio 2015 i termini di presentazione dello strumento utili ad
ottenere i finanziamenti. Fino ad oggi non sappiamo nulla. Dopo la
presentazione del 25 luglio scorso del raggruppamento temporaneo di
professionisti che deve redigere il piano e l'attivazione, il 26
agosto scorso, di una casella di posta elettronica dove inviare
suggerimenti, sull'argomento è calato il silenzio. Sia chiaro,
nessun amministratore si senta ingiustamente incalzato dalla nostra
organizzazione, la Cna non vuole che il Paes si impaludi come
l'autoporto (a proposito, dopo le nostre ultime sollecitazioni
nessuno ha risposto). A noi interessa esclusivamente che questo
strumento diventi un'opportunità vera per l'intera filiera del
settore costruzioni che sta vivendo una crisi senza precedenti”.
“Facciamo infine notare – dicono ancora Santocono e Stracquadanio
– come l'obiettivo esclusivo del Paes è la riduzione delle
emissioni di Co2. Il suolo
assorbe anidride carbonica. E' pertanto evidente che una delle cause
dell'aumento delle emissioni di anidride carbonica è
l'impermeabilizzazione del suolo,
comunemente chiamata cementificazione, cioè la copertura permanente
con materiali artificiali (asfalto e calcestruzzo) per la costruzione
di nuovi edifici e nuove strade. Quindi la valenza del Paes si
afferma se si limita molto l'allargamento urbano e si recupera il
patrimonio edilizio esistente restituendogli qualità ambientale. Non
rispettare questo dettato significa tradire nei fatti il valore
fondamentale del Piano d'azione per l'energia sostenibile”.
sabato 20 settembre 2014
Autoporto di Vittoria, è tutto fermo.
Autoporto
di Vittoria, opera siccome immobile. Il presidente della Cna territoriale di
Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo,
Giorgio Stracquadanio, dichiarano: “Ci rimbombano ancora nelle
orecchie le parole del Rup, ing. Angelo Piccione, durante uno degli
ultimi sopralluoghi. Il tecnico, con tono pacato ma perentorio,
faceva presente all'impresa che la struttura doveva essere terminata
entro luglio 2014. Detto molto onestamente: noi a questa cosa
non abbiamo creduto tanto. Pensavamo però che entro
settembre l'opera fosse a buon punto e il cantiere in via di
smobilitazione. Purtroppo non è così, le immagini parlano molto
chiaramente. Rifiutiamo a priori l'ipotesi che la struttura rimanga
qualcosa di abbozzato, di incompleto. Sarebbe veramente scoraggiante
vedere gli sforzi di un territorio e della nostra organizzazione,
finire in un binario morto. Siamo comunque molto preoccupati”.
Qualche mese fa il presidente della Soaco, dott. Rosario Dibennardo,
dichiarava: “... C’è
un lavoro sinergico che va sviluppato. In questa sinergia inserisco
l’autoporto di Vittoria, geograficamente strategico … l’autoporto
è importante se parliamo di collegamenti. Mi auguro che il
completamento avvenga nel minor tempo possibile affinché si possa
lavorare in sinergia con l’aeroporto di Comiso”. “Vogliamo
fare presente – aggiungono Santocono e Stracquadanio – come
queste “strategie” e “sinergie” forse generano sviluppo,
posti di lavoro, reddito. Il quadro economico del nostro territorio
non è dei migliori, la crisi dal 2008 ad oggi ha addentato
profondamente la città e il suo circondario. Vittoria, piaccia o no,
è una città che si è impoverita. Serve una classe politica
attenta, che sappia leggere, capire e studiare i bisogni reali del
territorio. Se esiste la possibilità di invertire questa rotta come
mai si sta perdendo tempo? Ricordiamo a tutti che il cantiere è
stato aperto il 18 novembre del 2011 e, secondo il cronoprogramma del
bando, entro 730 giorni (18 novembre 2013), l'opera doveva essere
consegnata. Vorremmo che qualcuno delle istituzioni si pronunciasse
per dare delle risposte chiare, non tanto alla Cna ma alla città”.
giovedì 11 settembre 2014
Riscossione Sicilia. Cascone (Cna regionale): oscurati i dati su attività sportelli periferici
“La vertenza sulla chiusura
degli sportelli periferici di Riscossione Sicilia rischia di trasformarsi
nell’ennesimo ‘pasticcio di Sicilia’: mentre si sta predisponendo il nuovo Piano
industriale della società, infatti, troppe domande restano ancora senza
risposta. Ad esempio risulta impossibile conoscere il rapporto costi-incassi
della maggior parte degli sportelli”. Lo dice Giuseppe Cascone, presidente
regionale della CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e
media impresa) a proposito della prospettiva di chiusura degli sportelli
periferici di Riscossione Sicilia Spa. “Appare strano – prosegue
Cascone – che, ad esempio, si intenda chiudere la sede di Vittoria che a fronte
di spese fisse annue di circa 20.000 euro fa registrare incassi per circa 4
milioni e fornisce un servizio prezioso sul territorio. E appare ancora più
strano che, mentre si vuol chiudere Vittoria, sembra si vogliano mantenere
alcune sedi in comuni ‘politicamente più noti’ nonostante abbiano una attività
nettamente inferiore”.
“Insomma – prosegue Cascone -
serve chiarezza e trasparenza. Non è ammissibile che una società come
Riscossione Sicilia sul suo sito www.riscossionesicilia.it i non
pubblichi i bilanci annuali dal 2008 ad oggi, ed è intollerabile che in nessun
sito istituzionale né in alcun altro ufficio pubblico siano pubblicati gli
incassi e i costi annui e mensili reali disaggregati per singolo sportello. Ci
aspettiamo che il governo e i parlamentari impegnati in questa vertenza chiedano
e ottengano risposte alle nostre domande e che non si prendano decisioni che
rischiano di essere un ulteriore ostacolo all’attività delle imprese siciliane,
già in ginocchio per mille altri motivi”.
martedì 9 settembre 2014
Riscossione Sicilia: le sedi decentrate nelle due città chiuderanno il 15 settembre e resteranno aperti come sportelli polifunzionali sino al 31 ottobre. Dopo non si sa bene che cosa accadrà. Sconfessati gli annunci fatti.
