Rispondo alle Vostre domande,
premettendo che non solo condivido il concetto che il successo e la
crescita delle microimprese dipende dal loro sentirsi parte
integrante di una società che li rispetta e li valorizza, ma penso
anche che il successo di una città come la nostra è strettamente
legato a quello della microimprenditorialità, alla sua capacità di
innovarsi e di rendersi protagonista e forza trainante per l’intera
società.
In Europa la globalizzazione sta
distruggendo la realtà delle microaziende che hanno sempre meno
spazio e la domanda fondamentale alla quale dobbiamo dare risposte
adeguate è: come fare per evitare questa catastrofe? Nelle sue
limitate possibilità e in concertazione con le associazioni di
categoria una Amministrazione comunale deve mettere in atto ogni
iniziativa per salvaguardare e adeguare alle nuove esigenze un
tessuto socio-economico specifico della nostra cultura e della nostra
tradizione.
Nelle risposte alle Vostre domande
potrei furbscamente dire tutto e il contrario di tutto, ma sarò
breve e diretto e non andrò al di là di quanto già contenuto nel
mio programma e di quanto sarà possibile effettivamente realizzare
con il bilancio comunale: non possiamo permetterci, come diciamo in
dialetto, “i vizi d’o generali cc’a paia d’o surdatu”.
Domanda n.1. Abusivismo.
La nostra Organizzazione ritiene che
una buona Amministrazione ha il dovere di combattere l’illegalità
e in primis tutte le forme di abusivismo, in quanto aggredisce le
imprese sane, attacca l’economia e infanga l’immagine dell’intero
territorio. I diritti di chi svolge un'attività onestamente, che
vengono continuamente offesi da coloro i quali agiscono nel torbido,
vanno tutelati SI o NO? Tutti conoscono la situazione ma nessuno fino
ad oggi ha mai preso alcuna iniziativa. Perché si ha tutta questa
tolleranza? Come mai si è intolleranti con le piccole infrazioni di
chi continua ad operare nella legalità anche in un momento così
complicato? Non pensate che sia arrivato il momento di affrontare
questo problema trovando più soluzioni? (dalle misure per
l’emersione alle denunce agli organi preposti)
Premesso che ritengo giusto che tutti i
problemi vadano risolti attraverso un confronto con le categorie
interessate, indubbiamente se stiamo facendo della LEGALITA’ la
nostra bandiera non sarà tollerata alcuna forma di abusivismo
commerciale. Non si possono chiudere gli occhi davanti a una realtà
come quella cittadina che consiste in una sorta di suk a cielo aperto
e distribuito disordinatamente e senza alcun controllo su tutto il
territorio urbano.
Ovviamente il primo segno di attenzione
sarà rivolto alle piccole imprese già operanti legalmente nel
settore commerciale, studiando assieme alle organizzazioni di
categoria delle forme premiali di agevolazione finanziaria e
burocratica, anche con il supporto delle strutture
dell’Amministrazione comunale, che dovrà pertanto affiancare e
aiutare gli operatori e non essere vista come una pura e semplice
“controparte”.
L’abusivismo è un male endemico che
bisogna debellare. Se ne parla da decenni, ma in proposito le
Amministrazioni che si sono succedute hanno perseguito linee
discontinue. I danni provocati al bilancio pubblico sono notevoli, ma
più gravi sono i danni nei confronti degli operatori legittimi e dei
consumatori, che ricevono prestazioni taroccate, non a norma, se non
addirittura pericolose, quando riguardano settori che intercettano il
tema della sicurezza, sia alimentare e di cura della persona, che
impiantistica.
Il problema va superato col sistema
della concertazione con le Associazioni di categoria, con
l’informazione ai cittadini e con la messa in campo di mirate
azioni di contrasto, per esempio con l’istituzione di un apposito
gruppo di intervento della Polizia municipale contro l’abusivismo
nel settore del commercio e dell’artigianato. Questo progetto va
seguito con l’istituzione di un gruppo di lavoro misto, presieduto
da un rappresentante di categoria che sia riconosciuto come
interlocutore di riferimento dall’Amministrazione.
Il rischio rimane quello sempre quello
delle affermazioni generiche e di principio non seguite dai fatti.
Noi cercheremo di essere coerenti e consequenziali.
