“Esprimiamo
tutta la nostra vicinanza e solidarietà all'impresa che ha subito il
vile attentato intimidatorio dell’altra notte. Ma aggiungersi al
coro di chi esprime solidarietà non basta più”. E’ quanto
affermano il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono,
con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. “La
difficoltà economica che grava sul territorio – dicono entrambi in
una nota – rischia di far diventare la criminalità organizzata
padrona della crisi. Da anni, con cadenza quasi mensile, si
concretizzano operazioni di polizia, coordinate dalla magistratura,
che portano in carcere decine di persone. La città però rimane
immobile. Come è possibile? Ma questa terra come si vede? Non prova
vergogna nel vedere ciclicamente le pagine dei quotidiani con il nome
Vittoria in bella evidenza per fatti di cronaca? Come la immaginiamo
questa città? Ci basta essere persone oneste per non sentirci anche
noi colpevoli? Oppure ci consoliamo con la solita frase: “E’ da
tempo che è così”. Qual è il nostro pensiero, che tutti devono
campare e che ognuno deve vivere la propria vita? Questa condizione
ci rende tranquilli? Siamo al centro di una attenzione mediatica non
indifferente. Giornali e televisioni parlano di questa terra non più
per la sua capacità economica, non per la voglia di volersi
rilanciare per uscire dalla crisi, ma per la sua forza criminale. Ci
viene il dubbio che non riusciamo più a pensarci in modo diverso da
come veniamo descritti, da come veniamo guardati. Ci siamo rassegnati
a questo marchio. E' naturale che questo territorio sia percepito
come il luogo della violenza? Se è così che immaginiamo Vittoria
siamo colpevoli, tutti, perché rassegnati”.
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