“La
decisione di chiudere le sedi distaccate di Riscossione Sicilia
(compresa quella di Vittoria) assomiglia sempre più ad una soap
opera. Risulta vero che questa disposizione sia stata impartita dal
Governo regionale?”. E’ quanto si chiedono, in una nota, il
presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono,
con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che già
nei giorni scorsi avevano promosso un sit-in per contestare la
chiusura della sede cittadina della società a partecipazione
regionale. “La storia – aggiungono Santocono e Stracquadanio –
pare molto strana. Si parla di una direttiva dell’ex presidente
della società, Benedetta
Cannata, che
prevede, per l’appunto, la chiusura delle sedi periferiche della
società. Quest'atto predomina pure sulle precisa volontà del
legislatore regionale. Cosa ancora più strana pare che il Governo
regionale non avrebbe mai impartito l’indirizzo a Riscossione
Sicilia di bloccare questa direttiva. Qualcuno parla di operazione da
“cerchio magico”. Infatti, tra gli sportelli da chiudere manca
Gela, cittadina in cui ha operato politicamente l’attuale
governatore siciliano”. Intanto, mercoledì 3 settembre, la
questione sarà oggetto di confronto in commissione Bilancio e
Finanze dove saranno sentiti gli attuali vertici della Spa regionale
e forse l'assessore al ramo. Infatti, non è sicuro che l’assessore
regionale all’Economia, Maurizio
Agnello, si presenti. “Questa
operazione – dicono ancora Santocono e Stracquadanio – non può
essere gestita celatamente. L'assessore (o il presidente) dovrebbe
chiarire qual è la posizione del Governo regionale. La legalità non
è un concetto astratto, significa soprattutto rispettare le leggi.
Speriamo che i nostri cinque deputati vadano in commissione e
difendano il territorio. Finora, su questa vicenda, hanno brillato
più per il loro silenzio che per la loro determinazione”.
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