Sarà utile in questo contesto
affrontare anche il tema dell’illegalità nel settore commerciale,
a partire dalla doppia attività al mercato ortofrutticolo, sino alle
diverse forme di abusivismo spicciolo. Riguardo a quest’ultimo
tema, sarà necessario (come è previsto nel mio programma) definire
delle aree per i mercatini rionali e nella frazione di Scoglitti,
dotandole dei servizi e spazi necessari all’esercizio dell’attività
commerciale “ambulante a posto fisso” in condizioni di
igienicità, di possibilità di controllo annonario e fiscale, con le
massime garanzie per i cittadini e per gli esercenti, supportando e
favorendo la “migrazione” dell’abusivismo verso la legalità.
Per dette aree sarà predisposto un
apposito piano igienico-sanitario non solo riguardo la merce in
vendita, ma anche riguardo il corretto smaltimento dei rifiuti e
degli imballaggi (e questo è un problema di carattere più
generale).
Le stesse misure, adeguatamente
adattate, saranno applicate a tutte le fiere che si svolgono
all’interno dell’area fieristica EMAIA.
Saranno incentivate le attività
commerciali di prodotti “a chilometro zero”.
Domanda n.2. Edilizia.
Per la CNA va fatta la scelta di
puntare al consumo zero di nuovo territorio indirizzando la domanda
di crescita verso il patrimonio edilizio non utilizzato o da
riconvertire. Questo passaggio è oltremodo strategico in un contesto
imprenditoriale come il nostro in cui le imprese e le professioni del
settore costruzioni rappresentano una fetta importante delle attività
vittoriesi, che vanno coinvolte nel progetto di valorizzazione e
riqualificazione urbana dei quartieri (rifacimento prospetti e pareti
esterne, piano colore, manutenzione delle strade, manutenzione degli
impianti idrici e fognari, creazione di aree a verde pubblico, piazze
….) e rivisitazione del modo di costruire sempre più orientato a
immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, di maggiore
sicurezza sismica e di bioedilizia, prevedendo una serie di
regolamenti e agevolazioni che abbiamo già proposto. Vorremmo
sentire senza tanti preamboli cosa intendete fare?
Il principio cardine dell’attività
amministrativa sarà costituito dalla chiusura totale all’affarismo
legato alle problematiche della pianificazione urbanistiche. Il PRG
appartiene alla Città, è di tutti e deve essere sostenuto dalla più
ampia e autentica partecipazione di tutti.
Diciamo “basta!” ai riti formali
messi in campo per coprire lordure e porcherie, a cominciare dalle
varianti su richiesta individuale, contrattate in studi privati
piuttosto che nelle sedi istituzionali in condizioni di assoluta
trasparenza.
Occorre pertanto chiudere rapidamente
la disdicevole vicenda della variante al PRG, azzerando le incursioni
privatistiche di affaristi, inglobate nella proposta iniziale dalla
precedente Amministrazione, salvaguardando le indicazioni a suo tempo
espresse dai Consigli comunali con l’approvazione delle
linee-guida.
Parallelamente alla variante, andranno
perseguite altre due linee d’azione: l’avvio delle procedure per
arrivare a un nuovo PRG “a consumo zero di territorio” e
contemporaneamente, dare riscontro alle svariate problematiche
urbanistiche ed edilizie finora rimaste irrisolte con la
ridefinizione attualizzata dei piani di recupero, in parte già
redatti; la rilevanza centrale che verrà data ai piani di recupero
consentirà la soluzione di molte criticità del territorio (ad es.
fascia litoranea e lotti interclusi).
Ritengo doveroso alleggerire gli
attuali oneri di urbanizzazione per mezzo di un relativo ricalcolo.
Reputo necessario sottrarre
l’approvazione dei progetti (fatte salve le procedure semplificate
previste dalla Legge) alla sola valutazione degli Uffici,
ripristinando la Commissione Edilizia Comunale.
Rientra nel programma l’abbattimento
delle barriere architettoniche pubbliche e private, la cui attuazione
sarà il presupposto indispensabile per l’avvio di qualunque
attività edilizia, per garantire l’accessibilità totale entro il
quinquennio. In quest’ottica sarà realizzato un piano per
l’accessibilità dei marciapiedi cittadini e dei locali pubblici.
Sarà prevista una premialità
tributaria temporanea per le iniziative private che prevedano
l’adozione di nuove tecnologie finalizzate al risparmio energetico
e alla diminuzione dell’impatto ambientale, nonché per le aziende
di nuova formazione che si muovano nella stessa logica, al fine di
incentivare modalità costruttive tendenti negli anni alla
realizzazione di “edifici a energia quasi zero”.
