“Perché
non utilizzare le somme provenienti dalla lotta all'evasione per
realizzare il progetto che, come Cna, abbiamo proposto, di
superamento dei passaggi a livello che bloccano la città?”. E’
l’interrogativo lanciato dal presidente della Cna territoriale di
Vittoria, Giuseppe Santocono, e dal responsabile organizzativo,
Giorgio Stracquadanio, rispetto ad una problematica che, anche in
questi ultimi giorni in città, sta facendo discutere parecchio. “La
Giunta di palazzo Iacono, pochi giorni fa – continuano Santocono e
Stracquadanio – ha annunciato che il Comune ha la disponibilità
di duecentomila euro e vorrebbe che queste somme, inserite nel
bilancio di previsione dell'ente, fossero destinate a qualcosa di
utile per il territorio. Per questo è stata aperta una sorta di
consultazione, un segnale diverso sul versante della condivisione
degli strumenti finanziari del Comune che ci porta a riproporre il
nostro spunto. Vogliamo ricordarlo sempre: Vittoria si trova al
centro di infrastrutture importanti: aeroporto, autoporto, mercato
ortofrutticolo e in posizione un poco più marginale il porto di
Pozzallo. Se vogliamo puntare realmente allo sviluppo della logistica
e della movimentazione delle merci dobbiamo bypassare gli ostacoli
che da tempo costringono la città. Come organizzazione avanzeremo la
nostra proposta seguendo le indicazioni contenute nel sito del Comune
ma, nel frattempo, mobiliteremo le nostre imprese e le altre
associazioni affinché il nostro progetto possa trovare adeguato
sostegno”.
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venerdì 27 dicembre 2013
giovedì 26 dicembre 2013
30 MILIONI NEL FONDO DI ROTAZIONE DELLA CRIAS. ACCOLTA UNA DELLE NOSTRE RICHIESTE.
Recepita
una delle nostre richieste che la nostra organizzazione, nell'agosto
scorso, avanzò in un convegno dal titolo “Se riparte il credito
ripartono le imprese” dove era presente il commissario
straordinario della CRIAS, avv. Filippo Nasca. Infatti, pare che sia
intenzione della Regione trasferire almeno 30 milioni di euro dei
fondi Ue 2007-2013 non spesi nel fondo di rotazione della Crias. Se
tutto sarà fatto si sbloccherando le tante
domande di prestito d'esercizio e mutui ipotecari per investimenti,
che giacciono inevase per mancanza di liquidità in più si accelererà l'iter delle domande in corso. Una vera boccata
d'ossigeno che
rimetterebbe
in moto migliaia di imprese artigiane anche nel nostro territorio,
grazie all'accesso al credito a costi bassissimi. La notizia è stata data da Filippo Ribisi, coordinatore del "Tavolo regionale permanente per la crescita e lo sviluppo" di cui fa parte anche la CNA.
Questo il testo del documento che fu consegnato al Commissario Nasca.
Riformare la CRIAS secondo le esigenze delle imprese artigiane. Proposte della CNA al Commissario della CRIAS e ai parlamentari regionali della nostra provincia.
In Sicilia utilizzare bene i fondi del Programma Operativo Regionale, stanziati dall'Europa, è il problema. Che si tratti di poche decine di euro o di milioni di euro messi a disposizione poco importa, la prassi prevede intanto almeno 262 passaggi prima di arrivare all’effettiva erogazione delle risorse del Programma operativo europeo. Bandi troppo macchinosi, procedure eccessivamente farragionose, basta vedere gli ultimi due avvisi relativi all'artigianato (il bando di selezione con procedura a graduatoria per investimenti, ricerca e infrastrutture e il bando con procedura a sportello) per trovare conferma. A dire queste cose non siamo noi. Il conto è stato fatto dagli uffici del Ministero dello sviluppo economico i quali hanno certificato che esiste un groviglio burocratico di norme, adempimenti, passaggi e pareri capaci di scoraggiare e fiaccare anche il più determinato degli imprenditori. Questo atteggiamento ha provocato e continua a provocare danni enormi alla nostra economia, soprattutto alle piccole imprese. In Sicilia la spesa delle risorse europee è ferma (sempre secondo l'analisi svolta dal Ministero dello Sviluppo Economico) intorno al 19%. La somme certificate sono di 1,1 miliardi e per evitare il disimpegno di oltre 700 milioni la Regione dovrebbe spendere da qui alla fine dell’anno cento milioni al mese, 3,3 milioni al giorno. Ma come si fa se l’iter di un bando qualsiasi, anche il più semplice, dura come minimo tre anni? Una soluzione potrebbe essere quella di mettere una parte significativa di queste somme nel fondo di rotazione della CRIAS (come anche IRCAC e IRFIS) e cominciare a dare credito alle imprese. I bandi “cervellotici e confusionari” pare che servano più a certi studi di consulenza che alle imprese. Credito per tanti quindi e non contributi per pochi intimi. Rafforzando notevolmente il fondo di rotazione molte domande di prestito d'esercizio e mutui ipotecari per investimenti, che giacciono inevase per mancanza di fondi, verrebbero finalmente soddisfatte. Si rimetterebbero in moto migliaia di imprese attualmente in difficoltà e si avrebbe liquidità a costi bassissimi.Naturalmente, i tassi d'interesse che applica la CRIAS, vanno mantenuti invariati così come va mantenuto il criterio di affidamento che fortunatamente è lontano dalle logiche degli istituti bancari cioè senza garanzie. Però, per quanto riguarda il credito d'esercizio, vanno aumentati gli importi da erogare (attualmente vanno da € 5.000, € 30.500,00). L'ipotesi che avanziamo e di nuovi “prodotti” che prevedano prestiti d'esercizio a partire da € 10.000,00 fino ad un massimo di € 50.000,00. L'attività artigianale è cambiata, da lavoro autonomo si è trasformata in impresa quindi servono prodotti di accesso al credito diversi, più confacenti alle nuove esigenze. Ovviamente vanno anche rivisti i periodi di rimborso, che devono essere sempre commisurati all'importo concesso ma non può più essere minimo 25 - max 29 rate mensili con quattro mesi di preammortamento. La proposta che avanziamo è minimo 36 e max 60 rate mensili senza nessun periodo di preammortamento. Naturalmente l'importo del finanziamento deve essere sempre determinato in base al volume d'affari che si evince dall'ultima denuncia IVA dell'impresa. Alle imprese artigiane serve liquidità a costi bassi e un po più dilazionata nel tempo. La CRIAS se opportunamente riformata e modernizzata può diventare nuovamente protagonista del processo di industrializzazione dell'economia siciliana e del nostro territorio in particolare, sostenendo il rafforzamento e la crescita delle attività artigianali che da sempre creano sviluppo, reddito e occupazione nella legalità. Non favorire accesso al credito a questo modello dimensionale d'impresa, non modernizzare la CRIAS (cda costoso e poco utile così come le consulenze esterne), alla luce di questa crisi, significa non sostenere la crescita dei territori.
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lunedì 23 dicembre 2013
La CNA risponde a Dezio e Gulino :“Aspettiamo di essere convocati per concertare il Paes”
“Non
dobbiamo rassegnarci al declino. Nessuno nega che la situazione sia
difficile, ai limiti dell’insostenibilità, ma ci sono i margini
per venirne fuori”. E’ quanto replica il presidente della Cna
territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, all’assessore
comunale Dezio e all’energy manager Gulino sulla vicenda del Paes.
