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sabato 30 novembre 2013

LA BANCA!!! AIUTOOO




BISOGNA ANCHE RIDERE



Credito. 2013 "annus horribilis".



Per il credito a imprese e famiglie italiane il 2013 si sta confermando un “annus horribilis”. A testimoniarlo è uno studio della Banca d’Italia sulle economie regionali che dimostra come nel nostro Paese il credit crunch sia un fenomeno tutt’altro che esaurito. Nei primi sei mesi di quest’anno – si legge nella preoccupante indagine di Bankitalia – è proseguito in tutta Italia il calo dei prestiti bancari alle imprese e la flessione ha interessato tutti i settori produttivi. Per quanto riguarda i nuclei familiari, i finanziamenti bancari sono rimasti stagnanti al centro-nord e sono risultati in netto calo al sud. Secondo l’istituto centrale, l’andamento dei prestiti risente anche della domanda debole ma sono soprattutto le condizioni di offerta a rimanere molto tese. 

Per chi è interessato alla lettura della pubblicazione cliccare sul link
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/ecore/2013/analisi_m/1323_economieregionali/Economia_delle_regioni_italiane.pdf

giovedì 28 novembre 2013

REVOCATO IL FERMO DELL'AUTOTRASPORTO

Riportiamo le dichiarazioni del Presidente nazionale CNA FITA Cinzia Franchini:

"E' terminato l'incontro al Ministero dei Trasporti alla presenza del Ministro Lupi e del sottosegretario Girlanda con tutte le associazioni di rappresenzanza dell'autotrasporto.
Le richieste avanzate da CNA-Fita e da Unatras nella piattaforma di proclamazione di fermo sono state tutte affrontate. Sono state ripristinate totalmente le risorse per il rimborso delle accise, dei fondi destinati al settore per deduzioni forf., Inail, pedaggi, ecc.
Accolta la proposta di riforma Albo e di maggiori e diversi controlli per il cabotaggio.
E' stato poi sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Governo e tutte la associazioni (escluso T.U.).
Le associazioni firmatarie nelle prossime ore presenteranno ai propri organi deliberanti la revoca della proclamazione del fermo nazionale".

mercoledì 27 novembre 2013

Legge di Stabilità: è fonte di preoccupazione per artigiani, piccoli e medi imprenditori

La Legge di Stabilità contiene qualche elemento innovatore, taluni elementi ci hanno anche gratificato (rottamazione cartelle). Ma per artigiani, piccoli e medi imprenditori rimane sostanzialmente fonte di preoccupazione. Non si mette in discussione l’equilibrio delicato delle larghe intese, ma la spesa pubblica rimane inalterata a fronte di un Pil che negli ultimi cinque anni è calato di 350 miliardi. Se il Pil cade la macchina pubblica non può non affrontare, a sua volta, una cura dimagrante. Il problema non sono i dipendenti ma gli sprechi e le tante, troppe inefficienze. Recuperare una decina di miliardi da mettere nella crescita del Paese sarebbe stato sacrosanto. Quanto alla spending review, è una questione di volontà, dipende se si ha il coraggio di farla oppure no, senza farla pesare sui ceti deboli e quelli produttivi. Il governo deve capire che al di là della manovra bisogna preoccuparsi di dare un messaggio positivo al Paese, perché è stremato. Le tensioni sociali sono arrivate a un punto di quasi rottura e quando si rompe la pace sociale, si sa quando e da dove si parte ma non si sa come finisce. Questo il governo deve capirlo, al di là della manovra in sé.

sabato 23 novembre 2013

La verità sull'Economia italiana: tutti i dati che si dovrebbero sapere.