Vengono individuate come obiettivo
strategico di sviluppo la riconversione e l’utilizzazione del
patrimonio edilizio esistente, coinvolgendo le imprese e le
professioni del settore costruzioni nella valorizzazione e
riqualificazione urbana dei quartieri. Tale obiettivo vedrà al suo
centro il “Progetto Liberty” e attorno ad esso si muoveranno le
azioni di formazione e riconversione professionale degli operatori,
il “piano-colore”, il piano del verde, le attività
storico-educative in collaborazione con gli Istituti scolastici
cittadini.
Saranno stipulati protocolli per
regolare gli incarichi alle Ditte di fiducia e con gli Ordini
professionali per le progettazioni, le Direzioni dei Lavori e i
collaudi.
Iniziative straordinarie dovranno
essere assunte per la manutenzione delle strade e degli impianti
idrici e fognari, nonché per la creazione di nuove aree a verde
pubblico e la manutenzione di quelle esistenti.
Domanda n.3. Mobilità
A Vittoria mettere in comunicazione
persone e merci è un fattore di alta criticità. In un raggio di
pochi chilometri, a parole, si sta progettando e realizzando di
tutto: strade , autostrade, porti, ect. La realtà ci dice che
entrare ed uscire da Vittoria è un problema: blocco ferroviario,
strade di collegamento poco adeguate, ingressi poco funzionali,
viabilità interna scadente. Appare evidente la necessità che la
pubblica amministrazione pianifichi, programmi e realizzi molto su
questo e sinceramente nei confronti elettorali che ci sono stati,
questo tema non è mai stato affrontato. Cosa avete in mente di fare?
Le criticità di una scadente mobilità
urbana e di una pessima mobilità extraurbana penalizzano fortemente
le attività economiche della nostra Città.
Il primo approccio necessario, come
previsto dalla vigente Legislazione e dal programma elettorale, è
costituito dalla adozione del PIANO URBANO DEL TRAFFICO, che, come
prevede il vigente Codice della Strada, sarà finalizzato ad ottenere
“il miglioramento delle condizioni di circolazione e della
sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed
atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti
urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei
valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione
degli interventi. Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad
adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione
e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della
velocità e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire
modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano
necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire”.
Il secondo passo sarà quello di
sollecitare e farsi promotore presso il Consorzio e gli Enti locali
del Comprensorio che ne fanno parte per avviare la formazione del
piano del traffico per la viabilità extraurbana.
Senza l’adozione di questi due
strumenti non si potrà avviare alcuna iniziativa di largo respiro
relativa, rispettivamente, alla mobilità urbana e a quella
extraurbana.
Si può tentare di ingannare chi legge
promettendo fantomatici provvedimenti di Z.T.L., di “aree a
traffico controllato” nel Centro storico, di “direttrici di
traffico”, ecc., ma nessun provvedimento importante potrà essere
adottato se non sarà previsto dal redigendo Piano urbano del
Traffico, che quindi diventa assolutamente strategico.
Il decongestionamento del Centro urbano
dal traffico privato mediante l’impiego di poche e mirate linee di
minibus a metano associato alla creazione di aree di sosta “di
scambio” consentirà un notevole snellimento del traffico leggero
commerciale urbano, stante che la piena attivazione dell’autoporto
dovrebbe sgravare la Città da quello pesante, con l’impiego di
furgoni-navette.
Le “zone blu” così come funzionano
attualmente dovranno essere abolite, ritornando ad una equa, studiata
e modulare alternanza di contiguità fra zone con parcheggi a
pagamento, zone con parcheggi a tempo e zone a parcheggio libero. La
gestione delle aree di sosta così ristrutturate sarà direttamente
dipendente dall’Amministrazione, con l’ausilio dei VAT e della
Protezione civile e le multe immediate saranno abolite e sostituite
dagli accertamenti di mancato pagamento della sosta.
Domanda n.4. Aree per insediamenti
produttivi.