“Esistono almeno due percorsi di risalita – dice in proposito
Santocono – puntare sulla green economy che potrebbe rilanciare un
volano di crescita fondamentale come l’edilizia; ridare slancio al
“made in Italy”, in particolare l'agroalimentare. Il Patto dei
sindaci è una grande opportunità; è positivo il fatto che “la
cabina di regia sul Patto dei sindaci” abbia assicurato, come
affermato da Dezio e Gulino, che la sospensione di Vittoria non
implica alcun annullamento degli adempimenti posti in essere sino ad
ora e che la posizione di firmatario del patto è tuttora valida.
Bisogna però essere convinti che per ripartire bisogna tenere in
piedi il mercato territoriale. I consumi non possono continuare a
deprimersi, altrimenti la recessione sarà più forte di qualsiasi
altro messaggio e anche l’immagine della città finirà per
appannarsi definitivamente. Abbiamo diverse proposte per il futuro e
ci auguriamo di poterci confrontare con chi governa (a vari livelli).
Attendiamo di essere convocati per concertare il Paes (Piano azione
energia sostenibile) previsto dal Patto dei sindaci. La Cna non
rinuncia a far sentire gli umori e i suggerimenti della micro
imprenditoria artigiana, quella che, dati alla mano, continua a
rappresentare il motore della nostra economia”.
sabato 21 dicembre 2013
Patto dei sindaci, il Comune di Vittoria risulta "firmatario sospeso - scadenza terminata". Cosa è successo?
Con il
decreto 4 ottobre, pubblicato nel Supplemento ordinario n.1 della
Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia del 13 dicembre 2013, è
stata programmata la ripartizione delle risorse per “Promuovere la
sostenibilità energetico-ambientale nei comuni siciliani attraverso
il Patto dei Sindaci”. A Vittoria sono stati riconosciuti
complessivamente 61.316 euro. Fondi che saranno assegnati solo se il
Comune ha effettuato spese relative al raggiungimento del programma,
tra queste la redazione del Paes (Piano d'azione per l'energia
sostenibile), cioè il documento che indica come migliorare
l'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati tramite
l’utilizzo delle fonti rinnovabili abbattendo le emissioni di Co2.
“Il
patto dei sindaci, quindi – dice il presidente della Cna
territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile
organizzativo, Giorgio Stracquadanio – è importante per le
numerose imprese del comparto costruzioni perché permette una corsia
di accesso facilitato ai finanziamenti europei per quei comuni capaci
di progettare e attivare risparmio ed efficienza energetica. Il 27
ottobre del 2011 il Comune di Vittoria firmò il Patto e il 10
dicembre presento alla città l'iniziativa. La Cna ritenne il
progetto importante soprattutto per le ricadute sul contesto
produttivo locale in particolare per il settore edile. Infatti, i
settori interessati sono diversi: dalla progettazione con i servizi
di consulenza, alla fornitura e installazione di impianti a fonti
rinnovabili, dai materiali per l’edilizia e la loro posa, fino ad
arrivare alle diverse soluzioni per l’efficienza energetica.
Infatti, si invitò l'Amministrazione ad attivarsi subito per avviare
tutte le azioni previste e la Cna si rese disponibile affinché gli
obiettivi e le scadenze fissate dal Patto potessero essere raggiunti. Però, controllando il sito http://www.pattodeisindaci.eu/about/signatoriesit.htmlcity_id=4546 abbiamo
notato che il Comune di Vittoria risulta “firmatario sospeso per
scadenza terminata”.
Caro Sindaco, la cosa ci preoccupa un tantino
non solo per l'ipotetica esclusione dei contributi previsti dal
decreto ma soprattutto per l'ipotizzabile privazione dei contributi
europei previsti dal Patto e per l'eventuale perdita di importanti
ricadute economiche alla luce di una crisi devastante che sta
colpendo il comparto dell'edilizia vittoriese. Vorremmo capire come
mai risultiamo firmatari sospesi per scadenza terminata, se c'è la
possibilità di rientrare e come ci si sta attivando per farlo”.
L'indirizzo che ci dice che il Patto è sospeso.
martedì 17 dicembre 2013
Banche, salgono i depositi crollano i prestiti.
Da www.repubblica.it
MILANO - Salgono ancora le sofferenze bancarie a causa della recessione e dell'aumento dei fallimenti delle imprese. Secondo il rapporto mensile Abi, l'Associazione che raggruppa gli istituti di credito, quelle lorde hanno toccato ad ottobre quota 147,3 miliardi di euro, 27,5 in più di un anno fa e 100 in più rispetto alla fine del 2007. Il rapporto con gli impieghi è al 7,7%, il massimo da ottobre 1999. Le sofferenze lorde sono quei rapporti con soggetti insolventi a prescindere dalle garanzie che li assistono, al lordo delle svalutazioni e dei passaggi a perdita eventualmente effettuati. Quest'anno, tra gennaio e settembre, sono 9.902 i crack registrati dal Cerved, in crescita del 12% su base annua e del 9% nell'ultimo trimestre rispetto al precedente. L'aumento dei fallimenti, spiega Palazzo Altieri, è un fenomeno diffuso anche dal punto di vista geografico, con tassi di variazione più alti di quelli dello scorso anno. Sempre a ottobre l'ammontare delle sofferenze nette ha raggiunto i 77,5 miliardi con un aumento di quasi 17 miliardi rispetto a ottobre 2012: veleggiano ormai ampiamente sopra il 4 per cento (4,18%) degli impieghi, mentre un anno prima erano al 3,15 per cento.
Come non bastasserp queste cifre monstre per testimoniare l'incidenza della crisi economica, dal documento Abi emerge che la caduta degli Impieghi a famiglie e imprese da parte delle banche italiane tocca a novembre il nuovo minimo storico. Secondo le stime dell'Associazione delle
banche, la flessione su base annua ha raggiunto il 4%, percentuale mai registrata nella serie storica che risale agli anni Novanta. Sul "gelo" degli impieghi influisce la recessione e la mancanza di investimenti, ricorda l'associazione delle banche italiane nonchè la rischiosità del credito con un rapporto sofferenze nette su impieghi al 4,18% (era allo 0,86% prima della crisi, nel 2007).Come non bastasserp queste cifre monstre per testimoniare l'incidenza della crisi economica, dal documento Abi emerge che la caduta degli Impieghi a famiglie e imprese da parte delle banche italiane tocca a novembre il nuovo minimo storico. Secondo le stime dell'Associazione delle
Tale andamento è confermato anche dai recenti dati pubblicati dall'Istat e relativi al terzo trimestre del 2013. Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, a oggi i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.851 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.42 miliardi. I tassi d'interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente bassi, anche in considerazione del fatto che il costo del denaro imposto dalla Bce è ai minimi di sempre: il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato al 3,48% (dal 3,51% di ottobre 2013; 5,48% a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni al 3,57% (dal 3,59% del mese precedente; 5,72% a fine 2007), il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,80% (2 centesimi al di sotto del mese precedente; 6,18% a fine 2007).