Sulla
chiusura degli sportelli di Riscossione Sicilia, la soap opera
continua. Lo denunciano le Cna territoriali di Vittoria e Modica. “In
questa nostra terra – dicono i presidenti Giuseppe Santocono, con
il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio (Vittoria) e
Giovanni Colombo, con il responsabile organizzativo Carmelo Caccamo
(Modica) – nulla è più definitivo dell'incertezza, è cosa
evidente da tempo, per questo abbiamo detto e scritto di non cantare
vittoria. E' facile annunciare un successo, cosa difficile
mantenerlo. Ci risulta (il condizionale è obbligatorio) che gli
uffici di Riscossione di Vittoria e Modica chiuderanno il 15
settembre ma resteranno aperti fino al 31 ottobre non più come
ufficio decentrato ma come sportello polifunzionale dove i pagamenti
saranno effettuati solo con pos (pago bancomat) o carta di credito,
altrimenti si dovrà andare in banca o alla posta. Dopo il 31 ottobre
a Vittoria e Modica rimarrà, forse, uno sportello informativo che
aprirà una volta alla settimana. Una vittoria di Pirro che sa tanto
di presa in giro”. “Qualche parlamentare regionale – continuano
i presidenti Santocono e Colombo – si affrettava, pochi giorni fa -
annunciando la sua partecipazione alla seconda commissione del 3
settembre - a dichiarare che anche grazie al suo impegno si
sospendeva il provvedimento di chiusura degli uffici decentrati. Ma i
fatti pare che siano molto diversi rispetto agli annunci: una società
a quasi totale partecipazione regionale (riscossione Sicilia è di
proprietà della Regione per il 99,2%) ha deciso di “contravvenire
uno specifico dettato normativo assunto dall’Ars” (art. 66 della
legge regionale 21/2014) e pare anche che si rimangi quanto detto in
commissione Bilancio. Se i fatti sono questi (vorremmo tanto che
venissero smentiti) ci troviamo di fronte ad un atto di grande
prevaricazione da parte dei vertici regionali di Riscossione Sicilia
e del Governo regionale, ma soprattutto verrebbe conclamata
l'inconsistenza politica e istituzionale dei nostri cinque
parlamentari regionali. Come Cna non ci stiamo, le leggi e le
decisioni prese vanno rispettate. E' oramai evidente come ci sia una
chiara volontà di penalizzare il nostro territorio che è
rappresentato in modo poco adeguato. La nostra protesta continua e
stiamo valutando nuove forme di dissenso democratico. Nello stesso
tempo invitiamo i sindaci di Vittoria e Modica ad individuare locali
idonei, così dagli stessi preannunciato, dove poter ospitare i
dipendenti degli sportelli Riscossione”.
giovedì 4 settembre 2014
Riscossione Sicilia: la vittoria come sempre ha molti padri, tanti sono illegitimi.
“Ce
l’abbiamo fatta. Quando le lotte si portano avanti con
coscienziosità e sapendo, soprattutto, di potere contare su valide
ragioni, che sono quelle delle piccole e medie imprese, oltre che
delle famiglie, che giorno dopo giorno lottano strenuamente per
potere andare avanti, allora non bisogna disperare. Perché prima o
poi i risultati arrivano”. Lo dichiarano il presidente della Cna
territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile
organizzativo, Giorgio Stracquadanio, dopo avere appreso che il
Governo regionale ha deciso di soprassedere, per il momento, alla
chiusura delle sedi decentrate di Riscossione Sicilia, compresa
quella di Vittoria, che si sarebbe dovuto concretizzare dal 14
settembre. “L’esecutivo isolano – aggiungono Santocono e
Stracquadanio – ha impartito un preciso ordine di indirizzo a
Riscossione Sicilia, società a quasi completa partecipazione
regionale, chiedendo che nessun provvedimento, nella direzione della
soppressione delle sedi periferiche, sia per ora assunto. In quanto
occorrono approfondimenti. Non diciamo, quindi, di avere vinto
completamente la battaglia ma è comunque un importante
riconoscimento alle ragioni dei piccoli e medi imprenditori che, in
una fase così complessa per il loro futuro, non avrebbe potuto
sobbarcarsi un’altra situazione così pesante. Ringraziamo anche i
deputati regionali che, raccogliendo il nostro appello, si sono
impegnati in seconda commissione, quella tenutasi ieri, per fare
valere le ragioni di un territorio, quello ibleo, ormai bistrattato.
Il sit-in tenutosi nei giorni scorsi, voluto dalla nostra
associazione di categoria e a cui hanno partecipato tutte le forze
sociali della città, è stato emblematico circa il fatto di avere
toccato un nervo scoperto. Ripetiamo: non cantiamo vittoria, che per
la verità ha molti padri anche in parecchi sono illegittimi, ma il
segnale che ci è arrivato è già di per sé molto significativo”.
mercoledì 3 settembre 2014
Riscossione Sicilia, salva l'agenzia di Vittoria. Soddisfazione della CNA.
Anche
quella attorno alla paventata chiusura delle sedi di Riscossione
Sicilia, le decentrate per intenderci, rischiava di somigliare ad una
soap opera tutta siciliana. L’efficienza e la funzionalità di
strutture decentrate rischiava di essere mortificata a causa della
scure della spending rewiew. Ad oggi, parrebbe tutto scongiurato. A
darne notizia è la Cna di Vittoria, impegnata con forti azioni di
protesta, nei giorni scorsi, proprio per scongiurare la chiusura.
Proprio ieri mattina si è riunita la Commissione Bilancio,
all’Assemblea Regionale Siciliana, alla presenza dei sindaci di
Caltagirone, Gela, Sciacca, Termini Imerese del Commissario
straordinario del Comune di Marsala e dell’Assessore del Comune di
Vittoria, Concetta Fiore. “Ho avuto modo – spiega Giorgio
Stracquadanio della Cna – di sentire telefonicamente alcuni degli
attori presenti in Commissione. Dagli stessi ho avuto rassicurazioni
circa il “salvataggio” della sede di Vittoria e di altre
periferiche. Come organizzazione, unica a battersi per questa causa,
non possiamo che essere soddisfatti. Una battaglia che abbiamo vinto
grazie alla nostra determinazione. Siamo riusciti a far passare il
messaggio che volevamo. Il rispetto della legge. Non chiedevamo
altro”. “La legalità – chiosa Giuseppe Santocono, Presidente
della locale Cna - non è un concetto astratto, significa soprattutto
rispettare le leggi. Adesso e nelle prossime occasioni, spero che i
nostri cinque deputati rispettino il proprio ruolo, difendendo il
territorio.
Davide La Rosa
martedì 2 settembre 2014
La chiusura delle sedi di Riscossione Sicilia è una soap opera. La disposizione è stata impartita dal Governo regionale?
“La
decisione di chiudere le sedi distaccate di Riscossione Sicilia
(compresa quella di Vittoria) assomiglia sempre più ad una soap
opera. Risulta vero che questa disposizione sia stata impartita dal
Governo regionale?”. E’ quanto si chiedono, in una nota, il
presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono,
con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che già
nei giorni scorsi avevano promosso un sit-in per contestare la
chiusura della sede cittadina della società a partecipazione
regionale. “La storia – aggiungono Santocono e Stracquadanio –
pare molto strana. Si parla di una direttiva dell’ex presidente
della società, Benedetta
Cannata, che
prevede, per l’appunto, la chiusura delle sedi periferiche della
società. Quest'atto predomina pure sulle precisa volontà del
legislatore regionale. Cosa ancora più strana pare che il Governo
regionale non avrebbe mai impartito l’indirizzo a Riscossione
Sicilia di bloccare questa direttiva. Qualcuno parla di operazione da
“cerchio magico”. Infatti, tra gli sportelli da chiudere manca
Gela, cittadina in cui ha operato politicamente l’attuale
governatore siciliano”. Intanto, mercoledì 3 settembre, la
questione sarà oggetto di confronto in commissione Bilancio e
Finanze dove saranno sentiti gli attuali vertici della Spa regionale
e forse l'assessore al ramo. Infatti, non è sicuro che l’assessore
regionale all’Economia, Maurizio
Agnello, si presenti. “Questa
operazione – dicono ancora Santocono e Stracquadanio – non può
essere gestita celatamente. L'assessore (o il presidente) dovrebbe
chiarire qual è la posizione del Governo regionale. La legalità non
è un concetto astratto, significa soprattutto rispettare le leggi.
