Visualizzazioni totali

martedì 11 novembre 2014

La Cna ha incontrato il presidente Crocetta. Sul tappeto la questione della mancata rotazione dei fondi Crias dopo che le somme sono state dirottate sui forestali

La visita del presidente Crocetta alla Fiera Emaia non ha avuto solo un aspetto consacrativo dell'esposizione novembrina. Grazie ad una pubblica e garbata sollecitazione del presidente del Consiglio comunale, Salvatore Di Falco, opportunamente spronato dalla Cna territoriale di Vittoria, il presidente, a margine della sua visita, ha incontrato il presidente regionale Cna Giuseppe Cascone, il presidente della sede di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. Al centro del colloquio lo stallo delle numerose domande di credito deliberate dalla Crias ma non erogate per mancanza di fondi (dirottati sui forestali). E' stato fatto notare come entro il 31 dicembre la Regione deve spendere 500 milioni di euro di fondi Por Fers 2007–2013. Se tali somme non saranno utilizzate torneranno a Bruxelles. Per questo è stato chiesto a Crocetta di rafforzare da subito il fondo di rotazione della Crias in modo da sbloccare le numerose domande che giacciono inevase. “La logica, secondo noi rivoluzionaria – hanno spiegato i vertici della Cna a Crocetta – deve essere accesso al credito per tanti e non contributi per pochi intimi. Solo così si rimette in moto l'economia e la capacità delle imprese artigiane che insieme con l'agricoltura sono il vero motore del nostro territorio e della Sicilia. Un principio che abbiamo ribadito in un documento che avevamo consegnato all'ex commissario straordinario della Crias, avv. Nasca, e che abbiamo riproposto al presidente Crocetta il quale, oltre a condividere le nostre proposte, si è impegnato ad organizzare una conferenza regionale sulla microimpresa siciliana. Da parte nostra continueremo ad incalzare la politica e le istituzioni affinché sostengano con atti concreti il rafforzamento e la crescita delle attività artigianali, le uniche che da sempre creano sviluppo, reddito e occupazione nella legalità”.

giovedì 6 novembre 2014

FONDI CRIAS DIROTTATI SUI FORESTALI


DA LA SICILIA DEL 06/11/2014

E’ una guerra a ritmo di parole e posizioni. Ritmo costante ed incalzante. Da una parte la piccola e media impresa, dall’ altra la politica dei grandi numeri. Il sistema, che a quanto pare non sistema. Non uno scontro tra entità alla pari, purtroppo. La piccola media impresa, sulla quale un intero paese, l’Italia, si regge, oramai da tempo lamenta la mancata facilità circa l’accesso al credito. Già, da tempo! La stranezza sta proprio qui, neanche enti pubblici come la Crias riescono a garantire prestiti deliberati da mesi. Attenzione, non si parla di pratiche ancora in corso di istruzione, ma bensì di documentazioni già esitate, la cui erogazione viene negata per “mancanza di fondi”. Nel frattempo, però, accade che cifre importanti siano destinate ai precari della forestale. Venti milioni di euro che sarebbero stati prelevati dal fondo Crias per l’agricoltura. Anche i forestali sono lavoratori, questo è certo, ma risolto un problema, ed il termine risolto assurge a connotazioni eufemistiche, ne rimangono due senza una immediata soluzione. Il primo, riguarda le imprese artigiane con prestiti deliberati e non erogati ed il secondo, le imprese agricole che al danno per un vissuto momento critico, aggiungono una sorta di beffa per soldi destinati ad altra funzione, ma non quella di settore. Per chiarezza si rende chiaro informare come in Sicilia siano venticinque mila gli operai forestali per una superficie boscata di cinquecentomila ettari. Un operaio ogni venti ettari. La Toscana, regione ricca di boschi ben curati, ha un operaio ogni trecento ettari. Provata a riassumere la vicenda, abbiamo ascoltato alcuni dei titolari di queste imprese artigiane, che poi in realtà sono i titolari di ditte individuali. Autoriparatori, carrozzieri, fornitori di materiali per l’edilizia, ingrosso tessile. Tutti accomunati dallo stesso problema. Una pratica presentata un anno fa e che ancora non è stata erogata. Il confronto con loro è sereno, ma non altrettanto i loro pensieri. Contrariati e delusi. “Ci dicono che i fondi non ci sono, ma per i forestali ci si premura ad attingere dal fondo Crias per l’agricoltura. Parliamo di venti milioni di euro. Come è possibile?”. I forestali – racconta Giuseppe, titolare di una ditta individuale per la fornitura di materiale edile - non hanno la stessa pazienza degli artigiani o degli agricoltori, ma hanno qualche deputato che si avvantaggia elettoralmente della loro disperazione. Non ci interessa – aggiunge Grazia, socia di una ditta familiare del comparto tessile – fare la guerra a dei precari, ma in Sicilia anche i neonati sanno come dietro i forestali ci sia un sistema fatto di cattiva politica, clientelismo, assistenzialismo e tanta fantasia approssimativa che genera consenso”. E’ disgustoso – continua Rocco, autoriparatore, – vedere come questo scippo, (in riferimento ai fondi per i forestali ndr), sia stato salutato positivamente dal Governatore e da diversi parlamentari regionali, quasi fosse una cosa di cui vantarsi. La piccola impresa siciliana, per il sistema politica, non merita nessuna considerazione. E’ un peso. Una cosa è certa – conclude Giuseppe –, con quest’atto hanno fatto chiarezza. Ci hanno dimostrato come le difficoltà dei seimila piccoli imprenditori artigiani e dei trentamila piccoli imprenditori agricoli operanti in provincia di Ragusa, a loro non interessino”. Fondi di rotazione o capitoli destinati a ciascuna di queste operazioni, in realtà, cambia poco. Da comprendere c’è una situazione che riguarda specifiche soluzioni a corredo di un comparto. Attendere oggi è impossibile. Le ditte questo lo sanno. La politica deve capirlo. In fretta.
Davide La Rosa