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martedì 21 dicembre 2021

Realizzazione imballaggi per l’ortofrutta, l’allarme Cna nel Ragusano “Costi aumentati a dismisura e, per di più, manca la materia prima”

 


Non si ferma il costo delle materie prime per realizzare gli imballaggi per l’ortofrutta. Negli ultimi sei mesi il costo del legno, del ferro, della masonite (materiale composto da fibre di legno pressate, con il quale sono costruiti gli omonimi pannelli utilizzati per i sottofondi delle cassette), del cartone e della plastica è aumentato di oltre il 50%. A questi incrementi sono da aggiungere i costi energetici e in particolare anche quello dell’energia elettrica e del gasolio. “A fronte di ciò, già dal primo ottobre scorso – afferma Giuseppe Fernandez, presidente del mestiere Legno e arredo della Cna territoriale di Ragusa – i prezzi di molti modelli di imballaggi avevano subito un leggero aumento. La corsa al rialzo delle materie prime, dei semilavorati e dell’energia è comunque continuata senza nessuna sosta. Ma la preoccupazione maggiore delle imprese del settore non sta tanto nel continuo aumento dei prezzi del legno e delle altre materie, la criticità maggiore risiede nel reperimento delle stesse materie prime e quindi nell’impossibilità di fornire ai produttori agricoli e ai magazzini di lavorazione gli imballaggi o i pallet necessari al trasporto dei prodotti ortofrutticoli della fascia trasformata”.

La penuria di materia, in particolare della masonite – continua il responsabile organizzativo della Cna comunale di Vittoria, Giorgio Stracquadanio – sta destando una forte preoccupazione, anche perché questa tendenza non accenna assolutamente a migliorare”. “Il rischio di non riuscire più a soddisfare le richieste dei clienti – aggiunge Giuseppe Brullo, coordinatore del mestiere territoriale – è serio e con esso quello del blocco, o peggio della chiusura, delle attività. Stiamo parlando di un settore che, solo a Vittoria, vede presenti oltre 20 imprese con un numero complessivo di circa 230 dipendenti da cui dipende gran parte della logistica del settore ortofrutticolo. La categoria, in questi giorni, si è riunita confrontandosi con le associazioni agricole e con i commercianti, manifestando la propria preoccupazione. La Cna sta avviando, inoltre, un monitoraggio riguardante la delicata questione su tutto il territorio provinciale”.

martedì 21 settembre 2021

Si riparte se si valorizzano le identità locali

Immagine tratta da Google Immagini

Il Covid-19 ha messo in luce un fatto: nell’era della globalizzazione o della omologazione delle produzioni e quindi della presunta dissoluzione delle identità locali, qualunque cosa si presenti come dotata di specificità territoriale acquista un valore unico. I prodotti della nostra terra: vino, olio, agrumi e ortofrutta (con il suo trasformato) hanno questa specificità. A tutto ciò va aggiunto come questo pezzo di Sicilia stia diventando punto di riferimento per la produzione di frutta esotica, in particolare avocado, mango e frutto della passione. E’ fin troppo evidente: tutte queste produzioni insieme alla loro filiera, fatta di trasformazione, logistica, packaging e macchinari della distribuzione hanno bisogno di essere valorizzate da manifestazioni specifiche e da infrastrutture che sappiano presentare il territorio e i suoi servizi. Lo diciamo ai candidati a sindaco: se non si attivano politiche di autodeterminazione, il rischio concreto è che questo settore non potrà generare quell’effetto moltiplicatore in cui sperano le tante microimprese. Per fare questo servono progetti e iniziative che sappiano attrarre; per essere più chiari: al territorio servono manifestazioni tipo Cibus o Macfrut, capaci non solo di promuovere ,a soprattutto di attrarre. Vittoria non è vocata solo da un punto di vista produttivo ma lo è anche da un punto di vista logistico-organizzativo con strutture che vanno sicuramente migliorate, ma che sono certamente all’altezza di eventi di questo tipo. Pensiamo, soprattutto nell’ultima fase della campagna elettorale, che sia venuto il momento di parlare anche di queste cose. Il lavoro c’è se ci sono le imprese e diventa più stabile se le stesse vengono sostenute e valorizzate (in particolare le micro e piccole imprese). Lo diciamo da sempre: la politica non ha il compito di creare posti di lavoro in senso stretto ma quello di gettare le basi per favorirne la nascita perché il lavoro legale e produttivo si crea sostenendo le risorse che il territorio offre e promuovendo le capacità proprie del suo patrimonio umano.


sabato 20 febbraio 2021

Ciao MAESTRO.

