“La vertenza sulla chiusura
degli sportelli periferici di Riscossione Sicilia rischia di trasformarsi
nell’ennesimo ‘pasticcio di Sicilia’: mentre si sta predisponendo il nuovo Piano
industriale della società, infatti, troppe domande restano ancora senza
risposta. Ad esempio risulta impossibile conoscere il rapporto costi-incassi
della maggior parte degli sportelli”. Lo dice Giuseppe Cascone, presidente
regionale della CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e
media impresa) a proposito della prospettiva di chiusura degli sportelli
periferici di Riscossione Sicilia Spa. “Appare strano – prosegue
Cascone – che, ad esempio, si intenda chiudere la sede di Vittoria che a fronte
di spese fisse annue di circa 20.000 euro fa registrare incassi per circa 4
milioni e fornisce un servizio prezioso sul territorio. E appare ancora più
strano che, mentre si vuol chiudere Vittoria, sembra si vogliano mantenere
alcune sedi in comuni ‘politicamente più noti’ nonostante abbiano una attività
nettamente inferiore”.
“Insomma – prosegue Cascone -
serve chiarezza e trasparenza. Non è ammissibile che una società come
Riscossione Sicilia sul suo sito www.riscossionesicilia.it i non
pubblichi i bilanci annuali dal 2008 ad oggi, ed è intollerabile che in nessun
sito istituzionale né in alcun altro ufficio pubblico siano pubblicati gli
incassi e i costi annui e mensili reali disaggregati per singolo sportello. Ci
aspettiamo che il governo e i parlamentari impegnati in questa vertenza chiedano
e ottengano risposte alle nostre domande e che non si prendano decisioni che
rischiano di essere un ulteriore ostacolo all’attività delle imprese siciliane,
già in ginocchio per mille altri motivi”.
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