Le difficoltà per le imprese - in un raffronto internazionale - sono poi dimostrate da quanto aumenti ildivario nel costo del credito per le pmi italiane rispetto alle omologhe imprese dell'Eurozona. Il tasso medio per i nuovi prestiti fino a un milione (taglia adatta a una Pmi) è aumentato dal 4,33% di settembre al 4,49% di ottobre. Il divario con l'Eurozona sale così allo 0,66%. Per un nuovo prestito fino a un milione negli altri paesi dell'Eurozona una pmi a ottobre ha pagato in media un tasso del 3,83 per cento con un incremento più contenuto rispetto a settembre rispetto al rincaro dei tassi applicato dalle banche italiane.
Tracciando la dinamica opposta, cioè quella dei denari lasciati "in custodia" agli istituti, si mostra un nuovo rafforzamento dei depositi bancari a novembre: sono saliti del 5,7% a 1.216 miliardi di euro contro il +5,1% di ottobre. Sempre giù le obbligazioni, che sono scese del 9,3% rispetto al -9,6% di ottobre
Passaggi a livello: si aspetta il morto. Dopo, forse, si interverrà.
Deve per forza scapparci
il morto altrimenti non succede nulla. Sulla vicenda dei passaggi a livello, che isolano la città e rischiano di creare anche qualche dramma, abbiamo sollecitato tutti: Amministrazione comunale,
Amministrazione provinciale, deputazione regionale e nazionale,
Ferrovie dello Stato, e tutti hanno sempre risposto in un solo modo,
“non abbiamo disponibilità economica”. Dire che viene da ridere
(per la rabbia) è poca cosa visti gli sprechi che spesso si fanno.
Abbiamo presentato anche una proposta che riqualifica una zona e
risolve in parte un problema (si veda allegato) e tutti, all'unisono,
ci hanno fatto i complimenti. Aldilà delle lusinghe, che
sinceramente non ci interessano, non è stato fatto nulla. Tutto è
rimasto com'era. L'immobilismo, il camaleontismo caratterizza tutte
le istituzioni. Sicuramente ora qualcuno proverà ad attivarsi (o
fare finta di attivarsi?). Serve coraggio, determinazione e volontà.
Invitiamo l'ass alla
protezione civile, arch. Dezio, ad intervenire (invito benevolo e per
nulla polemico), attivi gli uffici, metta in funzione, se esiste, il
piano comunale di protezione civile. Questa vicenda oltre a
ridicolizzare drammaticamente un territorio che per almeno cinque
volte al giorno viene isolato colpisce soprattutto l'economia di un
città che sta provando ad uscire da una eccessiva emarginazione.
giovedì 12 dicembre 2013
L’amara eredità del 2013: chiuse 93 aziende al giorno
Un drammatico ritorno al passato. Da 96 mesi il contatore delle imprese italiane gira al contrario. Presso le Camere di Commercio attualmente ne risultano registrate 6.070.296. Un salto all’indietro che ci riporta al 2005, ben tre anni prima dell’esplosione della grande crisi. E’ questa la foto scattata dal Centro studi Cna che ha rielaborato i dati Movimprese relativi al 3° trimestre 2013. “Dal 2008 a oggi, lo stock di imprese artigiane cioè il numero assoluto delle imprese al netto della differenza tra nuove iscrizioni e cancellazioni, si è ridotto di 80mila unità, osserva Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna. Una riduzione che equivale alla perdita di oltre 200mila posti di lavoro” “Di questo passo – avverte Silvestrini - a fine anno mancheranno all’appello altre 35 mila imprese artigiane. Nessuno può permettersi di fare finta di nulla di fronte ad una situazione del genere. Abbiamo sottolineato, in tutti i modi e in tutte le sedi, la necessità di una vera spinta allo sviluppo. Continueremo a insistere, questo è sicuro”.
domenica 8 dicembre 2013
Protocollo subappalti: si ri-firma il documento firmato nel marzo del 2011.
Oggi è stato ri-firmato il protocollo subappalti al comune. Un documento che la CNA ha redatto, che la CNA ha sottoposto all'attenzione
dell'amministrazione, ma l'impresa che si è aggiudicata
l'opera non ha sottoscritto perché l'aggiudicazione per la
realizzazione dell'autoporto è avvenuta qualche mese prima che il
nostro documento venisse recepito (si veda il comunicato stampa
allegato). Meglio tardi che mai. Ribadiamo, in considerazione della
lentezza con cui stanno procedendo i lavori, che coinvolgere le
imprese locali, non sempre le solite, significa far rimanere soldi e reddito nel
territorio ma soprattutto creare occupazione. Le imprese artigiane
vittoriesi hanno collaboratori locali. Infine, riaffermiamo con forza
ciò che il presidente della SoACo, dott. Rosario Di Bennardo, ha
detto qualche giorno fa: “… Conosco bene
la necessità del cargo sul nostro territorio. Permetterebbe di
accorciare tempi e distanze. C’è un lavoro sinergico che va
sviluppato. In questa sinergia inserisco l’autoporto di Vittoria
geograficamente strategico”... … E’ chiaro che l’autoporto è
importante se parliamo di collegamenti. Mi
auguro che il completamento avvenga nel minor tempo possibile
affinché si possa lavorare in sinergia con l’aeroporto di Comiso" .
Il protocollo è stato firmato la prima volta nel marzo del 2011 prot. 13912, segue il comunicato di allora che annunciava la prima firma.
comunicato stampa ufficio stampa del sindaco del 07/03/2011
Autoporto e sub-appalti: il
sindaco chiede agli uffici
di presentare subito il protocollo
di intesa
Comunicato
stampa n. 152 (sg) – Il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia ha
chiesto ai dirigenti dei Settori Lavori Pubblici e Upiga di
presentare subito alla Giunta municipale, per la sua approvazione, il
protocollo d’intesa per i subappalti dell’Autoporto e per tutti i
grandi appalti. “Vista la scadenza dei termini per l’inizio dei
lavori della più importante opera pubblica mai realizzata a Vittoria
– ha dichiarato Nicosia - ho chiesto agli uffici di fare arrivare
subito in Giunta il protocollo di intesa, proposto e condiviso con la
Cna, non solo per quanto riguarda l’autoporto, ma per tutti i
grandi appalti che si andranno a stipulare. Ritengo non più
procrastinabile presentare alla ditta appaltatrice, l’Ati, che è
poi un consorzio d’imprese locali, tale protocollo affinché vi sia
il più ampio coinvolgimento delle imprese artigiane di Vittoria nei
lavori dell’autoporto. Il protocollo d’intesa sui sub appalti
garantirà la stipula dei contratti collaterali secondo regole che
assicurino la corretta esecuzione dei lavori e il maggior
coinvolgimento possibile delle imprese locali”.
sabato 7 dicembre 2013
PER LA SOACO L'AUTOPORTO DI VITTORIA E' STRATEGICO PER LO SVILUPPO DELL'AEROPORTO DI COMISO. SERVE COMPLETARE L'OPERA IN TEMPI BREVI.