Speriamo che i nostri cinque deputati vadano in commissione e
difendano il territorio. Finora, su questa vicenda, hanno brillato
più per il loro silenzio che per la loro determinazione”.
venerdì 29 agosto 2014
Chiusura sportello riscossione Sicilia di Vittoria. Lettera ai nostri parlamentari regionali
All'on
Assenza
All'on.
Digiacomo
All'on.
Dipasquale
All'on.Ferreri
All'on.
Ragusa
e
p.c. al Sindaco di Vittoria
Sulla
chiusura dello sportello Riscossione Sicilia di Vittoria.
Come
organizzazione sappiamo benissimo che non è con una manifestazione
che si risolve il problema. Il rischio che lo sportello venga chiuso
c'è tutto. Infatti, la volontà della direzione regionale
dell’ente, espressa chiaramente a pagina 24 del piano industriale
2014-2016, è quella di ridurre il numero degli sportelli
territoriali. Per questo chiediamo a voi parlamentari regionali, sia
quelli presenti al sit in - o che hanno dato la loro adesione - sia agli
assenti, di attivarsi e di mettersi al servizio del territorio.
Giorno 3 settembre a Palermo si riunisce la Commissione Bilancio
dell'ARS proprio per questo problema e saranno presenti il direttore
regionale, Ermanno Sorce, e il presidente Regionale, Lucia Di Salvo.
Sarebbe doverosa la Vostra presenza in questa audizione. L’art. 66
della legge di stabilità regionale, votato da voi e pubblicato nella
Gurs del 19 agosto 2014, non può essere né ignorato né disatteso
dai vertici di Riscossione Sicilia. Ne vale della vostra
rispettabilità e della vostra autorevolezza di rappresentanti del
nostro territorio all’ARS.
mercoledì 27 agosto 2014
15 domande che i nostri deputati regionali dovrebbero porre ai vertici regionali di Riscossione Sicilia SpA
Si
chiudono gli uffici periferici di Riscossione Sicilia, in barba
all'art. 66 alla legge regionale 21/2014 per avviare una riduzione
che crea solo disservizi a cittadini e alle imprese e non si tiene in
considerazione lo spreco enorme di risorse che pare continui
imperterrito
15
domande che i nostri deputati regionali dovrebbero porre ai vertici
regionali di
Riscossione
Sicilia SpA
1.
risultano reali le seguenti spese della società Riscossione Sicilia
SpA? (fonte:
http://palermo.blogsicilia.it/riscossione-sicilia-buco-da-40-mln-tutte-le-spese-dellazienda-regionale/240211/
):
a.
54 milioni per fornitori, essenzialmente servizi di notifica,
b.
5,5 milioni di euro per la piattaforma informatica, 2 milioni per
altri servizi informatici,
c.
1,8 milioni per locazione di immobili,
d.
6,8 milioni di euro per “avvocati esterni”. Come scrive il
quotidiano La Repubblica, una delle voci di spesa più grosse sono
gli avvocati scelti ad personam dai vari dirigenti provinciali di
Riscossione. Dal 2008 al 2013 il numero di legali arruolati dalla
società è passato da 206 a quasi 500, ma nel 2012 i contenziosi
siano stati 24.829, contro i 26.959 del 2011. Dunque le cause
diminuiscono, ma gli avvocati aumentano e costano 17 milioni di euro.
http://www.articolotre.com/2013/04/ingroia-riscossione-sicilia-e-le-parcelle-di-renato-schifani/
e.
Altro fronte gli affitti. Per la sede di Palermo, in via Orsini, la
società di riscossione paga oltre un milione di euro l’anno alla
società Ekoimmobiliare, benché il palazzo sia per la metà vuoto.
f.
Altra voce di spesa il sistema informatico. Nel 2010 il Monte dei
Paschi di Siena ha venduto le sue quote alla Regione per ben 13
milioni di euro, tenendosi per se il sistema informatico, che affitta
alla spa a 4 milioni di euro l’anno;
2.
risultano reali le seguenti spese della società Riscossione Sicilia
SpA?:
a.
42.000 €/mese per la locazione della sede di Catania, in via Rizzo,
Corso Sicilia, di proprietà della società Ekoimmobiliare s.r.l. di
cui socio unico è il signor Proto Domenico, arrestato a luglio 2014
per presunte irregolarità nella gestione di una discarica (fonte:
http://www.sudpress.it/di-chi-sono-gli-uffici-della-serit-catania/ ;
b.
affitti di locazione risibili per gli sportelli periferici, da
chiudere in nome di un piano di riduzione dei costi aziendali;
3.
risulta vera una spesa di circa 20 milioni di euro per la sola
piattaforma informatica, come chiesto in aula all’ARS
dall’onorevole Alongi nella 177° seduta di mercoledì 30 Luglio
2014 ?
4.
perché Riscossione Sicilia SpA non ha ancora stipulato un Contratto
esecutivo con SOGEI almeno limitatamente alla riscossione dei tributi
spettanti allo Stato?
(fonte:http://dati.camera.it/ocd/pathpage/ocd:risposta/aic.rdf/aic5_01526_17)
considerato che ciò ridurrebbe di molto i costi fissi dell’azienda?
5.
risulta
ai vertici di Riscossione Sicilia SpA che a fronte di spese fisse
annue di circa 20.000 €, uno sportello periferico come Vittoria (da
chiudere!) incassi annualmente circa 4 milioni di € ? Per di più
fornendo un servizio prezioso nel territorio? (sportello territoriale
serve i comuni di Acate, Comiso Vittoria);
6.
perchè non è possibile consultare sul sito
www.riscossionesicilia.it i bilanci annuali dal 2008 ad oggi?
7.
perchè non è possibile consultare in nessun sito istituzionale né
in alcun altro ufficio pubblico, gli incassi (e i costi) annui e
mensili reali disaggregati per singolo sportello? Omettendo così di
fornire ai cittadini dati che dovrebbero essere di dominio pubblico?
8.
risulta ai vertici di Riscossione Sicilia SpA che gli incentivi e le
voci accessorie alla retribuzione oggetto del Comunicato Unitario
Sindacale del 10 Luglio 2014, vanno da 45 a 60 mila euro solo per i
Funzionari di “fascia alta” di Riscossione Sicilia SpA?