Wall Street Italia pubblica in sintesi il quadro oggettivo dell'economia italiana, aggiornato con i più recenti dati statistici, macro-economici e di politica monetaria. Una sorta di "pagina della memoria economica" che fa da contraltare alla massiccia propaganda mediatica di lobby (stato, partiti, banche) sul reale stato del Paese, scevro da verità di comodo. Ne emerge un quadro decisamente più allarmante rispetto alla "fine della crisi" ed al prossimo "aggangio della ripresa" paventato in ambienti politico-economici che nascondono la verita' agli italiani e puntano anzi a manipolare il consenso con strategie che beneficiano i "poteri forti" e penalizzano cittadini e piccole imprese Competitività, consumi, ricorso agli ammortizzatori sociali, debito e disoccupazione parlano chiaro. I dati sono aggiornati al 12/09/2013
Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione; a giugno, richiesta Cig in aumento + 1,7% rispetto a maggio e in calo -4,9% su giugno 2012 (fonte: Inps);
Benzina: da gennaio a luglio 2013 i consumi di benzina sono calati -6,3%, per cui il gettito fiscale (accise e imposte) e' sceso -2,9%. Considerando i primi sette mesi del 2013, i consumi petroliferi sono complessivamente scesi del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 (fonte: Unione Petrolifera);
Cassa integrazione: nel complesso sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013 (fonte Inps); ad agosto Cig +12,4%. Salgono straordinaria e in deroga;
Chiusura aziende: per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di 1 impresa storica su 4 (fonte: Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza);
Competitività: Italia al 49° posto nel mondo, battuta anche da Lituania e Barbados (fonte: World Economic Forum);
Consumi: nel periodo 2012-13 contrazione record dei consumi di -7,8% (fonte: Federconsumatori). Cio' equivale ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie (vedi sotto "Spesa famiglie") di circa 56 miliardi di euro;
Credito alle imprese: secondo la Bce nel luglio 2013 contrazione di -3,7%, superiore a quella registrata a giugno (-3,2%) e maggio (-3,1%). Prestiti bancari fino a 12 mesi, quelli piu' adatti a finanziare il capitale circolante delle imprese: -4,0%. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6.000 miliardi;
Debito pubblico: a giugno 2013 nuovo record a 2.075,71 miliardi di euro, dai 2.074,7 miliardi di maggio; oltre il 130% del Pil. Gli interessi pagati dal Tesoro sono stati 86,7 miliardi nel 2012. Secondo le previsioni il debito pubblico salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012;
Deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%. Per la Bce ci sono rischi crescenti su obiettivi deficit 2013, peggiora disavanzo, con sostegni a banche e rimborso debiti PA;
Depositi: nelle banche italiane in totale sono scesi nel luglio 2013 a 1.110 miliardi di euro contro i 1.116 miliardi di giugno. I depositi delle famiglie sono stabili a 918,5 miliardi, quelli delle società sono scesi da 198,4 a 191,6 miliardi (fonte: Bce);
Disoccupazione: a luglio 2013 si attesta al 12% (fonte Istat). Disoccupazione giovanile balza al nuovo record negativo storico: 39,5%. Le domande di disoccupazione e mobilità sono salite +19,8% nei primi 7 mesi del 2013 (fonte Inps). Nell'Eurozona per il 2013 le stime confermano una disoccupazione al 12,3%, e per il 2014 al 12,4% (fonte Bce);
Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del Evasione2012: Nel 2013 5mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti. Secondo le stime elaborate dall'Istat l'imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno attorno ai 275 miliardi di euro;
Export: E' una delle poche voci positive dell'Economia italiana. A luglio 2013 si registra un surplus commerciale di 2,8 miliardi di euro nei paesi extra Ue, rispetto all'avanzo di 1,9 miliardi dello stesso mese del 2012, che porta a un saldo positivo di 10,5 miliardi nei primi 7 mesi del 2013, rispetto al disavanzo di 3,6 miliardi nel periodo gennaio-luglio 2012 (fonte: Istat); a luglio si registra un rallentamento dell'export extra Ue di -2,0% sul mese precedente;
Fabbisogno dello stato: nei primi 8 mesi del 2013 ha superato i 60 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 33,5 dello stesso periodo 2012;
Fallimenti: nel primo semestre 2013 si sono registrate 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento +5,9% rispetto allo scorso anno;
Felicità: Italia depressa, il 'fu-Belpaese' è 45° nella classifica mondiale, stando al secondo Rapporto sulla Felicità dell'Onu;
Fiducia aziende: l'indice composito sale da 79,8 di luglio a 82,2 di agosto.
Fiducia consumatori: torna ai livelli massimi da due anni. Il clima di fiducia dei consumatori aumenta, ad agosto, a 98,3 da 97,4 del mese di luglio.
Gettito Iva: nel periodo gennaio/aprile 2013 tra le imposte indirette prosegue l'andamento negativo dell'IVA (-7,8%) per effetto della flessione registrata dalla componente relativa agli scambi interni (-4,7%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra UE (-21,4%) che risentono fortemente del deterioramento del ciclo economico;
Immobiliare: nel primo trimestre 2013 l'indice dei prezzi delle abitazioni ha registrato una diminuzione dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,7% nei confronti dello stesso periodo del 2012 (fonte: Istat);
Inflazione: i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza registrano ad agosto 2013 una variazione congiunturale nulla e crescono su base tendenziale + 1,7% (fonte: Istat);
Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi);
Lavoro: Lavoro: 6 milioni in cerca e 7 su 10 temono di perderlo (fonti: Istat e Coldiretti);
Manifattura: l'indice Pmi è salito a 51,3 punti ad agosto, dai 50,4 del mese precedente, segnando il livello massimo da 27 mesi a questa parte. Secondo Markit alla base dell'espansione della produzione c'è stato un incremento dei nuovi ordini, il più marcato in oltre due anni, in particolare dall'estero.
Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, i totalmente inattivi sono il 36%; partite Iva: crollate -400.000 (-6,7%) dal 2008 (fonte Cgia Mestre);
poveri: per la crisi sono raddoppiati dal 2007 al 2012 a quasi 5 milioni (fonte Istat);
Prezzi produzione: l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è aumentato a luglio dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,9% nei confronti di luglio 2012. Lo ha comunicato l'Istat.
Pil: il Prodotto interno lordo dell'Italia, ovvero la ricchezza complessiva del paese, alla fine del 2012 era di 2.013,263 miliardi di dollari (dati Ocse) o 1.565,916 miliardi di euro (fonte: relazione del governo al Parlamento - 31 marzo 2013). Nel secondo trimestre il Pil Italia è stato confermato in contrazione -0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell'anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell'anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat). S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. L'ultima previsione dell'Istat per il 2013 e' -2,1%. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Anche l'Ocse prevede una contrazione di -1,8%, unico paese in recessione del G7. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%. E un crollo senza precedenti di -8,8% dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 (fonte Eurostat);
Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;

Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
Produzione industriale: crollata -17,8% negli ultimi dieci anni. La produzione industriale e' calata -1,1% a luglio 2013 e -4,3% rispetto a luglio 2012 (fonte Istat);
Reddito famiglie: nel 2013 e' tornato ai livelli di 25 anni fa, oggi 1.032 miliardi di euro, rispetto ai 1.033 del 1988 (fonte: Confcommercio);
Ricchezza: dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 il pil e' crollato -8,8% (fonte: Eurostat), pari a una perdita di oltre 150 miliardi di euro. L'Italia comunque e' il paese piu' ricco in Europa per via del patrimonio immobiliare dei cittadini ma tra quelli a minor reddito e con il piu' alto tasso di poverta': la ricchezza netta pro-capite, pari a 108.700 euro, supera di poco quella dei francesi (104.100 euro) e dei tedeschi (95.500 euro) (Fonte Bce-Bankitalia);
Servizi: il fatturato delle aziende che operano nel settore servizi (80% del Pil Italia) nel secondo trimestre 2013 risulta in calo -2,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; l'indice Pmi relativo alle imprese dei servizi in Italia resta sotto i 50 punti (che indica contrazione): 48,8 ad agosto (fonte: Markit);

Sofferenze bancarie: in totale sono passate dai 115,8 miliardi di agosto 2012 al nuovo record di 141,8 miliardi di agosto 2013 (+22,4%) in aumento di 25,9 miliardi (Fonte: Centro studi Unimpresa, su dati Bankitalia);
Spesa famiglie:: prosegue il calo della spesa delle famiglie italiane, nel secondo trimestre del 2013 si contrae -3,2%, e per i beni durevoli -7,1% (fonte: Istat);
Tasse: 262 scadenze per i cittadini italiani dall'Irpef, all'Iva, all'Irap, etc. Il livello eccessivo di tassazione provoca un effetto negativo, noto come curva Laffer e non e' compatibile con la crescita;
Spesa pubblica: in 15 anni e' salita +69% a 727 miliardi. Rispetto a una ricchezza di 1.565 miliardi di euro, lo stato spende il 48% del pil. E con gli interessi sul debito pubblico supera il 52%;
Vendite al dettaglio: in calo a giugno 2013 -3% su base annua, -0,2%. Nel trimestre aprile-giugno 2013 l'indice è calato -0,3%.

