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giovedì 16 giugno 2016

Il candidato a sindaco Aiello risponde alle nostre domande

Rispondo alle Vostre domande, premettendo che non solo condivido il concetto che il successo e la crescita delle microimprese dipende dal loro sentirsi parte integrante di una società che li rispetta e li valorizza, ma penso anche che il successo di una città come la nostra è strettamente legato a quello della microimprenditorialità, alla sua capacità di innovarsi e di rendersi protagonista e forza trainante per l’intera società.
In Europa la globalizzazione sta distruggendo la realtà delle microaziende che hanno sempre meno spazio e la domanda fondamentale alla quale dobbiamo dare risposte adeguate è: come fare per evitare questa catastrofe? Nelle sue limitate possibilità e in concertazione con le associazioni di categoria una Amministrazione comunale deve mettere in atto ogni iniziativa per salvaguardare e adeguare alle nuove esigenze un tessuto socio-economico specifico della nostra cultura e della nostra tradizione.
Nelle risposte alle Vostre domande potrei furbscamente dire tutto e il contrario di tutto, ma sarò breve e diretto e non andrò al di là di quanto già contenuto nel mio programma e di quanto sarà possibile effettivamente realizzare con il bilancio comunale: non possiamo permetterci, come diciamo in dialetto, “i vizi d’o generali cc’a paia d’o surdatu”.

Domanda n.1. Abusivismo.
La nostra Organizzazione ritiene che una buona Amministrazione ha il dovere di combattere l’illegalità e in primis tutte le forme di abusivismo, in quanto aggredisce le imprese sane, attacca l’economia e infanga l’immagine dell’intero territorio. I diritti di chi svolge un'attività onestamente, che vengono continuamente offesi da coloro i quali agiscono nel torbido, vanno tutelati SI o NO? Tutti conoscono la situazione ma nessuno fino ad oggi ha mai preso alcuna iniziativa. Perché si ha tutta questa tolleranza? Come mai si è intolleranti con le piccole infrazioni di chi continua ad operare nella legalità anche in un momento così complicato? Non pensate che sia arrivato il momento di affrontare questo problema trovando più soluzioni? (dalle misure per l’emersione alle denunce agli organi preposti)

Premesso che ritengo giusto che tutti i problemi vadano risolti attraverso un confronto con le categorie interessate, indubbiamente se stiamo facendo della LEGALITA’ la nostra bandiera non sarà tollerata alcuna forma di abusivismo commerciale. Non si possono chiudere gli occhi davanti a una realtà come quella cittadina che consiste in una sorta di suk a cielo aperto e distribuito disordinatamente e senza alcun controllo su tutto il territorio urbano.
Ovviamente il primo segno di attenzione sarà rivolto alle piccole imprese già operanti legalmente nel settore commerciale, studiando assieme alle organizzazioni di categoria delle forme premiali di agevolazione finanziaria e burocratica, anche con il supporto delle strutture dell’Amministrazione comunale, che dovrà pertanto affiancare e aiutare gli operatori e non essere vista come una pura e semplice “controparte”.
L’abusivismo è un male endemico che bisogna debellare. Se ne parla da decenni, ma in proposito le Amministrazioni che si sono succedute hanno perseguito linee discontinue. I danni provocati al bilancio pubblico sono notevoli, ma più gravi sono i danni nei confronti degli operatori legittimi e dei consumatori, che ricevono prestazioni taroccate, non a norma, se non addirittura pericolose, quando riguardano settori che intercettano il tema della sicurezza, sia alimentare e di cura della persona, che impiantistica.
Il problema va superato col sistema della concertazione con le Associazioni di categoria, con l’informazione ai cittadini e con la messa in campo di mirate azioni di contrasto, per esempio con l’istituzione di un apposito gruppo di intervento della Polizia municipale contro l’abusivismo nel settore del commercio e dell’artigianato. Questo progetto va seguito con l’istituzione di un gruppo di lavoro misto, presieduto da un rappresentante di categoria che sia riconosciuto come interlocutore di riferimento dall’Amministrazione.
Il rischio rimane quello sempre quello delle affermazioni generiche e di principio non seguite dai fatti. Noi cercheremo di essere coerenti e consequenziali.
Sarà utile in questo contesto affrontare anche il tema dell’illegalità nel settore commerciale, a partire dalla doppia attività al mercato ortofrutticolo, sino alle diverse forme di abusivismo spicciolo. Riguardo a quest’ultimo tema, sarà necessario (come è previsto nel mio programma) definire delle aree per i mercatini rionali e nella frazione di Scoglitti, dotandole dei servizi e spazi necessari all’esercizio dell’attività commerciale “ambulante a posto fisso” in condizioni di igienicità, di possibilità di controllo annonario e fiscale, con le massime garanzie per i cittadini e per gli esercenti, supportando e favorendo la “migrazione” dell’abusivismo verso la legalità.
Per dette aree sarà predisposto un apposito piano igienico-sanitario non solo riguardo la merce in vendita, ma anche riguardo il corretto smaltimento dei rifiuti e degli imballaggi (e questo è un problema di carattere più generale).
Le stesse misure, adeguatamente adattate, saranno applicate a tutte le fiere che si svolgono all’interno dell’area fieristica EMAIA.
Saranno incentivate le attività commerciali di prodotti “a chilometro zero”.