9.
perchè non viene neanche presa in considerazione l'ipotesi che
basterebbe "tagliare";
a.
pochi affitti “equivoci”
(http://www.sudpress.it/la-serit-paga-l-affitto-a-proto/)
b.
o qualche consulenza a Studi legali vicini ad alcuni ambienti
politici
(http://www.articolotre.com/2013/04/ingroia-riscossione-sicilia-e-le-parcelle-di-renato-schifani/)
c.
o lo stipendio di un solo vertice aziendale
(http://www.castelbuono.org/da-ingroia-a-polizzotto-via-il-tetto-crocetta-salva-gli-stipendi-dei-fedelissimi/)
d.
o le esose spese per servizi di notifica
e.
o i costi irragionevoli della piattaforma informatica
per
coprire le esigue spese fisse degli sportelli che si intende
chiudere?
10.
la
II Commissione ARS - Bilancio e Programmazione ha ancora il
potere/dovere di chiedere ai vertici di Riscossione Sicilia SpA il
bilancio 2013 recante la produttività (e gli incassi) dei singoli
sportelli per capire se rispettano gli obbiettivi strategici
previsti?
11.
È possibile conoscere il testo integrale del dossier consegnato dal
neo Presidente Crocetta alla Procura antimafia di Palermo e alla
Procura generale della Corte dei Conti riguardo anomalie sulla
gestione della SERIT?
12.
É possibile sapere a quali principi di sana economia si ispirano i
“tagli” di sportelli e servizi ai cittadini?
13.
Perché a fronte di esposti in Procura da parte del Presidente
Crocetta e dichiarazioni di riduzione di costi aziendali, l’azienda
Riscossione Sicilia SpA spende le sue energie per:
a.
chiudere sportelli che costano poco ed incassano tanto (Vittoria)
b.
mantenere aperti sportelli che proporzionalmente incassano poco ma
costano tantissimo?
14.
Perché in tutta questa rimodulazione è stato escluso l'ufficio
Riscossione di Gela?
15.
Quale
norma o regolamento regionale o di altra natura, consente ad una
società (Riscossione Sicilia SpA) il cui socio di maggioranza
(Regione Sicilia) è un ente pubblico proprietario per il 99,885%, a
disapplicare una norma contenuta nell’articolo 37 della
finanziaria (sub-emendamento 37.10.1 approvato il 29 luglio 2014),
così calpestando la sovranità popolare e le prerogative dell’ARS?
CNA
Vittoria
martedì 26 agosto 2014
Giovedì alle 10 sit in di protesta contro la chiusura dell’agenzia decentrata di Riscossione Sicilia
La
Cna territoriale di Vittoria ha promosso per giovedì 28 agosto, alle
10, un sit in di protesta contro la chiusura dell'agenzia decentrata
di Riscossione Sicilia con sede in città. Una dismissione che può
essere solo l'antipasto dell'annunciata rimozione di uffici pubblici
presenti a Vittoria, targata in modo austero “spending review”
(revisione della spesa). Ricordiamo che anche il centro operativo
Inps di Vittoria è a rischio chiusura così come l'Agenzia delle
Entrate. “Quindi, all'isolamento infrastrutturale che per anni ha
penalizzato imprese e cittadini di un comprensorio economico tra i
più dinamici ed efficienti del Mezzogiorno – dicono il presidente
della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono con il responsabile
organizzativo Giorgio Stracquadanio – oggi si aggiunge lo
smantellamento di alcuni uffici pubblici significativi per i servizi
socio-economici che erogano nell'area ipparina. E' la mortificazione
definitiva di Vittoria e del territorio ipparino più in generale.
Quale altra umiliazione deve continuare a subire questa città? Per
questo motivo abbiamo indetto il sit in di protesta che si terra
davanti agli uffici di Riscossione Sicilia di via Cialdini. Vorremmo
che a questa manifestazione partecipassero in modo attivo i nostri
cittadini, così come sarebbe auspicabile la presenza dei 5 deputati
regionali (Assenza, Digiacomo, Dipasquale, Ferreri e Ragusa).
L'agenzia di Riscossione di Vittoria serve l'area sud occidentale
della provincia (Acate, Comiso, Vittoria), circa 100mila abitanti e
oltre 15mila imprese”. L'articolo 65 della legge di stabilità
regionale n. 21 del 12 agosto scorso, pubblicata nella Gurs di
martedì 19 agosto, riferito proprio a Riscossione Sicilia, nel comma
3 recita: “Ogni rimodulazione degli uffici e degli sportelli
decentrati è subordinata alla fissazione degli obiettivi strategici
previsti dall’ordinamento di settore garantendo la fruibilità
delle sedi decentrate”. Riscossione Sicilia, società di proprietà
della Regione per il 99%, già a luglio aveva avviato le procedure
per sopprimere l'ufficio di Vittoria infischiandosene del dibattito
in corso e della legge successiva. “Questo articolo e questa legge,
sostenuti e votati sicuramente dai nostri parlamentari – affermano
ancora Santocono e Stracquadanio – non possono essere ignorati in
questo modo, vanno difesi in prima persona. Ne va della dignità
politica e personale di chi rappresenta questo territorio all'Ars.
Invitiamo quindi i 5 deputati ad essere presenti giovedì e a
difendere assieme ai cittadini e alle imprese l'ufficio di
riscossione del territorio ipparino. La loro assenza farebbe
veramente molto rumore”.
martedì 19 agosto 2014
L'Ars decide di salvare gli sportelli decentrati ma Riscossione Sicilia li chiude lo stesso. Deputati regionali se avete ancoa un po di dignità battete un colpo
“La
legge di assestamento di bilancio, approvata dall’Ars, pare che
abbia stabilito che le sedi periferiche di Riscossione Sicilia non
debbano chiudere. Quindi, anche la sede di Vittoria dovrebbe essere
salva. Dovrebbe: infatti, il condizionale è d'obbligo”. E’
quanto rilevano il presidente della Cna territoriale Giuseppe
Santocono con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio.
“La società di riscossione di proprietà della Regione per il 99%
- affermano i due vertici dell’associazione di categoria cittadina
in un documento - ha deciso comunque di sbaraccare alcuni sportelli
decentrati. L'azienda, infatti, ha appena determinato la soppressione
di 9 agenzie, lasciando attivi solo i punti nei capoluoghi di
provincia. Ci risulta che a chiudere saranno le sedi di Marsala,
Milazzo, Taormina, Sciacca, Modica, Vittoria, Termini Imerese,
Acireale e Paternò. Per il presidente Crocetta non è un problema,
per lui questo tipo di “razionalizzazione” va bene, anche perché
lo sportello di Gela (la sua città) è stato salvato. Vorremmo
capire quale metodo è stato utilizzato per esercitare questa
revisione della spesa”. “A noi risulta – aggiungono ancora
Santocono e Stracquadanio – che lo sportello di Vittoria – che ha
solo 3 dipendenti – gestisca più di dieci contribuenti al giorno e
incassi oltre 3,5 milioni di euro l'anno, quindi la sua chiusura ci
sembra economicamente e funzionalmente immotivata. Ci chiediamo: ma
quale dignità hanno il parlamento regionale e i suoi deputati
(compresi i nostri cinque: gli onorevoli Assenza, Digiacomo,
Dipasquale, Ferreri e Ragusa) che approvano una legge per poi vedere
che una società controllata dalla Regione non la prende nemmeno
in minima considerazione? A
parole nessuno vuole creare disservizi, nei fatti i disservizi sono
già in corso”.
giovedì 14 agosto 2014
Riscossione Sicilia, confermata la chiusura dell’ufficio di Vittoria. Tutto è avvenuto in silenzio. Un colpo pesante per il territorio e le sue imprese
“Pare
che la chiusura dell’ufficio Riscossione Sicilia di Vittoria sia confermata”.
