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lunedì 22 dicembre 2014

Il Paes del Comune di Vittoria è finito in un vicolo cieco?

Il Paes, possibile strumento di rilancio per diverse attività imprenditoriali e professionali della nostra città, è finito in un vicolo cieco?”. Questo l’interrogativo che il responsabile organizzativo della Cna territoriale di Vittoria, Giorgio Stracquadanio, si pone dopo che, in seguito alla presentazione di una prima stesura dell'inventario di base delle emissioni, avvenuta lo scorso 16 ottobre da parte del Rtp Caramazza (raggruppamento che si è aggiudicato tramite procedura negoziata l’affidamento del servizio per l’adozione e monitoraggio del Paes), tutto sembra essersi intorpidito. “Rovistando nella rete – prosegue Stracquadanio – abbiamo trovato una lettera datata 19 novembre 2014 che l'Ordine degli ingegneri della provincia di Ragusa ha inviato all'ing. Angelo Piccione, dirigente dell'unità intersettoriale gestione appalti, al sindaco e per conoscenza all'Autorità nazionale anticorruzione. Nella missiva si legge quanto segue: “Il presidente (ing. Angelo Piccione) dispone, altresì, che nel caso qualcuno dei suddetti concorrenti soggetti a verifica (nel caso specifico Spes Consulting in quanto sorteggiata) non sia in grado di dimostrare il possesso dei requisiti dichiarati si procederà all'esclusione, alla rimodulazione della graduatoria, ed all'incameramento della cauzione. Poiché il servizio di cui trattasi è stato affidato in via definitiva al suddetto Rtp Caramazza capogruppo, questo Consiglio dell’ordine, alla luce di quanto sopra esposto, ritiene che con molta probabilità la gara di cui trattasi sia stata aggiudicata dal Comune di Vittoria senza avere completato le verifiche nei confronti della Spes Consulting che, per analogia con il Comune di Paternò, avrebbe dovuto determinare la rimodulazione della graduatoria con individuazione di un aggiudicatario diverso dal predetto Rtp Caramazza capogruppo”. In parole povere, secondo l'Ordine degli ingegneri, il Comune non doveva aggiudicare la stesura del Paes all'Rtp Caramazza. “La cosa – prosegue Stracquadanio – crea preoccupazione e imbarazzo perché entro il 31 gennaio prossimo scadrà il termine per la richiesta del contributo della redazione del Paes e tra la diversa documentazione da allegare c'è anche la delibera del Consiglio comunale di approvazione del Paes. Ecco perché ci rivolgiamo al sindaco per chiedere: ad un mese dall'importante scadenza, si ha certezza di chi deve redigere il Piano di Vittoria? A che punto è la redazione di tutta la documentazione necessaria per entrare nel programma di ripartizione? Facciamo notare come il possesso di un Paes regolarmente approvato dal Consiglio comunale (?) e validato dall'organo tecnico della Commissione europea è precondizione per l'accesso a fondi comunitari. Invitiamo cortesemente il sindaco a rispondere ai nostri interrogativi, dicendoci con sincerità e chiarezza come stanno i fatti. La nostra organizzazione, insieme a tante imprese del settore, ha creduto sin da subito a questo strumento come uno dei mezzi in grado di riattivare la nostra economia. Si rimane in attesa di risposte chiare ed esaustive”.


martedì 11 novembre 2014

La Cna ha incontrato il presidente Crocetta. Sul tappeto la questione della mancata rotazione dei fondi Crias dopo che le somme sono state dirottate sui forestali

La visita del presidente Crocetta alla Fiera Emaia non ha avuto solo un aspetto consacrativo dell'esposizione novembrina. Grazie ad una pubblica e garbata sollecitazione del presidente del Consiglio comunale, Salvatore Di Falco, opportunamente spronato dalla Cna territoriale di Vittoria, il presidente, a margine della sua visita, ha incontrato il presidente regionale Cna Giuseppe Cascone, il presidente della sede di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. Al centro del colloquio lo stallo delle numerose domande di credito deliberate dalla Crias ma non erogate per mancanza di fondi (dirottati sui forestali). E' stato fatto notare come entro il 31 dicembre la Regione deve spendere 500 milioni di euro di fondi Por Fers 2007–2013. Se tali somme non saranno utilizzate torneranno a Bruxelles. Per questo è stato chiesto a Crocetta di rafforzare da subito il fondo di rotazione della Crias in modo da sbloccare le numerose domande che giacciono inevase. “La logica, secondo noi rivoluzionaria – hanno spiegato i vertici della Cna a Crocetta – deve essere accesso al credito per tanti e non contributi per pochi intimi. Solo così si rimette in moto l'economia e la capacità delle imprese artigiane che insieme con l'agricoltura sono il vero motore del nostro territorio e della Sicilia. Un principio che abbiamo ribadito in un documento che avevamo consegnato all'ex commissario straordinario della Crias, avv. Nasca, e che abbiamo riproposto al presidente Crocetta il quale, oltre a condividere le nostre proposte, si è impegnato ad organizzare una conferenza regionale sulla microimpresa siciliana. Da parte nostra continueremo ad incalzare la politica e le istituzioni affinché sostengano con atti concreti il rafforzamento e la crescita delle attività artigianali, le uniche che da sempre creano sviluppo, reddito e occupazione nella legalità”.

giovedì 6 novembre 2014

FONDI CRIAS DIROTTATI SUI FORESTALI


DA LA SICILIA DEL 06/11/2014

E’ una guerra a ritmo di parole e posizioni. Ritmo costante ed incalzante. Da una parte la piccola e media impresa, dall’ altra la politica dei grandi numeri. Il sistema, che a quanto pare non sistema. Non uno scontro tra entità alla pari, purtroppo. La piccola media impresa, sulla quale un intero paese, l’Italia, si regge, oramai da tempo lamenta la mancata facilità circa l’accesso al credito. Già, da tempo! La stranezza sta proprio qui, neanche enti pubblici come la Crias riescono a garantire prestiti deliberati da mesi. Attenzione, non si parla di pratiche ancora in corso di istruzione, ma bensì di documentazioni già esitate, la cui erogazione viene negata per “mancanza di fondi”. Nel frattempo, però, accade che cifre importanti siano destinate ai precari della forestale. Venti milioni di euro che sarebbero stati prelevati dal fondo Crias per l’agricoltura. Anche i forestali sono lavoratori, questo è certo, ma risolto un problema, ed il termine risolto assurge a connotazioni eufemistiche, ne rimangono due senza una immediata soluzione. Il primo, riguarda le imprese artigiane con prestiti deliberati e non erogati ed il secondo, le imprese agricole che al danno per un vissuto momento critico, aggiungono una sorta di beffa per soldi destinati ad altra funzione, ma non quella di settore. Per chiarezza si rende chiaro informare come in Sicilia siano venticinque mila gli operai forestali per una superficie boscata di cinquecentomila ettari. Un operaio ogni venti ettari. La Toscana, regione ricca di boschi ben curati, ha un operaio ogni trecento ettari. Provata a riassumere la vicenda, abbiamo ascoltato alcuni dei titolari di queste imprese artigiane, che poi in realtà sono i titolari di ditte individuali. Autoriparatori, carrozzieri, fornitori di materiali per l’edilizia, ingrosso tessile. Tutti accomunati dallo stesso problema. Una pratica presentata un anno fa e che ancora non è stata erogata. Il confronto con loro è sereno, ma non altrettanto i loro pensieri. Contrariati e delusi. “Ci dicono che i fondi non ci sono, ma per i forestali ci si premura ad attingere dal fondo Crias per l’agricoltura. Parliamo di venti milioni di euro. Come è possibile?”. I forestali – racconta Giuseppe, titolare di una ditta individuale per la fornitura di materiale edile - non hanno la stessa pazienza degli artigiani o degli agricoltori, ma hanno qualche deputato che si avvantaggia elettoralmente della loro disperazione. Non ci interessa – aggiunge Grazia, socia di una ditta familiare del comparto tessile – fare la guerra a dei precari, ma in Sicilia anche i neonati sanno come dietro i forestali ci sia un sistema fatto di cattiva politica, clientelismo, assistenzialismo e tanta fantasia approssimativa che genera consenso”. E’ disgustoso – continua Rocco, autoriparatore, – vedere come questo scippo, (in riferimento ai fondi per i forestali ndr), sia stato salutato positivamente dal Governatore e da diversi parlamentari regionali, quasi fosse una cosa di cui vantarsi. La piccola impresa siciliana, per il sistema politica, non merita nessuna considerazione. E’ un peso. Una cosa è certa – conclude Giuseppe –, con quest’atto hanno fatto chiarezza. Ci hanno dimostrato come le difficoltà dei seimila piccoli imprenditori artigiani e dei trentamila piccoli imprenditori agricoli operanti in provincia di Ragusa, a loro non interessino”. Fondi di rotazione o capitoli destinati a ciascuna di queste operazioni, in realtà, cambia poco. Da comprendere c’è una situazione che riguarda specifiche soluzioni a corredo di un comparto. Attendere oggi è impossibile. Le ditte questo lo sanno. La politica deve capirlo. In fretta.
Davide La Rosa

venerdì 24 ottobre 2014

Zona artigianale di Vittoria, dopo un inizio promettente, la situazione è di nuovo problematica.


