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venerdì 24 gennaio 2020

ZES Vittoria: aggiustare confusioni e distrazioni



Lo abbiamo detto e scritto tante volte: ogni cosa che riguarda la città di Vittoria o nasce male oppure subisce trasformazioni anomale che ne depotenziano il risultato”. E’ la sottolineatura che arriva dalla Cna comunale ipparina con specifico riferimento alla vicenda delle Zone economiche speciali (Zes) che non poteva non entrare in questo percorso. “Come Cna – scrivono il presidente Rocco Candiano e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – dopo avere evidenziato che l’apposita commissione dell’assessorato regionale alle Attività produttive aveva fatto confusione scambiando i nominativi delle aree candidate con le superfici e dopo avere appurato che il Comune, con una pec (posta elettronica certificata), indirizzata all’assessorato, aveva chiesto la modifica, abbiamo verificato se l’errore fosse stato corretto. Dopo qualche giorno, infatti, abbiamo telefonato al dipartimento regionale di competenza per verificare la regolarizzazione delle aree idonee, ma dall'altro capo del telefono ci è stato detto che non era stata ricevuta alcuna comunicazione dal Comune. In quale meandro regionale è finita questa pec? Non ci è rimasto che avvisare gli uffici comunali competenti i quali si sono attivati per accertarsi e capire come sistemare il tutto”. “Non sappiamo come finirà questa storia – continuano Candiano e Stracquadanio – ma è evidente che un “mero errore materiale” non può penalizzare Vittoria e le sue tante sane economie. Invitiamo i commissari a verificare l’iter delle Zes presso la Regione e a far presente presso i ministeri competenti gli eventuali disguidi. Come Cna, sia chiaro, continueremo a vigilare e spronare positivamente le istituzioni perché il territorio non può subire un danno per delle inesattezze dettate da semplici distrazioni”.

martedì 14 gennaio 2020

L’agroalimentare è la vera scommessa per il nostro territorio, ma servono strutture e servizi





Il 2019 è già scivolato via con la consueta routine da condizione d’emergenza che ormai caratterizza Vittoria. La città è uscita dall’anno appena trascorso malridotta ma comunque in piedi. Non era scontato che finisse così. Troppi i fatti e le criticità che hanno caratterizzato il 2019. Le numerose piccole imprese vittoriesi (per essere precisi 7.308 attività) hanno resistito alla crisi, ad ogni tipo di tassazioni e a difficoltà di vario genere senza essere mai realmente apprezzate dalle istituzioni per il ruolo che svolgono”.
Lo dicono i vertici della Cna comunale di Vittoria, il presidente Rocco Candiano con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, in una nota diffusa in queste ultime ore in cui fanno il punto sugli ultimi dodici mesi. “C’è un settore – aggiungono Candiano e Stracquadanio – che potrebbe realmente rimettere in movimento l’economia legale della città, facendo pure da traino per gli altri settori: l’agroalimentare. Il nostro, infatti, è il territorio di due vini Doc (Frappato e Nero d’Avola), di un vino Docg (Cerasuolo), dell’olio Dop, dell’ortofrutta di qualità che viene trasformata in prodotti di eccellenza. Il riconoscimento del Distretto del cibo conferma ampiamente la nostra tesi. Ma questo comparto non può più vivere singolarmente deve compenetrarsi con altri settori secondo una logica di rete. Se è vero che l’agroalimentare è il settore che tende a svilupparsi di più nei prossimi anni e anche vero che accanto ad esso germoglia un turismo che guarda alle specificità del territorio; ma entrambi senza una logistica specializzata e dei servizi specifici rischiano, sin da subito, di diventare settori carenti e incompleti. In questo territorio ci sono strutture, per ora abbandonate e vandalizzate, che potrebbero diventare un trampolino per l’agroalimentare e in particolare per i tanti prodotti trasformati di questa terra. Strutture che hanno locali, magazzini, uffici. Pensiamo all’autoporto o al centro di ricerca di contrada Perciata. Opere sfigurate dal tempo e dall’incuria. Se non ci autodeterminiamo, il rischio concreto è che queste opere restino per sempre quelle che sono già ora: cattedrali nel deserto; o peggio, possono diventare opere a servizio di altre economie riducendo le nostre a mera comparsa. I segnali su questo versante non mancano. Ecco perché il 2020 vedrà la sede comunale di Vittoria impegnata nel sollecitare istituzioni, politica e imprese con l’obiettivo di riqualificare e rilanciare queste infrastrutture”.

venerdì 10 gennaio 2020

ZES DI VITTORIA: E' OPPORTUNO METTERE ORDINE. LA REGIONE HA SCAMBIATO LE AREE CON LE DENOMINAZIONI.




