Visualizzazioni totali

giovedì 15 dicembre 2016

L’abusivismo nell’area ipparina ha raggiunto dimensioni mai viste prima d’ora. La forte denuncia delle varie Cna presenti in zona: “Pronti a promuovere una manifestazione per coinvolgere gli enti locali territoriali ad intervenire”


Un danno alle “imprese reali”, un rischio per i cittadini consumatori, un problema per lo Stato e le amministrazioni locali. Sono gli effetti dell’abusivismo. Un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti, mai raggiunte prima d’ora, e che sta colpendo con forza anche l’area ipparina. Questo il senso della forte denuncia delle Cna territoriali della zona in questione i cui vertici hanno tenuto stamane una conferenza stampa nella sede di Comiso. Erano presenti Carmelo Basile e Roberto Bordonaro per la Cna di Santa Croce, Giuseppe La Terra e Giorgio Stracquadanio per la Cna di Vittoria, Giovanni Calogero e Salvatore La Rosa per la Cna di Comiso. Ma chi è l’“abusivo” che fa concorrenza sleale alle “imprese vere”? “In genere – hanno sottolineato i rappresentanti dell’associazione di categoria – sono persone che non hanno la qualifica richiesta ed esercitano senza osservare le precauzioni di igiene e di sicurezza previste dalle norme o ex titolari d'imprese che travolti da debiti esattoriali hanno chiuso l'attività e la continuano in nero. Questi soggetti sono dei veri latitanti per il fisco, per l'Inps, per la Camera di Commercio, per il Comune. Tutti sanno dove si trovano ma nessuno li blocca”. Sono stati forniti anche alcuni dati specifici. Sono 1.780 le imprese artigiane attive nel comprensorio Acate, Comiso, Santa Croce e Vittoria (950 a Vittoria, 610 a Comiso, 110 ad Acate, 110 a Santa Croce). Dall’1 gennaio 2015 ad oggi sono state presentate in tutta la provincia oltre 680 domande di cessazione all'Albo artigiani. Circa 220 solo nel comprensorio in questione. Esclusi i pochi che hanno chiuso perché sono andati, legge Fornero permettendo, in pensione, molte sono le attività che continuano in nero. “A gennaio – hanno spiegato i vertici delle Cna territoriali – organizzeremo una prima manifestazione per coinvolgere e sensibilizzare i Comuni, le principali istituzioni presenti sul territorio. E’ opportuno che si registri una inversione di tendenza per frenare il fenomeno in questione”.

sabato 3 dicembre 2016

La Cna di Vittoria incontra l'amministrazione. "Lo sviluppo economico passa dal rilancio dell'edilizia"



Rilanciare il settore dei lavori pubblici, e più in generale il comparto dell'edilizia, costituisce un insostituibile volano per l’economia di Vittoria. Questa la sintesi dell'incontro che la Cna territoriale ha avuto con il sindaco Giovanni Moscato e l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Nicastro. Un rilancio necessariamente legato alla presenza di progetti, gli unici strumenti che permettono di accedere, tramite bando, ai fondi comunitari, nazionali e regionali. L'assessore Nicastro ha assicurato che alcuni progetti sono stati già elaborati dagli uffici mentre altri sono in fase di definizione. “In particolare – spiegano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – ci è stato riferito che per quanto riguarda rete idrica, depuratore, piano traffico e piano spiagge si sta lavorando per completare e aggiornare gli elaborati. Abbiamo chiesto di accelerare i tempi perché la commissione europea, solo per la Sicilia, ha stanziato 3,41 miliardi di euro. Una parte consistente di queste somme deve essere impiegata per il trattamento delle acque reflue e l’approvvigionamento idrico. Nel corso dei primi mesi del 2017 usciranno i primi bandi. Vittoria deve centrare questi obiettivi che sono importanti per la città, per le sue economie e in particolare per le tante attività del comparto costruzioni. Abbiamo anche sottolineato l'importanza del riuso e della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. In questi ambiti c'è molto lavoro per le nostre imprese artigiane, per questo abbiamo rimarcato l'importanza di affrontare anche questioni relative alle finalità e al ruolo del social housing e degli investimenti sulle nuove politiche per l’abitare. Naturalmente a queste misure va associata una politica di riduzione degli oneri di urbanizzazione che la città attende. E’ stato quindi un confronto franco, chiaro, sereno che avrà un seguito perché come Cna riteniamo che il settore delle costruzioni sia davvero una parte strategica della nostra economia. E per questo intendiamo stimolare l'amministrazione da una parte ad investire sulle opere pubbliche, dall'altra ad adottare incentivi e agevolazioni che spingano l'edilizia privata”.

martedì 25 ottobre 2016

Le Cna territoriali di Comiso, Santa Croce e Vittoria decidono di proclamare lo stato di agitazione contro l’abusivismo imperante.


Adesso basta. Proclamato lo stato di agitazione contro l'abusivismo imperante. Questa la decisione presa dai direttivi delle Cna territoriali di Comiso, Santa Croce Camerina e Vittoria, alla presenza del presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, che si sono riuniti venerdì scorso nella sede casmenea dell’associazione di categoria. Ogni giorno le piccole imprese di differenti settori economici, che operano nella legalità, competono a viso aperto investendo e sopportando un carico fiscale che supera il 60% annuo. Di contro si trovano come concorrenti attività invisibili al fisco e ad ogni tipo di controllo. Una competizione assurda che vede sempre e solo l’affermazione economica delle seconde sulle prime. Si è affermato un principio illogico: rispettare le regole è da cretini. La cosa ancora più fastidiosa è l'eccessiva tolleranza delle istituzioni verso queste attività. Tutti conoscono la situazione, ma nessuno prende uno straccio di iniziativa a contrasto. “Viceversa – spiegano dai direttivi delle Cna territoriali che hanno animato l’incontro in questione – registriamo un'intolleranza eccessiva nelle piccole infrazioni di chi opera nella legalità, anche in un momento così complicato della nostra economia. Perché tutta questa indulgenza verso la totale illegalità? Come mai tanto accanimento verso le piccole infrazioni di chi fa impresa legalmente? La misura è colma. Inizieremo a spronare le strutture istituzionali più vicine: i comuni. Chi opera nel sommerso spesso non paga neanche le imposte comunali. Le amministrazioni vogliono continuare a coprire queste "forme d'impresa"? E' arrivato il momento di affrontare questo problema trovando più soluzioni: dalle misure per l’emersione, alle denunce verso gli organi preposti. Rinunciare significa ammettere che l'abusivismo nei fatti viene elevato a nuovo modello di sviluppo di questo territorio”. 

giovedì 20 ottobre 2016

Crisi in agricoltura, la Cna territoriale di Vittoria: “Gli operatori del settore degli imballaggi e dell’impiantistica in grave difficoltà. La crisi del prezzo prevede indennizzi solo per le imprese agricole”




“La caduta dei prezzi di diversi prodotti agricoli rispetto allo scorso anno, in particolare pomodoro e zucchina, due articoli che dovrebbero avere in questo periodo un prezzo alla produzione molto più elevato (si veda la differenza tra la mercuriale 2015 e 2016), tiene in allarme alcuni settori a servizio della serricoltura. In particolare gli operatori del settore degli imballaggi e dell'impiantistica risultano essere fortemente preoccupati”. A sottolinearlo il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. I quali aggiungono: “Molte imprese agricole hanno ordinato e ritirato imballaggi sia in legno che in cartone ma gli incassi ottenuti dalla vendita dell'ortofrutta non permettono di regolarizzare o saldare le commesse. Stessa cosa per gli impiantisti che hanno effettuato manutenzioni agli impianti idrici/elettrici di molte aziende agricole e attendono di essere pagati. Come sempre l'ennesima crisi del prezzo si scarica anche sulle imprese al servizio della produzione agricola. Molte attività di produzione imballaggi, proprio per i mancati incassi, sono in procinto di avviare un ridimensionamento del personale. E' venuto il momento di dirlo forte e chiaro: la filiera agricola va guardata nella sua interezza. La crisi del prezzo spesso prevede forme di indennizzo solo per le imprese agricole. Non sarebbe il caso di cominciare a guardare anche le altre forme di impresa che da sempre rimangono al palo?”.


giovedì 6 ottobre 2016

Autoporto di Vittoria, struttura non del tutto collaudata. Serve programmare un modello di società di gestione.