Articolo tratto da La Sicilia del 07/12/2013
«Promuoviamo i trasporti aerei di merci e prodotti»
E’
certamente in una fase embrionale la discussione tra Rosario
Dibennardo, presidente della Soaco, società che gestisce l’aeroporto
di Comiso e il comparto autotrasportatori, ma per quanto possa
esserlo, è certamente importante averlo iniziato. Quello di Comiso è
un aeroporto in fase di rodaggio. Aperto al traffico aereo passeggeri
da qualche mese, ha fatto registrare numeri interessanti, che debbono
essere implementati. La possibilità cargo, a questo punto, risulta
fondamentale. Agricoltura e rete di commercializzazione più rapida
ed efficiente, permetterebbe di aggredire il mercato con più
funzionalità. Non solo trasporto passeggeri ma anche merci e
prodotti. Orizzonti nuovi per un aeroporto che rappresenta la
scommessa di un intero territorio, che ha voglia di rilanciarsi con
forza e determinazione. In questa ottica, potrebbe tenersi nei
prossimi giorni un incontro il comparto autotrasportatori e il
presidente di Soaco. “Come Soaco – spiega Dibennardo – siamo
favorevoli all’avvio del cargo, ma bisogna ponderare bene scelte e
strategie. L’aeroporto, nella sua fase iniziale, si sta misurando
con numeri e proiezioni. Ci stiamo concentrando sul trasporto
passeggeri, ma ciò non vuol dire che non stiamo pensando a quello
merci. Una fase di studio per un hub funzionale è in corso di
definizione”. Gli hub, aeroporti di particolare importanza
strategica per posizione che vengono utilizzati dalle compagnie come
scalo principale per i loro collegamenti. “Sugli hub stiamo
valutando Malpensa – aggiunge Dibennardo – Conosco bene la
necessità del cargo sul nostro territorio. Permetterebbe di
accorciare tempi e distanze. C’è un lavoro sinergico che va
sviluppato. In questa sinergia inserisco l’autoporto di Vittoria,
geograficamente strategico”. Sulla struttura in questione nei
giorni scorsi era intervenuta, ancora una volta, la Cna di Vittoria,
chiedendone il completamento. “E’ chiaro – conclude Dibennardo
– che l’autoporto è importante se parliamo di collegamenti. Mi
auguro che il completamento avvenga nel minor tempo possibile
affinché si possa lavorare in sinergia con l’aeroporto di Comiso”.
Tesi quella di Dibennardo, avvalorata dalla Cna. “L’autotrasporto
– dice Giorgio Stracquadanio - non è solo movimentazione di merci,
pallet, ortofrutta, o altro. Questa è solo la parte finale. Molti
commercianti, grossisti, hanno l’esigenza di vedere, nel caso
dell’ortofrutta, direttamente la merce nei luoghi di produzione e
lavorazione. La Soaco dovrebbe prevedere dei voli giornalieri e
almeno con cadenza bisettimanale per permettere ai grossisti di
venire nel nostro territorio. Importante il volo che partirà a
giorni con Milano Linate. Prevedere anche voli per Bari o Napoli è
un esigenza che andrebbe assecondata
DLR
giovedì 5 dicembre 2013
Zona artigianale di Vittoria: Cna e il comitato delle imprese insediate incontrano il sindaco per decidere sul da farsi.
Confronto
genuino e autentico tra il comitato delle imprese insediate, aderenti
alla Cna, nella zona artigianale e l'Amministrazione comunale di
Vittoria. L'incontro si è tenuto all'interno di una delle attività
insediate nell’area. In modo chiaro e composto, al sindaco Giuseppe
Nicosia, all'assessore ai Lavori pubblici, Angelo Dezio, all'esperto
per lo sviluppo economico, Angelo Fraschilla, e al direttore della
Sap, l'azienda di igiene urbana, il presidente della Cna, Giuseppe
Santocono, il coordinatore del comitato, Gianluigi Augurale e i
diversi titolari delle imprese insediate hanno ribadito le richieste
che l’associazione di categoria e il comitato avanzano da tempo:
avere l'orgoglio di operare in una zona dignitosa, pulita,
funzionale, capace di valorizzare il territorio e gli investimenti
delle imprese insediate. “E' triste – hanno sottolineato
Santocono e Augurale – dovere ogni volta alzare i toni per ottenere
servizi ordinari”. Sia il sindaco che gli altri amministratori
hanno ammesso che l'area, per troppo tempo, è stata un luogo
degradato e va accesa l'attenzione su una struttura che ricade dentro
il perimetro della Zona franca urbana. Alcune delle richieste
inserite nella piattaforma che la Cna e il comitato hanno più volte
riproposto all'Amministrazione saranno subito attivate. Intanto, il
direttore della Sap si è impegnato a fare partire la raccolta
rifiuti ingombranti che avrà cadenza settimanale mentre la
scerbatura dell'intera area avrà una periodicità mensile.
L’assessore Dezio ha assicurato che, a breve, sarà installata la
segnaletica stradale orizzontale e verticale. Inoltre, sta già
verificando come avviare la manutenzione dell'impianto di
illuminazione. Si stanno recuperando somme che saranno utilizzate per
la sistemazione del manto stradale. Fraschilla, in merito ai diversi
lotti assegnati da tempo a ditte che però ad oggi non hanno
realizzato alcuna costruzione, ha comunicato di avere avviato la
riforma del regolamento di assegnazione delle aree. L’atto è già
pronto e a breve sarà portato in Giunta e poi in Consiglio comunale
per l'approvazione. Infine il comitato ha voluto tornare a
sottolineare come il proprio compito non si riduca alla semplice
denuncia o rivendicazione, ma
intenda proporsi come parte attiva nella sistemazione dell'area. E'
stato riproposto come alcuni servizi che l’Amministrazione non può
garantire saranno effettuati dalle imprese insediate. E’ stato
chiesto di potere compensare le spese effettuate con le imposte
comunali. Su questo punto, si è registrata piena disponibilità da
parte degli amministratori.
martedì 3 dicembre 2013
Sopralluogo della Cna all’autoporto di Vittoria Santocono: “Purtroppo, i nostri timori erano fondati”
“Le
sollecitazioni manifestate qualche settimana fa dalla nostra
organizzazione hanno spinto l’Amministrazione comunale a verificare
lo stato dei lavori dell’autoporto di Vittoria”. E’ quanto
rilevato dal presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe
Santocono, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio,
secondo cui “la visita istituzionale al cantiere di contrada
Crivello, voluta dal Comune e a cui sono stati invitati i dirigenti
Cna (Santocono, Biundo, Stracquadanio), ha evidenziato, questa
mattina, le perplessità che come organizzazione avevamo espresso.
Infatti – continua ancora Santocono – il 19 novembre scorso
avevamo evidenziato come i lavori della struttura andassero un po’
a rilento. E' giusto ricordare che il cantiere è stato aperto il 18
novembre del 2011 e, secondo il cronoprogramma del bando, entro 730
giorni (18 novembre 2013), l'opera doveva essere consegnata. Le foto
che abbiamo fatto durante il sopralluogo istituzionale dimostrano che
c'è ancora molto da fare. Serve una consistente accelerazione.
Secondo quanto dichiarato dall'impresa, se si procederà nei tempi
previsti, l'opera dovrebbe essere consegnata al territorio ad
agosto/settembre 2014. Il presidente Santocono ha sottolineato come
sia stato poco applicato il protocollo dei subappalti, atto concepito
e voluto dalla Cna, per coinvolgere nella realizzazione dell’opera
le imprese artigiane di Vittoria e la loro manovalanza”.