Circa un anno fa nasceva, grazie alle sollecitazioni della sede territoriale della Cna di Vittoria, un comitato costituito da imprese insediate nell'area artigianale. Una piccola struttura organizzativa creata da chi opera economicamente in quella zona. Dopo sollecitazioni, visite di assessori, riunioni con il sindaco, nel corso delle quali si è avuta la possibilità di denunciare il degrado con cui l’insediamento fa i conti, l'area, per un breve periodo, è stata ripulita e in parte vigilata. “Dopo un inizio promettente – dicono Gianluigi Augurale, presidente del comitato, con Giorgio Stracquadanio, responsabile organizzativo della Cna territoriale – tutto, piano piano, si è assottigliato fino a far tornare la zona il luogo della decadenza. Basta guardare le foto che abbiamo realizzato per capire di cosa stiamo parlando. Eppure le imprese pagano al Comune, tra mille difficoltà, la tassa sui rifiuti. Stiamo parlando di importi significativi e non è vero che, come più volte ha dichiarato il sindaco, negli ultimi anni le tasse comunali non sono aumentate (“Bilancio … che prevede una pressione fiscale ridottissima”: comunicato stampa del Comune n. 338/2012; “Non abbiamo previsto alcun aumento di tasse comunali”: comunicato 230/2013; “È un Bilancio di stenti e di difficoltà, ma senza alcun aggravio di tasse sui cittadini”: comunicato stampa 341/2014). Abbiamo fatto una piccola verifica e ci siamo accorti che nel 2010 un capannone presente nell'area pagava una Tarsu pari a 1.870 euro. Nel 2013, per lo stesso immobile la Tares ammontava a 2.173 euro. L'acconto Tari 2014 relativo allo stesso immobile è di 2.238 euro. In cinque anni, quindi, un aumento di poco inferiore al 25%, a cui corrisponde un servizio molto lontano dall'idea di adeguato. Tutto ciò accade in una situazione di crisi che avanza travolgendo le microimprese artigiane. Per ottenere la normale pulizia del sito bisogna sempre sollecitare, intervenire, stimolare, prospettare soluzioni, per poi essere alla fine costretti quasi a chiedere con insistenza quello che è il diritto sacrosanto di chi paga, pur tra mille difficoltà”.

lunedì 20 ottobre 2014

Autoporto di Vittoria, Preoccupa anche il silenzio dell’Amministrazione comunale. Qual è il motivo del mancato completamento dell’opera?

L’area in cui dovrebbe sorgere l'autoporto è un'istantanea della desolazione. Lo diciamo con rammarico e rabbia. I lavori vanno molto a rilento tanto che, dopo un mese dalla nostra ultima segnalazione, nel cantiere non si notano grandi novità”. E’ quanto evidenziano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Straquadanio, ponendosi un interrogativo: “Le difficoltà stanno, forse, nel fatto che l'opera (il primo stralcio) è stata aggiudicata con un ribasso del 43%? Una cosa è certa (perché l'abbiamo sentita con le nostre orecchie): il rup, ing. Angelo Piccione, nei vari sopralluoghi che sono stati fatti negli ultimi mesi, ha invitato l'impresa a completare l'opera entro il mese di luglio 2014. A quelle parole, però, non sono seguiti né fatti né tantomeno relative decisioni. Ciò che ci sorprende è il silenzio dell'Amministrazione comunale, la quale, secondo noi, dovrebbe sostenere le nostre preoccupazioni. Eppure, grazie all'autoporto, l'area iblea potrebbe diventare un polo logistico intermodale di grande valenza. La vicinanza con l'aeroporto di Comiso e i porti di Pozzallo, Catania e Augusta farebbe diventare quest'area un piccolo quadrante euromediterraneo, creando così sviluppo, reddito e lavoro: facciamo notare che le nostre analisi non sono infondate. Nell'ultimo Bollettino economico regionale di Banca d'Italia, “L'economia della Sicilia”, a pag. 14, in merito allo sviluppo del trasporto merci intermodale (aria, mare, terra) si legge: “Il traffico merci, concentrato nell'aeroporto di Catania, ha subito una brusca contrazione (-29,1 per cento), che in parte potrebbe essere legata all’apertura, in corso d’anno, di un nuovo aeroporto in provincia di Ragusa. La quantità di merce trasportata nei container è invece aumentata nel complesso del 3,4 per cento”. La cosa viene anche confermata da uno studio recente della Siet (Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica). Infatti, a pagina 22 del primo bollettino 2014, dal titolo “Il sistema portuale siculo-maltese per lo sviluppo del trasporto merci e della logistica nel contesto euromediterraneo”, si legge: “L’obiettivo del rilancio del sistema portuale siculo-maltese, quale asse strategico all’interno del contesto euromediterraneo, è possibile perché vi sono i presupposti non solo geografici ma anche commerciali. E’ però necessario investire sulle infrastrutture per rendere funzionale la circolazione delle merci all’interno di tale sistema logistico integrato”. Tutto questo ci dice con estrema chiarezza come l'autoporto di Vittoria, grazie alla sua posizione strategica (vicinanza con aeroporto di Comiso e porto di Pozzallo), se completato e messo in funzione potrebbe diventare un volano di forte sviluppo nel nostro territorio, ma purtroppo non è così”. “E' oramai evidente – continuano Santocono e Stracquadanio – come da tempo stia venendo meno una politica di sviluppo complessivo del territorio, assenza che secondo noi va corretta. La Cna territoriale di Vittoria, nel ribadire con forza l'importanza della struttura, si sta attivando con azioni civili e democratiche affinché si possano accendere i riflettori sul completamento della stessa. Qui, per colpa di uno stato di malattia ciclico, l'immobilismo, si sta tradendo forma e sostanza”. 

mercoledì 15 ottobre 2014

Agenzia Riscossione Sicilia di Vittoria, non si è ancora capito cosa sarà e se ci sarà.

Agenzia di Riscossione Sicilia a Vittoria, la data del 31 ottobre si avvicina. Ma quale fine faccia lo sportello ancora non si è capito”. E’ quanto sottolineano il presidente della Cna territoriale Giuseppe Santocono con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, chiarendo che “le diagnosi individuate dal Comune sono esatte, e per questo ci complimentiamo, ma le terapie tardano ad arrivare. Infatti, l'Amministrazione comunale si è messa a disposizione un po’ perché sollecitata da noi, un po’ perché ha capito che la città non può essere declassata a tal punto da non avere uno sportello di riscossione. Però – aggiungono Santocono e Stracquadanio – fino ad oggi, cioè mercoledì 15 ottobre 2014, non è ancora chiaro dove sarà allogata l'agenzia di Vittoria. Forse nella sede attuale dell'ufficio Tributi? Oppure si attende il trasferimento definitivo nei locali dell'ex Tribunale?”. Santocono e Stracquadanio tendono a chiarire che, “come se non bastasse, non si capisce che funzione avrà il futuro sportello: sarà una struttura polifunzionale aperta dal lunedì al venerdì oppure sarà uno sportello del cittadino aperto una volta alla settimana? Una cosa è certa: se entro venerdì 31 ottobre non ci sarà una sede allestita e funzionante, l'Agenzia riscossione di Vittoria - il 3 novembre - sarà operativa a Ragusa, dopo di che sarà molto difficile che l'ufficio ritorni nuovamente a Vittoria. I contribuenti, le strutture di servizio (patronati, consulenti, caf, professionisti), i cittadini tutti, vorrebbero capire se questa vicenda troverà una soluzione che rispetta il territorio oppure, dopo tanto rumore, tutto si concluderà in un nulla di fatto. Forse è opportuno che l'Amministrazione comunale e la direzione provinciale di Riscossione Sicilia fornissero indicazioni chiare in merito”.

venerdì 3 ottobre 2014

Centro operativo INPS di Vittoria, è intenzione del comune garantire la permanenza. Accolte le sollecitazioni della CNA.

Apprendiamo positivamente, da un comunicato stampa del sindaco Giuseppe Nicosia, che “le prospettive” per mantenere il centro operativo Inps a Vittoria “sono buone”. Infatti, dall’incontro in Municipio tra sindaco e dirigenti dell'Inps è emersa la volontà sia del Comune che dell'istituto di mantenere l'agenzia di Vittoria”. E’ quanto sottolineano il presidente della Cna territoriale Giuseppe Santocono con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, ritenendo che la strada intrapresa sia quella giusta per definire in maniera positiva la vicenda. “Vogliamo ricordare – dicono Santocono e Stracquadanio – che l'istituto eroga prestazioni economico-sociali per i comuni di Acate, Comiso e Vittoria. Stiamo, quindi, parlando di un bacino di oltre 100mila persone e di circa 15mila imprese. Come Cna, avevamo indicato come locale l'ex plesso Cappellini (da tempo inutilizzato, a condizione che le spese di ristrutturazione, manutenzione e gestione siano a totale carico dell'Inps). Considerato che esistono queste  volontà, è auspicabile accelerare i tempi affinché i buoni propositi diventino fatti”.

martedì 30 settembre 2014

Paes, strumento reale per l'intera filiera delle comparto costruzioni.