La Cna territoriale di Vittoria ha tenuto un primo incontro con l'amministrazione Moscato sul futuro dell'autoporto di Vittoria. “Abbiamo appreso dall'assessore Paolo Nicastro e dal dirigente Angelo Piccione – dicono il presidente, a livello territoriale, dell’associazione di categoria, Giuseppe La Terra, assieme con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – che la struttura ancora non è stata collaudata integralmente e che le verifiche termineranno orientativamente tra un paio di mesi. Esiste una delibera del 20 aprile scorso, fatta quindi dalla Giunta precedente, che dava un indirizzo per come gestire il primo stralcio dell'opera. Nell'atto si legge che l'opera “venga affidata con procedura ad evidenza pubblica … nelle more dell'espletamento della procedura … di affidare la gestione provvisoria, senza oneri né canoni ma con l'accollo delle spese di gestione ordinaria per un periodo minimo di mesi dodici (eventualmente prorogabili di ulteriori sei mesi) a soggetti da individuare con una forma di procedura semplificata ...”. Quest'atto in parte è superato perché nel frattempo è intervenuta la nuova normativa, decreto legislativo n.50 del 18/04/2016, che cambia nella sostanza il bando e l'affidamento”.
“La Cna – continuano La Terra e Stracquadanio – ha sempre sostenuto che l'opera, essendo stata realizzata con fondi pubblici, dovrebbe rimanere in parte sotto controllo pubblico. Naturalmente non abbiamo alcuna pregiudiziale e siamo aperti al confronto. Agli amministratori è stato evidenziato come la Società Interporti Siciliana (Sis), società ad intero capitale pubblico, gestisce e programma alcune importanti infrastrutture logistiche regionali. Abbiamo inoltre invitato l'amministrazione, nelle more che i collaudi dell'opera siano completati, a verificare sia con la Sis ma anche con le altre istituzioni (Comuni vicini) se esiste la volontà di avviare un soggetto che guardi alla gestione dell'opera che servirà un’area che ricade in uno dei due assi logistici siciliani: Gela, Caltagirone, Catania; un’area che sta avendo un particolare sviluppo nella movimentazione delle merci e ha bisogno di potere contare su piattaforme ampie e funzionali”.
Per quando riguarda il secondo stralcio dell'opera, l'assessore Nicastro ha fatto presente che è stata avviata una interlocuzione positiva con la Regione. “Abbiamo evidenziato – dicono ancora La Terra e Stracquadanio – che l'autoporto di Vittoria e l'interporto di Catania sono le uniche due opere realizzate, delle nove previste dall'accordo di programma sui trasporti e la logistica, quindi se le somme delle altre strutture non si sono volatilizzate potrebbero essere utilizzate per completare definitivamente l'opera. Eravamo e siamo coscienti che realizzare e far partire quest'opera era ed è un'impresa complicata, ma questo territorio non può permettersi che una struttura così strategica diventi una cattedrale nel deserto delle incompiute siciliane. Non abbassiamo la guardia e stimoleremo positivamente l'amministrazione affinché l'autoporto diventi una realtà”.



lunedì 3 ottobre 2016

Che fine ha fatto il Paes di Vittoria? Il sindaco verifichi che cosa sta accadendo. Il rischio è di perdere i fondi


Che fine ha fatto il Paes (Piano d'azione d'energia sostenibile) di Vittoria? E’ l’interrogativo che si pongono il presidente della Cna territoriale, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Abbiamo controllato nel sito dove tutti i piani presentati vengono classificati (http://www.pattodeisindaci.eu/actions/sustainable-energy-action-plans_it.html) - dicono i due – e abbiamo scoperto che dal 29 gennaio 2015 - data in cui il consiglio comunale approvò lo strumento - è ancora in corso di valutazione. Eppure i tempi previsti per l'analisi dovevano essere tra i sei e nove mesi. Inoltre, i piani dei Comuni vicini approvati nello stesso periodo sono stati già valutati positivamente e sono in via di finanziamento. Cosa è successo? Domanda che giriamo con una certa preoccupazione ai neo amministratori. Il Paes potrebbe essere un ottimo strumento in grado di rimettere in movimento la filiera del settore costruzioni a Vittoria. Da più parti si sottolinea con forza che per far ripartire questo comparto si dovrebbe puntare su politiche che mirano alla riqualificazione del tessuto edilizio facilitando il riuso e la ristrutturazione. La città costruita dovrebbe diventare più sostenibile ed energeticamente più attiva. A Vittoria serve una spinta che modifichi radicalmente il modo di operare sia dei professionisti che delle imprese del comparto. I fondi del Paes, anche se insufficienti, potrebbero stimolare il settore il quale, pur vivendo una crisi profonda, rimane fortemente ancorato a vecchie logiche costruttive che gli impediscono di evolversi, progredire e modernizzarsi. Come Cna non nascondiamo una certa preoccupazione per questa mancata valutazione. Invitiamo il neo sindaco a sollecitare urgentemente il Centro Comune di Ricerca (Ccr) della Commissione europea responsabile dell’analisi dei Paes. Verifichi come mai il Piano d'azione di Vittoria non è stato ancora valutato dopo quasi due anni e se c'è la possibilità di sbloccarlo. Recuperare questa opportunità sarebbe qualificante per l'amministrazione, per le imprese del settore e per il territorio tutto”. 

lunedì 26 settembre 2016

AUTOPORTO DI VITTORIA: QUALE FUTURO?



Pubblichiamo la lettera aperta che il presidente della CNA di Vittoria ha inviato al Sindaco e per conoscenza  al Presidente del Consiglio Comunale


Lettera aperta al Sindaco
avv. Giovanni Moscato

Sig. Sindaco
il mercato ha un nuovo regolamento. Nel bene o nel male (il giudizio lo deleghiamo ad altri) la nostra organizzazione ha contribuito a modificare alcuni articoli che erano nella bozza proposta dall'Amministrazione. Abbiamo anche avviato un dibattito, portando alla luce storiche anomalie che devono trovare una soluzione (la sua maggioranza ha preso un impegno in tal senso). E comunque, siamo d'accordo con Lei: la strada del rilancio economico di questa città non passa per un regolamento ma si snoda per altre vie. Lo sviluppo dell'autoporto di Vittoria è una di queste.
Stiamo parlando di una struttura che rientra nell'asse logistico Gela, Caltagirone, Catania e dovrebbe intersecarsi con l'Aeroporto di Comiso e il Porto di Pozzallo. A tutti è noto quale impegno ha messo la Cna nel volere la realizzazione di quest'opera. Basti pensare come delle nove strutture individuate dalla pianificazione regionale soltanto due sono state realizzate: il primo stralcio dell'autoporto di Vittoria e poi parte dell'interporto di Catania. Quest'opera anche se monca (secondo stralcio ?), è strategica per la rinascita di questo territorio. Lo diciamo da anni: questo pezzo di Sicilia ha tutte le caratteristiche per diventare un importante quadrante logistico, cioè il punto di incontro ideale per il trasporto merci stradale , marino e aereo che si muove in questa parte del Sud-Est. La movimentazione di merci e prodotti è la nuova opportunità economica che ha questa terra. Per fare decollare questo settore, servono politiche in grado di adeguare l'attuale sistema economico a funzioni logistiche che siano in chiave di completamento e di ridisegno produttivo di quest'area. Di fronte a questo scenario le istituzioni (Comune di Vittoria su tutte) non possono restare ferme, devono avere un ruolo guida. La Cna, come sempre, avanza una proposta: affidare l'autoporto ad una società di gestione che sia la risultante dei vari soggetti presenti nel territorio (comuni della zona, Camera di Commercio, Regione Sicilia, privati ...) che si interfacci con la Società Interporti Siciliani (SIS).
Abbiamo appreso dalla stampa che l'Amministrazione sta lavorando all'impostazione di un “bando che porta all'affidamento definitivo del bene”. La cosa ci fa molto piacere. Naturalmente, se è possibile e se c'è ancora tempo, vorremmo avviare un confronto con la sua Amministrazione per capire quali tracce si stanno seguendo nella redazione di questo bando e se le stesse possono intersecarsi con la nostra proposta.
Certi della sua sensibilità e sicuri di una sua convocazione porgiamo cordialità.


Vittoria, 24/09/2016
Il Presidente

Giuseppe La Terra

giovedì 18 agosto 2016

Zona artigianale di Vittoria, biglietto da visita e non area di degrado.



