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sabato 22 dicembre 2018

La Cna di Vittoria lancia l’iniziativa: “Un taxi legale per amico”




La Cna di Vittoria lancia l’iniziativa “Un taxi legale per amico” per aiutare i ragazzi a tornare a casa in sicurezza durante le sere delle festività natalizie, magari dopo una serata in discoteca e con gli amici, per non rischiare di metterli alla guida di notte per le strade del territorio. L’idea nasce da un gruppo di tassisti vicini alla Cna i quali, oltre a sensibilizzare i giovani sul delicato tema, mirano soprattutto a promuovere le attività del settore che operano nella legalità. Infatti, sono diversi i soggetti che oramai si improvvisano e si dedicano impunemente e senza alcuna licenza al trasporto privato delle persone con prezzi che in molti casi sono in linea con quelli degli operatori in regola. Il servizio taxi in questi anni, anche a Vittoria, è diventato necessario, soprattutto nei fine settimana, per i giovani ma anche per una larga fascia di clientela. Rappresenta un biglietto da visita per una città che vuole puntare sul turismo e su un’immagine diversa. “Auspichiamo che l’iniziativa – spiegano dalla Cna comunale di Vittoria – possa incontrare l’interesse dei giovani e delle loro famiglie e possa quindi essere estesa su più ampia scala. Con questo progetto si vuole altresì evidenziare il problema dell’abusivismo, una piaga che persiste da tempo e sta diventando fortemente penalizzante per le attività che pagano regolarmente le tasse. Intendiamo, inoltre, offrire un servizio che coniuga aspetti di sicurezza e di sensibilizzazione nei confronti di chi opera nel rispetto delle regole economiche”.

sabato 13 ottobre 2018

La Cna comunale di Vittoria ha incontrato il commissario D’Erba


E’ stato positivo e cordiale l’incontro tra i componenti della presidenza della Cna comunale di Vittoria, Rocco Candiano (presidente), Giuseppe Fatuzzo e Giuseppe Fernandez - accompagnati dai funzionari Giorgio Stracquadanio e Giuseppe Brullo - e il commissario dell’ente di palazzo Iacono, Gaetano D’Erba. I rappresentanti della confederazione, durante il confronto, hanno evidenziato alcune delle esigenze che erano emerse durante la riunione dell’ultimo direttivo. In particolare, è stata sottolineata l’esigenza del rinnovo dell’albo delle imprese di fiducia del Comune. Un atto non più rinviabile. Infatti, dopo il lungo iter che ha portato il Consiglio comunale ad approvare, il 9 aprile scorso, il regolamento per l’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, così come voluto dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), servirebbe rinnovare l’albo delle imprese di fiducia dell’ente. Da più di due anni l’elenco in questione non viene aggiornato, molte Pmi hanno cambiato ragione sociale, altre si sono cancellate dalla Camera di Commercio, quindi l’albo attualmente vedrebbe la presenza di pochissime imprese. 
Altro tema posto all’attenzione del commissario è stata la detassazione delle superfici delle attività che producono rifiuti speciali conferiti a ditte specializzate. Brullo e Fatuzzo hanno chiesto un’attenta verifica dell’attuazione del regolamento. Nello specifico, è stata sollecitata una verifica delle domande di riduzione. Così come è stata chiesta una revisione del regolamento  Tari in funzione alla raccolta differenziata. Altro tema posto all’attenzione del commissario quello riguardante la zona artigianale. Esistono diversi lotti assegnati da tempo, dove, però, non è stato realizzato alcunché. Sarebbe opportuno rivedere le assegnazioni ed eventualmente, con nuovo bando, riattribuire gli stessi lotti a ditte realmente interessate alla costruzione degli opifici. In ultimo, Fernandez, nell’evidenziare l’importanza della regolamentazione degli ingressi al mercato ortofrutticolo, ha però sottolineato come la stessa vada riordinata perché i mezzi delle imprese che forniscono servizi alla struttura recandosi più volte a giorno all’interno della stessa non possono pagare ogni volta per l’ingresso.
Il commissario D’Erba, nel recepire positivamente le istanze della categoria, ha garantito il proprio impegno nel definire soluzioni che possano venire incontro alle esigenze delle imprese.


