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domenica 21 ottobre 2012

IMPRESE SEMPRE PIU’ IN ROSSO



Dopo quattro anni di crisi le microimprese continuano a soffrire per la mancanza di liquidità. Per soddisfare gli ordini e la domanda devono pagare le forniture, acquistare le materie prime e i servizi, pagare le utenze, onorare gli impegni economici assunti con i propri dipendenti, versare le tasse e i contributi ed è chiaro che senza liquidità molte attività rischiano di chiudere. Dall’inizio della crisi ad oggi sono quasi 50.000 le imprese italiane che hanno fallito e circa un terzo di queste hanno chiuso i battenti per mancati pagamenti.
Nel dicembre 2011 e nel febbraio di quest’anno gli istituti di credito italiani hanno ricevuto dalla Banca Centrale Europea 132 miliardi di liquidità netta, ad un tasso d’interesse dell’1%. Gran parte di questi soldi sono stati impiegati per l’acquisto di titoli di Stato al fine di evitare il crac finanziario del nostro Paese (ma facendo anche aumentare il debito pubblico). Adesso bisogna evitare che a collassare sia l’economia reale, ovvero le imprese e i propri dipendenti. 


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