Lo affermano il presidente della Cna territoriale, Giuseppe Santocono, e il
responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che aggiungono: “Approfittando
del calo di tensione ferragostano, viene applicato il primo dei tagli che
riguardano il territorio ipparino. L'ufficio serve, anzi serviva, i territori
di Acate, Comiso e Vittoria. Adesso, anziani, imprese, cittadini dovranno
recarsi a Ragusa per capire se le cartelle notificate sono dovute, per
regolarizzare le proprie posizioni e per avviare una rateizzazione”. “La
riduzione della spesa – continuano Santocono e Stracquadanio – non si è abbattuta
sui privilegi dei superdirigenti o sulle consulenze, ma graverà sui cittadini
di un comprensorio che conta circa 100mila cittadini e oltre 15mila imprese. Se
qualcuno avrà problemi col fisco o con la previdenza dovrà recarsi a Ragusa.
Tutto questo è avvenuto senza che un solo deputato regionale del nostro
territorio – da Digiacomo ad Assenza, dalla Ferreri a Ragusa fino a Dipasquale
– prendesse posizione e si impegnasse a contrastare questa scelta che mortifica
e umilia una zona così ampia e così ricca di attività imprenditoriali”. La Cna
di Vittoria continua: “A parole, i nostri onorevoli si dicono sempre pronti a
difendere gli interessi del territorio e delle piccole imprese. Intanto, però,
lo sportello Riscossione Sicilia (99% di proprietà della Regione Sicilia) di
Vittoria sarà chiuso a settembre. Noi abbiamo lanciato l'allarme in tempi non
sospetti. Nulla si è mosso, silenzio assoluto. Troppo impegnati i nostri
deputati regionali nei tatticismi sfibranti della politica palermitana. Sembra di rileggere una versione d'appendice dei Viceré di
De Roberto: “La nostra razza non è degenerata, è sempre la stessa”.
Un’autocritica che, ne siamo certi, non sfiorerà i nostri rappresentanti
regionali. Per colpa di qualcuno è scomparso l'ufficio di Riscossione Sicilia. Chissà,
adesso, di chi sarà la responsabilità”.
Il PIL, misura di quale benessere?
L'Eurozona è seriamente nei guai. La sua economia più importante (sic), la Germania, registra una contrazione dello 0,2% del Pil nel secondo trimestre. Crescita zero per la Francia nello stesso periodo, mentre l'Italia è in recessione. C'è da preoccuparsi. Nessuno ormai crede che si possa trattare di una caduta momentanea. Viene in mente il discorso contro il PIL di Bob Kennedy. Lo riproponiamo. L'economicismo liberista, basato sull'esaltazione del PIL, ha prodotto solo guai che si abbattono e si abbatteranno solo su chi non lo ha determinato.
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”
Nel silenzio ferragostano chiude l'ufficio Riscossione Sicilia di Vittoria.
Noi abbiamo lanciato l'allarme in tempi non sospetti. Nulla si è mosso, silenzio assoluto. I nostri cinque deputati regionali era troppo impegnati nei sfibranti tatticismi della politica palermitana. Sembra di rileggere una versione d'appendice dei Viceré di De Roberto: “La nostra razza non è degenerata, è sempre la stessa» Un'autocritica che, siamo certi, non sfiorerà i nostri rappresentanti regionali. Per colpa di qualcuno è scomparso l'ufficio di riscossione Chissà, adesso di chi sarà la colpa?
http://livesicilia.it/2014/08/13/sicilia-e-servizi-no-grazie-riscossione-sicilia-si-rivolge-agli-esterni_527830/
http://livesicilia.it/2014/08/13/sicilia-e-servizi-no-grazie-riscossione-sicilia-si-rivolge-agli-esterni_527830/
sabato 9 agosto 2014
Interessante articolo di Ugo Piazza sul flop del Piano Giovani su www.palermoreport.it
Piano Giovani Sicilia. Ecco le verità nascoste... tenetevi forte!
Il Piano Giovani della Regione Siciliana è stato certamente un flop. C'è chi parla di un "semplice flop" tecnico gestionale chi, entrando un po più nel merito, come del resto proviamo a fare noi, si permette di far notare come forse è da ritenere impensabile che, un intervento serio e strutturato sulla disoccupazione giovanile in Sicilia, che ha superato il 70%, possa davvero essere concepito con soluzioni di questo tipo: 500 euro al mese lorde per sei mesi per tirocini in aziende di qualsiasi tipo senza alcuna garanzia per il tirocinante di poter essere successivamente contrattualizzato. Il dato interessante infatti sarà vedere quanti giovani dopo il "tirocinio" saranno occupati. Perchè è quello l'unico parametro di successo non certo quante domande arrivano. Se il grado di successo si misura in partecipanti e non in occupazione reale, non si deve parlare di piano giovani per l'occupazione ma di posteggio sociale e puro assistenzialismo, il tutto figlio di quella stessa cultura che ha distrutto la nostra terra del: "meglio poco che niente" .
Ma detto ciò, sempre per evitare che la storia di questo preannunciato ennesimo fallimento, si esaurisca con l'ignobile prassi dello scarica barile, ( non è colpa dell'assessore ma è responsabile il dirigente, anzi i responsabili sono i funzionari, no l'assistenza tecnica... e via scaricando.) vorremmo porre qualche domanda a chi è al vertice della piramide amministrativa di riferimento e colei che ha nelle settimane passate annunciato il Piano Giovani come la cura per tutti i mali.... l'Assessore Regionale al Lavoro Nelli Scilabra. Giovanissima studentessa universitaria di area PD , espressamente indicata dall' Onorevole Giuseppe Lumia.
Caro assessore Le chiediamo:
A) chi ha progettato politicamente il Piano Giovani? Chi lo ha concepito e su quali parametri di riferimento? Perchè con il 70% di disoccupazione giovanile certificata nell'isola, c'è da chiedersi, tale mente geniale cosa si aspettava? Che arrivassero qualche centinaio di adesioni e domandine...? Forse facendo due banali conti era da prevedere un afflusso per almeno 100 mila aspiranti? Lei che ne dice?