Il Paes (Piano d'azione per l’energia sostenibile) è un ottimo strumento che può rimettere in movimento l'intera filiera del settore costruzioni a Vittoria. Il settore edilizio rappresenta il comparto più energivoro, per questo la Cna ritiene da sempre che le azioni del piano possano essere sì rivolte alle nuove costruzioni (servirebbe però un nuovo regolamento edilizio) ma l'obiettivo principale dello stesso deve riguardare prevalentemente il parco edilizio esistente. E’ quanto evidenziano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, secondo cui, in particolare, sarebbe utile sapere, considerato che da tempo c'è un energy manager a palazzo Iacono, se è stata già redatta una bozza d'indagine che valuti la dispersione degli edifici del territorio e ne stabilisca, anche sommariamente, le misure di intervento quali ad esempio: cappotto, sostituzione dei serramenti, isolamento delle coperture, l'installazione di fonti rinnovabili. “Queste stime – affermano Santocono e Stracquadanio – oltre a valorizzare e a rendere più efficienti gli immobili, darebbero anche indicazioni su nuove opportunità di lavoro. Oramai i tempi sono strettissimi, la Regione, considerato come le procedure avviate da molti comuni (compreso il nostro) per la predisposizione del Paes siano molto lontane dalla definizione, ha prorogato fino al 31 gennaio 2015 i termini di presentazione dello strumento utili ad ottenere i finanziamenti. Fino ad oggi non sappiamo nulla. Dopo la presentazione del 25 luglio scorso del raggruppamento temporaneo di professionisti che deve redigere il piano e l'attivazione, il 26 agosto scorso, di una casella di posta elettronica dove inviare suggerimenti, sull'argomento è calato il silenzio. Sia chiaro, nessun amministratore si senta ingiustamente incalzato dalla nostra organizzazione, la Cna non vuole che il Paes si impaludi come l'autoporto (a proposito, dopo le nostre ultime sollecitazioni nessuno ha risposto). A noi interessa esclusivamente che questo strumento diventi un'opportunità vera per l'intera filiera del settore costruzioni che sta vivendo una crisi senza precedenti”. “Facciamo infine notare – dicono ancora Santocono e Stracquadanio – come l'obiettivo esclusivo del Paes è la riduzione delle emissioni di Co2. Il suolo assorbe anidride carbonica. E' pertanto evidente che una delle cause dell'aumento delle emissioni di anidride carbonica è l'impermeabilizzazione del suolo, comunemente chiamata cementificazione, cioè la copertura permanente con materiali artificiali (asfalto e calcestruzzo) per la costruzione di nuovi edifici e nuove strade. Quindi la valenza del Paes si afferma se si limita molto l'allargamento urbano e si recupera il patrimonio edilizio esistente restituendogli qualità ambientale. Non rispettare questo dettato significa tradire nei fatti il valore fondamentale del Piano d'azione per l'energia sostenibile”.

sabato 20 settembre 2014

Autoporto di Vittoria, è tutto fermo.

Autoporto di Vittoria, opera siccome immobile. Il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, dichiarano: “Ci rimbombano ancora nelle orecchie le parole del Rup, ing. Angelo Piccione, durante uno degli ultimi sopralluoghi. Il tecnico, con tono pacato ma perentorio, faceva presente all'impresa che la struttura doveva essere terminata entro luglio 2014. Detto molto onestamente: noi a questa cosa non abbiamo creduto tanto. Pensavamo però che entro settembre l'opera fosse a buon punto e il cantiere in via di smobilitazione. Purtroppo non è così, le immagini parlano molto chiaramente. Rifiutiamo a priori l'ipotesi che la struttura rimanga qualcosa di abbozzato, di incompleto. Sarebbe veramente scoraggiante vedere gli sforzi di un territorio e della nostra organizzazione, finire in un binario morto. Siamo comunque molto preoccupati”. Qualche mese fa il presidente della Soaco, dott. Rosario Dibennardo, dichiarava: “... C’è un lavoro sinergico che va sviluppato. In questa sinergia inserisco l’autoporto di Vittoria, geograficamente strategico … l’autoporto è importante se parliamo di collegamenti. Mi auguro che il completamento avvenga nel minor tempo possibile affinché si possa lavorare in sinergia con l’aeroporto di Comiso”. “Vogliamo fare presente – aggiungono Santocono e Stracquadanio – come queste “strategie” e “sinergie” forse generano sviluppo, posti di lavoro, reddito. Il quadro economico del nostro territorio non è dei migliori, la crisi dal 2008 ad oggi ha addentato profondamente la città e il suo circondario. Vittoria, piaccia o no, è una città che si è impoverita. Serve una classe politica attenta, che sappia leggere, capire e studiare i bisogni reali del territorio. Se esiste la possibilità di invertire questa rotta come mai si sta perdendo tempo? Ricordiamo a tutti che il cantiere è stato aperto il 18 novembre del 2011 e, secondo il cronoprogramma del bando, entro 730 giorni (18 novembre 2013), l'opera doveva essere consegnata. Vorremmo che qualcuno delle istituzioni si pronunciasse per dare delle risposte chiare, non tanto alla Cna ma alla città”. 

giovedì 11 settembre 2014

Riscossione Sicilia. Cascone (Cna regionale): oscurati i dati su attività sportelli periferici

“La vertenza sulla chiusura degli sportelli periferici di Riscossione Sicilia rischia di trasformarsi nell’ennesimo ‘pasticcio di Sicilia’: mentre si sta predisponendo il nuovo Piano industriale della società, infatti, troppe domande restano ancora senza risposta. Ad esempio risulta impossibile conoscere il rapporto costi-incassi della maggior parte degli sportelli”. Lo dice Giuseppe Cascone, presidente regionale della CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) a proposito della prospettiva di chiusura degli sportelli periferici di Riscossione Sicilia Spa.  “Appare strano – prosegue Cascone – che, ad esempio, si intenda chiudere la sede di Vittoria che a fronte di spese fisse annue di circa 20.000 euro fa registrare incassi per circa 4 milioni e fornisce un servizio prezioso sul territorio. E appare ancora più strano che, mentre si vuol chiudere Vittoria, sembra si vogliano mantenere alcune sedi in comuni ‘politicamente più noti’ nonostante abbiano una attività nettamente inferiore”.
“Insomma – prosegue Cascone - serve chiarezza e trasparenza. Non è ammissibile che una società come Riscossione Sicilia sul suo sito www.riscossionesicilia.it i non pubblichi i bilanci annuali dal 2008 ad oggi, ed è intollerabile che in nessun sito istituzionale né in alcun altro ufficio pubblico siano pubblicati gli incassi e i costi annui e mensili reali disaggregati per singolo sportello. Ci aspettiamo che il governo e i parlamentari impegnati in questa vertenza chiedano e ottengano risposte alle nostre domande e che non si prendano decisioni che rischiano di essere un ulteriore ostacolo all’attività delle imprese siciliane, già in ginocchio per mille altri motivi”.





martedì 9 settembre 2014

Riscossione Sicilia: le sedi decentrate nelle due città chiuderanno il 15 settembre e resteranno aperti come sportelli polifunzionali sino al 31 ottobre. Dopo non si sa bene che cosa accadrà. Sconfessati gli annunci fatti.