Lettera aperta del comitato imprese zona artigianale al sindaco di Vittoria: “Bene la manutenzione ordinaria ma adesso occorre fare di più.


Il comitato imprese zona artigianale ha scritto una lettera aperta al sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, avente ad oggetto gli interventi predisposti dal Comune in questi ultimi giorni e che hanno interessato l’area in questione e focalizzando, altresì, l’attenzione su provvedimenti che, invece, risulta necessario assumere. Questo il testo della lettera formulato dalle imprese associate alla Cna:

Sig, sindaco,

le scriviamo intanto per manifestare la nostra soddisfazione per gli interventi di manutenzione ordinaria che da tempo non venivano svolti nella nostra zona. L'area è finalmente uscita da quel degrado creato dall'inciviltà di alcuni cittadini e dalla poca attenzione. Ha cominciato a riacquistare il ruolo che si deve ad una zona d'insediamento produttivo. Ci auguriamo che la cosa non sia sporadica o legata esclusivamente alle sollecitazioni della nostra organizzazione, la Cna, oppure del nostro comitato. Vorremmo avviare un confronto con l'amministrazione e con lei, in particolare, su come gestire al meglio quest'area, ricordandole come nel luglio del 2011, insieme con la Cna, presentammo una piattaforma di riqualificazione della zona che lei condivise e fece propria. Diversi punti sono rimasti insoluti, in particolare quelli a breve termine erano: 
  • raccolta dei rifiuti urbani ingombranti individuando e concordando con l'Amiu, oggi Sap, aree e date di ritiro, in subordine si può considerare la possibilità di stipulare convenzioni con ditte private ma in questo caso occorre rivedere la Tarsu;
  • potenziamento dell'illuminazione nella zona; pulizia ciclica dell'area; 
  • intimare ai titolari d'impresa assegnatari di uno o più lotti, dove ancora non è stato realizzato nulla, di effettuare la pulizia dell'area assegnata e recintarla (era stato ipotizzato) entro e non oltre il 31 dicembre 2011; 
  • riqualificare, tutelare l'area adibita a boschetto e nell'impossibilità di farlo (stiamo parlando di un'area di pochi metri quadri) la stessa può essere affidata ad associazioni ambientaliste o agli Scout. 
A questi si aggiunge: 
  • l'inesistenza di segnaletica stradale verticale ed orizzontale. Si fa presente come vi sia un incrocio molto pericoloso dove ciclicamente si verificano tamponamenti (ci riferiamo all'uscita della zona artigianale dal lato destro costeggiando il muro di Maggio vini). 
Nel medio termine si chiedeva: 
  • metanizzazione dell'area; 
  • risistemazione dell'impianto idrico della zona prevedendo l'istallazione di colonnine antincendio; 
  • risistemazione dell'impianto fognario; 
  • risistemazione del manto stradale; 
  • video sorveglianza (la notte siamo noi che con i nostri impianti di videosorveglianza controlliamo chi si avvicina al nostro capannone, viviamo sempre sul chi va là, infatti polizia, carabinieri e polizia municipale passano molto raramente); 
  • realizzazione di un centro direzionale.

Sappiamo benissimo che molte di queste cose non potranno essere realizzate, ma l'essenziale deve essere garantito. Noi, da parte nostra, non ci limitiamo a denunciare o richiedere ma vogliamo essere parte attiva nella sistemazione dell'area. Il nostro unico interesse è quello di avere una zona artigianale presentabile, dignitosa, capace di valorizzare i nostri investimenti. Un’area che ci faccia sentire orgogliosi di essere cittadini e imprenditori di Vittoria. Per questo vorremmo incontrarla qui dove lavoriamo, per trovare insieme e seriamente soluzioni che possano essere risolutive e che riaccendano quest'orgoglio”.

