“Anche la
Cna manifesta lo stesso entusiasmo e la stessa enfasi dell'assessore
all'urbanistica Giovanni Caruano. Non si può non esultare davanti a
sette opere di compensazione, come previsto dal Piano regionale per
l’energia sostenibile, che riqualificheranno la città. Ci rimane
un piccolo dubbio: le realizzerà tutte e sette la ditta S5 Srl? Non
ci sarà spazio per le imprese locali? Oppure, si faranno gare di
evidenza pubblica per assegnare queste opere?”. Sono gli
interrogativi che si pongono il presidente della Cna di Vittoria,
Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio
Stracquadanio, davanti alla crisi che le imprese locali stanno
vivendo, alcune anche in modo drammatico. “Vedersi passare davanti
così tanto lavoro senza poter fare nulla, senza poter accedere –
dicono Santocono e Stracquadanio – sarebbe una ingiustizia
insopportabile (crea anche un po’ di rabbia). Va puntualizzato come
l’Autorità per la vigilanza sui contratti
pubblici di lavori, servizi e forniture (organo
collegiale che vigila sul rispetto delle regole che disciplinano la
materia dei contratti pubblici)
nel documento
di consultazione dal titolo: “Energia
eolica e fotovoltaica. Il ruolo degli enti locali: problematiche
connesse alle operazioni poste in essere”, suggerisce
testualmente: “Qualora le misure di
compensazione prevedano la realizzazione di opere pubbliche, la loro
esecuzione è soggetta alle regole di evidenza pubblica, come
chiarito dall’Autorità nella determinazione n.4/2008, concernente
la “realizzazione di opere pubbliche da parte di privati
nell’ambito di accordi convenzionali stipulati con le
amministrazioni”. Queste opere potrebbero essere una buona boccata
d’ossigeno per il comparto locale delle costruzioni. Se
l’Amministrazione vuole mettere in pratica ciò che da tempo dice,
è giusto che trovi il tempo e la voglia di guardare anche alle
imprese locali (però non sempre le stesse), altrimenti si fanno
annunci che hanno tutto il sapore della presa in giro”.
Visualizzazioni totali
sabato 23 febbraio 2013
martedì 19 febbraio 2013
La visita istituzionale del Comune di Vittoria a Berlino La Cna: “La promozione da sola non basta. Vanno migliorati i servizi che valorizzano le produzioni orticole”
La Sicilia del 12/05/1968
“La visita
istituzionale alla Fruit Logistica ha suscitato al sindaco Nicosia
stimoli e buoni propositi che solo una manifestazione così
importante riesce a provocare. E' significativo il fatto che
l’Amministrazione senta l’esigenza di organizzare già da ora la
presenza, per il prossimo anno, a Berlino. Ma se da un lato
condividiamo questa scelta, dall’altro abbiamo l'obbligo di dire
come il sistema economico del Sud Est non abbia bisogno solo di
promozione”. E’ quanto affermano in una nota congiunta il
presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il
responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “La promozione –
continuano i due vertici della Cna territoriale – va accompagnata
con qualcosa di più solido e concreto. Vanno migliorati, e molto, i
servizi che sanno valorizzare le produzioni orticole. Intanto
concentrare l’offerta in poche strutture, e il mercato è la più
importante, ma soprattutto la logistica, la movimentazione delle
merci. La vera sfida sta tutta lì. Le imprese agricole di questo
territorio sono capaci di produrre ortofrutta di alta qualità. Il
problema è che questa produzione non riesce a raggiungere con una
certa velocità i mercati nazionali ed esteri. Mettere in
collegamento l'autoporto con i porti di Pozzallo, di Augusta e
Catania è diventato fondamentale. Non basta più dirlo, bisogna
farlo. Gli studi della Svimez e il Piano della logistica nazionale
2012/2020 redatto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ci
dicono con una chiarezza disarmante che mettere a sistema queste
infrastrutture è strategico ed essenziale per far ripartire la
nostra economia. Il nostro territorio è dal 1968 (basta dare una
occhiata alla foto allegata) che aspetta infrastrutture funzionanti.