“L'autoporto – prosegue Santocono – è un’opportunità di
sviluppo economico e occupazionale sia nella fase di realizzazione,
sia quando entrerà in funzione. Questa occasione deve essere
sfruttata per sostenere un territorio sferzato pesantemente dalla
crisi”. Santocono ha inoltre invitato l’assessore comunale ai
Lavori pubblici, Angelo Dezio, quanto il rup del progetto, Angelo
Piccione, a comunicare a quale punto è lo stato del secondo stralcio
della struttura. Sarebbe assurdo avere un’opera parzialmente
funzionante. Se è vero che lo
sviluppo di quest'area passa anche dalla capacità di saper smistare
le merci, come evidenziato da uno studio dello Svimez, serve, però,
l'impegno di una classe politica che sappia innescare progetti che
sappiano ottenere finanziamenti.
lunedì 2 dicembre 2013
Fermo autotrasporto: Le dichiazioni di Cinzia Franchini, presidente nazionale CNA/FITA
Cinzia Franchini pres. naz. CNA/FITA
L'autotrasporto con una sola voce ha chiesto con forza ciò che in questo
momento era possibile ottenere da parte di un Governo minato da dissidi interni
alla stessa coalizione che lo ha sin qui sostenuto. Davanti a questa precarietà istituzionale, all'autotrasporto sono state avallate risorse importanti: si e' visto confermare i
fondi per il rimborso delle accise come richiesto da subito prima e durante la
proclamazione di fermo. Chi oggi, fuori da questo quadro, intende
proseguire forme di protesta caratterizzate, almeno negli annunci, da toni
esasperanti che istigano inconsapevoli e purtroppo anche sofferenti imprenditori
a manifestazioni violente, va condannato. Tutto cio' espone la nostra
categoria, sfruttandone i problemi e le disperazioni, ad un attacco ingiustificato. Per questo CNA-Fita per
tempo ne prende netta distanza e in tutte le sedi opportune si adopererà per
segnalare questo approccio. Il senso della rappresentanza è quello di portare a casa risultati concreti e immediati senza illudere o nel peggiore dei
casi utilizzare i problemi o la disperazione degli imprenditori per altri fini. La categoria ha
molte questioni irrisolte malgrado i numerosi fermi. Ma grazie a questa ultima proclamazione di fermo si è risolto un problema specifico, concreto ed immediato. Per
risolvere le ragioni di una perdurante insofferenza non possiamo certo
fermarci ad oltranza, bloccare il paese e le sue economie. C'e' bisogno di insistere nell'azione di
rappresentanza nonostante la politica sia assente e malgrado l'interlocutore istituzionale negli ultimi due anni è molto poco presente e in perenne alternanza.
Cinzia Franchini.
sabato 30 novembre 2013
Credito. 2013 "annus horribilis".
Per chi è interessato alla lettura della pubblicazione cliccare sul link
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/ecore/2013/analisi_m/1323_economieregionali/Economia_delle_regioni_italiane.pdf
giovedì 28 novembre 2013
REVOCATO IL FERMO DELL'AUTOTRASPORTO
Riportiamo le dichiarazioni del Presidente nazionale CNA FITA Cinzia Franchini:
"E' terminato l'incontro al Ministero dei Trasporti alla presenza del Ministro Lupi e del sottosegretario Girlanda con tutte le associazioni di rappresenzanza dell'autotrasporto.
Le richieste avanzate da CNA-Fita e da Unatras nella piattaforma di proclamazione di fermo sono state tutte affrontate. Sono state ripristinate totalmente le risorse per il rimborso delle accise, dei fondi destinati al settore per deduzioni forf., Inail, pedaggi, ecc.
Accolta la proposta di riforma Albo e di maggiori e diversi controlli per il cabotaggio.
E' stato poi sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Governo e tutte la associazioni (escluso T.U.).
Le associazioni firmatarie nelle prossime ore presenteranno ai propri organi deliberanti la revoca della proclamazione del fermo nazionale".
"E' terminato l'incontro al Ministero dei Trasporti alla presenza del Ministro Lupi e del sottosegretario Girlanda con tutte le associazioni di rappresenzanza dell'autotrasporto.
Le richieste avanzate da CNA-Fita e da Unatras nella piattaforma di proclamazione di fermo sono state tutte affrontate. Sono state ripristinate totalmente le risorse per il rimborso delle accise, dei fondi destinati al settore per deduzioni forf., Inail, pedaggi, ecc.
Accolta la proposta di riforma Albo e di maggiori e diversi controlli per il cabotaggio.
E' stato poi sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Governo e tutte la associazioni (escluso T.U.).
Le associazioni firmatarie nelle prossime ore presenteranno ai propri organi deliberanti la revoca della proclamazione del fermo nazionale".
mercoledì 27 novembre 2013
Legge di Stabilità: è fonte di preoccupazione per artigiani, piccoli e medi imprenditori
La
Legge di Stabilità contiene qualche elemento innovatore, taluni
elementi ci hanno anche gratificato (rottamazione cartelle). Ma per artigiani, piccoli e
medi imprenditori rimane sostanzialmente fonte di preoccupazione.
Non si mette in discussione l’equilibrio delicato delle larghe
intese, ma la spesa pubblica rimane inalterata a fronte di un Pil che
negli ultimi cinque anni è calato di 350 miliardi. Se il Pil cade la
macchina pubblica non può non affrontare, a sua volta, una cura
dimagrante. Il problema non sono i dipendenti ma gli sprechi e le
tante, troppe inefficienze. Recuperare una decina di miliardi da
mettere nella crescita del Paese sarebbe stato sacrosanto. Quanto
alla spending review, è una questione di volontà, dipende se si ha
il coraggio di farla oppure no, senza farla pesare sui ceti deboli e
quelli produttivi. Il governo deve capire che al di là della
manovra bisogna preoccuparsi di dare un messaggio positivo al Paese,
perché è stremato. Le tensioni sociali sono arrivate a un punto di
quasi rottura e quando si rompe la pace sociale, si sa quando e da
dove si parte ma non si sa come finisce. Questo il governo deve
capirlo, al di là della manovra in sé.
sabato 23 novembre 2013
La verità sull'Economia italiana: tutti i dati che si dovrebbero sapere.