Domanda n.2. Edilizia.
Per la CNA va fatta la scelta di puntare al consumo zero di nuovo territorio indirizzando la domanda di crescita verso il patrimonio edilizio non utilizzato o da riconvertire. Questo passaggio è oltremodo strategico in un contesto imprenditoriale come il nostro in cui le imprese e le professioni del settore costruzioni rappresentano una fetta importante delle attività vittoriesi, che vanno coinvolte nel progetto di valorizzazione e riqualificazione urbana dei quartieri (rifacimento prospetti e pareti esterne, piano colore, manutenzione delle strade, manutenzione degli impianti idrici e fognari, creazione di aree a verde pubblico, piazze ….) e rivisitazione del modo di costruire sempre più orientato a immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, di maggiore sicurezza sismica e di bioedilizia, prevedendo una serie di regolamenti e agevolazioni che abbiamo già proposto. Vorremmo sentire senza tanti preamboli cosa intendete fare?

Il principio cardine dell’attività amministrativa sarà costituito dalla chiusura totale all’affarismo legato alle problematiche della pianificazione urbanistiche. Il PRG appartiene alla Città, è di tutti e deve essere sostenuto dalla più ampia e autentica partecipazione di tutti.
Diciamo “basta!” ai riti formali messi in campo per coprire lordure e porcherie, a cominciare dalle varianti su richiesta individuale, contrattate in studi privati piuttosto che nelle sedi istituzionali in condizioni di assoluta trasparenza.
Occorre pertanto chiudere rapidamente la disdicevole vicenda della variante al PRG, azzerando le incursioni privatistiche di affaristi, inglobate nella proposta iniziale dalla precedente Amministrazione, salvaguardando le indicazioni a suo tempo espresse dai Consigli comunali con l’approvazione delle linee-guida.
Parallelamente alla variante, andranno perseguite altre due linee d’azione: l’avvio delle procedure per arrivare a un nuovo PRG “a consumo zero di territorio” e contemporaneamente, dare riscontro alle svariate problematiche urbanistiche ed edilizie finora rimaste irrisolte con la ridefinizione attualizzata dei piani di recupero, in parte già redatti; la rilevanza centrale che verrà data ai piani di recupero consentirà la soluzione di molte criticità del territorio (ad es. fascia litoranea e lotti interclusi).
Ritengo doveroso alleggerire gli attuali oneri di urbanizzazione per mezzo di un relativo ricalcolo.
Reputo necessario sottrarre l’approvazione dei progetti (fatte salve le procedure semplificate previste dalla Legge) alla sola valutazione degli Uffici, ripristinando la Commissione Edilizia Comunale.
Rientra nel programma l’abbattimento delle barriere architettoniche pubbliche e private, la cui attuazione sarà il presupposto indispensabile per l’avvio di qualunque attività edilizia, per garantire l’accessibilità totale entro il quinquennio. In quest’ottica sarà realizzato un piano per l’accessibilità dei marciapiedi cittadini e dei locali pubblici.
Sarà prevista una premialità tributaria temporanea per le iniziative private che prevedano l’adozione di nuove tecnologie finalizzate al risparmio energetico e alla diminuzione dell’impatto ambientale, nonché per le aziende di nuova formazione che si muovano nella stessa logica, al fine di incentivare modalità costruttive tendenti negli anni alla realizzazione di “edifici a energia quasi zero”.
Vengono individuate come obiettivo strategico di sviluppo la riconversione e l’utilizzazione del patrimonio edilizio esistente, coinvolgendo le imprese e le professioni del settore costruzioni nella valorizzazione e riqualificazione urbana dei quartieri. Tale obiettivo vedrà al suo centro il “Progetto Liberty” e attorno ad esso si muoveranno le azioni di formazione e riconversione professionale degli operatori, il “piano-colore”, il piano del verde, le attività storico-educative in collaborazione con gli Istituti scolastici cittadini.
Saranno stipulati protocolli per regolare gli incarichi alle Ditte di fiducia e con gli Ordini professionali per le progettazioni, le Direzioni dei Lavori e i collaudi.
Iniziative straordinarie dovranno essere assunte per la manutenzione delle strade e degli impianti idrici e fognari, nonché per la creazione di nuove aree a verde pubblico e la manutenzione di quelle esistenti.