Il comitato imprese zona artigianale
Vittoria

giovedì 21 novembre 2013

Riscossione Sicilia è al default. E' ora?


Lo abbiamo detto e scritto in tutti i modi, adesso è ufficiale: Riscossione Sicilia è al collasso. Dopo aver rovinato migliaia di micro imprese siciliane, senza raggiungere nessun obbiettivo se non quello di indebolire la nostra già fragile economia, ora chiedo aiuto a Roma per essere salvata.  Debiti per diverse decine di milioni di euro accumulati fino al 2012, incapacità a riscuotere perché la normativa che regola la riscossione è fortemente vessatoria e persecutoria. Equitalia la seguirà a ruota, le condizioni economiche sono molto simili.  

Per uscire da questa situazione assurda c'è una sola via:  
ROTTAMAZIONE DI TUTTE LE CARTELLE NOTIFICATE. 

http://palermo.blogsicilia.it/riscossione-sicilia-a-rischio-default-perdite-per-venti-milioni-di-euro/222523/

martedì 19 novembre 2013

Di nuovo a rilento i lavori dell’autoporto? Serve una verifica per evitare intoppi e ritardi.

La Giunta regionale, com’è noto, ha deliberato di approvare il collegamento dell’aeroporto di Comiso e dell’autoporto di Vittoria da una parte con la Ss 114 e dall’altra con la Ss 115. L'opera dovrebbe costare 115.800.000 euro. Di questi 81.060.000 euro sono contributi dello Stato e 34.740.000 euro cofinanziati dalla Regione. L’atto è sicuramente importante e, oltre a far arrivare altre somme nel nostro territorio, mira a colmare una lacuna importante del sistema infrastrutturale ibleo. “Accanto a questa buona notizia ci pare che, ma forse è solo una nostra impressione – dice il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio – i lavori di realizzazione dell'autoporto stiano andando un po’ a rilento. Il primo stralcio della struttura dovrebbe essere pronto nella primavera prossima, ma sono parecchie le cose ancora da fare. Ci sono forse problemi? Rivolgiamo un invito cortese all'amministrazione ma soprattutto al Rup dell'opera: si verifichino i tempi e, se ci sono ritardi, si individuino delle soluzioni. Nel contempo sarebbe importante capire l'iter del progetto del secondo stralcio. Pare che alla Regione nessuno ne sappia nulla. Comunque, la nostra organizzazione di categoria sta verificando con il dipartimento competente. Infine, ribadiamo con forza che sarebbe utile avviare una sorta di tavolo fra le amministrazioni comunali di Vittoria, Comiso, Pozzallo con la Cna. Aeroporto, autoporto e porto devono essere messi in collegamento. Lo sviluppo di quest'area passa anche dalla capacità di saper smistare traffico e merci lungo le direttrici dell’Europa, del Medio Oriente e del Nord Africa. La posizione geografica ci aiuta molto. Serve, però, l'impegno di una classe politica che sappia individuare e snellire percorsi, progetti e finanziamenti”.

mercoledì 13 novembre 2013

Arrivano i nostri. Finalmente sono iniziate le grandi pulizie alla zona artigianale.

Dopo le nostre numerose sollecitazioni nella mattinata di oggi, 13 Novembre 2013, si sono decisi a pulire l'area artigianale. L'ordinario diventa straordinario? La cosa normale, ovvia e scontata è avere una zona d'insediamento produttivo sempre pulita e in ordine. E' uno dei tanti biglietti da visita della nostra città. Speriamo di non dover ritornare alla carica per cose naturali, chiare ed evidenti.