Pulire, salvaguardare e curare la zona artigianale non può e non deve essere un evento sporadico o straordinario, ma un impegno costante nel tempo. Questo è ciò che alcuni titolari di imprese artigiane insediate nell'area hanno detto al vice sindaco Andrea La Rosa, il quale dopo le sollecitazioni della CNA ha voluto effettuare una visita nell'insediamento. L'area artigianale versa nuovamente in uno stato di forte abbandono. Qualche giorno fa abbiamo pubblicando alcune foto su Facebook per evidenziare il degrado in cui questa struttura è ricaduta. Pensiamo sia giusto avviare, in modo definitivo, un sostanziale cambio di rotta. Gli imprenditori artigiani insediati hanno sostenuto investimenti significativi e ricevono giornalmente la vista di rappresentanti di varie aziende e diversi clienti.  I loro sforzi e la loro capacità vengono mortificati dallo stato di abbandono in cui l'area ciclicamente precipita. L'incuria della zona non è un buon biglietto da visita né per le imprese che vi operano, né per la città. Per tale motivo la CNA ha sollecitato la nuova amministrazione e per questo, oggi, una delegazione di imprenditori artigiani dell'area ha accolto il vicesindaco La Rosa. L'amministratore ha garantito che a breve riprenderà la raccolta dei rifiuti solidi urbani e ha fatto sapere che l'ass. Nicastro ha già stabilito un piano di manutenzione e pulizia dell'area che partirà fra pochi giorni.
Come CNA auspichiamo di poter incontrare o sollecitare la nuova  amministrazione non solo per problemi ordinari, ma per individuare soluzioni che puntino a valorizzare il nostro territorio, le sue infrastrutture e a farlo ripartire economicamente.

lunedì 11 luglio 2016

La Cna territoriale di Vittoria incontra il sindaco Moscato.

Una delegazione della Cna territoriale di Vittoria ha incontrato venerdì scorso il neosindaco Giovanni Moscato e l’assessore all'Urbanistica Paolo Nicastro. L'incontro, chiesto dall’associazione di categoria, è stato essenzialmente incentrato sulle domande che la Cna aveva già posto ai due candidati a sindaco che si confrontavano al ballottaggio. E’ stato ribadito, in particolare, che se c'è una maggioranza di cui si parla poco in città è quella delle microimprese. A questo universo di realtà produttive Vittoria deve tutto. Oltre il 60% degli addetti è impiegato in piccole attività artigianali, commerciali e agricole e la nuova Amministrazione è stata invitata a guardare con molta attenzione a questo mondo se nel proprio programma politico intende rilanciare economicamente la città. I temi affrontati sono stati: la riqualificazione della zona artigianale che è sempre più un’area desolata e poco valorizzata dove le imprese insediate hanno fatto investimenti significativi che non trovano però nessuna valorizzazione; snellimento burocratico e abusivismo che abbraccia diverse attività. In proposito è stato chiesto al sindaco di sostenere con forza la Cna provinciale di Ragusa che da tempo è impegnata nel contrasto a questo fenomeno oltre che di attivarsi anche a livello locale con gli uffici comunali preposti e con i vigili urbani. Altro argomento affrontato il terzo polo industriale, struttura in parte finanziata con i fondi ex Insicem, oramai diventata un miraggio che si allontana sempre più. Sia il sindaco che l'assessore Nicastro hanno sottolineato l'importanza delle prime richieste avanzate dalla Cna e hanno voluto rilevare che per la nuova Amministrazione il confronto con le categorie produttive è fondamentale. Il sindaco ha voluto rimarcare come per lui il terzo polo industriale sia una priorità e non intende rinunciare alla struttura oltre a non volere perdere i finanziamenti. Inoltre è precisa volontà del primo cittadino istituire consulte tematiche che individuino soluzioni per alcuni problemi come ad esempio la riqualificazione dell’area artigianale, il terzo polo, la questione della tassazione alle piccole e medie imprese e per questo intende coinvolgere la Cna. Sull'abusivismo e sullo snellimento burocratico il sindaco, oltre a sostenere la Cna provinciale, intende attivarsi immediatamente con i propri uffici. “La nostra organizzazione – affermano il presidente Giuseppe La Terra e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio - nel confermare che il successo e la crescita delle microimprese dipende dal loro sentirsi parte integrante di una società che li rispetta e li valorizza, si è resa disponibile su temi specifici ad avviare una collaborazione attiva con la nuova amministrazione”.

sabato 2 luglio 2016

L'abusivismo non può essere il nuovo modello di sviluppo


“L’economia di Vittoria è all'anno zero. La serricoltura è alle corde, schiacciata dai debiti che derivano da costi di produzione troppo elevati e vendita del prodotto sotto costo. L’artigianato, insieme al piccolo commercio, sono immobilizzati da questa crisi. In particolare il comparto delle costruzioni, con tutto quelle che muove (mutui, progettazione, realizzazione, commercio di materiale, arredamento, etc.) sta vivendo una paralisi che dura già da qualche anno. Il turismo è il settore che potrebbe dare il via ad una rinascita, ma è ancora un miraggio, stenta a diventare realtà. Per fortuna c'è chi resiste, chi continua a credere nel territorio e nelle sue grandi potenzialità”. E’ l’analisi che arriva dalla Cna territoriale di Vittoria con il presidente Giuseppe La Terra e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio che tracciano un quadro della situazione niente affatto lusinghiero anche se non manca qualche rimando alla speranza. “Ci sono piccole imprese che ogni giorno combattono a viso aperto sulla frontiera della qualità e della competitività – dicono La Terra e Stracquadanio – ma sono costrette a confrontarsi con chi opera nell’illegalità più piena e totale. Acconciatori, estetiste, imprese del settore impiantistico (elettricisti, idraulici e altri), attività edili, autoriparazioni: da un lato chi opera tra mille avversità nella legalità, sopportando un carico fiscale che supera il 60% annuo; dall'altro chi svolge la stessa attività però totalmente in nero, senza versare un euro di tassa. Una competizione illecita che vede sempre e solo l’affermazione delle seconde sulle prime. Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo: questa crisi ha affermato un concetto semplice. Rispettare le regole è da cretini. I piccoli commerciati di frutta e verdura sparsi per gli angoli della città sono solo la punta dell'iceberg, rappresentano la parte visibile del fenomeno. Esiste invece un sottobosco di attività commerciali e artigianali di grandezza significativa. Se non è pari a quelle che operano nella legalità poco ci manca. La città “custode della legalità” sta diventando sempre più il luogo delle attività in nero, dove si lavora in nero, si produce in nero e si realizza un reddito nero. L’edilizia e l’impiantistica rappresentano i settori dove si registra una singolarità particolare: le attività illegali vengono a contatto con professionisti, imprese che commercializzano prodotti e risultano abbondantemente tollerate, anzi spesso godono di una “credibilità” che supera quella delle imprese legali. Come mai? Sono forse competitive nei prezzi? Pagano tutto e subito senza chiedere certificazione fiscale? Sarebbe interessante capire. La Cna territoriale di Vittoria pensa che sia arrivato il momento di mettere mano a questa evidente anomalia. E’ urgente avviare un tavolo tra organizzazioni sindacali e di categoria, ordini professionali, amministrazione comunale ed enti preposti al controllo per individuare in tempi brevi misure che permettano l’emersione di queste attività e ne contrastino la crescita. Rinunciare a ciò significa ammettere che illegalità e disonestà siano nei fatti elevate a nuovo modello di sviluppo di questo territorio”.

giovedì 16 giugno 2016

Il candidato a sindaco Aiello risponde alle nostre domande

Rispondo alle Vostre domande, premettendo che non solo condivido il concetto che il successo e la crescita delle microimprese dipende dal loro sentirsi parte integrante di una società che li rispetta e li valorizza, ma penso anche che il successo di una città come la nostra è strettamente legato a quello della microimprenditorialità, alla sua capacità di innovarsi e di rendersi protagonista e forza trainante per l’intera società.
In Europa la globalizzazione sta distruggendo la realtà delle microaziende che hanno sempre meno spazio e la domanda fondamentale alla quale dobbiamo dare risposte adeguate è: come fare per evitare questa catastrofe? Nelle sue limitate possibilità e in concertazione con le associazioni di categoria una Amministrazione comunale deve mettere in atto ogni iniziativa per salvaguardare e adeguare alle nuove esigenze un tessuto socio-economico specifico della nostra cultura e della nostra tradizione.
Nelle risposte alle Vostre domande potrei furbscamente dire tutto e il contrario di tutto, ma sarò breve e diretto e non andrò al di là di quanto già contenuto nel mio programma e di quanto sarà possibile effettivamente realizzare con il bilancio comunale: non possiamo permetterci, come diciamo in dialetto, “i vizi d’o generali cc’a paia d’o surdatu”.