B) Perchè su un argomento così sostanziale si è scelto di attribuire uno stanziamento irrisorio di 500 euro al mese lorde, mentre si è preferito rifinanziare l'ignobile Tabella H dando contributi a pioggia ad associazioni varie vicine a politici e partiti, e nonostante i proclami in campagna elettorale e i numerosi scandali si continua a tenere in piedi il sistema della formazione regionale che costa centinaia di milioni di euro all'anno e che produce uno sbocco occupazionale inferiore al 5% rispetto al numero complessivo dei corsisti. Quanti tirocini si potevano ampliare sia nel tempo che nel compenso usando queste somme che in vece vengono buttate e palesemente rese clientela?
C) Il Piano Giovani, utile o inutile, ben congenito o meno, riguardo l'aspetto tecnico, come mai il sistema telematico è andato in tilt sia la prima che la seconda volta? A parte che certamente non si può dire che dell'esperienza si sia fatta virtù, ci può anche spiegare come mai con oltre 25 mila dipendenti regionali e una società partecipata che si chiama Sicilia e Servizi e che si occupa proprio di informatizzazione il Suo assessorato nella persona del dirigente generale Corsello con provvedimento numero 2706 del 4 giugno 2014 affidava, senza alcuna gara alla società genovese ETT spa ben 244.000,00 euro per la gestione proprio del piano giovani? Ora questi signori scelti in maniera discrezionale e senza alcuna evidenza pubblica ci restituiranno i soldi???
D) Perchè la pagina dell'assessorato in cui secondo la legge sulla trasparenza amministrativa si dovrebbe leggere contratto e clausole di servizio con la ETT è stata rimossa e vi m la scritta: " la pagina richiesta non è disponibile" Bhe strana coincidenza.... non crede alche Lei?
E) Come mai il dominio ww. Pianogiovanisicilia.com, tanto sbandierato e portato come fiore all'occhiello non risulta neanche di proprietà dell'amministrazione regionale, ma è registrato di proprietà della ETT. Registrare un dominio costa poche decine di euro, ma sopratutto ne da la piena disponibilità nel futuro... non è che questo è il classico trucchetto per poi avere la scusa di dovere continuare a lavorare con la stessa società senza procedere a gare con il sempre utile strumento del rinnovo tacito del contratto?
F) In ultima analisi, ma l'elenco potrebbe essere lungo, su un'operazione così dedicata come mai lo stesso dominio non è stato messo su una piattaforma dedicata, ma invece risulta su una piattaforma web condivisa da altre centinaia di siti, cosa che ovviamente indebolisce il singolo portale sia in termini di capienza di accessi diretti sia anche per ciò che riguarda la sicurezza dei dati. E, visto che un serve dedicato può costare circa e non oltre 2 – 3 mila euro all'anno, possiamo pensare che nei 244.000,00 euro dati alla ETT forse che forse un server dedicato ci poteva stare???
G) Ed ancora dove è possibile reperire l'elenco degli esperti, ovviamente esterni, che il Suo assessorato aveva ricercato tramite un avviso avente ad oggetto proprio la promozione del piano giovani sul Web. A parte questa continua necessità di reperire esterni, avendo la Sicilia l'organico pubblico più numeroso di tutte le altre regioni italiane... a questa trentina di esperti, almeno a loro vanno fatti i complimenti. Perchè se la loro attività era la promozione del piano giovani e visto le decine di migliaia di domande pervenute, senza ironia questi signori il proprio lavoro lo hanno saputo certamente fare. Ci piacerebbe sapere chi sono, così per fargli i complimenti...
Caro assessore noi le domande ci siamo permessi di porle .. ma credo che ci siamo anche dati le risposte. Meglio così, invece che risponderci inutilmente, avrà più tempo per risolvere i "problemucci" del piano giovani... Ci permetta di ricorda soltanto che tra non fare le cose e farle male... c'è sempre un'alternativa... farle bene.
di Ugo Piazza
venerdì 8 agosto 2014
Comunicazione importante per tutte le Imprese Associate
Con la presente intendiamo informarVi sulle opportunità oggi disponibili in materia di pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione.
E' già operativa una piattaforma per la certificazione dei crediti, disponibile al sito http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml, mediante la quale i creditori della Pubblica Amministrazione possono chiedere il riconoscimento del proprio credito commerciale (c.d. certificazione). Nel caso in cui la Pubblica Amministrazione in questione non provveda, il creditore, mediante la stessa piattaforma, potrà chiedere la nomina di un commissario ad acta che si sostituirà all’amministrazione inadempiente.
Inoltre, nel caso in cui si vanti un credito nei confronti di una Pubblica Amministrazione diversa dallo Stato (maturato al 31 dicembre 2013 e già certificato), il credito è assistito da garanzia dello Stato e le condizioni praticate dalle banche alle quali è possibile cederlo per ottenere immediata liquidità sono particolarmente vantaggiose (la percentuale di sconto, comprensiva di ogni onere e commissione, è dell'1,90% in ragione d'anno per importi di ammontare del credito o dei crediti ceduti sino a 50.000 euro, ovvero dell'1,60% in ragione d'anno per importi eccedenti i 50.000 euro).
In particolare, se si vanta un credito maturato sempre entro il 31 dicembre 2013 e non si è ancora presentata apposita istanza di certificazione tramite la piattaforma, occorre fare prestissimo: la garanzia dello Stato e le condizioni vantaggiose di cui sopra saranno concesse solo se sarà stata presentata istanza di certificazione entro sabato 23 agosto 2014.
A questa comunicazione è allegata una breve guida (vademecum) con le informazioni per avere la certificazione del credito con cui ottenere immediata liquidità o compensare un debito tributario.
In caso di difficoltà, si può ricorrere all’help desk, utilizzando la funzione “Richiesta Assistenza" disponibile in alto a destra sul sito indicato all'inizio.
E' senza dubbio un'occasione importante per tante Imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione. Purtroppo il periodo feriale rischia di far passare inosservata la scadenza. Per questo Vi invitiamo alla massima attenzione!
Cogliamo altresì l'occasione per salutarVi cordialmente e per augurarVi di trascorrere serenamente la breve pausa delle ormai prossime ferie estive.
Giuseppe Massari - Presidente provinciale CNA Ragusa
Giovanni Brancati - Segretario provinciale CNA Ragusa
La Cna: "Confindustria dai 2 volti" da www.corrierediragusa.it
Articolo intervista su www.corrierediragusa.it
«Belle parole di denuncia, quelle del presidente regionale della Piccola e media impresa di Confindustria Giorgio Cappello, ma contro chi? Contro la stessa Confindustria?» Con stile, ma sempre polemica è quella innescata da Giuseppe Santocono e Giorgio Stracquadanio dirigenti della Cna di Vittoria (foto). Giorgio Cappello, anche dalle colonne di Corriere di Ragusa, era intervenuto la settimana scors per lanciare il guanto della sfida alle banche, accusate di mettere il cappio al collo alle piccole e medie imprese praticando un sistema del credito che non può portare solo al collasso, alla macelleria sociale. Dichiarazioni che alla Cna di Vittoria sono piaciute, sebbene cariche di contraddizioni! «Sante parole- rintuzzano Stracquadanio e Santocono- che anche se sono pietre vanno lanciate nella giusta direzione per colpire il bersaglio. Ci sono alcune cose, piccole incongruenze, che andrebbero chiarite».