Arturo Di Modica (foto tratta da Google Immagini)

Cos'è la genialità? La genialità è Arturo Di Modica che nella notte del 16 dicembre 1989, senza farsi troppi scrupoli, con l’aiuto di una gru e di un camion, nella piazza antistante la Borsa di New York (il tempio della finanza mondiale), in assenza di alcuna autorizzazione, piazza la sua opera, la scultura più provocatoria e geniale del secolo: un enorme toro in bronzo che cerca di rialzarzi e di caricare. In quella scultura c'è tutta l'essenza dell'essere Vittoriese: cadere (per colpa tuo o perchè altri ti hanno fatto cadere), rialzarzi e ripartire con determinazione, facendo tesoro degli errori. La sua scultura, il "Charging Bull ", dopo la Statua della Libertà, è il monumento più visitato a New York. Ha superato persino l’Empire State Building. E' tappa obbligata per i milioni di turisti che prima del Covid affollavano la grande mela.

Stava lavorando ad un progetto per la sua Vittoria. Due cavalli in bronzo alti 40 metri che si uniscono ad arco. Un opera da istallare sopra il fiume Ippari. Li aveva battezzati "Fighting horses", cavalli in combattimento. Anche quest'opera raffigurava con forza tutta l'essenza dell'essere Vittoriese. Era l'ambizioso regalo che voleva lasciare alla sua terra, alla sua Vittoria. Non ce la fatta. Il tumore che da tempo aveva fiaccato il suo fisico, ma non il suo estro, se lo è portato via.

                                                              Foto tratta da Google Immagini

È stato geniale, disubbidiente, ambizioso, come pochi nel mondo; ma prima di tutto è stato generoso, soprattutto con la sua terra che non ha mai, MAI, trascurato. E' quì, a Vittoria, che ha realizzato il suo laboratorio, dove forgiava le sue opere. Qualcuno ha scritto di lui: "Ha visto il mondo come altri non l'hanno visto e ha dato al mondo molto di più di quello che ha avuto e visto." Tutto questo non è più. Anche se le sue opere rimarranno per sempre il mondo è comunque diventato più povero. 

Ciao "ARTIGIANO VISIONARIO", la terra con te ha l'obbligo di essere lieve. 


venerdì 5 febbraio 2021

Alle imprese continuano ad arrivare tasse da pagare ma di ristori neanche l'ombra

 

Il lavoro è un diritto e pagare le tasse è un dovere, ma senza il diritto il dovere non

può essere rispettato. È questo ciò che sta emergendo dall’ascolto delle numerose

attività che operano nell’area ipparina. Autoriparatori, acconciatori, estetiste, piccoli

commercianti, fotografi, titolari di palestra, ristoratori, pasticcerie, piccole attività del

settore turistico, ecc”. E’ quanto fanno emergere in una nota il presidente della Cna

comunale di Vittoria, Rocco Candiano, con il responsabile organizzativo Giorgio

Stracquadanio, e il responsabile organizzativo della Cna comunale di Comiso,

Andrea Distefano. “La lista – dicono i tre – è lunga e le difficoltà sono tutte uguali. Il

lockdown nelle zone rosse ha azzerato i fatturati e annullato i redditi, ma le imposte

comunali (Imu, Tari e canone idrico), l’Iva, l’Inps, l’Inail, ecc., sono puntualmente

arrivate. La cassa integrazione Inps per i dipendenti in diversi casi non si vede e gli

stessi, per sopravvivere, chiedono sostegno ai propri titolari. Siamo nel pieno del

dramma e la politica è incapace di trovare soluzioni. Che fine hanno fatto le somme

individuate dalla commissione Bilancio dell’Ars (dovevano essere pure aumentate)

per il “ristoro economico” dei Comuni siciliani dichiarati Zona rossa? Il bilancio

regionale non è stato ancora approvato e la Regione è in esercizio provvisorio: quei

soldi sono diventati un miraggio?”.

“Ci rivolgiamo – proseguono Candiano, Stracquadanio e Distefano – ai sindaci di

Acate e di Comiso e alla commissione straordinaria di Vittoria: per il 2021 vanno

riviste al ribasso le imposte comunali (Imu, Tari, canone idrico, tassa sulle insegne);

anche le addizionali comunali vanno diminuite. Non farlo significa non venire

incontro alle esigenze reali delle piccole e medie imprese del territorio; non farlo

significa alimentare la giostra infernale delle cartelle esattoriali, delle iscrizioni a

ruolo e dei pignoramenti. Se servono ulteriori stanziamenti, si possono utilizzare

anche i fondi ex Insicem che attualmente sono invece impegnati a sostegno di bandi

che non vengono assolutamente incontro ai bisogni concreti delle imprese. In questa

fase così difficile e complicata chi ha un’impresa non bada a capitalizzarsi ma pensa

piuttosto a come rimettere in carreggiata la propria attività”.