Domanda n.1. Abusivismo.
La nostra Organizzazione ritiene che una buona Amministrazione ha il dovere di combattere l’illegalità e in primis tutte le forme di abusivismo, in quanto aggredisce le imprese sane, attacca l’economia e infanga l’immagine dell’intero territorio. I diritti di chi svolge un'attività onestamente, che vengono continuamente offesi da coloro i quali agiscono nel torbido, vanno tutelati SI o NO? Tutti conoscono la situazione ma nessuno fino ad oggi ha mai preso alcuna iniziativa. Perché si ha tutta questa tolleranza? Come mai si è intolleranti con le piccole infrazioni di chi continua ad operare nella legalità anche in un momento così complicato? Non pensate che sia arrivato il momento di affrontare questo problema trovando più soluzioni? (dalle misure per l’emersione alle denunce agli organi preposti)

Premesso che ritengo giusto che tutti i problemi vadano risolti attraverso un confronto con le categorie interessate, indubbiamente se stiamo facendo della LEGALITA’ la nostra bandiera non sarà tollerata alcuna forma di abusivismo commerciale. Non si possono chiudere gli occhi davanti a una realtà come quella cittadina che consiste in una sorta di suk a cielo aperto e distribuito disordinatamente e senza alcun controllo su tutto il territorio urbano.
Ovviamente il primo segno di attenzione sarà rivolto alle piccole imprese già operanti legalmente nel settore commerciale, studiando assieme alle organizzazioni di categoria delle forme premiali di agevolazione finanziaria e burocratica, anche con il supporto delle strutture dell’Amministrazione comunale, che dovrà pertanto affiancare e aiutare gli operatori e non essere vista come una pura e semplice “controparte”.
L’abusivismo è un male endemico che bisogna debellare. Se ne parla da decenni, ma in proposito le Amministrazioni che si sono succedute hanno perseguito linee discontinue. I danni provocati al bilancio pubblico sono notevoli, ma più gravi sono i danni nei confronti degli operatori legittimi e dei consumatori, che ricevono prestazioni taroccate, non a norma, se non addirittura pericolose, quando riguardano settori che intercettano il tema della sicurezza, sia alimentare e di cura della persona, che impiantistica.
Il problema va superato col sistema della concertazione con le Associazioni di categoria, con l’informazione ai cittadini e con la messa in campo di mirate azioni di contrasto, per esempio con l’istituzione di un apposito gruppo di intervento della Polizia municipale contro l’abusivismo nel settore del commercio e dell’artigianato. Questo progetto va seguito con l’istituzione di un gruppo di lavoro misto, presieduto da un rappresentante di categoria che sia riconosciuto come interlocutore di riferimento dall’Amministrazione.
Il rischio rimane quello sempre quello delle affermazioni generiche e di principio non seguite dai fatti. Noi cercheremo di essere coerenti e consequenziali.
Sarà utile in questo contesto affrontare anche il tema dell’illegalità nel settore commerciale, a partire dalla doppia attività al mercato ortofrutticolo, sino alle diverse forme di abusivismo spicciolo. Riguardo a quest’ultimo tema, sarà necessario (come è previsto nel mio programma) definire delle aree per i mercatini rionali e nella frazione di Scoglitti, dotandole dei servizi e spazi necessari all’esercizio dell’attività commerciale “ambulante a posto fisso” in condizioni di igienicità, di possibilità di controllo annonario e fiscale, con le massime garanzie per i cittadini e per gli esercenti, supportando e favorendo la “migrazione” dell’abusivismo verso la legalità.
Per dette aree sarà predisposto un apposito piano igienico-sanitario non solo riguardo la merce in vendita, ma anche riguardo il corretto smaltimento dei rifiuti e degli imballaggi (e questo è un problema di carattere più generale).
Le stesse misure, adeguatamente adattate, saranno applicate a tutte le fiere che si svolgono all’interno dell’area fieristica EMAIA.
Saranno incentivate le attività commerciali di prodotti “a chilometro zero”.

Domanda n.2. Edilizia.
Per la CNA va fatta la scelta di puntare al consumo zero di nuovo territorio indirizzando la domanda di crescita verso il patrimonio edilizio non utilizzato o da riconvertire. Questo passaggio è oltremodo strategico in un contesto imprenditoriale come il nostro in cui le imprese e le professioni del settore costruzioni rappresentano una fetta importante delle attività vittoriesi, che vanno coinvolte nel progetto di valorizzazione e riqualificazione urbana dei quartieri (rifacimento prospetti e pareti esterne, piano colore, manutenzione delle strade, manutenzione degli impianti idrici e fognari, creazione di aree a verde pubblico, piazze ….) e rivisitazione del modo di costruire sempre più orientato a immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, di maggiore sicurezza sismica e di bioedilizia, prevedendo una serie di regolamenti e agevolazioni che abbiamo già proposto. Vorremmo sentire senza tanti preamboli cosa intendete fare?

Il principio cardine dell’attività amministrativa sarà costituito dalla chiusura totale all’affarismo legato alle problematiche della pianificazione urbanistiche. Il PRG appartiene alla Città, è di tutti e deve essere sostenuto dalla più ampia e autentica partecipazione di tutti.
Diciamo “basta!” ai riti formali messi in campo per coprire lordure e porcherie, a cominciare dalle varianti su richiesta individuale, contrattate in studi privati piuttosto che nelle sedi istituzionali in condizioni di assoluta trasparenza.
Occorre pertanto chiudere rapidamente la disdicevole vicenda della variante al PRG, azzerando le incursioni privatistiche di affaristi, inglobate nella proposta iniziale dalla precedente Amministrazione, salvaguardando le indicazioni a suo tempo espresse dai Consigli comunali con l’approvazione delle linee-guida.
Parallelamente alla variante, andranno perseguite altre due linee d’azione: l’avvio delle procedure per arrivare a un nuovo PRG “a consumo zero di territorio” e contemporaneamente, dare riscontro alle svariate problematiche urbanistiche ed edilizie finora rimaste irrisolte con la ridefinizione attualizzata dei piani di recupero, in parte già redatti; la rilevanza centrale che verrà data ai piani di recupero consentirà la soluzione di molte criticità del territorio (ad es. fascia litoranea e lotti interclusi).
Ritengo doveroso alleggerire gli attuali oneri di urbanizzazione per mezzo di un relativo ricalcolo.
Reputo necessario sottrarre l’approvazione dei progetti (fatte salve le procedure semplificate previste dalla Legge) alla sola valutazione degli Uffici, ripristinando la Commissione Edilizia Comunale.
Rientra nel programma l’abbattimento delle barriere architettoniche pubbliche e private, la cui attuazione sarà il presupposto indispensabile per l’avvio di qualunque attività edilizia, per garantire l’accessibilità totale entro il quinquennio. In quest’ottica sarà realizzato un piano per l’accessibilità dei marciapiedi cittadini e dei locali pubblici.
Sarà prevista una premialità tributaria temporanea per le iniziative private che prevedano l’adozione di nuove tecnologie finalizzate al risparmio energetico e alla diminuzione dell’impatto ambientale, nonché per le aziende di nuova formazione che si muovano nella stessa logica, al fine di incentivare modalità costruttive tendenti negli anni alla realizzazione di “edifici a energia quasi zero”.
Vengono individuate come obiettivo strategico di sviluppo la riconversione e l’utilizzazione del patrimonio edilizio esistente, coinvolgendo le imprese e le professioni del settore costruzioni nella valorizzazione e riqualificazione urbana dei quartieri. Tale obiettivo vedrà al suo centro il “Progetto Liberty” e attorno ad esso si muoveranno le azioni di formazione e riconversione professionale degli operatori, il “piano-colore”, il piano del verde, le attività storico-educative in collaborazione con gli Istituti scolastici cittadini.
Saranno stipulati protocolli per regolare gli incarichi alle Ditte di fiducia e con gli Ordini professionali per le progettazioni, le Direzioni dei Lavori e i collaudi.
Iniziative straordinarie dovranno essere assunte per la manutenzione delle strade e degli impianti idrici e fognari, nonché per la creazione di nuove aree a verde pubblico e la manutenzione di quelle esistenti.

Domanda n.3. Mobilità
A Vittoria mettere in comunicazione persone e merci è un fattore di alta criticità. In un raggio di pochi chilometri, a parole, si sta progettando e realizzando di tutto: strade , autostrade, porti, ect. La realtà ci dice che entrare ed uscire da Vittoria è un problema: blocco ferroviario, strade di collegamento poco adeguate, ingressi poco funzionali, viabilità interna scadente. Appare evidente la necessità che la pubblica amministrazione pianifichi, programmi e realizzi molto su questo e sinceramente nei confronti elettorali che ci sono stati, questo tema non è mai stato affrontato. Cosa avete in mente di fare?

