“Quanto
costa, in media un conto corrente ? Una domanda banale, così banale
che spesso non si prende neppure in considerazione. In media, circa
246 euro all’anno, il costo più alto in Europa. Le vere sorprese
arrivano, però, quando la gestione del conto esce dall’ordinario e
per le nostre imprese, attualmente, avviene sempre più spesso”.
Ad
evidenziarlo il presidente Cna Vittoria, Giuseppe Santocono, assieme
al responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, che chiariscono
come il tutto dipenda dalle commissioni che le banche applicano
sull’operatività anomala. “Ad esempio, andare in rosso anche di
un solo euro in assenza di fido – affermano Santocono e
Stracquadanio – può portare per il correntista ad un vero salasso
sotto forma di variegate commissioni
sullo sconfino.
Basti pensare che la Commissione di massimo scoperto (Cms) poteva
essere applicata senza alcuna parametrizzazione rispetto agli
effettivi importi e giorni di utilizzo dello
scoperto
sul conto corrente.
Con uno scoperto per 6 giorni pari a 10 euro e per 1 giorno per 1.000
euro, ad esempio, le banche applicavano la commissione sul massimo
importo per l’intera durata dello scoperto, cioè 1.000 euro per
una settimana. Nel 2007 il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni
aveva cancellato la Commissione di massimo scoperto (Cms), ma gli
istituti di credito si sono subito attivati introducendo dalla porta
di servizio una serie di variegate commissioni dai nomi esotici e
delicati: quali la Commissione mancanza fondi o Commissione
disponibilità immediata fondi (Dif)”.
Santocono
e Stracquadanio chiariscono, inoltre, che “nel marzo scorso,
all’interno del decreto sulle semplificazioni del Governo Monti,
c’era una norma che prevedeva di eliminare definitivamente questo
balzello. La reazione dell’Abi (Associazione bancaria italiana) è
stata rabbiosa, sono state minacciate le dimissioni in massa
dell’esecutivo. Il risultato? Marcia indietro, tutto è rimasto
com'è. La ragione? La Dif è molto redditizia per gli istituti di
credito e servirà, insieme con gli aiuti dello Stato e della Bce, a
ripianare i buchi fatti. Secondo un’indagine dell’Università
Bocconi, andare in rosso per 24 ore porta ad una commissione fino al
10% dello scoperto: sconfinando di 1.000 euro per un giorno si può
arrivare a pagare ben 100 euro di Dif”. La Cna di Vittoria chiede
alle banche di “riscoprire il loro compito di impresa
privata che
distribuisce beni e servizi:
i primi
provenienti per lo più dalle famiglie sotto forma di depositi, i
secondi richiesti soprattutto dalle imprese sotto forma di prestiti
per far fronte ai propri investimenti. Non sono le piccole e medie
imprese che hanno creato la crisi finanziaria ma queste, insieme con
i loro lavoratori e con le famiglie, ne stanno pagando le
conseguenze”.
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