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lunedì 3 ottobre 2016

Che fine ha fatto il Paes di Vittoria? Il sindaco verifichi che cosa sta accadendo. Il rischio è di perdere i fondi


Che fine ha fatto il Paes (Piano d'azione d'energia sostenibile) di Vittoria? E’ l’interrogativo che si pongono il presidente della Cna territoriale, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Abbiamo controllato nel sito dove tutti i piani presentati vengono classificati (http://www.pattodeisindaci.eu/actions/sustainable-energy-action-plans_it.html) - dicono i due – e abbiamo scoperto che dal 29 gennaio 2015 - data in cui il consiglio comunale approvò lo strumento - è ancora in corso di valutazione. Eppure i tempi previsti per l'analisi dovevano essere tra i sei e nove mesi. Inoltre, i piani dei Comuni vicini approvati nello stesso periodo sono stati già valutati positivamente e sono in via di finanziamento. Cosa è successo? Domanda che giriamo con una certa preoccupazione ai neo amministratori. Il Paes potrebbe essere un ottimo strumento in grado di rimettere in movimento la filiera del settore costruzioni a Vittoria. Da più parti si sottolinea con forza che per far ripartire questo comparto si dovrebbe puntare su politiche che mirano alla riqualificazione del tessuto edilizio facilitando il riuso e la ristrutturazione. La città costruita dovrebbe diventare più sostenibile ed energeticamente più attiva. A Vittoria serve una spinta che modifichi radicalmente il modo di operare sia dei professionisti che delle imprese del comparto. I fondi del Paes, anche se insufficienti, potrebbero stimolare il settore il quale, pur vivendo una crisi profonda, rimane fortemente ancorato a vecchie logiche costruttive che gli impediscono di evolversi, progredire e modernizzarsi. Come Cna non nascondiamo una certa preoccupazione per questa mancata valutazione. Invitiamo il neo sindaco a sollecitare urgentemente il Centro Comune di Ricerca (Ccr) della Commissione europea responsabile dell’analisi dei Paes. Verifichi come mai il Piano d'azione di Vittoria non è stato ancora valutato dopo quasi due anni e se c'è la possibilità di sbloccarlo. Recuperare questa opportunità sarebbe qualificante per l'amministrazione, per le imprese del settore e per il territorio tutto”. 

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