Le criticità di una scadente mobilità urbana e di una pessima mobilità extraurbana penalizzano fortemente le attività economiche della nostra Città.
Il primo approccio necessario, come previsto dalla vigente Legislazione e dal programma elettorale, è costituito dalla adozione del PIANO URBANO DEL TRAFFICO, che, come prevede il vigente Codice della Strada, sarà finalizzato ad ottenere “il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della velocità e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire”.
Il secondo passo sarà quello di sollecitare e farsi promotore presso il Consorzio e gli Enti locali del Comprensorio che ne fanno parte per avviare la formazione del piano del traffico per la viabilità extraurbana.
Senza l’adozione di questi due strumenti non si potrà avviare alcuna iniziativa di largo respiro relativa, rispettivamente, alla mobilità urbana e a quella extraurbana.
Si può tentare di ingannare chi legge promettendo fantomatici provvedimenti di Z.T.L., di “aree a traffico controllato” nel Centro storico, di “direttrici di traffico”, ecc., ma nessun provvedimento importante potrà essere adottato se non sarà previsto dal redigendo Piano urbano del Traffico, che quindi diventa assolutamente strategico.
Il decongestionamento del Centro urbano dal traffico privato mediante l’impiego di poche e mirate linee di minibus a metano associato alla creazione di aree di sosta “di scambio” consentirà un notevole snellimento del traffico leggero commerciale urbano, stante che la piena attivazione dell’autoporto dovrebbe sgravare la Città da quello pesante, con l’impiego di furgoni-navette.
Le “zone blu” così come funzionano attualmente dovranno essere abolite, ritornando ad una equa, studiata e modulare alternanza di contiguità fra zone con parcheggi a pagamento, zone con parcheggi a tempo e zone a parcheggio libero. La gestione delle aree di sosta così ristrutturate sarà direttamente dipendente dall’Amministrazione, con l’ausilio dei VAT e della Protezione civile e le multe immediate saranno abolite e sostituite dagli accertamenti di mancato pagamento della sosta.

Domanda n.4. Aree per insediamenti produttivi.
I disservizi che si sono accumulati negli anni nella della zona adibita ad insediamenti dipendono fondamentalmente dai ritardi della Pubblica Amministrazione. Il Terzo Polo Industriale, struttura in parte finanziata con i fondi ex ISICEM, è un miraggio che si allontana. Un amministratore non dovrebbe puntare tutto sul fatto che un'attività venga messa nelle condizioni di crescere nel suo territorio? Non dovrebbe porsi il problema di come attrarre altre imprese, non con agevolazioni farlocche, ma, migliorando e avviando ciò che già ha? Anche questo tema non è stato affrontato. Sarebbe interessante sentire la vostra opinione.

Obiettivi prioritari saranno la ristrutturazione e il completamento della zona c.d. artigianale, procedendo ad un censimento e conseguente verifica dei lotti assegnati e delle eventuali richieste non soddisfatte, nel pieno rispetto delle previsioni del Piano.
Sarà eseguita una verifica dell’efficienza impiantistica, sia in termini di risorse che di reti distributive, prevedendo un’estensione della rete del metano agli insediamenti produttivi, incentivando lo sfruttamento del gas naturale per applicazioni non convenzionali.


Domanda n.5. Tassazione bilancio.
Negli ultimi 5 anni la tassazione complessiva TARSU/TARES, IMU, Canone Idrico e fognario e cresciuta di oltre il 100% a fronte di servizi che sono via via peggiorati. Il bilancio del comune è appiattito sulla spesa storica, cioè sulla ripartizione delle risorse disponibili in base al quale ciascun assessore ha il diritto di spendere ogni anno almeno quanto ha speso l’anno precedente. Il diritto ad avere risorse sulla base della spesa, pertanto, induce più a spendere che a progettare e, soprattutto, impedisce di avere una visione complessiva e dinamica delle esigenze della città. Questo modello permette il nulla. Come avete in mente di rompere questo vecchio modo di amministrare? Avete in mente di creare un bilancio basato sulle esigenze reali della città che sappia individuare i finanziamenti, siano essi regionali, nazionali e/o comunitari senza continuare a vessare cittadini e imprese? Come? Sarebbe interessante spiegarlo.

Concordo pienamente, facendole mie, con le considerazioni insite nella domanda.
Occorre prioritariamente verificare la situazione finanziaria reale del Comune, che finora è stata “sfuggente”, rimodulare la spesa controllandone attentamente i vari capitoli e attivare politiche di risparmio sulle spese correnti. Successivamente attiverò un “Gruppo di Iniziativa e di programmazione” di risorse alternative, nazionali regionali e comunitarie, con formazione idonea di giovani e di funzionari comunali.
Bisognerà mettere in campo tutte le risorse intellettuali e professionali che la nostra Città è in grado di esprimere per riuscire ad accedere con progetti concordati ai fondi del Piano comunitario di investimenti Juncker.
Bloccherò il livello della tassazione e individuerò percorsi controllati di abbattimenti fiscali, mirati anche alla Tari. Pur con la prudenza del caso, si tenderà a una tassazione più adeguata alla nostra realtà sociale.
Introdurrò il baratto come forma di compensazione dietro prestazione di servizi.
Il bilancio comunale non sarà più “calato dall’alto”, ma sarà di tipo partecipato con l’intervento delle categorie produttive, delle Associazioni di consumatori, dei Sindacati.


Domanda n.6. Turismo.
Nel territorio abbiamo poche attività ricettive. Sono qualitativamente dignitose ma incapaci a soddisfare una domanda sempre più crescente e quindi il mercato. Per essere chiari, a Vittoria e a Scoglitti su una popolazione residente di circa 70 mila abitanti ci sono circa un migliaio di posti letto. Inoltre nella nostra riviera tra tutte le diverse tipologie di attività economiche collegate al turismo, (ricettività, commercio, ristorazione, artigianato di servizio) si riscontra un frequente ricambio dei gestori, che spesso si improvvisano tali per una sola stagione, manifestando scarsissima professionalità. Avete in mente di avviare politiche che puntino all’ampliamento delle strutture attuali, ed eventuali nuove strutture, sostenendo accorpamenti volumetrici di immobili da adibire ad aziende turistiche con sgravi sulle imposte comunali? Oppure pensate ad una politica basata sugli insediamenti dei grossi gruppi del settore turistico alberghiero?
Il Porto è un punto di forza ma è una struttura monca perché all'interno mancano le attività cantieristiche che somministrano i servizi di manutenzione, alaggio e varo di imbarcazioni e gestione dei natanti. Un porto turistico senza servizi è una struttura desolante. Avete idee progetti da mettere in campo nel breve periodo?
Non sarebbe il caso di puntare anche a rafforzare il turismo fieristico e congressuale? In questo caso non andrebbe rivisto il ruolo dell’EMAIA che oggi appare poco adeguata a promuovere il territorio?
Liberty? Centro storico? Parchi? Come valorizzarli? Come promuoverli?

Prevedo la sistemazione del porto entro 24 mesi per renderlo pienamente attrezzato e funzionale. Dovrà essere completato il banchinamento e riqualificata l’intera area del bacino. Insieme faremo diventare il nostro porto “il porto del Borgo Marinaro”, bello, ordinato e appetibile.
Le spiagge dovranno essere pulite 365 giorni l'anno e dotate di acqua e servizi nuovi. Verrà attuato un sistema controllato ed efficiente di bagni pubblici, docce e pulizia mattutina delle spiagge.
Per risolvere l’emergenza dell’impianto di depurazione di Scoglitti e non bruciare anche la stagione 2016, occorre attuare un “piano B”, nelle more della risoluzione complessiva dei trattamenti dei reflui nell’intero territorio cittadino (risolvendo subito l’appalto da 8 milioni di euro per i nuovi impianti e sistema fognario Scoglitti- Borgate).
Verrà riqualificato il litorale da Cammarana a Sabbie d'Oro con un’attenzione particolare alle strade, agli accessi, ai servizi, tentando così di fare rientrare a Scoglitti le varie comunità che si sono disperse. In proposito sono presupposto indispensabile la sicurezza e pulizia nelle Borgate marinare.
I nostri gioielli sono il vino Cerasuolo, il pesce fresco e la bravura dei nostri operatori. Dobbiamo far leva su di essi per incrementare un turismo di qualità e persistenza elevati.
Faremo nascere il nuovo Re Cucco e poi la strada dei cento carretti, la grande tavolata di Re Cucco (una tavolata lunga 1 chilometro) e potenzieremo l’immagine delle feste religiose, il teatro dialettale, le manifestazioni di musica classica, il festival del cinema.
Fra le nuove idee e i nuovi Progetti: riprogettazione di piazza sorelle Arduino, restituzione della Lanterna ai suoi antichi splendori liberandola dai sabbioni ed eliminando i vasconi dei reflui, collegamento autopercorribile Baia Dorica-Costa Fenicia-Costa Eubea.
Uno degli obiettivi dei Piani di Recupero sarà quello di ripristinare le convenienze economiche per gli imprenditori a investire a Scoglitti.
Altri obiettivi che intendo perseguire saranno: il raddoppio della Vittoria-Scoglitti; impianti di osmosi inversa per la desalinizzazione e potabilizzazione dell’acqua marina per assicurare un approvvigionamento continuo per 24 ore al giorno; efficientamento dei trasporti Vittoria-Scoglitti e isituzione del “pendolino estivo”; attivazione di gruppi giovanili per l’espletamento delle attività di supporto al turismo e la valorizzazione dei nostri 12 km di splendida costa; orientare verso Cammarana la scelta dei siti per la creazione di discoteche e attività similari; apertura agli investitori onesti, senza favoritismi e senza sbarramenti burocratici, perché il Sindaco sarà dalla parte di chi lavora onestamente.
La fruizione e l’esercizio della movida e la diffusione della musica (occasioni li lavoro e di crescita) dovranno essere regolamentate con un intelligente patto generazionale sulla base di tolleranza e rispetto delle esigenze di tutti.
Fin qui le iniziative per Scoglitti. Per Vittoria si istituirà un tavolo di concertazione fra gli operatori del settore (albergatori e gestori di B&B, agenzie di viaggi, ristoratori, gestori di pullman turistici, responsabili di strutture turisticamente appetibili, organizzatori di eventi, aziende produttrici di vino) al fine di coordinare le iniziative di attrazione con le capacità di accoglienza ed eventualmente di trasporto dai centri viciniori a Vittoria e ritorno, di predisporre pacchetti turistici combinati di varia durata.