Ammortizzatori:
80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa
integrazione e indennità di disoccupazione; a giugno, richiesta Cig
in aumento + 1,7% rispetto a maggio e in calo -4,9% su giugno 2012
(fonte: Inps);
Benzina: da gennaio a luglio 2013 i consumi di benzina sono calati -6,3%, per cui il gettito fiscale (accise e imposte) e' sceso -2,9%. Considerando i primi sette mesi del 2013, i consumi petroliferi sono complessivamente scesi del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 (fonte: Unione Petrolifera);
Cassa integrazione: nel complesso sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013 (fonte Inps); ad agosto Cig +12,4%. Salgono straordinaria e in deroga;
Chiusura aziende: per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di 1 impresa storica su 4 (fonte: Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza);
Competitività: Italia al 49° posto nel mondo, battuta anche da Lituania e Barbados (fonte: World Economic Forum);
Consumi: nel periodo 2012-13 contrazione record dei consumi di -7,8% (fonte: Federconsumatori). Cio' equivale ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie (vedi sotto "Spesa famiglie") di circa 56 miliardi di euro;
Credito alle imprese: secondo la Bce nel luglio 2013 contrazione di -3,7%, superiore a quella registrata a giugno (-3,2%) e maggio (-3,1%). Prestiti bancari fino a 12 mesi, quelli piu' adatti a finanziare il capitale circolante delle imprese: -4,0%. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
Benzina: da gennaio a luglio 2013 i consumi di benzina sono calati -6,3%, per cui il gettito fiscale (accise e imposte) e' sceso -2,9%. Considerando i primi sette mesi del 2013, i consumi petroliferi sono complessivamente scesi del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 (fonte: Unione Petrolifera);
Cassa integrazione: nel complesso sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013 (fonte Inps); ad agosto Cig +12,4%. Salgono straordinaria e in deroga;
Chiusura aziende: per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di 1 impresa storica su 4 (fonte: Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza);
Competitività: Italia al 49° posto nel mondo, battuta anche da Lituania e Barbados (fonte: World Economic Forum);
Consumi: nel periodo 2012-13 contrazione record dei consumi di -7,8% (fonte: Federconsumatori). Cio' equivale ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie (vedi sotto "Spesa famiglie") di circa 56 miliardi di euro;
Credito alle imprese: secondo la Bce nel luglio 2013 contrazione di -3,7%, superiore a quella registrata a giugno (-3,2%) e maggio (-3,1%). Prestiti bancari fino a 12 mesi, quelli piu' adatti a finanziare il capitale circolante delle imprese: -4,0%. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
Debito
aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa
6.000 miliardi;
Debito
pubblico: a giugno 2013 nuovo record a 2.075,71
miliardi di euro, dai 2.074,7 miliardi di maggio; oltre il 130% del
Pil. Gli interessi
pagati dal Tesoro sono stati 86,7 miliardi nel 2012. Secondo
le previsioni
il debito pubblico salirà al 130,8% del Pil nel primo
trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre
2012;
Deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%. Per la Bce ci sono rischi crescenti su obiettivi deficit 2013, peggiora disavanzo, con sostegni a banche e rimborso debiti PA;
Depositi: nelle banche italiane in totale sono scesi nel luglio 2013 a 1.110 miliardi di euro contro i 1.116 miliardi di giugno. I depositi delle famiglie sono stabili a 918,5 miliardi, quelli delle società sono scesi da 198,4 a 191,6 miliardi (fonte: Bce);
Disoccupazione: a luglio 2013 si attesta al 12% (fonte Istat). Disoccupazione giovanile balza al nuovo record negativo storico: 39,5%. Le domande di disoccupazione e mobilità sono salite +19,8% nei primi 7 mesi del 2013 (fonte Inps). Nell'Eurozona per il 2013 le stime confermano una disoccupazione al 12,3%, e per il 2014 al 12,4% (fonte Bce);
Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del Evasione2012: Nel 2013 5mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti. Secondo le stime elaborate dall'Istat l'imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno attorno ai 275 miliardi di euro;
Export: E' una delle poche voci positive dell'Economia italiana. A luglio 2013 si registra un surplus commerciale di 2,8 miliardi di euro nei paesi extra Ue, rispetto all'avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese del 2012, che porta a un saldo positivo di 10,5 miliardi nei primi 7 mesi del 2013, rispetto al disavanzo di 3,6 miliardi nel periodo gennaio-luglio 2012 (fonte: Istat); a luglio si registra un rallentamento dell'export extra Ue di -2,0% sul mese precedente;
Fabbisogno dello stato: nei primi 8 mesi del 2013 ha superato i 60 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 33,5 dello stesso periodo 2012;
Fallimenti: nel primo semestre 2013 si sono registrate 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento +5,9% rispetto allo scorso anno;
Felicità: Italia depressa, il 'fu-Belpaese' è 45° nella classifica mondiale, stando al secondo Rapporto sulla Felicità dell'Onu;
Fiducia aziende: l'indice composito sale da 79,8 di luglio a 82,2 di agosto.
Fiducia consumatori: torna ai livelli massimi da due anni. Il clima di fiducia dei consumatori aumenta, ad agosto, a 98,3 da 97,4 del mese di luglio.
Gettito Iva: nel periodo gennaio/aprile 2013 tra le imposte indirette prosegue l'andamento negativo dell'IVA (-7,8%) per effetto della flessione registrata dalla componente relativa agli scambi interni (-4,7%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra UE (-21,4%) che risentono fortemente del deterioramento del ciclo economico;
Immobiliare: nel primo trimestre 2013 l'indice dei prezzi delle abitazioni ha registrato una diminuzione dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,7% nei confronti dello stesso periodo del 2012 (fonte: Istat);
Inflazione: i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza registrano ad agosto 2013 una variazione congiunturale nulla e crescono su base tendenziale + 1,7% (fonte: Istat);
Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi);
Lavoro: Lavoro: 6 milioni in cerca e 7 su 10 temono di perderlo (fonti: Istat e Coldiretti);
Manifattura: l'indice Pmi è salito a 51,3 punti ad agosto, dai 50,4 del mese precedente, segnando il livello massimo da 27 mesi a questa parte. Secondo Markit alla base dell'espansione della produzione c'è stato un incremento dei nuovi ordini, il più marcato in oltre due anni, in particolare dall'estero.
Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, i totalmente inattivi sono il 36%; partite Iva: crollate -400.000 (-6,7%) dal 2008 (fonte Cgia Mestre);
poveri: per la crisi sono raddoppiati dal 2007 al 2012 a quasi 5 milioni (fonte Istat);
Prezzi produzione: l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è aumentato a luglio dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,9% nei confronti di luglio 2012. Lo ha comunicato l'Istat.
Pil: il Prodotto interno lordo dell'Italia, ovvero la ricchezza complessiva del paese, alla fine del 2012 era di 2.013,263 miliardi di dollari (dati Ocse) o 1.565,916 miliardi di euro (fonte: relazione del governo al Parlamento - 31 marzo 2013). Nel secondo trimestre il Pil Italia è stato confermato in contrazione -0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell'anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell'anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat). S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. L'ultima previsione dell'Istat per il 2013 e' -2,1%. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Anche l'Ocse prevede una contrazione di -1,8%, unico paese in recessione del G7. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%. E un crollo senza precedenti di -8,8% dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 (fonte Eurostat);
Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
Deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%. Per la Bce ci sono rischi crescenti su obiettivi deficit 2013, peggiora disavanzo, con sostegni a banche e rimborso debiti PA;
Depositi: nelle banche italiane in totale sono scesi nel luglio 2013 a 1.110 miliardi di euro contro i 1.116 miliardi di giugno. I depositi delle famiglie sono stabili a 918,5 miliardi, quelli delle società sono scesi da 198,4 a 191,6 miliardi (fonte: Bce);
Disoccupazione: a luglio 2013 si attesta al 12% (fonte Istat). Disoccupazione giovanile balza al nuovo record negativo storico: 39,5%. Le domande di disoccupazione e mobilità sono salite +19,8% nei primi 7 mesi del 2013 (fonte Inps). Nell'Eurozona per il 2013 le stime confermano una disoccupazione al 12,3%, e per il 2014 al 12,4% (fonte Bce);
Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del Evasione2012: Nel 2013 5mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti. Secondo le stime elaborate dall'Istat l'imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno attorno ai 275 miliardi di euro;
Export: E' una delle poche voci positive dell'Economia italiana. A luglio 2013 si registra un surplus commerciale di 2,8 miliardi di euro nei paesi extra Ue, rispetto all'avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese del 2012, che porta a un saldo positivo di 10,5 miliardi nei primi 7 mesi del 2013, rispetto al disavanzo di 3,6 miliardi nel periodo gennaio-luglio 2012 (fonte: Istat); a luglio si registra un rallentamento dell'export extra Ue di -2,0% sul mese precedente;
Fabbisogno dello stato: nei primi 8 mesi del 2013 ha superato i 60 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 33,5 dello stesso periodo 2012;
Fallimenti: nel primo semestre 2013 si sono registrate 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento +5,9% rispetto allo scorso anno;
Felicità: Italia depressa, il 'fu-Belpaese' è 45° nella classifica mondiale, stando al secondo Rapporto sulla Felicità dell'Onu;
Fiducia aziende: l'indice composito sale da 79,8 di luglio a 82,2 di agosto.
