DAL RAPPORTO DALLA SEDE DI PALERMO DI BANCA D'ITALIA
L’economia
siciliana soffre e la ripresa è ancora lontana. Lo afferma la sede
di Palermo della Banca
d’Italia,
che ha
scattato la fotografia dell’economia regionale in
un rapporto presentato oggi alla stampa.
L’andamento
negativo registrato a fine 2011 prosegue nella prima metà del 2012,
con un peggioramento
in tutti i settori a eccezione dell’export (+21%
rispetto al 2011). E le attese degli imprenditori siciliani per i
prossimi mesi non sono delle migliori. Da un sondaggio congiunturale
di Banca d’Italia svolto tra settembre e ottobre su un campione di
imprese con almeno 20 addetti, più
della metà delle aziende ha subito una riduzione del fatturato nel
2012,
mentre solo il 19% ne vanta l’aumento. Il dato è sconfortante ed è
confermato dai dati sulla cassa
integrazione guadagni (Cig),
la cui richiesta, da gennaio a settembre 2012, è aumentata del 58,4%
rispetto allo stesso periodo del 2011. In particolare, si riducono le
ore di cig ordinaria (-13,9%) mentre a raddoppiare è il ricorso alle
formule in deroga e straordinaria (105,7%). Parallelamente
all’andamento della cassa integrazione, l’occupazione
in Sicilia è a picco,
confermando il trend degli ultimi 5 anni. Il mercato del lavoro ha
espulso 38mila persone, contribuendo ad attestare il tasso
di disoccupazione al 19,4%.
Rispetto al primo semestre 2011, l’aumento è stato di 4,8 punti
percentuali, un livello mai toccato in Sicilia dal 2003. Il tasso di
occupazione è calato di un punto percentuale, al 41,6%, e il
differenziale negativo con la media nazionale si è portato ad oltre
15 punti percentuali. A
pagarne maggiormente le conseguenze la forza lavoro maschile (-6%),
mentre il tasso è in crescita per le donne (+3,9%).
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