Ufficio stampa
Giorgio Liuzzo

lunedì 1 ottobre 2018

Sabotaggio della rete idrica cittadina: un atto vile e grave. Bisogna guardare a una gestione diversa e sostenibile del nostro sistema idrico



Il direttivo comunale della Cna di Vittoria condivide e fa proprie le preoccupazioni denunciate pubblicamente dal prefetto Dispenza: aver sabotato la rete idrica cittadina è un “gesto criminale, odioso e irresponsabile, perché l’acqua è vita”.
Ma quest’atto, oltre alla sua vile gravità – è scritto in una nota del direttivo dell’associazione di categoria – ci impone, una volta per sempre, di cominciare a guardare ad una gestione diversa, attenta e sostenibile del nostro sistema idrico comunale. Bisognerebbe capire, intanto, se esiste una planimetria della rete idrica cittadina e se nella stessa sono indicati i punti in cui vengono effettuate le manovre. Questo strumento di pianificazione è la base necessaria per iniziare ad affrontare il problema delle crisi idriche che da tempo affliggono la città, soprattutto per “cartografare” le numerose perdite di una rete definita un colabrodo. L'acqua è una risorsa fondamentale il cui prezzo è destinato ad aumentare, per questo abbiamo sempre denunciato come le tante perdite che caratterizzano la nostra rete sono uno spreco non più tollerabile. Altra questione da mettere sotto i riflettori è quella dei contatori idrici. La nostra organizzazione, dopo aver sollecitato e convinto, anche polemizzando duramente, le passate amministrazioni ad installare contatori idrici in alcune attività economiche (acconciatori, albergatori, autoriparatori) e avendo verificato e dimostrato come sia i consumi sia gli importi sono notevolmente cambiati, chiede, e non da ora, di estendere l'installazione dei contatori idrici anche nelle abitazioni civili. E’ l’unico modo per conoscere realmente la quantità d’acqua consumata è il pagamento non in modo forfettario ma sulla base dei volumi consumati, evitando gli sprechi”.
Infine – prosegue ancora la nota del direttivo Cna di Vittoria – bisogna uscire dalla dipendenza delle manovre con le leve. Bisogna automatizzare il sistema distributivo, perché quello attuale è facilmente sabotabile. Per fare queste cose servono fondi che sia lo Stato che l’Ue hanno stanziato. Bisogna mettere gli uffici preposti a lavoro per progettare e reperire fondi che esistono. La riqualificazione del nostro sistema idrico, oltre a migliorare la qualità della vita, oltre a mettere in moto la sana economia locale, ridurrebbe il ruolo della criminalità organizzata che da sempre punta a gestire i bisogni primari delle persone. Abbiamo già inviato ufficialmente una richiesta di incontro ai commissari, vorremmo avere al più presto la possibilità di un confronto su questo come su altri temi che riguardano la città”.


lunedì 30 luglio 2018

Scioglimento del Consiglio comunale Vittoria. La Cna cittadina: “ la chiarezza è moralità”


Era solo questione di tempo. In città tutti facevamo finta di nulla ma si intuiva, già all’indomani dell’insediamento del nuovo sindaco, che il Comune avrebbe potuto essere commissariato. La città era pienamente cosciente, capiva come l’iter sarebbe stato lungo e complesso ma il risultato non avrebbe potuto essere che quello. E così, in effetti, è stato”. A dirlo il presidente della Cna comunale di Vittoria, Rocco Candiano, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Ora – proseguono – bisogna guardare avanti facendo soprattutto chiarezza. Alla debolezza dell’economia locale si somma la commissariata fragilità delle istituzioni cittadine. Ora è tempo che la parte migliore della città si svegli dal lungo e comodo letargo. Serve reagire. Eravamo “la terra dell’oro verde” e della “dinamicità economica”, siamo diventati il luogo dove “i prezzi li fa la mafia” con le istituzioni commissariate. Ci piace questa condizione? Ci fa stare bene? Oppure vogliamo reagire a questo stato di cose? La Cna non ha avuto mai dubbi. Sappiamo da quale parte stare: reagire e denunciare irregolarità e illegalità a partire dalle numerose forme di abusivismo economico che negli anni si sono consolidate. Vittoria ha un forte bisogno di chiarezza e la chiarezza è moralità”.

giovedì 19 luglio 2018

Rischia di chiudere l’agenzia Inps di Vittoria? La Cna comunale e la Cgil non ci stanno.



