Il
paradosso dei paradossi. Se famiglie e imprese sono sempre più in
difficoltà, anche a seguito della forte contrazione dei prestiti
bancari registrata in questo ultimo anno, la Pubblica
Amministrazione, invece, continua a ricevere i soldi con grande
facilità. I dati della Banca d’Italia sottolineano come
nell’ultimo anno (febbraio 2013 su febbraio 2012) la variazione del
credito erogato dalle banche alle Amministrazioni pubbliche è stata
pari al +2,9% (di cui +4,9% all'Amministrazione centrale e -1,1% agli
Enti locali ed agli Enti di previdenza). In termini assoluti gli
impieghi erogati dalle banche al comparto pubblico sono aumentati di
7,58 miliardi, mentre tra le società non finanziarie e le famiglie
produttrici (vale a dire le imprese) la variazione è stata del
-3,4%. In termini assoluti le aziende hanno subito una “stretta”
pari a 34 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno patito
una riduzione dei prestiti del -1%, che corrisponde ad un valore
assoluto pari a -5,1 miliardi di euro. La nostra Pubblica
amministrazione non paga le imprese che hanno effettuato servizi per
essa e il sistema creditizio cosa fa ? La privilegia, però penalizza
gli Enti locali, ma soprattutto punisce le imprese. I posti di
lavoro, piaccia o no, li creano le aziende private, soprattutto
quelle di piccola dimensione. Dai dati INPS emerge chiaramente come la richiesta di ore di cassa integrazione stia esplodendo. Se non vengono sostenute, difficilmente
si potrà evitare un ulteriore aumento della disoccupazione. Secondo
uno studio dell'osservatorio
sul turismo scolastico del Touring Club Italiano,
per
effetto delle difficoltà economiche delle famiglie, quest'anno
neanche uno studente su tre parteciperà alle gite scolastiche.
Il sistema produttivo insieme al mondo del lavoro stanno
precipitando. Bisogna costruire un argine prima che la valanga
travolga tutto.
Rielaborazione
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