“La
crisi commerciale prima, la virosi poi, seguita dal virus che colpisce la
zucchina (New Delhi), ora il gelo. Tutti fatti che si sono susseguiti in poco
tempo e non hanno messo al tappeto soltanto il mondo della produzione agricola
locale, hanno anche colpito le numerose attività di servizio all'agricoltura”.
A sottolinearlo il presidente della Cna comunale di Vittoria, Giuseppe La
Terra, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Le imprese di
produzione imballaggi, il trasporto, l'impiantistica specializzata, in questo
periodo – continuano i due vertici della Cna locale – hanno sostenuto e dato
fiducia alle numerose imprese agricole che hanno dovuto riavviare le loro
attività dopo ogni evento dannoso. Ogni nuova campagna produttiva è stata però
colpita da un altro evento e quindi la conseguente mancanza di reddito ha
determinato e sta determinando l'insolvibilità nei confronti di chi ha dato
fiducia. Alcune ditte di produzione imballaggi sono sovraesposte con le banche
e con i fornitori. Per rientrare hanno già avviato i procedimenti allo scopo di
sospendere la propria forza lavoro. L'Amministrazione comunale ha approvato la
delibera per chiedere al presidente della Regione e alla presidenza del
Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Atto
giusto, importante e doveroso, ma non può bastare. Servono provvedimenti nuovi
e immediati che sappiano guardare l'economia di una zona in modo complessivo.
Bisogna cominciare a costruire rapporti diversi con Regione e stato centrale.
Manca la voce e l'impegno dei parlamentari regionali e nazionali che in poche
occasioni hanno ascoltato il territorio. Tutto è confermato dall'assenza di
provvedimenti normativi che venivano chiesti a gran voce nelle assemblee. Nessuna
moratoria per le cartelle esattoriali, nessuna agevolazione al credito, nessuna
misura a sostegno del reddito delle imprese, mancanza di misure per il sostegno
alla forza lavoro. Possiamo solo affermare, senza essere smentiti, che per le
imprese, parallelamente alle difficoltà, sono cresciuti il carico fiscale e
contributivo. Al sindaco diciamo di istituire un tavolo permanente sulla crisi
economica di questa zona che interloquisca direttamente con Regione e Governo.
Passerelle e annunci scoppiettanti fatti da questo o da quel deputato hanno
fatto il loro tempo. Lo diciamo con rammarico: avremmo voluto parlare delle
cose fatte dai nostri parlamentari, purtroppo poco è stato fatto. I risultati
sono sotto gli occhi di tutti”.
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venerdì 13 gennaio 2017
giovedì 12 gennaio 2017
Riqualificare il nostro patrimonio edilizio per far ripartire l'economia
Negli ultimi anni l'urbanistica del nostro territorio ha accumulato una vasta serie di anomalie. La poca capacità gestionale, lo spontaneismo progettuale, la disattenzione politica ... hanno prodotto una città con un'urbanizzazione sfrenata e insostenibile sia da un punto di vista ambientale, sia sociale che economico. L'ISPRA (Istituto Superiore per la. Protezione e la Ricerca Ambientale) nell'ultimo rapporto "Consumo di suolo dinamiche territoriali e servizi ecosistemici" evidenzia come Vittoria sia tra le prime venti città italiane ad aver consumato maggior suolo dal 2012 al 2015. Superiamo di gran lunga la media nazionale e in Sicilia siamo secondi solo a Palermo (si vedano le figure allegate). La nostra città ha un ampio patrimonio edilizio deteriorato, da riqualificare, da valorizzare, da rendere energeticamente attivo. Per fare questo servono strumenti, a partire dal Piano Regolatore Generale (PRG), idonei che sappiano esaltare questi concetti. Serve anche capire che fine ha fatto il nostro Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES), uno dei pochi a non essere stato ancora approvato. La filiera dell'edilizia non riparte macinando altro territorio ma puntando sulla sicurezza dell’abitare, sulla qualità sociale e ambientale delle periferie degradate e scommettendo sulle energie rinnovabili. le imprese locali lo hanno capito da tempo. PRG e PAES, insieme ad altri strumenti di pianificazione territoriale, se attivati in tempi brevi, possono far ripartire l’occupazione e l’impiego dell’imprenditoria locale, entrambe attualmente al palo. Il 2016 è stato un anno con poche luci e molte ombre per il comparto delle costruzioni di questa città. Per il suo rilanciarlo servono nuovi mezzi: dalle semplificazioni delle procedure burocratiche, agli incentivi (attendiamo che la nostra proposta sull'abbattimento degli oneri urbanistici prenda forma), ma soprattutto servono progetti che possano fare arrivare fondi per migliorare e rendere attraente Vittoria e Scoglitti. L'agricoltura in questi anni è entrata in una crisi profonda, oramai strutturale, che sta segnando pesantemente l'economia della città. Il turismo viene individuato, da tanti, come il settore che possa dare un nuovo sviluppo e su cui puntare con forza. Per centrare quest'obbiettivo serve però concentrarsi sulla rigenerazione di un territorio che presenta troppe anomalie. La parziale riconversione economica di questa città - comunque legata all'agricoltura - non può certamente passare per il consumo di suolo e la cementificazione. Invitiamo l'amministrazione ad avviare con convinzione nuovi percorsi. Pensiamo, alla luce dei dati che stiamo fornendo, che si debba istituire un tavolo istituzionale specifico su questi temi. Mai come ora la politica locale deve attrezzarsi e darsi una mossa, altrimenti per l'economia, per le imprese del territorio e per il futuro delle giovani generazioni non rimane che prepararsi al peggio del già peggio.
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