Abbiamo appreso che l’agenzia Inps di Vittoria è prossima alla chiusura. La voce chiamata riduzione della spesa, spending review con un termine anglofono che addolcisce e giustifica l'idea di abbandono dello Stato, sta colpendo esclusivamente il comprensorio ipparino, un'area di oltre 100mila persone”. Lo denunciano la Cna territoriale di Vittoria e la Cgil. L’organizzazione di categoria e il sindacato dei lavoratori mettono in evidenza, infatti, che “l'agenzia copre i bisogni di un territorio che comprende i Comuni di Acate, Comiso e Vittoria. Dopo il Tribunale, l'Agenzia di Riscossione Sicilia, il ridimensionamento delle forze dell'ordine (polizia stradale), adesso tocca all’Inps e poi, magari fra qualche tempo, pure all'Agenzia delle Entrate. La Cna, la Cgil e le aree delle organizzazioni sindacali e di categoria faranno la loro parte ma vorremmo che le amministrazioni locali del comprensorio, in particolare i sindaci dei tre comuni, facessero sentire la loro voce in merito. I cittadini, i lavoratori, i pensionati e le imprese non esistono solo per pagare le tasse ma vanno anche serviti attraverso la presenza delle strutture istituzionali dello Stato per assicurare il pieno godimento dei diritti costituzionalmente garantiti”.

sabato 14 luglio 2018

La vergogna dei rifiuti cimiteriali abbandonati nella riserva del Pino d'Aleppo

Foto tratta da La Sicilia del 13/07/2018

Abbiamo sempre sostenuto e continueremo a sostenere che la voglia di fare, la “cultura d’impresa”, cresce e si sviluppa se in un territorio si creano politiche che puntino al miglioramento dello stesso. Apprendere che scarti cimiteriali vengono abbandonati nelle riserva del Pino d’Aleppo non fa solo indignare. Questo gesto crea un disprezzo e una ripugnanza, nei confronti di chi lo ha fatto, che non conosce limiti. Intanto come organizzazione ci auguriamo che i colpevoli di questo scempio vengano individuati al più presto e puniti duramente. Pensiamo che chi ha compiuto quest’atto,  vile e meschino, non possa essere un titolare di attività in regola. Molto probabilmente è una delle tante attività abusive che imperversano nel territorio e  che le istituzioni tutte, malgrado le nostre sollecitazioni e le nostre denunce,  non riescono mai ad individuare. Facciamo notare che la CNA Territoriale è stata promotrice di un accordo di programma con Il libero Consorzio dei Comuni di Ragusa (ex Provincia)  che prevede ai privati cittadini che producono quantità molto limitate di rifiuti, derivanti dal cantiere in cui sono prodotti, di conferire gli stessi, in maniera gratuita, presso i Centri comunali di raccolta. Ma soprattutto prevede che le attività del settore edile possono conferirne, nei centri di raccolta volumi significativi di i rifiuti da demolizione senza la necessità di predisporre le analisi degli stessi.
Per essere molti chiari, è un accordo che premia chi opera nella legalità e invita a chi opera in nero a regolarizzarsi. Questo gesto ci dice con estrema chiarezza che l’eccessiva comprensione delle istituzioni verso chi opera illegalmente non può più essere tollerata.

sabato 30 giugno 2018

Bando regionale di 35 mil € per la bonifica di aree inquinate . Invitiamo l'amministrazione a partecipare.


35.412.757,55 € per bonificare le aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano Regionale di Bonifica. Queste le disposizioni diffuse dal Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, della Regione siciliana. Le somme individuate sono relative all’Azione 6.2.1 prevista dal PO FESR 2014-2020 che ha come obiettivo la restituzione all'uso produttivo di aree inquinate. Una misura che punta a realizzare interventi di risanamento ambientale di quelle aree del territorio siciliano che risultano inquinate, con conseguenti situazioni di rischio sia ambientale che sanitario, tali da determinare l’inibizione del territorio e/o delle sue risorse per attività produttive, turistiche o di servizi a favore della collettività.
All’interno del Piano Regionale di Bonifica ci sono molti siti che ricadono nella nostra provincia. In particolare per quanto riguarda il territorio di Vittoria vi sono sei siti che possono essere bonificati. Uno di questi è a Scoglitti, numero identificativo 907 , in stato di abbandono, non è autorizzato ed è caratterizzato da rifiuti pericolosi (si vedano le pag. 39, 53, 70,  80, 87 del Piano allegato).
Considerato che le operazioni ammissibili al contributo finanziario dell’Avviso sono gli interventi di “ messa in sicurezza permanente” , “ bonifica” e “ ripristino e ripristino ambientale”, invitiamo l’amministrazione a partecipare a questo bando. La riqualificazione del territorio e fondamentale per il rilancio delle nostre economie legali.
Facciamo presente che le domande, comprensive di tutti gli allegati, dovranno pervenire entro il 90° giorno dalla data di pubblicazione del bando sulla GURS.