Le promesse e le buone intenzioni stanno a zero, non fanno più
effetto. La strada dell’innovazione, del fermento o della
“rivoluzione” non può essere lastricata da mirabolanti annunci
ad effetto che fioriscono alla vigilia delle competizioni elettorali
per poi appassire immediatamente dopo. Il futuro di questa terra è
scritto nel passato che ha ereditato ed è garantito dalle sue
imprese e dal lavoro, uniche parti lese. Se le istituzioni regionali
e nazionali non tengono conto di ciò, sarà la diseguaglianza
economica e sociale a dominare. Quella diseguaglianza che è nemica
dello sviluppo e amante di una criminalità economica che sta
rialzando prepotentemente la testa”.
martedì 12 febbraio 2013
Canone idrico, lettera aperta della Cna di Vittoria al sindaco “Colpendo famiglie e imprese aumentano gli effetti recessivi”
Sig.
Sindaco,
le
sue dichiarazioni rilasciate ad una tv locale in merito alle bollette
“rimodulate” del canone idrico, ci impongono, purtroppo, alcune
precisazioni. Come organizzazione di categoria ci siamo opposti a
questo ingente ampliamento della tassazione (voluto e votato
all’unanimità da tutti gli amministratori) perché si
colpiscono, in modo chiaro, evidente e inequivocabile le famiglie
numerose e le imprese della nostra città, in un momento in cui le
stesse sono soggette agli effetti di una crisi economica che non ha
precedenti. Questo è
ciò che chiunque può dedurre leggendo la delibera di Giunta n.159
del 23/03/2012 che regolamenta i proventi per l'acquedotto comunale
per l'anno 2012. Questi “strafalcioni
amministrativi” (così
lei li ha definiti) non possono essere nascosti con dichiarazioni che
hanno l'effetto di alimentare frizioni tra i cittadini. Dire:
“Un’impresa non può pagare quanto un pensionato” cosa
significa? Che all'impresa piace eludere? Oppure cerca di non
rispettare le regole? Insinuare in modo sottile queste considerazioni
nel tessuto sociale non aiuta, anzi si rischia di innescare piccoli
conflitti fra le varie forme di disperazione. A noi, come lei ben sa,
piace stare ai fatti. I dati dell'ultimo censimento Istat su Vittoria
e i dati sulle imprese locali della Camera di Commercio di Ragusa
potrebbero aiutarci a trovare soluzioni. Dal censimento Istat 2011
sappiamo che in città ci sono 31.656 persone coniugate, quindi oltre
15mila famiglie. Più della metà di queste è composta da nuclei di
oltre tre unità. Su questi nuclei familiari grava quella
“rimodulazione” che non ha assolutamente considerato un fatto:
molte di queste famiglie vivono l'abitazione solo per poche ore al
giorno (si esce la mattina per andare a lavoro e a scuola, oppure
università, e si rientra nel tardo pomeriggio). Quindi i consumi
medi d'acqua, che “l'ente Comune ha “rimodulato”
forfettariamente per questa fascia, 221 mc (221.000 litri, pari a 600
litri di consumo giornaliero), ci sembrano “presuntivamente”
eccessivi. Stessa cosa vale per quelle attività economiche che la
delibera classifica come categoria C. Le 1.228 attività di commercio
al dettaglio (l’esempio può essere il negozio di via Cavour), le
125 imprese del settore autoriparazione (officine di meccanico,
carrozziere, elettrauto e gommista) secondo quale logica possono
consumare 85 mc (85.000 litri) d'acqua l'anno? Può un negozio o una
officina, non considerando ferie, festivi e domeniche, consumare
oltre 300 litri d'acqua al giorno? Alle 187 attività operanti nei
settori pasticceria, pizzeria e bar; alle 138 imprese operanti nel
settore acconciatura ed estetica, ai 12 autolavaggi e alle
tintolavanderie (dati Camera di Commercio aggiornati al 2 febbraio
2013) sono stati assegnati, sempre in modo “presuntivo” e
forfettario, 510 mc di consumo annuo. Una
assegnazione che per alcune delle attività inserite nella categoria
è vistosamente fuori misura.
Il caso degli acconciatori e delle estetiste è tra quelli più
emblematici. Intanto non è stata fatta la distinzione tra
acconciatori ed estetiste. E' risaputo che l'attività di estetista
consuma volumi d'acqua notevolmente più bassi di un acconciatore.