Il candidato Sindaco Francesco Aiello



martedì 14 giugno 2016

Il candidato a sindaco Moscato risponde alle nostre domande.

Riceviamo e pubblichiamo  le risposte del candidato a sindaco Moscato alle nostre domande su come rilanciare le microimprese del nostro territorio. Rimaniamo in attesa delle risposte del candidato Aiello. 


SMART CITY – Vittoria 2.0
Una città smart è uno spazio urbano, ben diretto da una politica lungimirante, che affronta la sfida che la globalizzazione e la crisi economica pongono in termini di competitività e di sviluppo sostenibile con un’attenzione particolare alla coesione sociale, alla diffusione e disponibilità della conoscenza, alla creatività, alla libertà e mobilità effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale.”
Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FORUM PA

ABUSIVISMO (COMMERCIALE)

L’abusivismo commerciale va combattuto con precise azioni repressive ma tramite la concertazione con le associazioni di categoria e fermo restando il principio fondamentale della inclusione sociale. La città non può essere un grande mercato a cielo aperto, occorre individuare alcune aree di riferimento dove creare dei piccoli spazi rionali permanenti ed attrezzati per poter svolgere attività commerciale ambulante (non itinerante) nel rispetto delle norme vigenti. La sacca del commercio ambulante abusivo certamente svolge una funzione d’ammortizzatore sociale, ma in una visione amministrativa moderna ed ordinata la cittadinanza tutta deve essere tutelata sia sotto il profilo igienico sanitario (merce tracciabile e correttamente esposta e conservata) sia sotto quello della parità di diritti e doveri (pagamento di tasse e tributi) nel rispetto delle regole. Sicchè per evitare che si crei concorrenza sleale, è indispensabile che Confederazioni e Amministrazione facciano la propria parte mettendo a disposizione gli strumenti ed i siti necessari alla risoluzione del problema abusivismo, nell’ottica della salvaguardia degli operatori locali a scapito di soggetti terzi.
Un intervento di riordino comporterà il recupero del decoro urbano ed il miglioramento della viabilità attualmente spesso intralciata dall’attività abusiva.
Anche all’interno dell’ente fieristico, riguardo il mercatino del sabato, occorre intervenire per verificare autorizzazioni e regolarità nel pagamento delle stesse, prospettando una moratoria, tramite rateizzazione del pregresso insoluto, in modo tale da azzerarlo riportando alla normalità la vita economica dell’ente fieristico.

EDILIZIA
  • Centro Storico

Il centro storico di Vittoria, set cinematografico naturale per fiction oramai cult, merita oggi più che mai, una riqualificazione drastica. La nostra proposta prevede la realizzazione di una Z.T.L. (zona a traffico limitato), nei tratti compresi tra le vie R. Settimo, via del Quarto, via Matteotti e via Palestro, al fine di decongestionare il centro. Questa non sarà isola pedonale, ma solo un’area a traffico controllato, in particolar modo oltre una certa ora (17:00) e in tutti i fine settimana. Sarà privilegiato e incentivato l’insediamento di attività a prevalente carattere turistico-ricettivo-culturale (approfondimento Sviluppo Economico ), permettendo, la fruizione del centro senza l’assedio delle automobili sia in sosta che in transito. Andrà programmato il recupero dei fabbricati fatiscenti ed abbandonati, riadattandoli previa demolizione, ad aree di sosta.
Contestualmente, dovrà essere costituito uno sportello preposto a tutti i compiti di studio, programmazione, progettazione, coordinamento e gestione degli interventi in centro storico, sia pubblici che privati, attraverso un piano particolareggiato di riqualifica. Rivalutazione di aree come via Ipperia, via Marsala affacci naturali sulla Valle dell’Ippari.
  • Lavori Pubblici

La carenza di fondi ai Comuni implica, oggi, il reperimento di fondi alternativi per la realizzazione di quelle opere primarie e secondarie a carattere pubblico, quali il perfezionamento e miglioramento degli accessi alla città e alla frazione balneare; la riqualificazione e la rivalutazione delle periferie, per una totale integrazione al tessuto urbano; ottimizzazione delle aree antistanti le scuole di ogni ordine e grado, al fine di realizzare vie di fuga e o di raccolta, organizzando meglio gli spazi; riattivare la piscina comunale. Ed infine realizzare finalmente la pista ciclabile low-cost a Scoglitti, senza creare imbarazzanti contraddittori con i titolari delle concessioni demaniali in essere, e con gli Enti preposti. I sistemi di approvvigionamento fondi sono certamente quelli messi a disposizione dalla Comunità Europea, per tale ragione è necessario predisporre un intero settore, competente in materia comunitaria, capace di selezionare i bandi e costruire progetti specifici. In una visione smart anche il crowdfunding costituisce oggi, la vera alternativa al reperimento di fondi di investimento. Rilanciare i lavori pubblici costituisce volano per l’economia di Vittoria, occorrerà lavorare in maniera sinergica con gli Istituti preposti, al fine di concertare una moratoria sulle sofferenze previdenziali delle Imprese locali, al fine di permettere al comparto edilizio di Vittoria, di potersi rimettere in gioco e al servizio della propria città.
  • Manutenzioni

Il settore cruciale della vita di una città è indubbiamente quello legato alle manutenzioni. Certamente è il settore che, non producendo reddito, ma che al contrario necessita di fondi per la risoluzione di problemi annosi, deve interamente andare ricostituito. Sarà necessario, in una nuova visione smart, automatizzare e controllare processi vitali della città, come ad esempio la distribuzione ed il consumo di acqua potabile, l’efficientamento energetico della pubblica illuminazione, il miglioramento delle performance energetiche di tutte le strutture energivore di proprietà dell’Amministrazione.
Risolvere definitivamente il problema della depurazione dei reflui, migliorando ed ottimizzando il depuratore di Vittoria; recuperare il tempo perso per la risoluzione dell’infrazione comunitaria relativa al sistema di trattamento ed allontanamento acque reflue di Scoglitti; ma anche la riprogettazione della rete acque bianche, oggi completamente sconosciuta alla nostra città ed anch’essa oggetto di infrazione comunitaria.
(Vittoria al 12° posto su 12, per investimenti procapite in spesa per interventi/prestazione di servizi, fonte OPEN BILANCI
  • Urbanistica

Portare definitivamente in approvazione la proposta di Variante. Riteniamo che uno strumento come il P.R.G. possa essere certamente volano di economia per la città di Vittoria.