Bando
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssEnergia/PIR_Dipartimentodellacquaedeirifiuti/PIR_Bandi/PIR_BandoPOFESR_Azione_6_2_1/DDG%20521%20Avviso%20Azione%206.2.1%20e%20allegati.pdf

Piano Regionale Bonifiche
http://www.regione.sicilia.it/presidenza/ucomrifiuti/piano/piano%20bonifiche_6.pdf


martedì 22 maggio 2018

Vicenda passaggia a livello, forse si apre qualche spiraglio?




La vicenda passaggi a livello troverà forse una soluzione? Si apre uno spiraglio all'isolamento che Vittoria vive giornalmente da decenni? FORSE!!
Abbiamo letto con attenzione, sia sui social e sia sulla stampa, dell’accordo tra Regione Sicilia e Trenitalia. Un contratto incentrato tutto su tre obbiettivi: sicurezza, confort e puntualità (sic). Un’intesa che sarà caratterizzata da investimenti corposi e copiosi: oltre un miliardo di euro. E’ normale che questi investimenti non riguarderanno soltanto i mezzi, cioè i treni,  ma anche e soprattutto la rete ferroviaria, con annessi e connessi. Quindi, se non si tratta dell'ennesimo sannuncio ad effetto, questa, FORSE, potrebbe essere la volta buona per far uscire Vittoria dalla condanna all’isolamento in cui viene cacciata, (almeno cinque volte al giorno e per oltre venti minuti) da decenni. La CNA oltre a sollevare il problema da tempo ha  fatto anche alcune proposte. Alla luce di questo nuovo accordo,  sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale avviasse urgentemente un’interlocuzione con la Regione. Il rilancio economico di questa città parte dal miglioramento della qualità dei servizi, in primis la viabilità in entrata e in uscita dalla città.

Infine vogliamo evideziare al sindaco Moscato, ma soprattutto e ai vari candidati a sindaco di Comiso, che gli Ospedali di Comiso e Vittoria sono oramai un unico centro che offre servizi sanitari differenziati al nostro territorio. Spesso i degenti, dell’una o dell’altra struttura, vengo trasportati in ambulanza, o a Comiso oppure a Vittoria, per effettuare accertamenti. E’ triste vedere ambulanze con i lampeggianti accesi, imbottigliate negli enormi ingorghi che si creano quando i passaggi a livello sono chiusi. Vi invitiamo a non sottovalutare questo problema. Dobbiamo per forza attendere la tragedia?

giovedì 3 maggio 2018

Rinnovo dell’albo imprese di fiducia del Comune di Vittoria: questione non più rinviabile




Il rinnovo dell’albo delle imprese di fiducia del Comune è un atto non più rinviabile per le numerose attività che operano nel territorio. E’ questa l’esigenza venuta fuori dal confronto tra il direttivo della Cna comunale di Vittoria e gli assessori Paolo Nicastro (Lavori pubblici) e Alfredo Vinciguerra (Cottimi e manutenzioni). “Infatti – chiariscono il presidente della Cna di Vittoria, Rocco Candiano, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio – dopo il lungo iter che ha portato il Consiglio comunale ad approvare, il 9 aprile scorso, il regolamento per l’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, così come voluto dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), serve rinnovare, tramite bando, l’albo delle imprese di fiducia. Da più di due anni l’elenco in questione non viene aggiornato, molte imprese hanno cambiato ragione sociale, altre si sono cancellate dalla Camera di Commercio, quindi l’albo attuale vede la presenza di pochissime imprese”. Entrambi gli assessori hanno evidenziato come anche per l’amministrazione il rinnovo dell’albo sia un’esigenza non più rinviabile. La Cna, considerata la convergenza, ha chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto. Infatti, esiste già una bozza di bando di rinnovo che va sicuramente integrata con proposte che tengano in considerazione le esigenze legittime delle imprese locali.