Sulla chiusura degli sportelli di Riscossione Sicilia, la soap opera continua. Lo denunciano le Cna territoriali di Vittoria e Modica. “In questa nostra terra – dicono i presidenti Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio (Vittoria) e Giovanni Colombo, con il responsabile organizzativo Carmelo Caccamo (Modica) – nulla è più definitivo dell'incertezza, è cosa evidente da tempo, per questo abbiamo detto e scritto di non cantare vittoria. E' facile annunciare un successo, cosa difficile mantenerlo. Ci risulta (il condizionale è obbligatorio) che gli uffici di Riscossione di Vittoria e Modica chiuderanno il 15 settembre ma resteranno aperti fino al 31 ottobre non più come ufficio decentrato ma come sportello polifunzionale dove i pagamenti saranno effettuati solo con pos (pago bancomat) o carta di credito, altrimenti si dovrà andare in banca o alla posta. Dopo il 31 ottobre a Vittoria e Modica rimarrà, forse, uno sportello informativo che aprirà una volta alla settimana. Una vittoria di Pirro che sa tanto di presa in giro”. “Qualche parlamentare regionale – continuano i presidenti Santocono e Colombo – si affrettava, pochi giorni fa - annunciando la sua partecipazione alla seconda commissione del 3 settembre - a dichiarare che anche grazie al suo impegno si sospendeva il provvedimento di chiusura degli uffici decentrati. Ma i fatti pare che siano molto diversi rispetto agli annunci: una società a quasi totale partecipazione regionale (riscossione Sicilia è di proprietà della Regione per il 99,2%) ha deciso di “contravvenire uno specifico dettato normativo assunto dall’Ars” (art. 66 della legge regionale 21/2014) e pare anche che si rimangi quanto detto in commissione Bilancio. Se i fatti sono questi (vorremmo tanto che venissero smentiti) ci troviamo di fronte ad un atto di grande prevaricazione da parte dei vertici regionali di Riscossione Sicilia e del Governo regionale, ma soprattutto verrebbe conclamata l'inconsistenza politica e istituzionale dei nostri cinque parlamentari regionali. Come Cna non ci stiamo, le leggi e le decisioni prese vanno rispettate. E' oramai evidente come ci sia una chiara volontà di penalizzare il nostro territorio che è rappresentato in modo poco adeguato. La nostra protesta continua e stiamo valutando nuove forme di dissenso democratico. Nello stesso tempo invitiamo i sindaci di Vittoria e Modica ad individuare locali idonei, così dagli stessi preannunciato, dove poter ospitare i dipendenti degli sportelli Riscossione”. 

giovedì 4 settembre 2014

Riscossione Sicilia: la vittoria come sempre ha molti padri, tanti sono illegitimi.

Ce l’abbiamo fatta. Quando le lotte si portano avanti con coscienziosità e sapendo, soprattutto, di potere contare su valide ragioni, che sono quelle delle piccole e medie imprese, oltre che delle famiglie, che giorno dopo giorno lottano strenuamente per potere andare avanti, allora non bisogna disperare. Perché prima o poi i risultati arrivano”. Lo dichiarano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, dopo avere appreso che il Governo regionale ha deciso di soprassedere, per il momento, alla chiusura delle sedi decentrate di Riscossione Sicilia, compresa quella di Vittoria, che si sarebbe dovuto concretizzare dal 14 settembre. “L’esecutivo isolano – aggiungono Santocono e Stracquadanio – ha impartito un preciso ordine di indirizzo a Riscossione Sicilia, società a quasi completa partecipazione regionale, chiedendo che nessun provvedimento, nella direzione della soppressione delle sedi periferiche, sia per ora assunto. In quanto occorrono approfondimenti. Non diciamo, quindi, di avere vinto completamente la battaglia ma è comunque un importante riconoscimento alle ragioni dei piccoli e medi imprenditori che, in una fase così complessa per il loro futuro, non avrebbe potuto sobbarcarsi un’altra situazione così pesante. Ringraziamo anche i deputati regionali che, raccogliendo il nostro appello, si sono impegnati in seconda commissione, quella tenutasi ieri, per fare valere le ragioni di un territorio, quello ibleo, ormai bistrattato. Il sit-in tenutosi nei giorni scorsi, voluto dalla nostra associazione di categoria e a cui hanno partecipato tutte le forze sociali della città, è stato emblematico circa il fatto di avere toccato un nervo scoperto. Ripetiamo: non cantiamo vittoria, che per la verità ha molti padri anche in parecchi sono illegittimi, ma il segnale che ci è arrivato è già di per sé molto significativo”.

mercoledì 3 settembre 2014

Riscossione Sicilia, salva l'agenzia di Vittoria. Soddisfazione della CNA.

Anche quella attorno alla paventata chiusura delle sedi di Riscossione Sicilia, le decentrate per intenderci, rischiava di somigliare ad una soap opera tutta siciliana. L’efficienza e la funzionalità di strutture decentrate rischiava di essere mortificata a causa della scure della spending rewiew. Ad oggi, parrebbe tutto scongiurato. A darne notizia è la Cna di Vittoria, impegnata con forti azioni di protesta, nei giorni scorsi, proprio per scongiurare la chiusura. Proprio ieri mattina si è riunita la Commissione Bilancio, all’Assemblea Regionale Siciliana, alla presenza dei sindaci di Caltagirone, Gela, Sciacca, Termini Imerese del Commissario straordinario del Comune di Marsala e dell’Assessore del Comune di Vittoria, Concetta Fiore. “Ho avuto modo – spiega Giorgio Stracquadanio della Cna – di sentire telefonicamente alcuni degli attori presenti in Commissione. Dagli stessi ho avuto rassicurazioni circa il “salvataggio” della sede di Vittoria e di altre periferiche. Come organizzazione, unica a battersi per questa causa, non possiamo che essere soddisfatti. Una battaglia che abbiamo vinto grazie alla nostra determinazione. Siamo riusciti a far passare il messaggio che volevamo. Il rispetto della legge. Non chiedevamo altro”. “La legalità – chiosa Giuseppe Santocono, Presidente della locale Cna - non è un concetto astratto, significa soprattutto rispettare le leggi. Adesso e nelle prossime occasioni, spero che i nostri cinque deputati rispettino il proprio ruolo, difendendo il territorio.
Davide La Rosa

martedì 2 settembre 2014

La chiusura delle sedi di Riscossione Sicilia è una soap opera. La disposizione è stata impartita dal Governo regionale?

La decisione di chiudere le sedi distaccate di Riscossione Sicilia (compresa quella di Vittoria) assomiglia sempre più ad una soap opera. Risulta vero che questa disposizione sia stata impartita dal Governo regionale?”. E’ quanto si chiedono, in una nota, il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che già nei giorni scorsi avevano promosso un sit-in per contestare la chiusura della sede cittadina della società a partecipazione regionale. “La storia – aggiungono Santocono e Stracquadanio – pare molto strana. Si parla di una direttiva dell’ex presidente della società, Benedetta Cannata, che prevede, per l’appunto, la chiusura delle sedi periferiche della società. Quest'atto predomina pure sulle precisa volontà del legislatore regionale. Cosa ancora più strana pare che il Governo regionale non avrebbe mai impartito l’indirizzo a Riscossione Sicilia di bloccare questa direttiva. Qualcuno parla di operazione da “cerchio magico”. Infatti, tra gli sportelli da chiudere manca Gela, cittadina in cui ha operato politicamente l’attuale governatore siciliano”. Intanto, mercoledì 3 settembre, la questione sarà oggetto di confronto in commissione Bilancio e Finanze dove saranno sentiti gli attuali vertici della Spa regionale e forse l'assessore al ramo. Infatti, non è sicuro che l’assessore regionale all’Economia, Maurizio Agnello, si presenti. “Questa operazione – dicono ancora Santocono e Stracquadanio – non può essere gestita celatamente. L'assessore (o il presidente) dovrebbe chiarire qual è la posizione del Governo regionale. La legalità non è un concetto astratto, significa soprattutto rispettare le leggi. Speriamo che i nostri cinque deputati vadano in commissione e difendano il territorio. Finora, su questa vicenda, hanno brillato più per il loro silenzio che per la loro determinazione”.

venerdì 29 agosto 2014

Chiusura sportello riscossione Sicilia di Vittoria. Lettera ai nostri parlamentari regionali

All'on Assenza
All'on. Digiacomo
All'on. Dipasquale
All'on.Ferreri
All'on. Ragusa

e p.c. al Sindaco di Vittoria


Sulla chiusura dello sportello Riscossione Sicilia di Vittoria.


Come organizzazione sappiamo benissimo che non è con una manifestazione che si risolve il problema. Il rischio che lo sportello venga chiuso c'è tutto. Infatti, la volontà della direzione regionale dell’ente, espressa chiaramente a pagina 24 del piano industriale 2014-2016, è quella di ridurre il numero degli sportelli territoriali. Per questo chiediamo a voi parlamentari regionali, sia quelli presenti al sit in - o che hanno dato la loro adesione - sia agli assenti, di attivarsi e di mettersi al servizio del territorio. Giorno 3 settembre a Palermo si riunisce la Commissione Bilancio dell'ARS proprio per questo problema e saranno presenti il direttore regionale, Ermanno Sorce, e il presidente Regionale, Lucia Di Salvo. Sarebbe doverosa la Vostra presenza in questa audizione. L’art. 66 della legge di stabilità regionale, votato da voi e pubblicato nella Gurs del 19 agosto 2014, non può essere né ignorato né disatteso dai vertici di Riscossione Sicilia. Ne vale della vostra rispettabilità e della vostra autorevolezza di rappresentanti del nostro territorio all’ARS.

mercoledì 27 agosto 2014

15 domande che i nostri deputati regionali dovrebbero porre ai vertici regionali di Riscossione Sicilia SpA

Si chiudono gli uffici periferici di Riscossione Sicilia, in barba all'art. 66 alla legge regionale 21/2014 per avviare una riduzione che crea solo disservizi a cittadini e alle imprese e non si tiene in considerazione lo spreco enorme di risorse che pare continui imperterrito


15 domande che i nostri deputati regionali dovrebbero porre ai vertici regionali di
Riscossione Sicilia SpA