L’on. Dipasquale ci invitava a stare sereni sul riconoscimento delle ZES di Vittoria, tutto era apposto. Purtroppo, non per mancanza di fiducia verso le rassicurazioni del parlamentare ma per zelo, avendo controllato attentamente le carte le anomalie sono venute fuori.

Gli uffici competenti del Comune di Vittoria il 5 settembre scorso avevano inviato al Dipartimento per le zone ZES, presso l’Assessorato regionale attività produttive, tre candidature:
  • Vittoria 1 - di ettari 18,6 - che riguardava l’area dell’Autoporto;
  • Vittoria 2 - di ettari 25,5 - che interessava l’area del Mercato Ortofrutticolo;
  • Vittoria 3 - di ettari 10,2 - relativa all’aera della Zona Artigianale.

Con la deliberazione della Giunta Regionale n. 447 del 13 Dicembre, e in particolare nell’allegato A, venivano riconosciute idonee alle ZES le zone Vittoria 1 e Vittoria 3, mentre la zona Vittoria 2 non risultava idonea. Ma, osservando le superfici si capiva che la zona Vittoria 1 non riguardava l’area dell’Autoporto, come da richiesta, ma bensì quella della zona Artigianale, la superficie della Zona Vittoria 2 (quella esclusa) non si riferiva al Mercato ma all’Autoporto, l’area della Zona Vittoria 3 non era quella della Zona Artigianale ma veniva scambiata con quella del Mercato. Insomma, la cabina di regia dell’assessorato regionale avrà creato un po' di confusione. Naturalmente questo garbuglio è stato trasferito ai ministeri di competenza e quindi ora si capiscono le dichiarazioni del ministro che pochi giorni fa annunciava: “Le ZES in provincia di Ragusa saranno il retroporto di Pozzallo e Modica, l'aeroporto di Comiso, l'autoporto di Vittoria, l'area artigianale di Ragusa”, quando invece proprio la superficie dell’autoporto non è risultata idonea.
Questo disordine, sicuramente involontario, creato dalla regione va chiarito, aggiustato e risolto nelle sedi competenti.
Invitiamo i Commissari straordinari ad attivarsi verso i ministeri preposti per mettere ordine fra le superfici individuate come ZES e i nominativi delle aree. Sollecitiamo altresì l’on. Dipasquale ad adoperarsi nei confronti del ministro per sistemare il tutto riportando chiarezza.

La CNA continuerà a vigilare e sollecitare positivamente per difendere e tutelare le imprese del territorio.

martedì 7 gennaio 2020

ZES di Vittoria: ora si, ora no ...


Pare che ogni cosa che riguardi la Città di Vittoria sia sempre carica di intoppi, inciampi o incagli. Prima di Natale la nostra organizzazione aveva manifestato soddisfazione per la deliberazione della giunta regionale che riconosceva alcune aree di Vittoria come Zona Economica Speciale. Naturalemnte non eravamo i soli a palesare questo compiacimento: anche i commissari straordinari e una parte della deputazione regionale, l’on. Dipasquale, erano contenti del risultato raggiunto.  
A pochi giorni di distanza apprendiamo che presso i ministeri competenti, forse, ci sono problemi per la Zes di Vittoria. 
A Palermo si e a Roma no? La mano destra non sa cosa fa la mano sinistra? 
Vorremmo capire cosa sta succedendo,  se esistono problemi e dove stanno: perché prima si e ora forse? A Vittoria operano, al 31 dicembre 2019,  7.308 imprese che creano occupazione, reddito e risparmio; pagano le tasse, tante tasse, il 60% su ciò che guadagnano e operano soprattutto in un contesto economico e sociale difficile. La capacità imprenditoriale di queste persone, il territorio tutto, merita ogni tanto i dovuti riconoscimenti oppure deve ottenere soltanto risultati parziali, poco consistenti, e poi tanto fango?