“Lo
abbiamo detto e scritto tante volte: ogni cosa che riguarda la città
di Vittoria o nasce male oppure subisce trasformazioni anomale che ne
depotenziano il risultato”. E’ la sottolineatura che arriva dalla
Cna comunale ipparina con specifico riferimento alla vicenda delle
Zone economiche speciali (Zes) che non poteva non entrare in questo
percorso. “Come Cna – scrivono il presidente Rocco Candiano e il
responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – dopo avere
evidenziato che l’apposita commissione dell’assessorato regionale
alle Attività produttive aveva fatto confusione scambiando i
nominativi delle aree candidate con le superfici e dopo avere
appurato che il Comune, con una pec (posta elettronica certificata),
indirizzata all’assessorato, aveva chiesto la modifica, abbiamo
verificato se l’errore fosse stato corretto. Dopo qualche giorno,
infatti, abbiamo telefonato al dipartimento regionale di competenza
per verificare la regolarizzazione delle aree idonee, ma dall'altro
capo del telefono ci è stato detto che non era stata ricevuta alcuna
comunicazione dal Comune. In quale meandro regionale è finita questa
pec? Non ci è rimasto che avvisare gli uffici comunali competenti i
quali si sono attivati per accertarsi e capire come sistemare il
tutto”. “Non sappiamo come finirà questa storia – continuano
Candiano e Stracquadanio – ma è evidente che un “mero errore
materiale” non può penalizzare Vittoria e le sue tante sane
economie. Invitiamo i commissari a verificare l’iter delle Zes
presso la Regione e a far presente presso i ministeri competenti gli
eventuali disguidi. Come Cna, sia chiaro, continueremo a vigilare e
spronare positivamente le istituzioni perché il territorio non può
subire un danno per delle inesattezze dettate da semplici
distrazioni”.
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venerdì 24 gennaio 2020
martedì 14 gennaio 2020
L’agroalimentare è la vera scommessa per il nostro territorio, ma servono strutture e servizi
“Il 2019 è già scivolato via con la consueta routine da condizione d’emergenza che ormai caratterizza Vittoria. La città è uscita dall’anno appena trascorso malridotta ma comunque in piedi. Non era scontato che finisse così. Troppi i fatti e le criticità che hanno caratterizzato il 2019. Le numerose piccole imprese vittoriesi (per essere precisi 7.308 attività) hanno resistito alla crisi, ad ogni tipo di tassazioni e a difficoltà di vario genere senza essere mai realmente apprezzate dalle istituzioni per il ruolo che svolgono”.
Lo
dicono i vertici della Cna comunale di Vittoria, il presidente Rocco
Candiano con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, in
una nota diffusa in queste ultime ore in cui fanno il punto sugli
ultimi dodici mesi. “C’è un settore – aggiungono Candiano e
Stracquadanio – che potrebbe realmente rimettere in movimento
l’economia legale della città, facendo pure da traino per gli
altri settori: l’agroalimentare. Il nostro, infatti, è il
territorio di due vini Doc (Frappato e Nero d’Avola), di un vino
Docg (Cerasuolo), dell’olio Dop, dell’ortofrutta di qualità che
viene trasformata in prodotti di eccellenza. Il riconoscimento del
Distretto del cibo conferma ampiamente la nostra tesi. Ma questo
comparto non può più vivere singolarmente deve compenetrarsi con
altri settori secondo una logica di rete. Se è vero che
l’agroalimentare è il settore che tende a svilupparsi di più nei
prossimi anni e anche vero che accanto ad esso germoglia un turismo
che guarda alle specificità del territorio; ma entrambi senza una
logistica specializzata e dei servizi specifici rischiano, sin da
subito, di diventare settori carenti e incompleti. In questo
territorio ci sono strutture, per ora abbandonate e vandalizzate, che
potrebbero diventare un trampolino per l’agroalimentare e in
particolare per i tanti prodotti trasformati di questa terra.
Strutture che hanno locali, magazzini, uffici. Pensiamo all’autoporto
o al centro di ricerca di contrada Perciata. Opere sfigurate dal
tempo e dall’incuria. Se non ci autodeterminiamo, il rischio
concreto è che queste opere restino per sempre quelle che sono già
ora: cattedrali nel deserto; o peggio, possono diventare opere a
servizio di altre economie riducendo le nostre a mera comparsa. I
segnali su questo versante non mancano. Ecco perché il 2020 vedrà
la sede comunale di Vittoria impegnata nel sollecitare istituzioni,
politica e imprese con l’obiettivo di riqualificare e rilanciare
queste infrastrutture”.
venerdì 10 gennaio 2020
ZES DI VITTORIA: E' OPPORTUNO METTERE ORDINE. LA REGIONE HA SCAMBIATO LE AREE CON LE DENOMINAZIONI.