1. risultano reali le seguenti spese della società Riscossione Sicilia SpA? (fonte: http://palermo.blogsicilia.it/riscossione-sicilia-buco-da-40-mln-tutte-le-spese-dellazienda-regionale/240211/ ):
a. 54 milioni per fornitori, essenzialmente servizi di notifica,
b. 5,5 milioni di euro per la piattaforma informatica, 2 milioni per altri servizi informatici,
c. 1,8 milioni per locazione di immobili,
d. 6,8 milioni di euro per “avvocati esterni”. Come scrive il quotidiano La Repubblica, una delle voci di spesa più grosse sono gli avvocati scelti ad personam dai vari dirigenti provinciali di Riscossione. Dal 2008 al 2013 il numero di legali arruolati dalla società è passato da 206 a quasi 500, ma nel 2012 i contenziosi siano stati 24.829, contro i 26.959 del 2011. Dunque le cause diminuiscono, ma gli avvocati aumentano e costano 17 milioni di euro. http://www.articolotre.com/2013/04/ingroia-riscossione-sicilia-e-le-parcelle-di-renato-schifani/
e. Altro fronte gli affitti. Per la sede di Palermo, in via Orsini, la società di riscossione paga oltre un milione di euro l’anno alla società Ekoimmobiliare, benché il palazzo sia per la metà vuoto.
f. Altra voce di spesa il sistema informatico. Nel 2010 il Monte dei Paschi di Siena ha venduto le sue quote alla Regione per ben 13 milioni di euro, tenendosi per se il sistema informatico, che affitta alla spa a 4 milioni di euro l’anno;
2. risultano reali le seguenti spese della società Riscossione Sicilia SpA?:
a. 42.000 €/mese per la locazione della sede di Catania, in via Rizzo, Corso Sicilia, di proprietà della società Ekoimmobiliare s.r.l. di cui socio unico è il signor Proto Domenico, arrestato a luglio 2014 per presunte irregolarità nella gestione di una discarica (fonte: http://www.sudpress.it/di-chi-sono-gli-uffici-della-serit-catania/ ;
b. affitti di locazione risibili per gli sportelli periferici, da chiudere in nome di un piano di riduzione dei costi aziendali;
3. risulta vera una spesa di circa 20 milioni di euro per la sola piattaforma informatica, come chiesto in aula all’ARS dall’onorevole Alongi nella 177° seduta di mercoledì 30 Luglio 2014 ?
4. perché Riscossione Sicilia SpA non ha ancora stipulato un Contratto esecutivo con SOGEI almeno limitatamente alla riscossione dei tributi spettanti allo Stato? (fonte:http://dati.camera.it/ocd/pathpage/ocd:risposta/aic.rdf/aic5_01526_17) considerato che ciò ridurrebbe di molto i costi fissi dell’azienda?
5. risulta ai vertici di Riscossione Sicilia SpA che a fronte di spese fisse annue di circa 20.000 €, uno sportello periferico come Vittoria (da chiudere!) incassi annualmente circa 4 milioni di € ? Per di più fornendo un servizio prezioso nel territorio? (sportello territoriale serve i comuni di Acate, Comiso Vittoria);
6. perchè non è possibile consultare sul sito www.riscossionesicilia.it i bilanci annuali dal 2008 ad oggi?
7. perchè non è possibile consultare in nessun sito istituzionale né in alcun altro ufficio pubblico, gli incassi (e i costi) annui e mensili reali disaggregati per singolo sportello? Omettendo così di fornire ai cittadini dati che dovrebbero essere di dominio pubblico?
8. risulta ai vertici di Riscossione Sicilia SpA che gli incentivi e le voci accessorie alla retribuzione oggetto del Comunicato Unitario Sindacale del 10 Luglio 2014, vanno da 45 a 60 mila euro solo per i Funzionari di “fascia alta” di Riscossione Sicilia SpA?
    9. perchè non viene neanche presa in considerazione l'ipotesi che basterebbe "tagliare";
a. pochi affitti “equivoci” (http://www.sudpress.it/la-serit-paga-l-affitto-a-proto/)
b. o qualche consulenza a Studi legali vicini ad alcuni ambienti politici (http://www.articolotre.com/2013/04/ingroia-riscossione-sicilia-e-le-parcelle-di-renato-schifani/)
c. o lo stipendio di un solo vertice aziendale (http://www.castelbuono.org/da-ingroia-a-polizzotto-via-il-tetto-crocetta-salva-gli-stipendi-dei-fedelissimi/)
d. o le esose spese per servizi di notifica
e. o i costi irragionevoli della piattaforma informatica
per coprire le esigue spese fisse degli sportelli che si intende chiudere?
10. la II Commissione ARS - Bilancio e Programmazione ha ancora il potere/dovere di chiedere ai vertici di Riscossione Sicilia SpA il bilancio 2013 recante la produttività (e gli incassi) dei singoli sportelli per capire se rispettano gli obbiettivi strategici previsti?
11. È possibile conoscere il testo integrale del dossier consegnato dal neo Presidente Crocetta alla Procura antimafia di Palermo e alla Procura generale della Corte dei Conti riguardo anomalie sulla gestione della SERIT?
    12. É possibile sapere a quali principi di sana economia si ispirano i “tagli” di sportelli e servizi ai cittadini?
13. Perché a fronte di esposti in Procura da parte del Presidente Crocetta e dichiarazioni di riduzione di costi aziendali, l’azienda Riscossione Sicilia SpA spende le sue energie per:
a. chiudere sportelli che costano poco ed incassano tanto (Vittoria)
b. mantenere aperti sportelli che proporzionalmente incassano poco ma costano tantissimo?
14. Perché in tutta questa rimodulazione è stato escluso l'ufficio Riscossione di Gela?
    15. Quale norma o regolamento regionale o di altra natura, consente ad una società (Riscossione Sicilia SpA) il cui socio di maggioranza (Regione Sicilia) è un ente pubblico proprietario per il 99,885%, a disapplicare una norma contenuta nell’articolo 37 della finanziaria (sub-emendamento 37.10.1 approvato il 29 luglio 2014), così calpestando la sovranità popolare e le prerogative dell’ARS?





CNA Vittoria

martedì 26 agosto 2014

Giovedì alle 10 sit in di protesta contro la chiusura dell’agenzia decentrata di Riscossione Sicilia

La Cna territoriale di Vittoria ha promosso per giovedì 28 agosto, alle 10, un sit in di protesta contro la chiusura dell'agenzia decentrata di Riscossione Sicilia con sede in città. Una dismissione che può essere solo l'antipasto dell'annunciata rimozione di uffici pubblici presenti a Vittoria, targata in modo austero “spending review” (revisione della spesa). Ricordiamo che anche il centro operativo Inps di Vittoria è a rischio chiusura così come l'Agenzia delle Entrate. “Quindi, all'isolamento infrastrutturale che per anni ha penalizzato imprese e cittadini di un comprensorio economico tra i più dinamici ed efficienti del Mezzogiorno – dicono il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – oggi si aggiunge lo smantellamento di alcuni uffici pubblici significativi per i servizi socio-economici che erogano nell'area ipparina. E' la mortificazione definitiva di Vittoria e del territorio ipparino più in generale. Quale altra umiliazione deve continuare a subire questa città? Per questo motivo abbiamo indetto il sit in di protesta che si terra davanti agli uffici di Riscossione Sicilia di via Cialdini. Vorremmo che a questa manifestazione partecipassero in modo attivo i nostri cittadini, così come sarebbe auspicabile la presenza dei 5 deputati regionali (Assenza, Digiacomo, Dipasquale, Ferreri e Ragusa). L'agenzia di Riscossione di Vittoria serve l'area sud occidentale della provincia (Acate, Comiso, Vittoria), circa 100mila abitanti e oltre 15mila imprese”. L'articolo 65 della legge di stabilità regionale n. 21 del 12 agosto scorso, pubblicata nella Gurs di martedì 19 agosto, riferito proprio a Riscossione Sicilia, nel comma 3 recita: “Ogni rimodulazione degli uffici e degli sportelli decentrati è subordinata alla fissazione degli obiettivi strategici previsti dall’ordinamento di settore garantendo la fruibilità delle sedi decentrate”. Riscossione Sicilia, società di proprietà della Regione per il 99%, già a luglio aveva avviato le procedure per sopprimere l'ufficio di Vittoria infischiandosene del dibattito in corso e della legge successiva. “Questo articolo e questa legge, sostenuti e votati sicuramente dai nostri parlamentari – affermano ancora Santocono e Stracquadanio – non possono essere ignorati in questo modo, vanno difesi in prima persona. Ne va della dignità politica e personale di chi rappresenta questo territorio all'Ars. Invitiamo quindi i 5 deputati ad essere presenti giovedì e a difendere assieme ai cittadini e alle imprese l'ufficio di riscossione del territorio ipparino. La loro assenza farebbe veramente molto rumore”.

martedì 19 agosto 2014

L'Ars decide di salvare gli sportelli decentrati ma Riscossione Sicilia li chiude lo stesso. Deputati regionali se avete ancoa un po di dignità battete un colpo

