Sono le imprese artigiane a pagare, finora, il prezzo più alto della crisi. I dati relativi alle chiusure d’impresa nel 2012 e nei primi mesi del 2013, pubblicati dal Centro Studi della Cna nazionale, sono chiari. Secondo il rapporto il trend non ha rallentato. La
previsione per fine anno è di altre 140 mila imprese chiuse. Nella nostra provincia l'andamento è molto simile a quello nazionale. Nell’inferno in cui le Pmi (le piccole e medie imprese) sono state cacciate il settore a massimo rischio e quello delle imprese edili per le quali la
crisi dura ormai dal 2008.
Il
futuro? Potranno agganciare più facilmente la ripresa, secondo le
previsioni del Centro Studi della Cna, i servizi di logistica (l'auotorporto assume una valenza di primo piano ma la struttura va collegata ad es. con il Porto di Pozzallo), e le
attività di ristorazione insieme con la chimica (soprattutto materie
plastiche), i cosmetici e il settore alimentare.
Su www.cna.it si può scaricare lo studio e l'articolo del Corriere della Sera
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