Domanda n.3. Mobilità
A Vittoria mettere in comunicazione persone e merci è un fattore di alta criticità. In un raggio di pochi chilometri, a parole, si sta progettando e realizzando di tutto: strade , autostrade, porti, ect. La realtà ci dice che entrare ed uscire da Vittoria è un problema: blocco ferroviario, strade di collegamento poco adeguate, ingressi poco funzionali, viabilità interna scadente. Appare evidente la necessità che la pubblica amministrazione pianifichi, programmi e realizzi molto su questo e sinceramente nei confronti elettorali che ci sono stati, questo tema non è mai stato affrontato. Cosa avete in mente di fare?

Le criticità di una scadente mobilità urbana e di una pessima mobilità extraurbana penalizzano fortemente le attività economiche della nostra Città.
Il primo approccio necessario, come previsto dalla vigente Legislazione e dal programma elettorale, è costituito dalla adozione del PIANO URBANO DEL TRAFFICO, che, come prevede il vigente Codice della Strada, sarà finalizzato ad ottenere “il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della velocità e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire”.
Il secondo passo sarà quello di sollecitare e farsi promotore presso il Consorzio e gli Enti locali del Comprensorio che ne fanno parte per avviare la formazione del piano del traffico per la viabilità extraurbana.
Senza l’adozione di questi due strumenti non si potrà avviare alcuna iniziativa di largo respiro relativa, rispettivamente, alla mobilità urbana e a quella extraurbana.
Si può tentare di ingannare chi legge promettendo fantomatici provvedimenti di Z.T.L., di “aree a traffico controllato” nel Centro storico, di “direttrici di traffico”, ecc., ma nessun provvedimento importante potrà essere adottato se non sarà previsto dal redigendo Piano urbano del Traffico, che quindi diventa assolutamente strategico.
Il decongestionamento del Centro urbano dal traffico privato mediante l’impiego di poche e mirate linee di minibus a metano associato alla creazione di aree di sosta “di scambio” consentirà un notevole snellimento del traffico leggero commerciale urbano, stante che la piena attivazione dell’autoporto dovrebbe sgravare la Città da quello pesante, con l’impiego di furgoni-navette.
Le “zone blu” così come funzionano attualmente dovranno essere abolite, ritornando ad una equa, studiata e modulare alternanza di contiguità fra zone con parcheggi a pagamento, zone con parcheggi a tempo e zone a parcheggio libero. La gestione delle aree di sosta così ristrutturate sarà direttamente dipendente dall’Amministrazione, con l’ausilio dei VAT e della Protezione civile e le multe immediate saranno abolite e sostituite dagli accertamenti di mancato pagamento della sosta.