La legge di assestamento di bilancio, approvata dall’Ars, pare che abbia stabilito che le sedi periferiche di Riscossione Sicilia non debbano chiudere. Quindi, anche la sede di Vittoria dovrebbe essere salva. Dovrebbe: infatti, il condizionale è d'obbligo”. E’ quanto rilevano il presidente della Cna territoriale Giuseppe Santocono con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “La società di riscossione di proprietà della Regione per il 99% - affermano i due vertici dell’associazione di categoria cittadina in un documento - ha deciso comunque di sbaraccare alcuni sportelli decentrati. L'azienda, infatti, ha appena determinato la soppressione di 9 agenzie, lasciando attivi solo i punti nei capoluoghi di provincia. Ci risulta che a chiudere saranno le sedi di Marsala, Milazzo, Taormina, Sciacca, Modica, Vittoria, Termini Imerese, Acireale e Paternò. Per il presidente Crocetta non è un problema, per lui questo tipo di “razionalizzazione” va bene, anche perché lo sportello di Gela (la sua città) è stato salvato. Vorremmo capire quale metodo è stato utilizzato per esercitare questa revisione della spesa”. “A noi risulta – aggiungono ancora Santocono e Stracquadanio – che lo sportello di Vittoria – che ha solo 3 dipendenti – gestisca più di dieci contribuenti al giorno e incassi oltre 3,5 milioni di euro l'anno, quindi la sua chiusura ci sembra economicamente e funzionalmente immotivata. Ci chiediamo: ma quale dignità hanno il parlamento regionale e i suoi deputati (compresi i nostri cinque: gli onorevoli Assenza, Digiacomo, Dipasquale, Ferreri e Ragusa) che approvano una legge per poi vedere che una società controllata dalla Regione non la prende nemmeno in minima considerazione? A parole nessuno vuole creare disservizi, nei fatti i disservizi sono già in corso”.

giovedì 14 agosto 2014

Riscossione Sicilia, confermata la chiusura dell’ufficio di Vittoria. Tutto è avvenuto in silenzio. Un colpo pesante per il territorio e le sue imprese

 “Pare che la chiusura dell’ufficio Riscossione Sicilia di Vittoria sia confermata”. Lo affermano il presidente della Cna territoriale, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che aggiungono: “Approfittando del calo di tensione ferragostano, viene applicato il primo dei tagli che riguardano il territorio ipparino. L'ufficio serve, anzi serviva, i territori di Acate, Comiso e Vittoria. Adesso, anziani, imprese, cittadini dovranno recarsi a Ragusa per capire se le cartelle notificate sono dovute, per regolarizzare le proprie posizioni e per avviare una rateizzazione”. “La riduzione della spesa – continuano Santocono e Stracquadanio – non si è abbattuta sui privilegi dei superdirigenti o sulle consulenze, ma graverà sui cittadini di un comprensorio che conta circa 100mila cittadini e oltre 15mila imprese. Se qualcuno avrà problemi col fisco o con la previdenza dovrà recarsi a Ragusa. Tutto questo è avvenuto senza che un solo deputato regionale del nostro territorio – da Digiacomo ad Assenza, dalla Ferreri a Ragusa fino a Dipasquale – prendesse posizione e si impegnasse a contrastare questa scelta che mortifica e umilia una zona così ampia e così ricca di attività imprenditoriali”. La Cna di Vittoria continua: “A parole, i nostri onorevoli si dicono sempre pronti a difendere gli interessi del territorio e delle piccole imprese. Intanto, però, lo sportello Riscossione Sicilia (99% di proprietà della Regione Sicilia) di Vittoria sarà chiuso a settembre. Noi abbiamo lanciato l'allarme in tempi non sospetti. Nulla si è mosso, silenzio assoluto. Troppo impegnati i nostri deputati regionali nei tatticismi sfibranti della politica palermitana. Sembra di rileggere una versione d'appendice dei Viceré di De Roberto: “La nostra razza non è degenerata, è sempre la stessa”. Un’autocritica che, ne siamo certi, non sfiorerà i nostri rappresentanti regionali. Per colpa di qualcuno è scomparso l'ufficio di Riscossione Sicilia. Chissà, adesso, di chi sarà la responsabilità”.

Il PIL, misura di quale benessere?

L'Eurozona è seriamente nei guai. La sua economia più importante (sic), la Germania, registra una contrazione dello 0,2% del Pil nel secondo trimestre. Crescita zero per la Francia nello stesso periodo, mentre l'Italia è in recessione. C'è da preoccuparsi. Nessuno ormai crede che si possa trattare di una caduta momentanea. Viene in mente il discorso contro il PIL di Bob Kennedy. Lo riproponiamo. L'economicismo liberista, basato sull'esaltazione del PIL, ha prodotto solo guai che si abbattono e si abbatteranno solo su chi non lo ha determinato.
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”

Nel silenzio ferragostano chiude l'ufficio Riscossione Sicilia di Vittoria.

Noi abbiamo lanciato l'allarme in tempi non sospetti. Nulla si è mosso, silenzio assoluto. I nostri cinque deputati regionali era troppo impegnati nei sfibranti tatticismi della politica palermitana. Sembra di rileggere una versione d'appendice dei Viceré di De Roberto: “La nostra razza non è degenerata, è sempre la stessa» Un'autocritica che, siamo certi, non sfiorerà i nostri rappresentanti regionali. Per colpa di qualcuno è scomparso l'ufficio di riscossione Chissà, adesso di chi sarà la colpa?

http://livesicilia.it/2014/08/13/sicilia-e-servizi-no-grazie-riscossione-sicilia-si-rivolge-agli-esterni_527830/




sabato 9 agosto 2014

Interessante articolo di Ugo Piazza sul flop del Piano Giovani su www.palermoreport.it

Piano Giovani Sicilia. Ecco le verità nascoste... tenetevi forte!

Il Piano Giovani della Regione Siciliana è stato certamente un flop. C'è chi parla di un "semplice flop" tecnico gestionale chi, entrando un po più nel merito, come del resto proviamo a fare noi, si permette di far notare come forse è da ritenere impensabile che, un intervento serio e strutturato sulla disoccupazione giovanile in Sicilia, che ha superato il 70%, possa davvero essere concepito con soluzioni di questo tipo: 500 euro al mese lorde per sei mesi per tirocini in aziende di qualsiasi tipo senza alcuna garanzia per il tirocinante di poter essere successivamente contrattualizzato. Il dato interessante infatti sarà vedere quanti giovani dopo il "tirocinio" saranno occupati. Perchè è quello l'unico parametro di successo non certo quante domande arrivano. Se il grado di successo si misura in partecipanti e non in occupazione reale, non si deve parlare di piano giovani per l'occupazione ma di posteggio sociale e puro assistenzialismo, il tutto figlio di quella stessa cultura che ha distrutto la nostra terra del: "meglio poco che niente" .
Ma detto ciò, sempre per evitare che la storia di questo preannunciato ennesimo fallimento, si esaurisca con l'ignobile prassi dello scarica barile, ( non è colpa dell'assessore ma è responsabile il dirigente, anzi i responsabili sono i funzionari, no l'assistenza tecnica... e via scaricando.) vorremmo porre qualche domanda a chi è al vertice della piramide amministrativa di riferimento e colei che ha nelle settimane passate annunciato il Piano Giovani come la cura per tutti i mali.... l'Assessore Regionale al Lavoro Nelli Scilabra. Giovanissima studentessa universitaria di area PD , espressamente indicata dall' Onorevole Giuseppe Lumia.
Caro assessore Le chiediamo:
A) chi ha progettato politicamente il Piano Giovani? Chi lo ha concepito e su quali parametri di riferimento? Perchè con il 70% di disoccupazione giovanile certificata nell'isola, c'è da chiedersi, tale mente geniale cosa si aspettava? Che arrivassero qualche centinaio di adesioni e domandine...? Forse facendo due banali conti era da prevedere un afflusso per almeno 100 mila aspiranti? Lei che ne dice?
B) Perchè su un argomento così sostanziale si è scelto di attribuire uno stanziamento irrisorio di 500 euro al mese lorde, mentre si è preferito rifinanziare l'ignobile Tabella H dando contributi a pioggia ad associazioni varie vicine a politici e partiti, e nonostante i proclami in campagna elettorale e i numerosi scandali si continua a tenere in piedi il sistema della formazione regionale che costa centinaia di milioni di euro all'anno e che produce uno sbocco occupazionale inferiore al 5% rispetto al numero complessivo dei corsisti. Quanti tirocini si potevano ampliare sia nel tempo che nel compenso usando queste somme che in vece vengono buttate e palesemente rese clientela?
C) Il Piano Giovani, utile o inutile, ben congenito o meno, riguardo l'aspetto tecnico, come mai il sistema telematico è andato in tilt sia la prima che la seconda volta? A parte che certamente non si può dire che dell'esperienza si sia fatta virtù, ci può anche spiegare come mai con oltre 25 mila dipendenti regionali e una società partecipata che si chiama Sicilia e Servizi e che si occupa proprio di informatizzazione il Suo assessorato nella persona del dirigente generale Corsello con provvedimento numero 2706 del 4 giugno 2014 affidava, senza alcuna gara alla società genovese ETT spa ben 244.000,00 euro per la gestione proprio del piano giovani? Ora questi signori scelti in maniera discrezionale e senza alcuna evidenza pubblica ci restituiranno i soldi???
D) Perchè la pagina dell'assessorato in cui secondo la legge sulla trasparenza amministrativa si dovrebbe leggere contratto e clausole di servizio con la ETT è stata rimossa e vi m la scritta: " la pagina richiesta non è disponibile" Bhe strana coincidenza.... non crede alche Lei?
E) Come mai il dominio ww. Pianogiovanisicilia.com, tanto sbandierato e portato come fiore all'occhiello non risulta neanche di proprietà dell'amministrazione regionale, ma è registrato di proprietà della ETT. Registrare un dominio costa poche decine di euro, ma sopratutto ne da la piena disponibilità nel futuro... non è che questo è il classico trucchetto per poi avere la scusa di dovere continuare a lavorare con la stessa società senza procedere a gare con il sempre utile strumento del rinnovo tacito del contratto?
F) In ultima analisi, ma l'elenco potrebbe essere lungo, su un'operazione così dedicata come mai lo stesso dominio non è stato messo su una piattaforma dedicata, ma invece risulta su una piattaforma web condivisa da altre centinaia di siti, cosa che ovviamente indebolisce il singolo portale sia in termini di capienza di accessi diretti sia anche per ciò che riguarda la sicurezza dei dati. E, visto che un serve dedicato può costare circa e non oltre 2 – 3 mila euro all'anno, possiamo pensare che nei 244.000,00 euro dati alla ETT forse che forse un server dedicato ci poteva stare???
G) Ed ancora dove è possibile reperire l'elenco degli esperti, ovviamente esterni, che il Suo assessorato aveva ricercato tramite un avviso avente ad oggetto proprio la promozione del piano giovani sul Web. A parte questa continua necessità di reperire esterni, avendo la Sicilia l'organico pubblico più numeroso di tutte le altre regioni italiane... a questa trentina di esperti, almeno a loro vanno fatti i complimenti. Perchè se la loro attività era la promozione del piano giovani e visto le decine di migliaia di domande pervenute, senza ironia questi signori il proprio lavoro lo hanno saputo certamente fare. Ci piacerebbe sapere chi sono, così per fargli i complimenti...
Caro assessore noi le domande ci siamo permessi di porle .. ma credo che ci siamo anche dati le risposte. Meglio così, invece che risponderci inutilmente, avrà più tempo per risolvere i "problemucci" del piano giovani... Ci permetta di ricorda soltanto che tra non fare le cose e farle male... c'è sempre un'alternativa... farle bene.
di Ugo Piazza