sabato 14 aprile 2018

Occorre fare in fretta



Non ci sono tavoli che tengono. Non è più tempo di occupazioni di aule consiliari studiate per interloquire con le istituzioni. Non c’è più spazio per i comitati agricoli pseudo-spontanei. Con difficoltà abbiamo girato per il territorio e non esistono parole per descrivere o immaginare la catastrofe economica in cui è precipitata l'intera filiera serricola di questa terra. Non bastavano le alterazioni sulla formazione del prezzo alla produzione dei prodotti ortofrutticoli, adesso anche il vento che sferza fino a distrugge, anzi a spianare, tutto quello che poteva assomigliare ad una serra in produzione.
In questi anni l'infinito bla bla bla sull'agricoltura ha solo rimpolpato le carriere politiche di certi personaggi. Peggio ancora, ha permesso ad alcuni di entrare in politica giocando prima con la speranza e poi con la disperazione di un’intera categoria. Ma il gioco è finito. Guardando le immagini di ciò che resta non c’è più spazio per le parole. Servono fatti concreti, scelte coraggiose, atti precisi.
La fascia trasformata deve diventare un’area franca per almeno un quinquennio. Qui serve ridurre l’aliquota IVA, IRPEF/IRAP e la contribuzione previdenziale sia per gli autonomi che per i dipendenti. Bisogna bloccare i ruoli esattoriali, rivedere la programmazione dei fondi europei e rafforzare i fondi di rotazione di CRIAS, IRCAC e IRFIS per facilitare l’accesso al credito. Non è più tempo di selfie, di foto istituzionali né di pacche sulle spalle. Non c’è Unione Europea che tenga. O la fascia trasformata diventa un territorio dove le imprese locali, in particolare le microimprese presenti, per ripartire godano di agevolazioni fiscali e previdenziali, oppure dopo essere affondate, dopo aver toccato il fondo, si metteranno a scavarlo il fondo ... fino a farsi seppellire.

martedì 10 aprile 2018

E' TEMPO DELLE SCELTE FORTI


Vittoria sembra come intontita. La notizia della tragica fine del giovane produttore, Giovanni Viola, ha stordito la città. Da anni i sintomi di questo dolore hanno covato sotto la pelle dei tanti produttori agricoli, degli artigiani e dei commercianti. Nel silenzio più totale le crisi hanno cannibalizzato le tante microimprese di questa terra e con le ossa si sono pulite i denti. La morte di Giovanni Viola, nella sua immensa tragicità, ci svela definitivamente come il corpo dell’economia reale, quello delle piccole imprese, sia pieno di metastasi. Di contro c’è un capitalismo di rendita che in tutto questo tempo si è arricchito e non ha investito nulla. Un capitalismo di rapina che ha depredato senza pagare dazio. Tutto questo è stato permesso. Qui non sta solo fallendo un modello economico, qui siamo davanti alla bancarotta etica e politica di un itero territorio. 
Servono misure urgenti. Se è vero che la Regione Siciliana detiene il 99,885% delle azioni di RISCOSSIONE SICILIA S.p.A (il restante pacchetto azionario, pari allo 0,115%, è detenuto da Equitalia S.p.A. che è in liquidazione) bisogna intanto bloccare tutte le procedure e poi annullare gli aggi e rivedere la normativa sanzionatoria. Musumeci, Armao e la pletora di deputati regionali che li sostengono per una volta abbiano il coraggio di applicare realmente lo Statuto autonomista per tutelare l’economia siciliana. Anche il Comune faccia la sua parte. Blocchi la campagna di riscossione coattiva dei tributi locali e preveda una rateizzazione degli stessi che venga incontro alle esigenze delle imprese e dei cittadini. Tutto  il resto: tavoli anti crisi, incontri, convocazioni, assemblee ... sono vacue azioni di autopromozione  politica.
E’ il tempo delle scelte forti e coraggiose per evitare che questo gesto venga emulato. Non farle, o peggio ignorarle, significa dare seguito al vecchio detto siciliano: do muortu sinni parra tri jorna, i peni cu l’avi si teni (il lutto dura tre giorni, i problemi chi ce li ha se li tiene).

sabato 31 marzo 2018

L’altra faccia della crisi agricola.Materia prima, prezzi in aumento. I produttori di imballaggi rischiano il blocco.