Le domande che la Cna di Vittoria pone a Giorgio Cappello sono due fendenti che puntano dritto al cuore del problema e inchiodano alle responsabilità dei ruoli. «Ma la politica del credito non la decidono i consigli di amministrazione delle banche, grandi e piccole, e nelle fondazioni che le gestiscono? In quasi tutti i c.d.a. siedono molti esponenti di area Confindustria. Alcuni occupano posizioni di vertice. In questi anni i colleghi confindustriali di Cappello che siedono nei cda non hanno forse avallato politiche del credito che vanno contro le esigenze delle micro e piccole imprese?».
Una sorta di gioco delle parti, quello che sottolineano Stracquadanio e Santocono, che vedono protagonisti, nel bene e nel male, gli stessi soggetti: ora benefattori ora avari nel prestare soldi. «Se è così- continua la replica- esimi esponenti della Confindustria hanno penalizzato quel tessuto produttivo che è la base economica (oltre il 90%) del nostro Paese? Le sue dichiarazioni vanno quindi contro importanti dirigenti della sua stessa organizzazione?»
Una presa di posizione che non evita la polemica. «Va detto con estrema sincerità – concludono Santocono e Stracquadanio -che non è assolutamente nostro interesse polemizzare con chi ha avanzato una doverosa denuncia pubblica; l´ultima di una lunga serie (la Cna da tempo ha evidenziato queste anomalie). Vorremmo però che si spiegasse, non a noi, ma ai tanti che hanno letto le dichiarazioni del dott. Cappello, come è possibile dichiarare di costituirsi parte civile "contro le vessazioni del sistema bancario" se ai vertici di quel sistema siedono imprenditori che aderiscono a Confindustria e in alcuni casi al governo?»
Le domande che la Cna di Vittoria pone a Giorgio Cappello sono due fendenti che puntano dritto al cuore del problema e inchiodano alle responsabilità dei ruoli. «Ma la politica del credito non la decidono i consigli di amministrazione delle banche, grandi e piccole, e nelle fondazioni che le gestiscono? In quasi tutti i c.d.a. siedono molti esponenti di area Confindustria. Alcuni occupano posizioni di vertice. In questi anni i colleghi confindustriali di Cappello che siedono nei cda non hanno forse avallato politiche del credito che vanno contro le esigenze delle micro e piccole imprese?».
Una sorta di gioco delle parti, quello che sottolineano Stracquadanio e Santocono, che vedono protagonisti, nel bene e nel male, gli stessi soggetti: ora benefattori ora avari nel prestare soldi. «Se è così- continua la replica- esimi esponenti della Confindustria hanno penalizzato quel tessuto produttivo che è la base economica (oltre il 90%) del nostro Paese? Le sue dichiarazioni vanno quindi contro importanti dirigenti della sua stessa organizzazione?»
Una presa di posizione che non evita la polemica. «Va detto con estrema sincerità – concludono Santocono e Stracquadanio -che non è assolutamente nostro interesse polemizzare con chi ha avanzato una doverosa denuncia pubblica; l´ultima di una lunga serie (la Cna da tempo ha evidenziato queste anomalie). Vorremmo però che si spiegasse, non a noi, ma ai tanti che hanno letto le dichiarazioni del dott. Cappello, come è possibile dichiarare di costituirsi parte civile "contro le vessazioni del sistema bancario" se ai vertici di quel sistema siedono imprenditori che aderiscono a Confindustria e in alcuni casi al governo?»
Giuseppe La Lota
sabato 2 agosto 2014
Soppressione degli uffici zonali di Inps e Riscossione Sicilia e isolamento infrastrutturale:la Cna di Vittoria monitorerà durante la trattazione al Consiglio comunale.
La
Cna territoriale di Vittoria sarà presente alla seduta del Consiglio
comunale che si terrà martedì 5 agosto. Così come già accaduto a
Comiso, sarà l’occasione per monitorare da vicino i lavori del
civico consesso che tratterà di argomenti di fondamentale importanza
per le piccole e medie imprese locali. In particolare, ci si occuperà
della riduzione della spesa con i relativi tagli di uffici come Inps,
Riscossione Sicilia e Agenzia delle entrate oltre che dell'isolamento
infrastrutturale. Le scelte fatte non possono essere subite in
maniera silenziosa dai cittadini e dalle imprese di Vittoria. “Come
organizzazione di categoria – afferma il presidente della Cna
territoriale, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo,
Giorgio Stracquadanio – da tempo siamo impegnati affinché il
territorio ipparino non rimanga un angolo dimenticato, utile
solo per scorribande elettorali, siano esse nazionali, regionali o
europee. Facciamo appello alla sensibilità di tutti i gruppi
consiliari che sono rappresentati in Consiglio comunale ad
essere presenti e a sostenere le nostre proposte. Sarebbe
anche utile, oltreché doverosa, la presenza dei
parlamentari della zona”.
mercoledì 23 luglio 2014
A settembre chiude l'ufficio Riscossione Sicilia di Vittoria. Cittadini e imprese del territorio costretti a pagare sulla propria pelle le scelte sbagliate dell'Ex SERIT.
La
riduzione della spesa si sta abbattendo esclusivamente su Vittoria. A
metà settembre l'ufficio Riscossione Sicilia (ex Serit) di Vittoria
sarà chiuso e trasferito a Ragusa. “La rigorosa politica di
contenimento delle spese – dice il presidente territoriale della
Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile
organizzativo Giorgio Stracquadanio – si abbatte solo sull’utente
finale, su chi vuole regolarizzare la propria posizione
contributiva o tributaria, complicandogli la vita, facendogli perdere
mezza giornata di lavoro per recarsi a Ragusa. Vogliamo sottolineare
come le difficoltà economiche di Montepaschi Serit – Serit –
Riscossione Sicilia non dipendono dagli utenti (imprese e cittadini)
ma da una gestione caratterizzata da onerosissime consulenze esterne,
auto blu, rinnovo di contratti particolarmente onerosi per le
manutenzioni hardware e software, rinnovo di una serie di contratti a
progetto, affidamento di servizi generali a società Consip, buoni
pasto per dirigenti, contributi forniture e alloggio, affitti, nonché
da tutta una serie di privilegi assolutamente incompatibili con la
gestione di una società pubblica, per di più in grande crisi
economico-finanziaria (queste cose non le diciamo noi ma la Corte dei
Conti). Una gestione che negli anni ha scialacquato da un lato e ha
perseguitato dall'altro. Adesso, per ridarsi tono, mira a produrre
difficoltà e disservizi solo sui cittadini di un ampio territorio
(la sede di Vittoria serve anche i cittadini e le imprese di Comiso e
Acate)”.