Fiducia consumatori: torna ai livelli massimi da due anni. Il clima di fiducia dei consumatori aumenta, ad agosto, a 98,3 da 97,4 del mese di luglio.
Gettito Iva: nel periodo gennaio/aprile 2013 tra le imposte indirette prosegue l'andamento negativo dell'IVA (-7,8%) per effetto della flessione registrata dalla componente relativa agli scambi interni (-4,7%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra UE (-21,4%) che risentono fortemente del deterioramento del ciclo economico;
Immobiliare: nel primo trimestre 2013 l'indice dei prezzi delle abitazioni ha registrato una diminuzione dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,7% nei confronti dello stesso periodo del 2012 (fonte: Istat);
Inflazione: i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza registrano ad agosto 2013 una variazione congiunturale nulla e crescono su base tendenziale + 1,7% (fonte: Istat);
Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi);
Lavoro: Lavoro: 6 milioni in cerca e 7 su 10 temono di perderlo (fonti: Istat e Coldiretti);
Manifattura: l'indice Pmi è salito a 51,3 punti ad agosto, dai 50,4 del mese precedente, segnando il livello massimo da 27 mesi a questa parte. Secondo Markit alla base dell'espansione della produzione c'è stato un incremento dei nuovi ordini, il più marcato in oltre due anni, in particolare dall'estero.
Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, i totalmente inattivi sono il 36%; partite Iva: crollate -400.000 (-6,7%) dal 2008 (fonte Cgia Mestre);
poveri: per la crisi sono raddoppiati dal 2007 al 2012 a quasi 5 milioni (fonte Istat);
Prezzi produzione: l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è aumentato a luglio dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,9% nei confronti di luglio 2012. Lo ha comunicato l'Istat.
Pil: il Prodotto interno lordo dell'Italia, ovvero la ricchezza complessiva del paese, alla fine del 2012 era di 2.013,263 miliardi di dollari (dati Ocse) o 1.565,916 miliardi di euro (fonte: relazione del governo al Parlamento - 31 marzo 2013). Nel secondo trimestre il Pil Italia è stato confermato in contrazione -0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell'anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell'anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat). S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. L'ultima previsione dell'Istat per il 2013 e' -2,1%. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Anche l'Ocse prevede una contrazione di -1,8%, unico paese in recessione del G7. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%. E un crollo senza precedenti di -8,8% dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 (fonte Eurostat);
Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
Produzione
industriale: crollata -17,8% negli ultimi dieci anni.
La produzione industriale e' calata -1,1% a luglio 2013 e -4,3%
rispetto a luglio 2012 (fonte Istat);
Reddito famiglie: nel 2013 e' tornato ai livelli di 25 anni fa, oggi 1.032 miliardi di euro, rispetto ai 1.033 del 1988 (fonte: Confcommercio);
Ricchezza: dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 il pil e' crollato -8,8% (fonte: Eurostat), pari a una perdita di oltre 150 miliardi di euro. L'Italia comunque e' il paese piu' ricco in Europa per via del patrimonio immobiliare dei cittadini ma tra quelli a minor reddito e con il piu' alto tasso di poverta': la ricchezza netta pro-capite, pari a 108.700 euro, supera di poco quella dei francesi (104.100 euro) e dei tedeschi (95.500 euro) (Fonte Bce-Bankitalia);
Servizi: il fatturato delle aziende che operano nel settore servizi (80% del Pil Italia) nel secondo trimestre 2013 risulta in calo -2,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; l'indice Pmi relativo alle imprese dei servizi in Italia resta sotto i 50 punti (che indica contrazione): 48,8 ad agosto (fonte: Markit);
Sofferenze bancarie: in totale sono passate dai 115,8 miliardi di agosto 2012 al nuovo record di 141,8 miliardi di agosto 2013 (+22,4%) in aumento di 25,9 miliardi (Fonte: Centro studi Unimpresa, su dati Bankitalia);
Spesa famiglie:: prosegue il calo della spesa delle famiglie italiane, nel secondo trimestre del 2013 si contrae -3,2%, e per i beni durevoli -7,1% (fonte: Istat);
Tasse: 262 scadenze per i cittadini italiani dall'Irpef, all'Iva, all'Irap, etc. Il livello eccessivo di tassazione provoca un effetto negativo, noto come curva Laffer e non e' compatibile con la crescita;
Spesa pubblica: in 15 anni e' salita +69% a 727 miliardi. Rispetto a una ricchezza di 1.565 miliardi di euro, lo stato spende il 48% del pil. E con gli interessi sul debito pubblico supera il 52%;
Vendite al dettaglio: in calo a giugno 2013 -3% su base annua, -0,2%. Nel trimestre aprile-giugno 2013 l'indice è calato -0,3%.
Reddito famiglie: nel 2013 e' tornato ai livelli di 25 anni fa, oggi 1.032 miliardi di euro, rispetto ai 1.033 del 1988 (fonte: Confcommercio);
Ricchezza: dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 il pil e' crollato -8,8% (fonte: Eurostat), pari a una perdita di oltre 150 miliardi di euro. L'Italia comunque e' il paese piu' ricco in Europa per via del patrimonio immobiliare dei cittadini ma tra quelli a minor reddito e con il piu' alto tasso di poverta': la ricchezza netta pro-capite, pari a 108.700 euro, supera di poco quella dei francesi (104.100 euro) e dei tedeschi (95.500 euro) (Fonte Bce-Bankitalia);
Servizi: il fatturato delle aziende che operano nel settore servizi (80% del Pil Italia) nel secondo trimestre 2013 risulta in calo -2,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; l'indice Pmi relativo alle imprese dei servizi in Italia resta sotto i 50 punti (che indica contrazione): 48,8 ad agosto (fonte: Markit);
Sofferenze bancarie: in totale sono passate dai 115,8 miliardi di agosto 2012 al nuovo record di 141,8 miliardi di agosto 2013 (+22,4%) in aumento di 25,9 miliardi (Fonte: Centro studi Unimpresa, su dati Bankitalia);
Spesa famiglie:: prosegue il calo della spesa delle famiglie italiane, nel secondo trimestre del 2013 si contrae -3,2%, e per i beni durevoli -7,1% (fonte: Istat);
Tasse: 262 scadenze per i cittadini italiani dall'Irpef, all'Iva, all'Irap, etc. Il livello eccessivo di tassazione provoca un effetto negativo, noto come curva Laffer e non e' compatibile con la crescita;
Spesa pubblica: in 15 anni e' salita +69% a 727 miliardi. Rispetto a una ricchezza di 1.565 miliardi di euro, lo stato spende il 48% del pil. E con gli interessi sul debito pubblico supera il 52%;
Vendite al dettaglio: in calo a giugno 2013 -3% su base annua, -0,2%. Nel trimestre aprile-giugno 2013 l'indice è calato -0,3%.