Domanda n.4. Aree per insediamenti produttivi.
I disservizi che si sono accumulati negli anni nella della zona adibita ad insediamenti dipendono fondamentalmente dai ritardi della Pubblica Amministrazione. Il Terzo Polo Industriale, struttura in parte finanziata con i fondi ex ISICEM, è un miraggio che si allontana. Un amministratore non dovrebbe puntare tutto sul fatto che un'attività venga messa nelle condizioni di crescere nel suo territorio? Non dovrebbe porsi il problema di come attrarre altre imprese, non con agevolazioni farlocche, ma, migliorando e avviando ciò che già ha? Anche questo tema non è stato affrontato. Sarebbe interessante sentire la vostra opinione.

Obiettivi prioritari saranno la ristrutturazione e il completamento della zona c.d. artigianale, procedendo ad un censimento e conseguente verifica dei lotti assegnati e delle eventuali richieste non soddisfatte, nel pieno rispetto delle previsioni del Piano.
Sarà eseguita una verifica dell’efficienza impiantistica, sia in termini di risorse che di reti distributive, prevedendo un’estensione della rete del metano agli insediamenti produttivi, incentivando lo sfruttamento del gas naturale per applicazioni non convenzionali.


Domanda n.5. Tassazione bilancio.
Negli ultimi 5 anni la tassazione complessiva TARSU/TARES, IMU, Canone Idrico e fognario e cresciuta di oltre il 100% a fronte di servizi che sono via via peggiorati. Il bilancio del comune è appiattito sulla spesa storica, cioè sulla ripartizione delle risorse disponibili in base al quale ciascun assessore ha il diritto di spendere ogni anno almeno quanto ha speso l’anno precedente. Il diritto ad avere risorse sulla base della spesa, pertanto, induce più a spendere che a progettare e, soprattutto, impedisce di avere una visione complessiva e dinamica delle esigenze della città. Questo modello permette il nulla. Come avete in mente di rompere questo vecchio modo di amministrare? Avete in mente di creare un bilancio basato sulle esigenze reali della città che sappia individuare i finanziamenti, siano essi regionali, nazionali e/o comunitari senza continuare a vessare cittadini e imprese? Come? Sarebbe interessante spiegarlo.

Concordo pienamente, facendole mie, con le considerazioni insite nella domanda.
Occorre prioritariamente verificare la situazione finanziaria reale del Comune, che finora è stata “sfuggente”, rimodulare la spesa controllandone attentamente i vari capitoli e attivare politiche di risparmio sulle spese correnti. Successivamente attiverò un “Gruppo di Iniziativa e di programmazione” di risorse alternative, nazionali regionali e comunitarie, con formazione idonea di giovani e di funzionari comunali.
Bisognerà mettere in campo tutte le risorse intellettuali e professionali che la nostra Città è in grado di esprimere per riuscire ad accedere con progetti concordati ai fondi del Piano comunitario di investimenti Juncker.
Bloccherò il livello della tassazione e individuerò percorsi controllati di abbattimenti fiscali, mirati anche alla Tari. Pur con la prudenza del caso, si tenderà a una tassazione più adeguata alla nostra realtà sociale.
Introdurrò il baratto come forma di compensazione dietro prestazione di servizi.
Il bilancio comunale non sarà più “calato dall’alto”, ma sarà di tipo partecipato con l’intervento delle categorie produttive, delle Associazioni di consumatori, dei Sindacati.


Domanda n.6. Turismo.
Nel territorio abbiamo poche attività ricettive. Sono qualitativamente dignitose ma incapaci a soddisfare una domanda sempre più crescente e quindi il mercato. Per essere chiari, a Vittoria e a Scoglitti su una popolazione residente di circa 70 mila abitanti ci sono circa un migliaio di posti letto. Inoltre nella nostra riviera tra tutte le diverse tipologie di attività economiche collegate al turismo, (ricettività, commercio, ristorazione, artigianato di servizio) si riscontra un frequente ricambio dei gestori, che spesso si improvvisano tali per una sola stagione, manifestando scarsissima professionalità. Avete in mente di avviare politiche che puntino all’ampliamento delle strutture attuali, ed eventuali nuove strutture, sostenendo accorpamenti volumetrici di immobili da adibire ad aziende turistiche con sgravi sulle imposte comunali? Oppure pensate ad una politica basata sugli insediamenti dei grossi gruppi del settore turistico alberghiero?
Il Porto è un punto di forza ma è una struttura monca perché all'interno mancano le attività cantieristiche che somministrano i servizi di manutenzione, alaggio e varo di imbarcazioni e gestione dei natanti. Un porto turistico senza servizi è una struttura desolante. Avete idee progetti da mettere in campo nel breve periodo?
Non sarebbe il caso di puntare anche a rafforzare il turismo fieristico e congressuale? In questo caso non andrebbe rivisto il ruolo dell’EMAIA che oggi appare poco adeguata a promuovere il territorio?
Liberty? Centro storico? Parchi? Come valorizzarli? Come promuoverli?