“Come sempre, piove sul bagnato. Da oltre quattro mesi vi è una forte impennata dei prezzi e una carenza di semilavorati di provenienza nazionale destinati alla produzione di imballaggi in legno per prodotti ortofrutticoli. Le segherie della fascia trasformata non hanno attualmente materia prima per realizzare le cassette e quella che riescono a reperire fa registrare prezzi in continuo aumento”. A denunciarlo il presidente della Cna comunale di Vittoria, Rocco Candiano, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. E’ l’altra faccia della crisi agricola che imperversa nell’Ipparino. “E' una situazione non semplice – aggiungono Candiano e Stracquadanio – che sta creando difficoltà sia alle attività che producono imballaggi oltre che ai produttori serricoli. La categoria è in stato di agitazione. Il rischio di un blocco è serio. I costi di produzione negli ultimi anni sono cresciuti mentre i prezzi degli imballaggi risultano fermi al 2008, come dimostra il listino depositato presso la direzione mercati di Vittoria (si veda foto allegata). 
La settimana prossima la categoria si riunirà per verificare e individuare alcune soluzioni che possano venire incontro alle esigenze delle segherie e dei produttori. Gli operatori del settore conoscono bene e stanno vivendo sulla propria pelle le difficoltà del momento, ma non possono non prendere in considerazione il forte rialzo dei prezzi della materia prima. Si vogliono tentare le strade necessarie per evitare in tutti i modi un aumento del costo degli imballaggi”.

giovedì 22 marzo 2018

CRISI AGRICOLA: CRISI DI UN INTERO TERRITORIO. LA PAZIENZA E' FINITA.


LA CNA di Vittoria  è vicina alla protesta del mondo agricolo ridotto oramai all'ombra di ciò che è stato e di ciò che ha rappresentato per questo territorio. Un pezzo di questa Sicilia, un’area che va da Pachino a Gela, composto da miglia di produttori agricoli, piccole imprese a servizio dell'agricoltura, terziario, e tanti dipendenti, qualcosa come (una stima per difetto) 100 mila persone, sta franando da tempo nella disperazione e nell'indifferenza più totale. Poche settimane fa il paventato licenziamento di 500 lavoratori della Whirlpool ha fatto scattare una mobilitazione mediatica e politica di tutto rispetto. Qui invece tutto tace, tutti sono impegnati. Non ci sono ministri, assessori regionali, giornali, tv, che fanno a gara per farsi intervistare o fare servizi che raccontino il disagio e la frustazione di migliaia di persone. A nessuno interessa cosa sta accadendo nella fascia trasformata. E’ come se non fosse un pezzo di questo Paese. Eppure qui le tasse si pagano, le cartelle esattoriali vengono notificate, il tribunale sequestra e mette all’asta. Secondo noi, però, la verità è un’altra: fanno finta di non capire in quale situazione è precipitato il nostro distretto produttivo. Vediamo se con un esempio di banale baratto riusciamo a farlo capire. Una tazza di caffè al bar costa 90 centesimi. Un produttore di pomodoro ciliegino per pagare la sua tazza di caffè, dovrebbe lasciare alla cassa circa tre chilogrammi di prodotto (il prezzo alla produzione del pomodorino è di 30/40 centesimi al chilo). Con tutto il rispetto per chi ha un bar: produrre una tazza di caffè non costa quanto produrre tre chilogrammi di pomodorino. Però, questo prodotto,  sui banconi di un grande supermercato, lo troviamo con un rincaro del 1000%. Com’è possibile? C’è qualcosa che non funziona più nel nostro sistema economico. Come organizzazione, in questi anni, abbiamo denunciato le tante difformità del comparto, abbiamo detto che queste anomalie stavano trascinato nel baratro anche i settori che noi storicamente rappresentiamo (edilizia, trasporti, logistica, imballaggi). Il nostro ruolo era ed è questo. Lo abbiamo fatto. Ma chi ha governato e sta governando cosa ha fatto? Ha promesso impegno e ha alimentato speranze. Ma i fornitori, gli operai, le rate dei finanziamenti, le tasse, come si pagano? Con le promesse? Con le probabilità? Favole, solo favole. Hanno bloccato la CRIAS, l’IRFIS e l’IRCAC; siamo storicamente in ritardo nella spesa dei fondi europei (e comunque i bandi sono tarati per le grandi aziende mai per le piccole); l’ispettorato repressione frodi è stato via via depotenziato; non esiste un catasto ortofrutticolo regionale; la ricerca per la valorizzazione delle nostre produzioni non riceve finanziamenti da almeno un decennio. Mentre tutto è stato fermato la mafia, con le sue economie, è diventata padrona della crisi. Come si può parlare di valorizzazione dell’agroalimentare se poi il settore, con tutto il suo indotto, viene preso a pesci in faccia? Ora verranno. Sfileranno. Diranno che ci sono difficoltà oppure che manca il governo. Scuse per perdere tempo e per anestetizzare la disperazione. E’ giusto che lo sappiate: chi governa non ha il compito di creare posti di lavoro in senso stretto ma quello di gettare le basi per favorirne la nascita e la crescita. Se siete capaci, fatelo. Attivatevi. Viceversa: andate a casa. La pazienza è finita.