I disservizi che si sono accumulati
negli anni nella della zona adibita ad insediamenti dipendono
fondamentalmente dai ritardi della Pubblica Amministrazione. Il Terzo
Polo Industriale, struttura in parte finanziata con i fondi ex
ISICEM, è un miraggio che si allontana. Un amministratore non
dovrebbe puntare tutto sul fatto che un'attività venga messa nelle
condizioni di crescere nel suo territorio? Non dovrebbe porsi il
problema di come attrarre altre imprese, non con agevolazioni
farlocche, ma, migliorando e avviando ciò che già ha? Anche questo
tema non è stato affrontato. Sarebbe interessante sentire la vostra
opinione.
Obiettivi prioritari saranno la
ristrutturazione e il completamento della zona c.d. artigianale,
procedendo ad un censimento e conseguente verifica dei lotti
assegnati e delle eventuali richieste non soddisfatte, nel pieno
rispetto delle previsioni del Piano.
Sarà eseguita una verifica
dell’efficienza impiantistica, sia in termini di risorse che di
reti distributive, prevedendo un’estensione della rete del metano
agli insediamenti produttivi, incentivando lo sfruttamento del gas
naturale per applicazioni non convenzionali.
Domanda n.5. Tassazione bilancio.
Negli ultimi 5 anni la tassazione
complessiva TARSU/TARES, IMU, Canone Idrico e fognario e cresciuta di
oltre il 100% a fronte di servizi che sono via via peggiorati. Il
bilancio del comune è appiattito sulla spesa storica, cioè sulla
ripartizione delle risorse disponibili in base al quale ciascun
assessore ha il diritto di spendere ogni anno almeno quanto ha speso
l’anno precedente. Il diritto ad avere risorse sulla base della
spesa, pertanto, induce più a spendere che a progettare e,
soprattutto, impedisce di avere una visione complessiva e dinamica
delle esigenze della città. Questo modello permette il nulla. Come
avete in mente di rompere questo vecchio modo di amministrare? Avete
in mente di creare un bilancio basato sulle esigenze reali della
città che sappia individuare i finanziamenti, siano essi regionali,
nazionali e/o comunitari senza continuare a vessare cittadini e
imprese? Come? Sarebbe interessante spiegarlo.
Concordo pienamente, facendole mie, con
le considerazioni insite nella domanda.
Occorre prioritariamente verificare la
situazione finanziaria reale del Comune, che finora è stata
“sfuggente”, rimodulare la spesa controllandone attentamente i
vari capitoli e attivare politiche di risparmio sulle spese correnti.
Successivamente attiverò un “Gruppo di Iniziativa e di
programmazione” di risorse alternative, nazionali regionali e
comunitarie, con formazione idonea di giovani e di funzionari
comunali.
Bisognerà mettere in campo tutte le
risorse intellettuali e professionali che la nostra Città è in
grado di esprimere per riuscire ad accedere con progetti concordati
ai fondi del Piano comunitario di investimenti Juncker.
Bloccherò il livello della tassazione
e individuerò percorsi controllati di abbattimenti fiscali, mirati
anche alla Tari. Pur con la prudenza del caso, si tenderà a una
tassazione più adeguata alla nostra realtà sociale.
Introdurrò il baratto come forma di
compensazione dietro prestazione di servizi.
Il bilancio comunale non sarà più
“calato dall’alto”, ma sarà di tipo partecipato con
l’intervento delle categorie produttive, delle Associazioni di
consumatori, dei Sindacati.
Domanda n.6. Turismo.
Nel territorio abbiamo poche
attività ricettive. Sono qualitativamente dignitose ma incapaci a
soddisfare una domanda sempre più crescente e quindi il mercato. Per
essere chiari, a Vittoria e a Scoglitti su una popolazione residente
di circa 70 mila abitanti ci sono circa un migliaio di posti letto.
Inoltre nella nostra riviera tra tutte le diverse tipologie di
attività economiche collegate al turismo, (ricettività, commercio,
ristorazione, artigianato di servizio) si riscontra un frequente
ricambio dei gestori, che spesso si improvvisano tali per una sola
stagione, manifestando scarsissima professionalità. Avete in mente
di avviare politiche che puntino all’ampliamento delle strutture
attuali, ed eventuali nuove strutture, sostenendo accorpamenti
volumetrici di immobili da adibire ad aziende turistiche con sgravi
sulle imposte comunali? Oppure pensate ad una politica basata sugli
insediamenti dei grossi gruppi del settore turistico alberghiero?
