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martedì 19 febbraio 2013

La visita istituzionale del Comune di Vittoria a Berlino La Cna: “La promozione da sola non basta. Vanno migliorati i servizi che valorizzano le produzioni orticole”

La Sicilia del 12/05/1968

La visita istituzionale alla Fruit Logistica ha suscitato al sindaco Nicosia stimoli e buoni propositi che solo una manifestazione così importante riesce a provocare. E' significativo il fatto che l’Amministrazione senta l’esigenza di organizzare già da ora la presenza, per il prossimo anno, a Berlino. Ma se da un lato condividiamo questa scelta, dall’altro abbiamo l'obbligo di dire come il sistema economico del Sud Est non abbia bisogno solo di promozione”. E’ quanto affermano in una nota congiunta il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “La promozione – continuano i due vertici della Cna territoriale – va accompagnata con qualcosa di più solido e concreto. Vanno migliorati, e molto, i servizi che sanno valorizzare le produzioni orticole. Intanto concentrare l’offerta in poche strutture, e il mercato è la più importante, ma soprattutto la logistica, la movimentazione delle merci. La vera sfida sta tutta lì. Le imprese agricole di questo territorio sono capaci di produrre ortofrutta di alta qualità. Il problema è che questa produzione non riesce a raggiungere con una certa velocità i mercati nazionali ed esteri. Mettere in collegamento l'autoporto con i porti di Pozzallo, di Augusta e Catania è diventato fondamentale. Non basta più dirlo, bisogna farlo. Gli studi della Svimez e il Piano della logistica nazionale 2012/2020 redatto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ci dicono con una chiarezza disarmante che mettere a sistema queste infrastrutture è strategico ed essenziale per far ripartire la nostra economia. Il nostro territorio è dal 1968 (basta dare una occhiata alla foto allegata) che aspetta infrastrutture funzionanti. Le promesse e le buone intenzioni stanno a zero, non fanno più effetto. La strada dell’innovazione, del fermento o della “rivoluzione” non può essere lastricata da mirabolanti annunci ad effetto che fioriscono alla vigilia delle competizioni elettorali per poi appassire immediatamente dopo. Il futuro di questa terra è scritto nel passato che ha ereditato ed è garantito dalle sue imprese e dal lavoro, uniche parti lese. Se le istituzioni regionali e nazionali non tengono conto di ciò, sarà la diseguaglianza economica e sociale a dominare. Quella diseguaglianza che è nemica dello sviluppo e amante di una criminalità economica che sta rialzando prepotentemente la testa”.


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