La
visita del presidente Crocetta alla Fiera Emaia non ha avuto solo un
aspetto consacrativo dell'esposizione novembrina. Grazie ad una
pubblica e garbata sollecitazione del presidente del Consiglio
comunale, Salvatore Di Falco, opportunamente spronato dalla Cna
territoriale di Vittoria, il presidente, a margine della sua visita,
ha incontrato il presidente regionale Cna Giuseppe Cascone, il
presidente della sede di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il
responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. Al centro del
colloquio lo stallo delle numerose domande di credito deliberate
dalla Crias ma non erogate per mancanza di fondi (dirottati sui
forestali). E' stato fatto notare come entro il 31 dicembre la
Regione deve spendere 500 milioni di euro di fondi Por Fers
2007–2013. Se tali somme non saranno utilizzate torneranno a
Bruxelles. Per questo è stato chiesto a Crocetta di rafforzare da
subito il fondo di rotazione della Crias in modo da sbloccare le
numerose domande che giacciono inevase. “La logica, secondo noi
rivoluzionaria – hanno spiegato i vertici della Cna a Crocetta –
deve essere accesso al credito per tanti e non contributi per pochi
intimi. Solo così si rimette in moto l'economia e la capacità delle
imprese artigiane che insieme con l'agricoltura sono il vero motore
del nostro territorio e della Sicilia. Un principio che abbiamo
ribadito in un documento che avevamo consegnato all'ex commissario
straordinario della Crias, avv. Nasca, e che abbiamo riproposto al
presidente Crocetta il quale, oltre a condividere le nostre proposte,
si è impegnato ad organizzare una conferenza regionale sulla
microimpresa siciliana. Da parte nostra continueremo ad incalzare la
politica e le istituzioni affinché sostengano con atti concreti il
rafforzamento e la crescita delle attività artigianali, le uniche
che da sempre creano sviluppo, reddito e occupazione nella legalità”.
Visualizzazioni totali
martedì 11 novembre 2014
giovedì 6 novembre 2014
FONDI CRIAS DIROTTATI SUI FORESTALI
DA LA SICILIA DEL 06/11/2014
E’
una guerra a ritmo di parole e posizioni. Ritmo costante ed
incalzante. Da una parte la piccola e media impresa, dall’ altra la
politica dei grandi numeri. Il sistema, che a quanto pare non
sistema. Non uno scontro tra entità alla pari, purtroppo. La piccola
media impresa, sulla quale un intero paese, l’Italia, si regge,
oramai da tempo lamenta la mancata facilità circa l’accesso al
credito. Già, da tempo! La stranezza sta proprio qui, neanche enti
pubblici come la Crias riescono a garantire prestiti deliberati da
mesi. Attenzione, non si parla di pratiche ancora in corso di
istruzione, ma bensì di documentazioni già esitate, la cui
erogazione viene negata per “mancanza di fondi”. Nel frattempo,
però, accade che cifre importanti siano destinate ai precari della
forestale. Venti milioni di euro che sarebbero stati prelevati dal
fondo Crias per l’agricoltura. Anche i forestali sono lavoratori,
questo è certo, ma risolto un problema, ed il termine risolto
assurge a connotazioni eufemistiche, ne rimangono due senza una
immediata soluzione. Il primo, riguarda le imprese artigiane con
prestiti deliberati e non erogati ed il secondo, le imprese agricole
che al danno per un vissuto momento critico, aggiungono una sorta di
beffa per soldi destinati ad altra funzione, ma non quella di
settore. Per chiarezza si rende chiaro informare come in Sicilia
siano venticinque mila gli operai forestali per una superficie
boscata di cinquecentomila ettari. Un operaio ogni venti ettari. La
Toscana, regione ricca di boschi ben curati, ha un operaio ogni
trecento ettari. Provata a riassumere la vicenda, abbiamo ascoltato
alcuni dei titolari di queste imprese artigiane, che poi in realtà
sono i titolari di ditte individuali. Autoriparatori, carrozzieri,
fornitori di materiali per l’edilizia, ingrosso tessile. Tutti
accomunati dallo stesso problema. Una pratica presentata un anno fa e
che ancora non è stata erogata. Il confronto con loro è sereno, ma
non altrettanto i loro pensieri. Contrariati e delusi. “Ci dicono
che i fondi non ci sono, ma per i forestali ci si premura ad
attingere dal fondo Crias per l’agricoltura. Parliamo di venti
milioni di euro. Come è possibile?”. I forestali – racconta
Giuseppe, titolare di una ditta individuale per la fornitura di
materiale edile - non hanno la stessa pazienza degli artigiani o
degli agricoltori, ma hanno qualche deputato che si avvantaggia
elettoralmente della loro disperazione. Non ci interessa – aggiunge
Grazia, socia di una ditta familiare del comparto tessile – fare la
guerra a dei precari, ma in Sicilia anche i neonati sanno come dietro
i forestali ci sia un sistema fatto di cattiva politica,
clientelismo, assistenzialismo e tanta fantasia approssimativa che
genera consenso”. E’ disgustoso – continua Rocco,
autoriparatore, – vedere come questo scippo, (in riferimento ai
fondi per i forestali ndr), sia stato salutato positivamente dal
Governatore e da diversi parlamentari regionali, quasi fosse una
cosa di cui vantarsi. La piccola impresa siciliana, per il sistema
politica, non merita nessuna considerazione. E’ un peso. Una cosa è
certa – conclude Giuseppe –, con quest’atto hanno fatto
chiarezza. Ci hanno dimostrato come le difficoltà dei seimila
piccoli imprenditori artigiani e dei trentamila piccoli imprenditori
agricoli operanti in provincia di Ragusa, a loro non interessino”.
Fondi di rotazione o capitoli destinati a ciascuna di queste
operazioni, in realtà, cambia poco. Da comprendere c’è una
situazione che riguarda specifiche soluzioni a corredo di un
comparto. Attendere oggi è impossibile. Le ditte questo lo sanno. La
politica deve capirlo. In fretta.
Davide La Rosa
Iscriviti a:
Post (Atom)