A
Vittoria operano tre unità in un locale che ne potrebbe ospitare
almeno il doppio. Basterebbe affittare un locale più piccolo per
mantenere il servizio e non creare difficoltà. “Facciamo notare –
continuano Santocono e Stracquadanio – che l'ufficio di Vittoria è
quello più operoso sia come incassi diretti che come rateizzazioni.
Trasferendolo a Ragusa, quanti non sarebbero più motivati a
regolarizzare le proprie posizioni? Basta solo questo interrogativo
per comprendere come si tratta di una scelta che procede verso una
direzione che non ha nulla a che vedere con la volontà di agevolare
davvero i contribuenti”.
sabato 19 luglio 2014
Lavoratore autonomo o piccola impresa, cercasi tutele?
Costretta a lavorare da anni da con un cancro che ha ridotto la sua capacità operativa. I Titolari di partita Iva senza sostegno e l’Inps continua a chiedere i soldi per la pensione.
http://www.corriere.it/economia/14_luglio_18/non-pago-piu-contributi-all-inps-storia-dell-ammalata-daniela-bd18633a-0e89-11e4-8e00-77601a7cdd75.shtml
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Le imprese chiudono per colpa della crisi. il messaggio che sta passando è che rispettare le regole è da deficienti
“E
così che viene snervata la resistenza alla crisi delle nostre
imprese artigiane. Alcuni nostri associati hanno ricevuto un invito a
comparire dall'Agenzia delle Entrate per verificare i redditi
relativi ad un periodo d'imposta. Proventi che secondo l'Ente sono
troppo bassi rispetto ai beni e ai mezzi che l'impresa possiede”.
E’ quanto rilevano il presidente della Cna territoriale Giuseppe
Santocono e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio che
mettono in rilievo una vicenda che assume contorni paradossali.
“Nella comunicazione infatti – dicono ancora i due – l'Agenzia
scrive che "nel periodo d'imposta oggetto del controllo, Lei è
stata proprietaria di immobili, … di veicoli, ... la cui gestione
... uso ... manutenzione ... ha comportato il sostenimento di spese”.
Apparentemente nulla da eccepire, la comunicazione e le
considerazioni, formalmente, sono perfette. Ma la domanda che noi
giriamo alle istituzioni è: si sa come l'impresa ha cercato di
mantenere questi beni? Si sa, per esempio, che molte attività per
pagare le tasse sugli immobili (capannoni e non le ville) e le
assicurazioni dei veicoli da lavoro hanno intaccato la scopertura
bancaria? Si sa che la banca a fronte dello sforamento ha chiesto
all'impresa di rientrare immediatamente? Come sempre ci si ferma in
superficie. Solo sulle piccole attività si è abbattuta con forza
l'austerità e il rigore secondo il vecchio adagio latino: “dura
lex sed lex”. Infatti, mentre il governo con il D.L. 91/2014,
pubblicato in Gazzetta ufficiale il 24 giugno 2014, viene incontro
alle esigenze delle banche reintroducendo l'anatocismo (cioè far
pagare a cittadini e imprese interessi su interessi), molti
imprenditori artigiani, che hanno fatto grande questo territorio,
vengono “accompagnati” a chiudere le loro attività perché presi
a cazzotti da un declino fatto di spese generali in continuo aumento
(interessi passivi, luce e tanti tipi di tasse, compresa quella più
punitiva che si chiama Irap) e di controlli asfissianti”. La Cna
territoriale prosegue: “Dal primo gennaio al 30 giugno di
quest'anno si sono aperte a Vittoria 19 posizioni presso l'Albo
artigiani ma se ne sono chiuse 39 (dati Camera di Commercio). Per la
prima volta il saldo è fortemente negativo. Complessivamente in
città operano attivamente poco più di 650 imprese artigiane (alla
fine del 1996 erano quasi il doppio). Chi chiude non ha nessuna
copertura sociale (cassa integrazione, disoccupazione), non esiste
per nessuno, però continuerà la propria attività in nero, ciò che
guadagnerà sarà reddito netto. Invece su chi rimane aperto si
abbatte l'austerità, i controlli, la burocrazia, la mancanza di
credito e la concorrenza sleale di chi - sulla carta - non esiste.
Sta passando un concetto tanto semplice quanto disastroso: rispettare
le regole è da deficienti. Su questo il silenzio delle istituzioni è
troppo fragoroso”.
“Questo
smottamento – concludono Santocono e Stracquadanio – va arginato,
bisogna dare gambe alla speranza, che come si sa cammina su quelle
dei giovani che vorrebbero rimanere in questa città, fare una loro
impresa, ma vengono bloccati per le troppe complicazioni. Va rimossa
l'idea che l'unico pezzo di carta che abbia un valore è il biglietto
aereo solo andata. Il destino di Vittoria, con tutte le sue
potenzialità, è ancora aperto. Politica e istituzioni devono
rendersi conto che questo territorio non è un disastro, è di più:
è un tesoro che non può più essere infangato”.
martedì 15 luglio 2014
Terzo polo industriale a Vittoria, non ci sono più alibi. La copertura finanziaria c'è.
“Il
destino del terzo polo industriale di Vittoria, con le sue
potenzialità, è ancora aperto. Il parere favorevole, espresso
dall’assemblea generale del partenariato socio-economico dei fondi
ex Insicem, sull'anticipazione di 250mila euro della quota di ribasso
d'asta in favore dell'Irsap (ex consozio Asi), consentirà
l'aggiornamento dei prezzi relativi al progetto esecutivo del terzo
polo di Vittoria”. Lo dicono il presidente della Cna territoriale
di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo,
Giorgio Stracquadanio, che dipingono l’accaduto come “un successo
per il nostro territorio inseguito con determinazione dalla nostra
organizzazione che da tempo sollecita sia il Comune sia l'Irsap. Già
nell'aprile scorso – aggiungono Santocono e Stracquadanio –
durante una nostra visita all'Irsap, avevamo avuto assicurazione da
parte del presidente regionale dell’ente, Alfonso Cicero, e dal
direttore generale, Giuseppe Barbera, sul fatto che
l’opera era stata inserita nel piano triennale dell'ente anche se
le lungaggini legate all’esproprio delle aree avevano inciso sul
costo. Infatti, con il nuovo prezziario, le somme previste erano
passate da 1,3 a circa 1,5 milioni di euro. Abbiamo immediatamente
incalzato l’Amministrazione comunale affinché si attivasse per
trovare la possibilità di reperire somme utili nei fondi dei ribassi
d'asta delle opere da realizzare con le risorse economiche ex Insicem
e su questo va sottolineato l'impegno dell'esperto allo sviluppo
economico, Angelo Fraschilla. Adesso, la copertura finanziaria c'è,
non ci sono più alibi”. Santocono e Stracquadanio aggiungono: “Il
Comune, tramite gli uffici preposti, segua con attenzione l’iter
che porta alla realizzazione di questa infrastruttura raccordandosi
con l'Irsap. Il destino del terzo polo sta nelle mani di chi
amministra la città, invitiamo l’ente locale a non perdere più
tempo (se ne è perso tanto), altrimenti verrebbe sprecata anche
questa occasione”.
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