Seguono le foto









martedì 12 novembre 2013

Nasce a Vittoria un comitato delle imprese insediate nella zona artigianale: “Chiediamo il confronto con il Comune. Nessuna polemica. Ma ci vogliono i fatti”




Nasce un comitato fatto da imprese insediate nell'area artigianale di Vittoria, una piccola struttura creata da chi vive giornalmente, e da anni, una serie di disagi che non conoscono limiti. La prima riunione, voluta da titolari legati alla Cna, si è tenuta ieri nei locali di una impresa che opera all'interno della zona. Da tempo si sollecita l'Amministrazione comunale denunciando il degrado che l'insediamento vive. Un decadimento che gli artigiani del comitato hanno voluto rimarcare, un declino che ha raggiunto e superato il limite della sopportabilità. Le imprese subiscono continuamente furti malgrado si siano fornite di impianti di videosorveglianza. L'area, soprattutto la sera, diventa una sorta di “zona franca”: ricovero per tossicodipendenti e immigrati senza tetto, auto che arrivano e scaricano rifiuti di ogni tipo. Tutto questo perché l'illuminazione pubblica oramai è ridotta all'osso. Le lampade di molti pali dell'illuminazione sono fuori uso da tempo.
Il servizio di raccolta cartoni che la Cna aveva concertato con l'Amiu non viene più svolto, così come la pulizia delle strade diventate ormai molto simili ai sentieri della savana. Più volte, diversi titolari hanno segnalato ai vigili urbani il dissesto del manto stradale dell'area, ma nulla è stato fatto. Eppure la polizia municipale spesso staziona nella zona per effettuare posti di blocco. Le imprese non si sono limitate solo a denunciare ma avanzano anche alcune proposte. Intanto chiedono la riapertura dei bandi di assegnazione dei lotti aggiudicati dove però non è stata ancora realizzata alcuna struttura (su questo punto è stato evidenziato dal presidente della Cna, Giuseppe Santocono, che l'esperto del Comune alle politiche dello sviluppo economico, Angelo Fraschilla, sta predisponendo gli atti necessari). Il comitato vuole attivare un confronto costruttivo e fattivo con gli amministratori che porti ad una valorizzazione reale e non sporadica della zona chiedendo direttamente se è possibile la gestione dell'area, rivedendo, però, le tassazioni Imu, Tares e gli eventuali nuovi “derivati” di queste imposte. Durante l'incontro è emersa all'unanimità una volontà chiara e precisa: non interessa minimamente la polemica ma si vuole ottenere un confronto con chi gestisce la cosa pubblica per trovare soluzioni che portino alla qualificazione dell'area. Infine è stato deciso di nominare un portavoce da affiancare alla dirigenza della Cna. L'incarico è caduto su Gianluigi Augurale dell'omonima impresa insediata.


sabato 9 novembre 2013

Riscossione Sicilia: nel 2012 ben 212 milioni di euro caricati a ruolo nell’area iblea. Un peso insopportabile che non aiuta a venire fuori dalla crisi. Le soluzioni ci sono ma nessuno le attua

"La nostra organizzazione denuncia, da anni, le vessazioni che tante imprese subiscono dalla società di riscossione siciliana (ex Serit, oggi Riscossione Sicilia). Dopo le manifestazioni del maggio e giugno scorso, diversi Consigli comunali della nostra provincia hanno approvato all'unanimità un nostro documento che propone alcune soluzioni. Le imprese vogliono pagare ma la crisi, la mancanza di lavoro, impedisce di poter onorare i debiti. Chiedono un forte alleggerimento del carico sanzionatorio e degli interessi che la normativa attuale fa maturare in modo esponenziale”.
E’ quanto rileva Giuseppe Santocono, componente della presidenza provinciale della Cna, delegato a seguire la complessa problematica. “E’ arrivato il momento – afferma Santocono – che queste proposte trovino canali istituzionali superiori. I legislatori hanno l'obbligo di intervenire con forza e non, come è stato fatto, in modo finora fittizio e teorico con il decreto “del fare”. I decreti attuativi che dovevano estendere le rateizzazioni fino a dieci anni, bloccare le ipoteche immobiliari per debiti da 20mila euro in poi, stoppare le aste giudiziarie, etc. etc., sono rimasti al palo. Intanto sanzioni, interessi e aggi aumentano”. Per capire lo stato in cui versano tante piccole e medie imprese basta dare un’occhiata ai dati di Inforiscossione. In Italia dal 2000 al 2012 sono stati emessi ruoli per 807 miliardi di euro (di questi 193,1 miliardi sono stati sgravati, 20,8 sospesi, 107,02 riguardano carichi di attività fallite e sicuramente non saranno mai riscossi). In 12 anni sono stati riscossi soltanto 69,1 miliardi. Rimangono ancora da incassare 545, 5 miliardi di euro (pari ad un quarto del debito pubblico). Scendendo nel dettaglio e analizzando i dati degli ultimi quattro anni relativi alla nostra provincia si nota che nel 2009 il carico messo a ruolo è pari a 163,25 milioni di euro mentre il riscosso è di 13,9 milioni. Nel 2010 il carico è di 245,38 milioni di euro e l'incassato è di 17,9 milioni. Nel 2011 i ruoli caricati risultano pari a 233, 51 milioni di euro, i riscossi sono 18,65 milioni. Nel 2012 a fronte di 211,74 milioni di euro messi a ruolo, sono stati incassati 16,59 milioni. Si incassa il 7-8% del carico messo a ruolo.