Prevedo la sistemazione del porto entro 24 mesi per renderlo pienamente attrezzato e funzionale. Dovrà essere completato il banchinamento e riqualificata l’intera area del bacino. Insieme faremo diventare il nostro porto “il porto del Borgo Marinaro”, bello, ordinato e appetibile.
Le spiagge dovranno essere pulite 365 giorni l'anno e dotate di acqua e servizi nuovi. Verrà attuato un sistema controllato ed efficiente di bagni pubblici, docce e pulizia mattutina delle spiagge.
Per risolvere l’emergenza dell’impianto di depurazione di Scoglitti e non bruciare anche la stagione 2016, occorre attuare un “piano B”, nelle more della risoluzione complessiva dei trattamenti dei reflui nell’intero territorio cittadino (risolvendo subito l’appalto da 8 milioni di euro per i nuovi impianti e sistema fognario Scoglitti- Borgate).
Verrà riqualificato il litorale da Cammarana a Sabbie d'Oro con un’attenzione particolare alle strade, agli accessi, ai servizi, tentando così di fare rientrare a Scoglitti le varie comunità che si sono disperse. In proposito sono presupposto indispensabile la sicurezza e pulizia nelle Borgate marinare.
I nostri gioielli sono il vino Cerasuolo, il pesce fresco e la bravura dei nostri operatori. Dobbiamo far leva su di essi per incrementare un turismo di qualità e persistenza elevati.
Faremo nascere il nuovo Re Cucco e poi la strada dei cento carretti, la grande tavolata di Re Cucco (una tavolata lunga 1 chilometro) e potenzieremo l’immagine delle feste religiose, il teatro dialettale, le manifestazioni di musica classica, il festival del cinema.
Fra le nuove idee e i nuovi Progetti: riprogettazione di piazza sorelle Arduino, restituzione della Lanterna ai suoi antichi splendori liberandola dai sabbioni ed eliminando i vasconi dei reflui, collegamento autopercorribile Baia Dorica-Costa Fenicia-Costa Eubea.
Uno degli obiettivi dei Piani di Recupero sarà quello di ripristinare le convenienze economiche per gli imprenditori a investire a Scoglitti.
Altri obiettivi che intendo perseguire saranno: il raddoppio della Vittoria-Scoglitti; impianti di osmosi inversa per la desalinizzazione e potabilizzazione dell’acqua marina per assicurare un approvvigionamento continuo per 24 ore al giorno; efficientamento dei trasporti Vittoria-Scoglitti e isituzione del “pendolino estivo”; attivazione di gruppi giovanili per l’espletamento delle attività di supporto al turismo e la valorizzazione dei nostri 12 km di splendida costa; orientare verso Cammarana la scelta dei siti per la creazione di discoteche e attività similari; apertura agli investitori onesti, senza favoritismi e senza sbarramenti burocratici, perché il Sindaco sarà dalla parte di chi lavora onestamente.
La fruizione e l’esercizio della movida e la diffusione della musica (occasioni li lavoro e di crescita) dovranno essere regolamentate con un intelligente patto generazionale sulla base di tolleranza e rispetto delle esigenze di tutti.
Fin qui le iniziative per Scoglitti. Per Vittoria si istituirà un tavolo di concertazione fra gli operatori del settore (albergatori e gestori di B&B, agenzie di viaggi, ristoratori, gestori di pullman turistici, responsabili di strutture turisticamente appetibili, organizzatori di eventi, aziende produttrici di vino) al fine di coordinare le iniziative di attrazione con le capacità di accoglienza ed eventualmente di trasporto dai centri viciniori a Vittoria e ritorno, di predisporre pacchetti turistici combinati di varia durata.


Il candidato Sindaco Francesco Aiello



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