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venerdì 16 novembre 2012

Sicilia, in sei mesi persi 38mila posti di lavoro



DAL RAPPORTO DALLA SEDE DI PALERMO DI BANCA D'ITALIA
L’economia siciliana soffre e la ripresa è ancora lontana. Lo afferma la sede di Palermo della Banca d’Italia, che ha scattato la fotografia dell’economia regionale in un rapporto presentato oggi alla stampa.
L’andamento negativo registrato a fine 2011 prosegue nella prima metà del 2012, con un peggioramento in tutti i settori a eccezione dell’export (+21% rispetto al 2011). E le attese degli imprenditori siciliani per i prossimi mesi non sono delle migliori. Da un sondaggio congiunturale di Banca d’Italia svolto tra settembre e ottobre su un campione di imprese con almeno 20 addetti, più della metà delle aziende ha subito una riduzione del fatturato nel 2012, mentre solo il 19% ne vanta l’aumento. Il dato è sconfortante ed è confermato dai dati sulla cassa integrazione guadagni (Cig), la cui richiesta, da gennaio a settembre 2012, è aumentata del 58,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. In particolare, si riducono le ore di cig ordinaria (-13,9%) mentre a raddoppiare è il ricorso alle formule in deroga e straordinaria (105,7%). Parallelamente all’andamento della cassa integrazione, l’occupazione in Sicilia è a picco, confermando il trend degli ultimi 5 anni. Il mercato del lavoro ha espulso 38mila persone, contribuendo ad attestare il tasso di disoccupazione al 19,4%. Rispetto al primo semestre 2011, l’aumento è stato di 4,8 punti percentuali, un livello mai toccato in Sicilia dal 2003. Il tasso di occupazione è calato di un punto percentuale, al 41,6%, e il differenziale negativo con la media nazionale si è portato ad oltre 15 punti percentuali. A pagarne maggiormente le conseguenze la forza lavoro maschile (-6%), mentre il tasso è in crescita per le donne (+3,9%). 

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