Questi numeri – prosegue Santocono – ci dicono in modo chiaro e inequivocabile che un sistema di riscossione impostato su modelli rigidi, vessatori e persecutori è fallito. Anzi, affermiamo che questo tipo di esazione ha contribuito ad aggravare la crisi economica in atto. Gli scenari ci rappresentano che molte piccole imprese indebitate per poche migliaia di euro con lo Stato sono oramai nelle condizioni di chiudere le attività mentre la disoccupazione continua a crescere. Ma se le attività chiudono e il lavoro vero non riparte, chi pagherà i ruoli? Siamo in pieno coma farmacologico, lasciare le cose in questo modo significa non affrontare il problema e fare aumentare ancora di più lo sconforto. Servono subito i decreti attuativi per fare partire quel minimo di aiuto previsto dal decreto del fare, primo fra tutti quello riguardante le rateizzazioni a 120 mesi. Abbiamo saputo che fra qualche giorno uscirà un provvedimento importante in merito alla rateizzazione e all'entità dei pagamenti correlata al reddito. Ma è poca cosa. Serve capire se esiste la volontà politica, sia a livello nazionale sia regionale, nel rivedere le norme che regolano le sanzioni e gli interessi che maturano quando un debito fiscale, contributivo o una imposta comunale vengono iscritti a ruolo. Inoltre, si deve capire se in Sicilia l'autonomia ha ancora un valore o è stata svilita. La Regione Siciliana dal 28 febbraio 2013 detiene il 99,885% delle azioni di Riscossione Sicilia Spa (prima deteneva il 90%) mentre il restante pacchetto azionario, pari allo 0,115%, è detenuto da Equitalia Spa. La Regione ha una proprietà così ampia dell'ente di riscossione e non riesce a fare nulla? Possono essere rivisti al ribasso gli aggi? Possono essere rimodulate le sanzioni? Possono essere abbattuti gli interessi? Se si riuscisse a dare una risposta positiva a questi quesiti, per la prima volta nella storia recente della Sicilia, l'autonomia sarebbe utilizzata per favorire la collettività e per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo reale. Le imprese non possono più attendere e noi non possiamo più aspettare chi va a Roma o a Palermo per trastullarsi o discutere di cose irreali mentre le imprese nei territori cercano di resistere. Il protrarsi di questa situazione tanto assurda quanto grave ci porterà ad attuare forti azioni di mobilitazione”.

mercoledì 6 novembre 2013

Zona artigianale e dintorni: abbiamo perso le parole.

Nell'ultimo periodo abbiamo più volte denunciato lo stato di profondo degrado in cui è ri-precipitata la nostra zona Artigianale con le aree e la viabilità ad essa collegata. Gli amministratori ci hanno detto più volte che qualcosa sarebbe stata fatta: Qualcosa ?? Le imprese insediate devono pagare la TARES e l'IMU sui capannoni ma non ricevono nessuna attenzione, anzi sono quasi costrette ad abituarsi al decadimento che circonda le proprie attività. Non è giusto. Non è corretto. C'è un limite a tutto.
In questo video la nostra denuncia. Questa volta abbiamo deciso di far parlare le immagini.


http://www.youtube.com/watch?v=ZcL1uqa75vU

Martedì 12 novembre parte lo spesomentro

Interessante articolo de il Sole 24 Ore.
http://www.ilsole24ore.com/art/2013/2013-11-06/spesometrola-doppia-scadenza-074620.shtml?uuid=ABB3Xmb