La variante al piano, verrà riletta con particolare attenzione al nostro centro storico, che come detto sopra, costituisce un nostro bene comune da riqualificare e valorizzare, con interventi mirati al miglioramento del decoro, al recupero degli immobili di pregio, al consolidamento ed adeguamento sismico dei fabbricati esistenti. Questa politica di
rivalutazione del centro storico, sarà sviluppata attraverso l’istituzione di un ufficio dedicato alle specifiche problematiche, dedicando uomini e risorse per rivalutare il patrimonio storico di Vittoria. Naturalmente l’attività di recupero urbano andrà estesa a tutta la cintura urbana del centro storico, dove si sono sviluppati insediamenti a prevalente carattere residenziale e dei servizi, mi riferisco alle zone B, con impianto prevalente datato anni ’70, che oggi a distanza di quasi 50 anni, soffre del deterioramento normale dovuto alla vetustà e all’uso. Questa versione dell’assetto urbano, potrebbe sembrare discorde all’approvando schema di variante al PRG. Ed in parte lo è. Ricordo che siamo stati fautori dell’emendamento alla proposta di variante, proprio perché oltremisura invasivo, con consumi di suolo e cementificazione oltremodo sproporzionati, rispetto ad un trend crescita demografica e richiesta di nuovi alloggi prossimi allo zero. Quindi no! Ai quartieri dormitorio ma si al rilancio dell’abitato di Vittoria e alla sua riqualificazione.
Come? Oggi godiamo di strumenti già collaudati quali la DIA e/o la SCIA, procedure che permettono di accelerare lo svolgimento delle pratiche burocratiche che tanto sconfortano gli utenti/cittadini, ma che comunque, anche attraverso il coinvolgimento della comunità dei tecnici e delle maestranze, attraverso una attenta e scrupolosa disamina delle richieste, agevolando e facilitando le pratiche di manutenzione ordinaria/straordinaria (prevalenti in aree quali le zone A e B), permettendo, attraverso l’istituzione di uno unico sportello specifico, che si interfacci con tutti i settori per i quali occorrono autorizzazioni, quali ad es. INPA e VVUU, per l’occupazione di suolo pubblico ad esempio, concentrando la richiesta e la relativa autorizzazione in un unica domanda, che pensiamo possa anche essere telematica, presentando l’intera documentazione tecnico/autorizzativo via PEC, risparmiando così anche fisicamente negli archivi di raccolta documentale, per i quali oggi vengono locati interi immobili.
Altresì, nel caso di ristrutturazioni profonde dell’esistente o nella nuova edificazione, varrà data premialità ai progetti che massimizzano l’efficientamento energetico, come peraltro prescritto dalla L. 28/2011, garantendo sgravi sugli oneri per i progetti più performanti.


AREE PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
Per non essere ripetitivi, sono fortemente convinto che la risposta anche a questo quesito, sia attuazione delle direttive del PRG! Occorre individuare nuove aree, qualora ve fosse bisogno per implementare ed espandere la zona artigianale di Vittoria. Completare le zona attualmente individuate ed in gran parte insediate. Certamente per queste ultime, occorre ridare impulso e rilancio. Come?
A mio modesto modo di vedere, occorre, creare collegamenti più rapidi ed efficaci con le arterie principali, in particolar modo la SS115, rivedendo il sistema di incroci lungo tutto il tratto di pertinenza comunale, ingressi ed uscita da e per il centro abitato con percorsi alternativi, che bypassino i passaggi a livello che in alcune ore della giornata attanagliano Vittoria. Dopo di che ammodernamento della attuale zona, realizzazione di un impianto di raccolta e depurazione delle acque bianche meteoriche, con riutilizzo dell’acqua depurata per soli fini tecnologici, rimettendo in moto l’impianto di depurazione del mercato ortofrutticolo, struttura tecnologica mai entrata in funzione grazie all’inerzia del passato dimostrata in particolare dalla amministrazione Aiello in particolare, permettendo così di usufruire di uno sgravio sul consumo di acqua potabile (basti pensare al consumo di acqua delle segherie di marmo o per il lavaggio dei mezzi d’opera), per non parlare di poter avere una riserva idrica anche ai fini di sicurezza antincendio. Defiscalizzazione per chi realizza, trasferisce e ammoderna la propria azienda all’interno delle aree artigianali. Ed infine, data la carenza, per altro di un vero Centro Direzionale, che fosse emblema del saper fare degli artigiani vittoriesi, un centro polifunzionale, con i servizi alle imprese, anche perché no una mensa interaziendale, ed una sala congressi, capace di dar voce all’imprenditoria locale.

MOBILITA'
Vero è che l’interland di Vittoria è oggetto, in questi ultimi anni, di realizzazioni infrastrutturali importantissime: Aeroporto di Comiso, Autoporto di c\da San Bartolo, Porto turistico di Marina di Ragusa o porto di Pozzallo, tuttavia tali opere sono da interconnettere con infrastrutture non solo comunali ma anche, e soprattutto, intercomunali. Pertanto occorre necessariamente far ripartire il dialogo con gli altri Enti e Comuni limitrofi e con tutte quelle altre realtà di interesse strategico per lo sviluppo infrastrutturale.
Relativamente ai trasporti comunali, occorre immediatamente fare un distinguo tra Vittoria e Scoglitti. A Vittoria, l’intermodalità ed in particolare il trasporto gommato - segnatamente quello pesante - deve essere destinato ad una cintura stradale, che metta immediatamente in collegamento centri nodali come il Mercato Ortofrutticolo, verso le direttrici esterne quali la SS115 e/o l’autoporto, con la conseguente decongestione di alcune arterie d’accesso alla città.
Discorso completamente diverso è da farsi per la frazione di Scoglitti, dove evidentemente la mancata attuazione del PRG crea un blocco della viabilità, tanto in accesso che in uscita. Infatti la riviera Lanterna per oltre due chilometri, da Baia del Sole verso Gela, ha come unica via di sbocco verso la SS115 una bretella all’altezza di Baia Dorica. Tale circostanza rende difficoltosa la viabilità già in condizioni normali, con conseguenze immaginabili in caso d’emergenza (soccorso) o calamità naturale. Da ciò emerge chiara la necessità ed urgenza di procedere all’approvazione della proposta di Variante al PRG, superando, per ragioni di pubblica utilità, banali impasse che da decenni ritardano la realizzazione della necessaria rete stradale di collegamento tra la Riviera Lanterna e la SS115.

TURISMO
Il coordinamento di tutti gli operatori turistici (agenzie di viaggio, tour operator, albergatori, ristoratori e gestori di attrazioni) sarà il primo obiettivo concreto, a costo zero e strategico, che l’amministrazione promuoverà. La vera sfida sarà, però, quella di creare le condizioni necessarie a che l’imprenditoria turistica possa svilupparsi; ambiente, costa e mare puliti, con viabilità e trasporti efficienti, sono condizioni irrinunciabili per ambire a diventare una città normale e turisticamente appetibile. La valorizzazione delle aree vocate – Centro Storico e Scoglitti- passa per una pianificazione urbanistica sino ad oggi tralasciata; la riqualificazione di edifici storici abbandonati e l’adozione di un adeguato piano di utilizzo del demanio, saranno strumenti concreti di rilancio. Nuovi collegamenti diretti con i principali porti ed aeroporti regionali, con un necessario ed accattivante piano di marketing, metteranno la nostra città al centro delle tratte turistiche e consentiranno finalmente la destagionalizzazione, con conseguente crescita esponenziale delle presenze. Altro fattore imprescindibile è l'incentivazione della formazione di risorse umane adeguate per numero di addetti e capacità professionali, per poter fare del turismo strumento di rilancio di questa terra.
Sin da subito saranno studiate e concertate, con le principali associazioni di categoria, misure incentivanti per favorire la nascita di nuove attività legate al turismo (servizi, ristorazione, soggiorno, artigianato, trasporto, pesca e diportismo, sport, intrattenimento e spettacolo) attraendo investimenti tramite sgravi fiscali per i primi 5 anni (abbattimento suolo pubblico, canone idrico e fognario, smaltimento rifiuti, imu) in modo da rendere appetibile, per l'imprenditoria privata, gli investimenti nel territorio comunale, con un ritorno non indifferente anche in termini di occupazione.
La valorizzazione e promozione dei beni culturali, paesaggistici ed archeologici avverrà prevalentemente tramite il coinvolgimento dell’associazionismo attivo che costituirà un valore aggiunto unico e distintivo.
Saranno rilanciate manifestazioni folkloristiche quali il Re Cucco o le sagre: del pesce, della mostarda e degli altri prodotti tipici. Saranno coltivate manifestazioni cult come il jazz festival con la previsione di tappe a Scoglitti e sarà proposto alla città un festival artistico culturale settembrino che consenta l'allungamento della stagione estiva; tutte le iniziative dovranno radicarsi e diventare momenti fondamentali con la creazione del "Sistema Turismo" per Vittoria e Scoglitti.
Nell’ambito della ridefinizione di enti quali le ex Province e le Camere di Commercio, la nostra amministrazione giocherà un ruolo fondamentale al fine di far uscire Vittoria dall’isolamento nel quale è stata relegata dalle precedenti, puntando sul ruolo fondamentale che in tale prospettiva potrà svolgere la Fiera Emaia; ente che dovrà trasformarsi in campionaria del mediterraneo e polo fieristico di riferimento per il consorzio delle province di Catania,Siracusa e Ragusa, con evidenti ricadute positive anche in termini di presenza di visitatori e promozione del turismo.
Da ultimo si guarderà con estrema attenzione alle misure di finanziamento, europeo e non, ed agli strumenti che l'attuale legislazione mette a disposizione, tramite la - inedita per Vittoria - progettazione di opere strategiche e di complessivo ammodernamento rivolte alla sicurezza, efficienza energetica, viabilità e sostenibilità ambientale.