Lettera aperta del comitato imprese zona artigianale al sindaco di Vittoria: “Bene la manutenzione ordinaria ma adesso occorre fare di più.
Il
comitato imprese zona artigianale ha scritto una lettera aperta al
sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, avente ad oggetto gli
interventi predisposti dal Comune in questi ultimi giorni e che hanno
interessato l’area in questione e focalizzando, altresì,
l’attenzione su provvedimenti che, invece, risulta necessario
assumere. Questo il testo della lettera formulato dalle imprese
associate alla Cna:
Sig,
sindaco,
le
scriviamo intanto per manifestare la nostra soddisfazione per gli
interventi di manutenzione ordinaria che da tempo non venivano svolti
nella nostra zona. L'area è finalmente uscita da quel degrado creato
dall'inciviltà di alcuni cittadini e dalla poca attenzione. Ha
cominciato a riacquistare il ruolo che si deve ad una zona
d'insediamento produttivo. Ci auguriamo che la cosa non sia sporadica
o legata esclusivamente alle sollecitazioni della nostra
organizzazione, la Cna, oppure del nostro comitato. Vorremmo avviare
un confronto con l'amministrazione e con lei, in particolare, su come
gestire al meglio quest'area, ricordandole come nel luglio del 2011,
insieme con la Cna, presentammo una piattaforma di riqualificazione
della zona che lei condivise e fece propria. Diversi punti sono
rimasti insoluti, in particolare quelli a breve termine erano:
- raccolta dei rifiuti urbani ingombranti individuando e concordando con l'Amiu, oggi Sap, aree e date di ritiro, in subordine si può considerare la possibilità di stipulare convenzioni con ditte private ma in questo caso occorre rivedere la Tarsu;
- potenziamento dell'illuminazione nella zona; pulizia ciclica dell'area;
- intimare ai titolari d'impresa assegnatari di uno o più lotti, dove ancora non è stato realizzato nulla, di effettuare la pulizia dell'area assegnata e recintarla (era stato ipotizzato) entro e non oltre il 31 dicembre 2011;
- riqualificare, tutelare l'area adibita a boschetto e nell'impossibilità di farlo (stiamo parlando di un'area di pochi metri quadri) la stessa può essere affidata ad associazioni ambientaliste o agli Scout.
- l'inesistenza di segnaletica stradale verticale ed orizzontale. Si fa presente come vi sia un incrocio molto pericoloso dove ciclicamente si verificano tamponamenti (ci riferiamo all'uscita della zona artigianale dal lato destro costeggiando il muro di Maggio vini).
- metanizzazione dell'area;
- risistemazione dell'impianto idrico della zona prevedendo l'istallazione di colonnine antincendio;
- risistemazione dell'impianto fognario;
- risistemazione del manto stradale;
- video sorveglianza (la notte siamo noi che con i nostri impianti di videosorveglianza controlliamo chi si avvicina al nostro capannone, viviamo sempre sul chi va là, infatti polizia, carabinieri e polizia municipale passano molto raramente);
- realizzazione di un centro direzionale.
Sappiamo
benissimo che molte di queste cose non potranno essere realizzate, ma
l'essenziale deve essere garantito. Noi, da parte nostra, non ci
limitiamo a denunciare o richiedere ma vogliamo essere parte attiva
nella sistemazione dell'area. Il nostro unico interesse è quello di
avere una zona artigianale presentabile, dignitosa, capace di
valorizzare i nostri investimenti. Un’area che ci faccia sentire
orgogliosi di essere cittadini e imprenditori di Vittoria. Per questo
vorremmo incontrarla qui dove lavoriamo, per trovare insieme e
seriamente soluzioni che possano essere risolutive e che riaccendano
quest'orgoglio”.
Il
comitato imprese zona artigianale
Vittoria
giovedì 21 novembre 2013
Riscossione Sicilia è al default. E' ora?
Per uscire da questa situazione assurda c'è una sola via:
ROTTAMAZIONE DI TUTTE LE CARTELLE NOTIFICATE.
http://palermo.blogsicilia.it/riscossione-sicilia-a-rischio-default-perdite-per-venti-milioni-di-euro/222523/
martedì 19 novembre 2013
Di nuovo a rilento i lavori dell’autoporto? Serve una verifica per evitare intoppi e ritardi.
La Giunta
regionale, com’è noto, ha deliberato di approvare il collegamento
dell’aeroporto di Comiso e dell’autoporto di Vittoria da una
parte con la Ss 114 e dall’altra con la Ss 115. L'opera dovrebbe
costare 115.800.000 euro. Di questi 81.060.000 euro sono contributi
dello Stato e 34.740.000 euro cofinanziati dalla Regione. L’atto è
sicuramente importante e, oltre a far arrivare altre somme nel nostro
territorio, mira a colmare una lacuna importante del sistema
infrastrutturale ibleo. “Accanto a questa buona notizia ci pare
che, ma forse è solo una nostra impressione – dice il presidente
della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il
responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – i lavori di
realizzazione dell'autoporto stiano andando un po’ a rilento. Il
primo stralcio della struttura dovrebbe essere pronto nella primavera
prossima, ma sono parecchie le cose ancora da fare. Ci sono forse
problemi? Rivolgiamo un invito cortese all'amministrazione ma
soprattutto al Rup dell'opera: si verifichino i tempi e, se ci sono
ritardi, si individuino delle soluzioni. Nel contempo sarebbe
importante capire l'iter del progetto del secondo stralcio. Pare che
alla Regione nessuno ne sappia nulla. Comunque, la nostra
organizzazione di categoria sta verificando con il dipartimento
competente. Infine, ribadiamo con forza che sarebbe utile avviare una
sorta di tavolo fra le amministrazioni comunali di Vittoria, Comiso,
Pozzallo con la Cna. Aeroporto,
autoporto e porto devono essere messi in collegamento. Lo sviluppo
di quest'area passa anche dalla capacità di saper smistare traffico
e merci lungo le direttrici dell’Europa, del Medio Oriente e del
Nord Africa. La posizione geografica ci aiuta molto. Serve, però,
l'impegno di una classe politica che sappia individuare e snellire
percorsi, progetti e finanziamenti”.
mercoledì 13 novembre 2013
Arrivano i nostri. Finalmente sono iniziate le grandi pulizie alla zona artigianale.
Dopo le nostre numerose sollecitazioni nella mattinata di oggi, 13 Novembre 2013, si sono decisi a pulire l'area artigianale. L'ordinario diventa straordinario? La cosa normale, ovvia e scontata è avere una zona d'insediamento produttivo sempre pulita e in ordine. E' uno dei tanti biglietti da visita della nostra città. Speriamo di non dover ritornare alla carica per cose naturali, chiare ed evidenti.
Seguono le foto
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