venerdì 8 agosto 2014

Comunicazione importante per tutte le Imprese Associate

Con la presente intendiamo informarVi sulle opportunità oggi disponibili in materia di pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione.

E' già operativa una piattaforma per la certificazione dei crediti, disponibile al sito http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml, mediante la quale i creditori della Pubblica Amministrazione possono chiedere il riconoscimento del proprio credito commerciale (c.d. certificazione). Nel caso in cui la Pubblica Amministrazione in questione non provveda, il creditore, mediante la stessa piattaforma, potrà chiedere la nomina di un commissario ad acta che si sostituirà all’amministrazione inadempiente.

Inoltre, nel caso in cui si vanti un credito nei confronti di una Pubblica Amministrazione diversa dallo Stato (maturato al 31 dicembre 2013 e già certificato), il credito è assistito da garanzia dello Stato e le condizioni praticate dalle banche alle quali è possibile cederlo per ottenere immediata liquidità sono particolarmente vantaggiose (la percentuale di sconto, comprensiva di ogni onere e commissione, è  dell'1,90% in ragione d'anno per importi di ammontare del credito o dei crediti ceduti sino a 50.000 euro, ovvero dell'1,60% in ragione d'anno per importi eccedenti i 50.000 euro).

In particolare, se si vanta un credito maturato sempre entro il 31 dicembre 2013 e non si è ancora presentata apposita istanza di certificazione tramite la piattaforma, occorre fare prestissimo: la garanzia dello Stato e le condizioni vantaggiose di cui sopra saranno concesse solo se sarà stata presentata istanza di certificazione entro sabato 23 agosto 2014.
A questa comunicazione è allegata una breve guida (vademecum) con le informazioni per avere la certificazione del credito con cui ottenere immediata liquidità o compensare un debito tributario.

In caso di difficoltà, si può ricorrere all’help desk, utilizzando la funzione “Richiesta Assistenza" disponibile in alto a destra sul sito indicato all'inizio.

E' senza dubbio un'occasione importante per tante Imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione. Purtroppo il periodo feriale rischia di far passare inosservata la scadenza. Per questo Vi invitiamo alla massima attenzione!

Cogliamo altresì l'occasione per salutarVi cordialmente e per augurarVi di trascorrere serenamente la breve pausa delle ormai prossime ferie estive.

Giuseppe Massari - Presidente provinciale CNA Ragusa
Giovanni Brancati - Segretario provinciale CNA Ragusa 

La Cna: "Confindustria dai 2 volti" da www.corrierediragusa.it

Articolo intervista su www.corrierediragusa.it

«Belle parole di denuncia, quelle del presidente regionale della Piccola e media impresa di Confindustria Giorgio Cappello, ma contro chi? Contro la stessa Confindustria?» Con stile, ma sempre polemica è quella innescata da Giuseppe Santocono e Giorgio Stracquadanio dirigenti della Cna di Vittoria (foto). Giorgio Cappello, anche dalle colonne di Corriere di Ragusa, era intervenuto la settimana scors per lanciare il guanto della sfida alle banche, accusate di mettere il cappio al collo alle piccole e medie imprese praticando un sistema del credito che non può portare solo al collasso, alla macelleria sociale. Dichiarazioni che alla Cna di Vittoria sono piaciute, sebbene cariche di contraddizioni! «Sante parole- rintuzzano Stracquadanio e Santocono- che anche se sono pietre vanno lanciate nella giusta direzione per colpire il bersaglio. Ci sono alcune cose, piccole incongruenze, che andrebbero chiarite».

Le domande che la Cna di Vittoria pone a Giorgio Cappello sono due fendenti che puntano dritto al cuore del problema e inchiodano alle responsabilità dei ruoli. «Ma la politica del credito non la decidono i consigli di amministrazione delle banche, grandi e piccole, e nelle fondazioni che le gestiscono? In quasi tutti i c.d.a. siedono molti esponenti di area Confindustria. Alcuni occupano posizioni di vertice. In questi anni i colleghi confindustriali di Cappello che siedono nei cda non hanno forse avallato politiche del credito che vanno contro le esigenze delle micro e piccole imprese?».

Una sorta di gioco delle parti, quello che sottolineano Stracquadanio e Santocono, che vedono protagonisti, nel bene e nel male, gli stessi soggetti: ora benefattori ora avari nel prestare soldi. «Se è così- continua la replica- esimi esponenti della Confindustria hanno penalizzato quel tessuto produttivo che è la base economica (oltre il 90%) del nostro Paese? Le sue dichiarazioni vanno quindi contro importanti dirigenti della sua stessa organizzazione?»

Una presa di posizione che non evita la polemica. «Va detto con estrema sincerità – concludono Santocono e Stracquadanio -che non è assolutamente nostro interesse polemizzare con chi ha avanzato una doverosa denuncia pubblica; l´ultima di una lunga serie (la Cna da tempo ha evidenziato queste anomalie). Vorremmo però che si spiegasse, non a noi, ma ai tanti che hanno letto le dichiarazioni del dott. Cappello, come è possibile dichiarare di costituirsi parte civile "contro le vessazioni del sistema bancario" se ai vertici di quel sistema siedono imprenditori che aderiscono a Confindustria e in alcuni casi al governo?»

Giuseppe La Lota

sabato 2 agosto 2014

Soppressione degli uffici zonali di Inps e Riscossione Sicilia e isolamento infrastrutturale:la Cna di Vittoria monitorerà durante la trattazione al Consiglio comunale.