L’on. Dipasquale ci invitava a stare sereni sul riconoscimento
delle ZES di Vittoria, tutto era apposto. Purtroppo, non per mancanza
di fiducia verso le rassicurazioni del parlamentare ma per zelo,
avendo controllato attentamente le carte le anomalie sono venute
fuori.
Gli uffici competenti del Comune di Vittoria il 5 settembre scorso avevano inviato al Dipartimento per le zone ZES, presso l’Assessorato regionale attività produttive, tre candidature:
Gli uffici competenti del Comune di Vittoria il 5 settembre scorso avevano inviato al Dipartimento per le zone ZES, presso l’Assessorato regionale attività produttive, tre candidature:
- Vittoria 1 - di ettari 18,6 - che riguardava l’area dell’Autoporto;
- Vittoria 2 - di ettari 25,5 - che interessava l’area del Mercato Ortofrutticolo;
- Vittoria 3 - di ettari 10,2 - relativa all’aera della Zona Artigianale.
Con
la deliberazione della Giunta Regionale n. 447 del 13 Dicembre, e in
particolare nell’allegato A, venivano riconosciute idonee alle
ZES le zone Vittoria 1 e Vittoria 3, mentre la zona Vittoria 2 non
risultava idonea. Ma, osservando le superfici si capiva che la zona
Vittoria 1 non riguardava l’area dell’Autoporto, come da
richiesta, ma bensì quella della zona Artigianale, la superficie
della Zona Vittoria 2 (quella esclusa) non si riferiva al Mercato ma
all’Autoporto, l’area della Zona Vittoria 3 non era quella della
Zona Artigianale ma veniva scambiata con quella del Mercato. Insomma,
la cabina di regia dell’assessorato regionale avrà creato un po'
di confusione. Naturalmente questo garbuglio è stato trasferito ai
ministeri di competenza e quindi ora si capiscono le dichiarazioni
del ministro che pochi giorni fa annunciava: “Le ZES in
provincia di Ragusa saranno il retroporto di Pozzallo e Modica,
l'aeroporto di Comiso, l'autoporto di Vittoria,
l'area artigianale di Ragusa”,
quando invece proprio la
superficie dell’autoporto non è risultata idonea.
Questo disordine, sicuramente involontario, creato dalla regione va chiarito, aggiustato e risolto nelle sedi competenti.
Questo disordine, sicuramente involontario, creato dalla regione va chiarito, aggiustato e risolto nelle sedi competenti.
Invitiamo i
Commissari straordinari ad attivarsi verso i ministeri preposti
per mettere ordine fra le superfici individuate come ZES e i
nominativi delle aree. Sollecitiamo altresì l’on. Dipasquale ad
adoperarsi nei confronti del ministro per sistemare il tutto
riportando chiarezza.
La CNA continuerà a vigilare e sollecitare positivamente per difendere e tutelare le imprese del territorio.
La CNA continuerà a vigilare e sollecitare positivamente per difendere e tutelare le imprese del territorio.
martedì 7 gennaio 2020
ZES di Vittoria: ora si, ora no ...
Pare che ogni cosa che riguardi la Città di Vittoria sia sempre carica di intoppi, inciampi o incagli. Prima di Natale la nostra organizzazione aveva manifestato soddisfazione per la deliberazione della giunta regionale che riconosceva alcune aree di Vittoria come Zona Economica Speciale. Naturalemnte non eravamo i soli a palesare questo compiacimento: anche i commissari straordinari e una parte della deputazione regionale, l’on. Dipasquale, erano contenti del risultato raggiunto.
A pochi giorni di distanza apprendiamo che presso i ministeri competenti, forse, ci sono problemi per la Zes di Vittoria.
A Palermo si e a Roma no? La mano destra non sa cosa fa la mano sinistra?
Vorremmo capire cosa sta succedendo, se esistono problemi e dove stanno: perché prima si e ora forse? A Vittoria operano, al 31 dicembre 2019, 7.308 imprese che creano occupazione, reddito e risparmio; pagano le tasse, tante tasse, il 60% su ciò che guadagnano e operano soprattutto in un contesto economico e sociale difficile. La capacità imprenditoriale di queste persone, il territorio tutto, merita ogni tanto i dovuti riconoscimenti oppure deve ottenere soltanto risultati parziali, poco consistenti, e poi tanto fango?
Vorremmo capire cosa sta succedendo, se esistono problemi e dove stanno: perché prima si e ora forse? A Vittoria operano, al 31 dicembre 2019, 7.308 imprese che creano occupazione, reddito e risparmio; pagano le tasse, tante tasse, il 60% su ciò che guadagnano e operano soprattutto in un contesto economico e sociale difficile. La capacità imprenditoriale di queste persone, il territorio tutto, merita ogni tanto i dovuti riconoscimenti oppure deve ottenere soltanto risultati parziali, poco consistenti, e poi tanto fango?
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