Il Porto è un punto di forza ma è
una struttura monca perché all'interno mancano le attività
cantieristiche che somministrano i servizi di manutenzione, alaggio e
varo di imbarcazioni e gestione dei natanti. Un porto turistico senza
servizi è una struttura desolante. Avete idee progetti da mettere in
campo nel breve periodo?
Non sarebbe il caso di puntare anche
a rafforzare il turismo fieristico e congressuale? In questo caso non
andrebbe rivisto il ruolo dell’EMAIA che oggi appare poco adeguata
a promuovere il territorio?
Liberty? Centro storico? Parchi?
Come valorizzarli? Come promuoverli?
Prevedo la sistemazione del porto entro
24 mesi per renderlo pienamente attrezzato e funzionale. Dovrà
essere completato il banchinamento e riqualificata l’intera area
del bacino. Insieme faremo diventare il nostro porto “il porto del
Borgo Marinaro”, bello, ordinato e appetibile.
Le spiagge dovranno essere pulite 365
giorni l'anno e dotate di acqua e servizi nuovi. Verrà attuato un
sistema controllato ed efficiente di bagni pubblici, docce e pulizia
mattutina delle spiagge.
Per risolvere l’emergenza
dell’impianto di depurazione di Scoglitti e non bruciare anche la
stagione 2016, occorre attuare un “piano B”, nelle more della
risoluzione complessiva dei trattamenti dei reflui nell’intero
territorio cittadino (risolvendo subito l’appalto da 8 milioni di
euro per i nuovi impianti e sistema fognario Scoglitti- Borgate).
Verrà riqualificato il litorale da
Cammarana a Sabbie d'Oro con un’attenzione particolare alle strade,
agli accessi, ai servizi, tentando così di fare rientrare a
Scoglitti le varie comunità che si sono disperse. In proposito sono
presupposto indispensabile la sicurezza e pulizia nelle Borgate
marinare.
I nostri gioielli sono il vino
Cerasuolo, il pesce fresco e la bravura dei nostri operatori.
Dobbiamo far leva su di essi per incrementare un turismo di qualità
e persistenza elevati.
Faremo nascere il nuovo Re Cucco e poi
la strada dei cento carretti, la grande tavolata di Re Cucco (una
tavolata lunga 1 chilometro) e potenzieremo l’immagine delle feste
religiose, il teatro dialettale, le manifestazioni di musica
classica, il festival del cinema.
Fra le nuove idee e i nuovi Progetti:
riprogettazione di piazza sorelle Arduino, restituzione della
Lanterna ai suoi antichi splendori liberandola dai sabbioni ed
eliminando i vasconi dei reflui, collegamento autopercorribile Baia
Dorica-Costa Fenicia-Costa Eubea.
Uno degli obiettivi dei Piani di
Recupero sarà quello di ripristinare le convenienze economiche per
gli imprenditori a investire a Scoglitti.
Altri obiettivi che intendo perseguire
saranno: il raddoppio della Vittoria-Scoglitti; impianti di osmosi
inversa per la desalinizzazione e potabilizzazione dell’acqua
marina per assicurare un approvvigionamento continuo per 24 ore al
giorno; efficientamento dei trasporti Vittoria-Scoglitti e isituzione
del “pendolino estivo”; attivazione di gruppi giovanili per
l’espletamento delle attività di supporto al turismo e la
valorizzazione dei nostri 12 km di splendida costa; orientare verso
Cammarana la scelta dei siti per la creazione di discoteche e
attività similari; apertura agli investitori onesti, senza
favoritismi e senza sbarramenti burocratici, perché il Sindaco sarà
dalla parte di chi lavora onestamente.
La fruizione e l’esercizio della
movida e la diffusione della musica (occasioni li lavoro e di
crescita) dovranno essere regolamentate con un intelligente patto
generazionale sulla base di tolleranza e rispetto delle esigenze di
tutti.
Fin qui le iniziative per Scoglitti.
Per Vittoria si istituirà un tavolo di concertazione fra gli
operatori del settore (albergatori e gestori di B&B, agenzie di
viaggi, ristoratori, gestori di pullman turistici, responsabili di
strutture turisticamente appetibili, organizzatori di eventi, aziende
produttrici di vino) al fine di coordinare le iniziative di
attrazione con le capacità di accoglienza ed eventualmente di
trasporto dai centri viciniori a Vittoria e ritorno, di predisporre
pacchetti turistici combinati di varia durata.
Il candidato Sindaco Francesco Aiello