domenica 18 marzo 2018

L'ASS. TURANO METTE I PANIFICATORI SICILIANI ALLA GOGNA


Come si umiliano i panificatori artigiani? Riproponendo un decreto che prova a ri-regolamentare in modo ancora più maldestro, l’attività di panificazione. Un'atto voluto dal nuovo assessore alle (dis)attività produttive, Turano. Era difficile ma lui ha avuto la capacità di peggiorare il decreto concepito pochi mesi fa da colei che l'ha preceduto, ass. Lo Bello. E' riuscito a  ri-mortificare e ri-umiliare chi ha valorizzato, con i suoi investimenti e magari indebitandosi, il prodotto più antico e fondamentale nella tradizione alimentare siciliana: IL PANE! 
Turano ripropone integralmente l'art.1,  con tutto il suo carico di anomale contraddizioni, che così recita:  “ ... l’attività di panificazione consiste nell’intero ciclo di produzione del pane, dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale …” (e fin qui non c’è nulla di male) con l’esclusione" delle imprese che fanno “... la mera doratura, rifinitura o solo cottura di un prodotto surgelato o semilavorato da altre imprese.” Chi sono le attività “escluse da questa come dalla norma precedente? C’entrano forse qualcosa i forni che si trovano all’interno dei supermercati legati alla Grande distribuzione Organizzata (GdO)
Le risposte stanno nell'art 2, che è il grande capolavoro dell'ass. Turano. "L'attività di panificazione è vietata per almeno un giorno alla settimana comprensivo l’obbligo di chiusura la prima e la terza domenica di ciascun mese”. Se non si è capito male: un giorno alla settimana più due domeniche fanno sei/sette giorni al mese di non panificazione. Tutto questo per contrastare “la liberalizzazione senza regole che non tiene conto del rispetto della persona”.  Ma il contrasto alla deregolamentazione vale solo per i piccoli panifici? Per Turano pare proprio di SI! I forni della GdO siccome fanno “mera doratura o cottura di un prodotto surgelato o semilavorato da altre imprese”  posso rimare aperti sette giorni su sette e dorare continuamente, compreso Natale, Capodanno, Pasqua e Ferragosto. Invece, chi produce pane secondo le tradizioni (si fa notare che il pane prodotto dai panificatori artigiani, a differenza di chi dora prodotti surgelati, ha forme e sapori tipiche di ogni zona), in nome di una norma assurda e ipocrita, è obbligato a non produrre pane sei/sette giorni al mese. 
Come mai Turano non ha esteso questo decreto anche ai forni della GdO? Chi lavora in un forno della GdO non ha gli stessi diritti di chi opera in un panificio artigianale? Per l'attuale assessore (ma anche per chi lo ha preceduto) No! 
Ma dove Turano ha superato la Lo Bello è nelle sanzioni. Nel nuovo atto, oltre a ri-mortificare chi produce nel rispetto delle tradizioni , è prevista anche la beffa. Infatti, l’art. 7 recita che chiunque violi le disposizioni di cui all’art.2 si applicata la sanzione amministrativa ... di euro 400,00 e se è recidivo il sindaco ordina la chiusura per un periodo di sette giorni. Complimentoni!! In questo modo l’assessore Turano ha buttato la maschera.  Nel precedente decreto non si individuavano sanzioni, qui invece chi si ribella (giustamente) all'umiliazione viene punito e messo alla gogna. 
I piccoli sepolcri imbiancati, quelli che a parole blateravano e blaterano contro la liberalizzazione che mina rapporti personali e l'unità familiare,  rimangono muti perché amici dell'intoccabile GdO. Turano, alla pari della Lo Bello, li ha ri-accontetati. E’ riuscito a fare pure peggio. Ha sancito, come prima e più di prima, che chi governa è forte con i deboli e debole con i forti.