La Cna territoriale di Vittoria sarà presente alla seduta del Consiglio comunale che si terrà martedì 5 agosto. Così come già accaduto a Comiso, sarà l’occasione per monitorare da vicino i lavori del civico consesso che tratterà di argomenti di fondamentale importanza per le piccole e medie imprese locali. In particolare, ci si occuperà della riduzione della spesa con i relativi tagli di uffici come Inps, Riscossione Sicilia e Agenzia delle entrate oltre che dell'isolamento infrastrutturale. Le scelte fatte non possono essere subite in maniera silenziosa dai cittadini e dalle imprese di Vittoria. “Come organizzazione di categoria – afferma il presidente della Cna territoriale, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio – da tempo siamo impegnati affinché il territorio ipparino non rimanga un angolo dimenticato, utile solo per scorribande elettorali, siano esse nazionali, regionali o europee. Facciamo appello alla sensibilità di tutti i gruppi consiliari che sono rappresentati in Consiglio comunale ad essere presenti e a sostenere le nostre proposte. Sarebbe anche utile, oltreché doverosa, la presenza dei parlamentari della zona”.

mercoledì 23 luglio 2014

A settembre chiude l'ufficio Riscossione Sicilia di Vittoria. Cittadini e imprese del territorio costretti a pagare sulla propria pelle le scelte sbagliate dell'Ex SERIT.


La riduzione della spesa si sta abbattendo esclusivamente su Vittoria. A metà settembre l'ufficio Riscossione Sicilia (ex Serit) di Vittoria sarà chiuso e trasferito a Ragusa. “La rigorosa politica di contenimento delle spese – dice il presidente territoriale della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – si abbatte solo sull’utente finale, su chi vuole  regolarizzare la propria posizione contributiva o tributaria, complicandogli la vita, facendogli perdere mezza giornata di lavoro per recarsi a Ragusa. Vogliamo sottolineare come le difficoltà economiche di Montepaschi Serit – Serit – Riscossione Sicilia non dipendono dagli utenti (imprese e cittadini) ma da una gestione caratterizzata da onerosissime consulenze esterne, auto blu, rinnovo di contratti particolarmente onerosi per le manutenzioni hardware e software, rinnovo di una serie di contratti a progetto, affidamento di servizi generali a società Consip, buoni pasto per dirigenti, contributi forniture e alloggio, affitti, nonché da tutta una serie di privilegi assolutamente incompatibili con la gestione di una società pubblica, per di più in grande crisi economico-finanziaria (queste cose non le diciamo noi ma la Corte dei Conti). Una gestione che negli anni ha scialacquato da un lato e ha perseguitato dall'altro. Adesso, per ridarsi tono, mira a produrre difficoltà e disservizi solo sui cittadini di un ampio territorio (la sede di Vittoria serve anche i cittadini e le imprese di Comiso e Acate)”.
A Vittoria operano tre unità in un locale che ne potrebbe ospitare almeno il doppio. Basterebbe affittare un locale più piccolo per mantenere il servizio e non creare difficoltà. “Facciamo notare – continuano Santocono e Stracquadanio – che l'ufficio di Vittoria è quello più operoso sia come incassi diretti che come rateizzazioni. Trasferendolo a Ragusa, quanti non sarebbero più motivati a regolarizzare le proprie posizioni? Basta solo questo interrogativo per comprendere come si tratta di una scelta che procede verso una direzione che non ha nulla a che vedere con la volontà di agevolare davvero i contribuenti”.

sabato 19 luglio 2014

Lavoratore autonomo o piccola impresa, cercasi tutele?


Costretta a lavorare da anni da con un cancro che ha ridotto la sua capacità operativa. I Titolari di  partita Iva senza sostegno e l’Inps continua a chiedere i soldi per la pensione.

http://www.corriere.it/economia/14_luglio_18/non-pago-piu-contributi-all-inps-storia-dell-ammalata-daniela-bd18633a-0e89-11e4-8e00-77601a7cdd75.shtml

Le imprese chiudono per colpa della crisi. il messaggio che sta passando è che rispettare le regole è da deficienti


E così che viene snervata la resistenza alla crisi delle nostre imprese artigiane. Alcuni nostri associati hanno ricevuto un invito a comparire dall'Agenzia delle Entrate per verificare i redditi relativi ad un periodo d'imposta. Proventi che secondo l'Ente sono troppo bassi rispetto ai beni e ai mezzi che l'impresa possiede”. E’ quanto rilevano il presidente della Cna territoriale Giuseppe Santocono e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio che mettono in rilievo una vicenda che assume contorni paradossali. “Nella comunicazione infatti – dicono ancora i due – l'Agenzia scrive che "nel periodo d'imposta oggetto del controllo, Lei è stata proprietaria di immobili, … di veicoli, ... la cui gestione ... uso ... manutenzione ... ha comportato il sostenimento di spese”. Apparentemente nulla da eccepire, la comunicazione e le considerazioni, formalmente, sono perfette. Ma la domanda che noi giriamo alle istituzioni è: si sa come l'impresa ha cercato di mantenere questi beni? Si sa, per esempio, che molte attività per pagare le tasse sugli immobili (capannoni e non le ville) e le assicurazioni dei veicoli da lavoro hanno intaccato la scopertura bancaria? Si sa che la banca a fronte dello sforamento ha chiesto all'impresa di rientrare immediatamente? Come sempre ci si ferma in superficie. Solo sulle piccole attività si è abbattuta con forza l'austerità e il rigore secondo il vecchio adagio latino: “dura lex sed lex”. Infatti, mentre il governo con il D.L. 91/2014, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 24 giugno 2014, viene incontro alle esigenze delle banche reintroducendo l'anatocismo (cioè far pagare a cittadini e imprese interessi su interessi), molti imprenditori artigiani, che hanno fatto grande questo territorio, vengono “accompagnati” a chiudere le loro attività perché presi a cazzotti da un declino fatto di spese generali in continuo aumento (interessi passivi, luce e tanti tipi di tasse, compresa quella più punitiva che si chiama Irap) e di controlli asfissianti”. La Cna territoriale prosegue: “Dal primo gennaio al 30 giugno di quest'anno si sono aperte a Vittoria 19 posizioni presso l'Albo artigiani ma se ne sono chiuse 39 (dati Camera di Commercio). Per la prima volta il saldo è fortemente negativo. Complessivamente in città operano attivamente poco più di 650 imprese artigiane (alla fine del 1996 erano quasi il doppio). Chi chiude non ha nessuna copertura sociale (cassa integrazione, disoccupazione), non esiste per nessuno, però continuerà la propria attività in nero, ciò che guadagnerà sarà reddito netto. Invece su chi rimane aperto si abbatte l'austerità, i controlli, la burocrazia, la mancanza di credito e la concorrenza sleale di chi - sulla carta - non esiste. Sta passando un concetto tanto semplice quanto disastroso: rispettare le regole è da deficienti. Su questo il silenzio delle istituzioni è troppo fragoroso”.
Questo smottamento – concludono Santocono e Stracquadanio – va arginato, bisogna dare gambe alla speranza, che come si sa cammina su quelle dei giovani che vorrebbero rimanere in questa città, fare una loro impresa, ma vengono bloccati per le troppe complicazioni. Va rimossa l'idea che l'unico pezzo di carta che abbia un valore è il biglietto aereo solo andata. Il destino di Vittoria, con tutte le sue potenzialità, è ancora aperto. Politica e istituzioni devono rendersi conto che questo territorio non è un disastro, è di più: è un tesoro che non può più essere infangato”.

martedì 15 luglio 2014

Terzo polo industriale a Vittoria, non ci sono più alibi. La copertura finanziaria c'è.



Il destino del terzo polo industriale di Vittoria, con le sue potenzialità, è ancora aperto. Il parere favorevole, espresso dall’assemblea generale del partenariato socio-economico dei fondi ex Insicem, sull'anticipazione di 250mila euro della quota di ribasso d'asta in favore dell'Irsap (ex consozio Asi), consentirà l'aggiornamento dei prezzi relativi al progetto esecutivo del terzo polo di Vittoria”. Lo dicono il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che dipingono l’accaduto come “un successo per il nostro territorio inseguito con determinazione dalla nostra organizzazione che da tempo sollecita sia il Comune sia l'Irsap. Già nell'aprile scorso – aggiungono Santocono e Stracquadanio – durante una nostra visita all'Irsap, avevamo avuto assicurazione da parte del presidente regionale dell’ente, Alfonso Cicero, e dal direttore generale, Giuseppe Barbera, sul fatto che l’opera era stata inserita nel piano triennale dell'ente anche se le lungaggini legate all’esproprio delle aree avevano inciso sul costo. Infatti, con il nuovo prezziario, le somme previste erano passate da 1,3 a circa 1,5 milioni di euro. Abbiamo immediatamente incalzato l’Amministrazione comunale affinché si attivasse per trovare la possibilità di reperire somme utili nei fondi dei ribassi d'asta delle opere da realizzare con le risorse economiche ex Insicem e su questo va sottolineato l'impegno dell'esperto allo sviluppo economico, Angelo Fraschilla. Adesso, la copertura finanziaria c'è, non ci sono più alibi”. Santocono e Stracquadanio aggiungono: “Il Comune, tramite gli uffici preposti, segua con attenzione l’iter che porta alla realizzazione di questa infrastruttura raccordandosi con l'Irsap. Il destino del terzo polo sta nelle mani di chi amministra la città, invitiamo l’ente locale a non perdere più tempo (se ne è perso tanto), altrimenti verrebbe sprecata anche questa occasione”.