Autoporto
di Vittoria, opera siccome immobile. Il presidente della Cna territoriale di
Vittoria, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo,
Giorgio Stracquadanio, dichiarano: “Ci rimbombano ancora nelle
orecchie le parole del Rup, ing. Angelo Piccione, durante uno degli
ultimi sopralluoghi. Il tecnico, con tono pacato ma perentorio,
faceva presente all'impresa che la struttura doveva essere terminata
entro luglio 2014. Detto molto onestamente: noi a questa cosa
non abbiamo creduto tanto. Pensavamo però che entro
settembre l'opera fosse a buon punto e il cantiere in via di
smobilitazione. Purtroppo non è così, le immagini parlano molto
chiaramente. Rifiutiamo a priori l'ipotesi che la struttura rimanga
qualcosa di abbozzato, di incompleto. Sarebbe veramente scoraggiante
vedere gli sforzi di un territorio e della nostra organizzazione,
finire in un binario morto. Siamo comunque molto preoccupati”.
Qualche mese fa il presidente della Soaco, dott. Rosario Dibennardo,
dichiarava: “... C’è
un lavoro sinergico che va sviluppato. In questa sinergia inserisco
l’autoporto di Vittoria, geograficamente strategico … l’autoporto
è importante se parliamo di collegamenti. Mi auguro che il
completamento avvenga nel minor tempo possibile affinché si possa
lavorare in sinergia con l’aeroporto di Comiso”. “Vogliamo
fare presente – aggiungono Santocono e Stracquadanio – come
queste “strategie” e “sinergie” forse generano sviluppo,
posti di lavoro, reddito. Il quadro economico del nostro territorio
non è dei migliori, la crisi dal 2008 ad oggi ha addentato
profondamente la città e il suo circondario. Vittoria, piaccia o no,
è una città che si è impoverita. Serve una classe politica
attenta, che sappia leggere, capire e studiare i bisogni reali del
territorio. Se esiste la possibilità di invertire questa rotta come
mai si sta perdendo tempo? Ricordiamo a tutti che il cantiere è
stato aperto il 18 novembre del 2011 e, secondo il cronoprogramma del
bando, entro 730 giorni (18 novembre 2013), l'opera doveva essere
consegnata. Vorremmo che qualcuno delle istituzioni si pronunciasse
per dare delle risposte chiare, non tanto alla Cna ma alla città”.
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