A
questo primo errore se ne aggiunge un secondo: non è stata
considerata la differenza tra chi opera nel settore acconciatura
maschile e chi, invece, nel settore femminile. Abbiamo verificato il
consumo d'acqua di acconciatori femminili che operano in comuni a noi
vicini (Comiso e Ragusa) dove il canone idrico si paga a consumo. E'
emerso che solo le attività più floride del settore femminile
possono raggiungere i volumi d'acqua che la delibera
“presuntivamente” indica. Alla pressione fiscale, già fuori
linea dello Stato, si sommano quindi gli aumenti evidenti delle
imposte comunali. Colpendo
famiglie e imprese non si fa altro che favorire le condizioni per
ulteriori effetti recessivi.
Possiamo affermare come, sia con l'Imu prima che con il canone idrico
ora, l'Amministrazione non
ha previsto quelle
“misure a sostegno
delle situazioni di difficoltà”, né
ha previsto “una
pressione fiscale ridottissima” (dichiarazione
del sindaco all'indomani dell'approvazione del bilancio di
previsione, comunicato stampa 338 del 24/05/2012). Infine ci corre
l'obbligo di sottolineare come nel suo programma amministrativo, a
pag. 7 punto 9, sotto la voce “Bilancio e tributi”, ci sia
scritto: “Il bilancio
di previsione del Comune verrà sottoposto al vaglio delle
associazioni di categoria e dei cittadini tutti ... Pagamento canone
idrico a consumo e superamento del sistema forfettario...
Agevolazioni per le fasce sociali più deboli e in difficoltà...
Riduzione tasse per le famiglie numerose con più di due figli a
carico... Politiche di riduzione ed agevolazione dei tributi”. Noi
(secondo lei) non saremo forse molto “rappresentativi” oppure
utilizziamo argomenti “assolutamente pretestuosi” ma le sue
parole non sempre trovano riscontro. Smettiamola e troviamo
soluzioni.
Etichette:
artigiani,
canone idrico,
cna,
comune di vittoria,
crisi,
imprese,
tasse,
territorio
sabato 9 febbraio 2013
L’attentato dinamitardo di Vittoria, la Cna dice no “Ma come la immaginiamo questa terra? Se ci va bene così siamo tutti colpevoli perché ormai rassegnati”
“Esprimiamo
tutta la nostra vicinanza e solidarietà all'impresa che ha subito il
vile attentato intimidatorio dell’altra notte. Ma aggiungersi al
coro di chi esprime solidarietà non basta più”. E’ quanto
affermano il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono,
con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. “La
difficoltà economica che grava sul territorio – dicono entrambi in
una nota – rischia di far diventare la criminalità organizzata
padrona della crisi. Da anni, con cadenza quasi mensile, si
concretizzano operazioni di polizia, coordinate dalla magistratura,
che portano in carcere decine di persone. La città però rimane
immobile. Come è possibile? Ma questa terra come si vede? Non prova
vergogna nel vedere ciclicamente le pagine dei quotidiani con il nome
Vittoria in bella evidenza per fatti di cronaca? Come la immaginiamo
questa città? Ci basta essere persone oneste per non sentirci anche
noi colpevoli? Oppure ci consoliamo con la solita frase: “E’ da
tempo che è così”. Qual è il nostro pensiero, che tutti devono
campare e che ognuno deve vivere la propria vita? Questa condizione
ci rende tranquilli? Siamo al centro di una attenzione mediatica non
indifferente. Giornali e televisioni parlano di questa terra non più
per la sua capacità economica, non per la voglia di volersi
rilanciare per uscire dalla crisi, ma per la sua forza criminale. Ci
viene il dubbio che non riusciamo più a pensarci in modo diverso da
come veniamo descritti, da come veniamo guardati. Ci siamo rassegnati
a questo marchio. E' naturale che questo territorio sia percepito
come il luogo della violenza? Se è così che immaginiamo Vittoria
siamo colpevoli, tutti, perché rassegnati”.
venerdì 8 febbraio 2013
Canone idrico: l'assessore non si presenta all'incontro con le organizzazioni di categoria.
