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giovedì 12 gennaio 2017

Riqualificare il nostro patrimonio edilizio per far ripartire l'economia

Negli ultimi anni l'urbanistica del nostro territorio ha accumulato una vasta serie di anomalie. La poca capacità gestionale, lo spontaneismo progettuale, la disattenzione politica ... hanno prodotto una città con un'urbanizzazione sfrenata e insostenibile sia da un punto di vista ambientale, sia sociale che economico. L'ISPRA (Istituto Superiore per la. Protezione e la Ricerca Ambientale) nell'ultimo rapporto "Consumo di suolo dinamiche territoriali e servizi ecosistemici" evidenzia come  Vittoria sia tra le prime venti città italiane ad aver consumato maggior suolo dal 2012 al 2015. Superiamo di gran lunga la media nazionale e in Sicilia siamo secondi solo a Palermo (si vedano le figure allegate). La nostra città ha un ampio patrimonio edilizio deteriorato, da riqualificare, da valorizzare, da rendere energeticamente attivo. Per fare questo servono strumenti, a partire dal  Piano Regolatore Generale (PRG), idonei che sappiano esaltare questi concetti. Serve anche capire che fine ha fatto il nostro Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES), uno dei pochi a non essere stato ancora approvato.   La filiera dell'edilizia non riparte macinando altro territorio ma puntando sulla sicurezza dell’abitare, sulla qualità sociale e ambientale delle periferie degradate e scommettendo sulle energie rinnovabili. le imprese locali lo hanno capito da tempo. PRG e PAES, insieme ad altri strumenti di pianificazione territoriale, se attivati in tempi brevi, possono far ripartire l’occupazione e l’impiego dell’imprenditoria locale, entrambe attualmente al palo. Il 2016 è stato un anno con poche luci e molte ombre per il comparto delle costruzioni di questa città. Per il suo rilanciarlo servono nuovi mezzi: dalle semplificazioni delle procedure burocratiche, agli incentivi (attendiamo che la nostra proposta sull'abbattimento degli oneri urbanistici prenda forma), ma soprattutto servono progetti che possano fare arrivare fondi per migliorare e rendere attraente Vittoria e Scoglitti.  L'agricoltura in questi anni è entrata in una crisi profonda, oramai strutturale, che sta segnando pesantemente l'economia della città. Il turismo viene individuato, da tanti, come il settore che possa dare un nuovo sviluppo e su cui puntare con forza. Per centrare quest'obbiettivo serve però concentrarsi sulla rigenerazione di un territorio che presenta troppe anomalie. La parziale riconversione economica di questa città - comunque legata all'agricoltura - non può certamente passare per il consumo di suolo e la cementificazione. Invitiamo l'amministrazione ad avviare con convinzione nuovi percorsi. Pensiamo, alla luce dei dati che stiamo fornendo, che si debba istituire un tavolo istituzionale specifico su questi temi. Mai come ora la politica locale deve attrezzarsi e darsi una mossa, altrimenti per l'economia, per le imprese del territorio e per il futuro delle giovani generazioni non rimane che prepararsi al peggio del già peggio.

     

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