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venerdì 5 ottobre 2012

Consumi elettrici. Crollo a settembre. -9,6%. Il peggior dato da aprile 2009


da www.cna.it



Crollano i consumi di elettricità. L'energia elettrica richiesta in Italia a settembre, pari a 26,4 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 9,6% rispetto a settembre 2011. Lo rende noto Terna, spiegando che un calo così marcato non si riscontrava da aprile 2009, quando il fabbisogno elettrico scese del 10,5% rispetto allo stesso mese del 2008. Depurata dagli effetti congiunti del calendario e della temperatura, la variazione della domanda elettrica di settembre 2012 diventa -7,3%. Rispetto al corrispondente mese di settembre del 2011, si è infatti avuto nel settembre 2012 un minor numero di giorni lavorativi (20 vs 22) e una temperatura media mensile inferiore di circa un grado e mezzo. I 26,4 miliardi di kWh richiesti nel mese di settembre 2012 sono distribuiti per il 46% al Nord, per il 29% al Centro e per il 25% al Sud. A livello territoriale, la variazione della domanda si è articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: -9,0% al Nord, -9,5% al Centro e -10,8% al Sud. Nel mese di settembre 2012 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’88,1% con produzione nazionale e per la quota restante (11,9%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,5 miliardi di kWh) è calata dell11,1% rispetto a settembre 2011. Sono in crescita le fonti di produzione geotermica (+1,2%), eolica (+46,8%) e fotovoltaica (+18,7%). Sono in flessione la fonte termoelettrica (-13,9%) e idrica (-17,5%). Nei primi nove mesi del 2012, la domanda di energia elettrica in Italia è risultata complessivamente in calo del 2,3% rispetto ai valori del corrispondente periodo dell’anno precedente; a parità di calendario il valore è -2,7%. In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di settembre 2012 rispetto al mese precedente è stata pari a -4,1%. Su base trimestrale, il terzo trimestre 2012 ha fatto registrare un incremento
dell’1,4% rispetto al secondo trimestre. Il profilo del trend si porta su un andamento stazionario.

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