Assessore Fiore accanto al senatore Lumia
Grave
l'assenza dell'Assessore, dott.ssa Concetta Fiore, alla riunione
fissata il 07/02/2013 dalla Commissione Comunale Trasparenza per le
problematiche inerenti il canone idrico. Le Organizzazioni di
categoria, CONFCOMMERCIO, CNA e CONFESERCENTI, convocate dal Presidente della Commissione, Daniele Barrano, attendevano dal
confronto una rivisitazione ed un riequilibrio della tassazione
“rimodulata”
che, come affermato, è da considerarsi iniqua ed eccessiva per le
imprese. All'incontro, fissato per le 15,30, la dott.ssa Fiore non si
è presentata per “sopraggiunti
impegni istituzionali presso la Regione”.
Poco dopo però lo stesso assessore era presente all'incontro
elettorale con il senatore Giuseppe Lumia (si veda la foto allegata).
L'assessore ha privilegiato la sua campagna elettorale anziché
l’incontro con le parti sociali? Se è così, si è sottratta di
fatto ad una importante riunione, mostrando poca sensibilità e poca
attenzione alla problematica dei canoni per la fornitura idrica, che
coinvolge buona parte delle aziende del nostro territorio e dei
cittadini. Il mancato confronto oltre a compromette il dialogo con le
organizzazioni di categoria è un
atto di insensibilità verso le difficoltà economiche che famiglie e
imprese di Vittoria stanno attraversando.
CONFCOMMERCIO, CNA e CONFESERCENTI si incontreranno nei prossimi
giorni per valutare le azioni da intraprendere a tutela delle imprese che rappresentano.
Etichette:
artigiani,
canone idrico,
cna,
commercio,
tasse,
territorio
lunedì 4 febbraio 2013
Autoporto di Vittoria e porto di Pozzallo, due infrastrutture che vanno collegate. Perché le istituzioni non hanno raccolto il nostro appello?
C'è poca
attenzione verso l’autoporto di Vittoria e il porto di Pozzallo.
Quasi fossero figli di un dio minore. E’ quanto tornano a
denunciare le sedi territoriali Cna di Vittoria e Pozzallo. “Qualche
settimana fa – scrivono in una nota Giuseppe Santocono, presidente,
con Giorgio Stracquadanio, responsabile organizzativo, per Vittoria e
Angelo Modica, presidente, con Enzo Spatola, responsabile
organizzativo, per Pozzallo – abbiamo lanciato questo allarme ai
sindaci di Vittoria e Pozzallo, alla deputazione regionale dell’area
iblea e alla Provincia regionale. La nostra segnalazione era anche
accompagnata dalle tesi di uno studio fatto dalla Svimez
(associazione per lo
Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno)
sulle Filiere logistiche territoriali. Strumenti nuovi e importanti
per rimettere in moto l'economia della nostra zona. I sindaci,
Giuseppe Nicosia e Luigi Ammatuna, avevano dato una confusa
disponibilità. Nulla è pervenuto dai deputati e dalla Provincia
regionale. Ci corre l’obbligo di sottolineare che la questione non
è secondaria, minimale o rinviabile. Le
due infrastrutture, autoporto e porto, oltre ad essere completate,
devono essere collegate da una rete stradale per ora fortemente
inadeguata. Se questo non viene previsto ora, si rischia di isolare e
rendere non competitive le due opere. Il territorio di tutto ha
bisogno tranne che di cattedrali nel deserto. Sappiamo che alcuni
progetti di collegamento sono in via di definizione: una porzione del
collegamento 115–514 grazie ai fondi ex
Insicem; i
tracciati della circonvallazione Modica-Ispica;
il collegamento Ss 115–autostrada–porto
di Pozzallo (fondi Cas e Provincia)”.
“Queste
opere – continuano i vertici di Cna Vittoria e Pozzallo – anche
se insufficienti, sono fondamentali per le due infrastrutture.
Vorremmo capire se la deputazione regionale e la Provincia hanno
interesse a farle partire. Se è vero che la potenzialità del
territorio si sblocca utilizzando i fondi europei per investimenti
strutturali, vorremmo capire se questi due impianti sono ritenuti
realmente centrali per
favorire la crescita delle piccole e medie imprese”.
domenica 3 febbraio 2013
1973, prima o poi arriverà.
Etichette:
autostrada,
cna,
infrastrutture,
territorio.
Iscriviti a:
Post (Atom)