venerdì 10 giugno 2016

CNA di Vittoria: sei semplici domande per i due candidati a sindaco


Se c'è una maggioranza di cui si parla poco e quella delle microimprese. A questo universo di realtà produttive Vittoria deve tutto. Oltre il 60% degli addetti è impiegato in piccole attività artigianali, commerciali e agricole. E' da li che viene il reddito, i salari, gli investimenti, il consumo e il risparmio. Dopo la prima sbornia elettorale che ha sancito quali candidati a sindaco devono andare al ballottaggio, i due pretendenti affilano politicamente le armi per la Vittoria finale. Come CNA non possiamo assistere passivamente a questa sfida che rischia di diventare solo uno scontro personale tra due candidati. Proprio in questa fase serve capire quali indicazioni politiche e amministrative si metteranno in campo per la struttura economica più importante di questa zona. Piaccia o no il futuro di Vittoria dipende dalla microimprese, perché queste svolgono tre compiti essenziali: assicurano una discreta e preziosa coesione sociale, danno un senso di appartenenza e di identità, sono l'unico antidoto alla depressione economica causata da questa crisi. Ma questo modello d'impresa cresce e si sviluppa se in un territorio si creano politiche che puntino al miglioramento della qualità della vita. Definizione che non va intesa solo nella sua valenza estetica ma anche nella sua valenza funzionale. Legalità, coesione sociale, ordinata quotidianità, adeguati servizi sono gli elementi che creano progresso.
Questi elementi sono presenti nel nostro territorio? Cosa fare per introdurli?

Queste sono le domanda che CNA gira ai candidati a Sindaco e chiediamo agli stessi di abbandonare i personalismi e dire con chiarezza , cosa intendono fare .

ABUSIVISMO
La nostra Organizzazione ritiene che una buona Amministrazione ha il dovere di combattere l’illegalità e in primis tutte le forme di abusivismo, in quanto aggredisce le imprese sane, attacca l’economia e infanga l’immagine dell’intero territorio. I diritti di chi svolge un'attività onestamente, che vengono continuamente offesi da coloro i quali agiscono nel torbido, vanno tutelati SI o NO? Tutti conoscono la situazione ma nessuno fino ad oggi ha mai preso alcuna iniziativa. Perché si ha tutta questa tolleranza? Come mai si è intolleranti con le piccole infrazioni di chi continua ad operare nella legalità anche in un momento così complicato? Non pensate che sia arrivato il momento di affrontare questo problema trovando più soluzioni? (dalle misure per l’emersione alle denunce agli organi preposti)

EDILIZA
Per la CNA va fatta la scelta di puntare al consumo zero di nuovo territorio indirizzando la domanda di crescita verso il patrimonio edilizio non utilizzato o da riconvertire. Questo passaggio è oltremodo strategico in un contesto imprenditoriale come il nostro in cui le imprese e le professioni del settore costruzioni rappresentano una fetta importante delle attività vittoriesi, che vanno coinvolte nel progetto di valorizzazione e riqualificazione urbana dei quartieri (rifacimento prospetti e pareti esterne, piano colore, manutenzione delle strade, manutenzione degli impianti idrici e fognari, creazione di aree a verde pubblico, piazze ….) e rivisitazione del modo di costruire sempre più orientato a immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, di maggiore sicurezza sismica e di bioedilizia, prevedendo una serie di regolamenti e agevolazioni che abbiamo già proposto. Vorremmo sentire senza tanti preamboli cosa intendete fare?

MOBILITA’
A Vittoria mettere in comunicazione persone e merci è un fattore di alta criticità. In un raggio di pochi chilometri, a parole, si sta progettando e realizzando di tutto: strade , autostrade, porti, ect. La realtà ci dice che entrare ed uscire da Vittoria è un problema: blocco ferroviario, strade di collegamento poco adeguate, ingressi poco funzionali, viabilità interna scadente. Appare evidente la necessità che la pubblica amministrazione pianifichi, programmi e realizzi molto su questo e sinceramente nei confronti elettorali che ci sono stati, questo tema non è mai stato affrontato. Cosa avete in mente di fare?

AREE PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
I disservizi che si sono accumulati negli anni nella della zona adibita ad insediamenti dipendono fondamentalmente dai ritardi della Pubblica Amministrazione. Il Terzo Polo Industriale, struttura in parte finanziata con i fondi ex ISICEM, è un miraggio che si allontana. Un amministratore non dovrebbe puntare tutto sul fatto che un'attività venga messa nelle condizioni di crescere nel suo territorio? Non dovrebbe porsi il problema di come attrarre altre imprese, non con agevolazioni farlocche, ma, migliorando e avviando ciò che già ha? Anche questo tema non è stato affrontato. Sarebbe interessante sentire la vostra opinione.

TASSAZIONE BILANCIO
Negli ultimi 5 anni la tassazione complessiva TARSU/TARES, IMU, Canone Idrico e fognario e cresciuta di oltre il 100% a fronte di servizi che sono via via peggiorati. Il bilancio del comune è appiattito sulla spesa storica, cioè sulla ripartizione delle risorse disponibili in base al quale ciascun assessore ha il diritto di spendere ogni anno almeno quanto ha speso l’anno precedente. Il diritto ad avere risorse sulla base della spesa, pertanto, induce più a spendere che a progettare e, soprattutto, impedisce di avere una visione complessiva e dinamica delle esigenze della città. Questo modello permette il nulla. Come avete in mente di rompere questo vecchio modo di amministrare? Avete in mente di creare un bilancio basato sulle esigenze reali della città che sappia individuare i finanziamenti, siano essi regionali, nazionali e/o comunitari senza continuare a vessare cittadini e imprese? Come? Sarebbe interessante spiegarlo.

TURISMO
Nel territorio abbiamo poche attività ricettive. Sono qualitativamente dignitose ma incapaci a soddisfare una domanda sempre più crescente e quindi il mercato. Per essere chiari, a Vittoria e a Scoglitti su una popolazione residente di circa 70 mila abitanti ci sono circa un migliaio di posti letto. Inoltre nella nostra riviera tra tutte le diverse tipologie di attività economiche collegate al turismo, (ricettività, commercio, ristorazione, artigianato di servizio) si riscontra un frequente ricambio dei gestori, che spesso si improvvisano tali per una sola stagione, manifestando scarsissima professionalità. Avete in mente di avviare politiche che puntino all’ampliamento delle strutture attuali, ed eventuali nuove strutture, sostenendo accorpamenti volumetrici di immobili da adibire ad aziende turistiche con sgravi sulle imposte comunali? Oppure pensate ad una politica basata sugli insediamenti dei grossi gruppi del settore turistico alberghiero?
Il Porto è un punto di forza ma è una struttura monca perché all'interno mancano le attività cantieristiche che somministrano i servizi di manutenzione, alaggio e varo di imbarcazioni e gestione dei natanti. Un porto turistico senza servizi è una struttura desolante. Avete idee progetti da mettere in campo nel breve periodo?
Non sarebbe il caso di puntare anche a rafforzare il turismo fieristico e congressuale? In questo caso non andrebbe rivisto il ruolo dell’EMAIA che oggi appare poco adeguata a promuovere il territorio?
Liberty? Centro storico? Parchi? Come valorizzarli? Come promuoverli?

Queste le nostre domande: Tutte incentrate su due concetti:
  • Il successo e la crescita delle microimprese dipende dal loro sentirsi parte integrante di una società che li rispetta e li valorizza.
  • Il lavoro si crea partendo dalle risorse che il territorio può offrire e sfruttando le capacità proprie del capitale umano.



Cari Aiello e Moscato La politica non ha il compito di creare posti di lavoro in senso stretto ma quello di gettare le basi per favorirne la nascita, con scelte che puntino sulla cultura d’impresa. Spiegatele serenamente alla città.
Grazie