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sabato 13 aprile 2013

Le banche aiutano lo Stato ma non aiutano famiglie e imprese.


Il paradosso dei paradossi. Se famiglie e imprese sono sempre più in difficoltà, anche a seguito della forte contrazione dei prestiti bancari registrata in questo ultimo anno, la Pubblica Amministrazione, invece, continua a ricevere i soldi con grande facilità. I dati della Banca d’Italia sottolineano come nell’ultimo anno (febbraio 2013 su febbraio 2012) la variazione del credito erogato dalle banche alle Amministrazioni pubbliche è stata pari al +2,9% (di cui +4,9% all'Amministrazione centrale e -1,1% agli Enti locali ed agli Enti di previdenza). In termini assoluti gli impieghi erogati dalle banche al comparto pubblico sono aumentati di 7,58 miliardi, mentre tra le società non finanziarie e le famiglie produttrici (vale a dire le imprese) la variazione è stata del -3,4%. In termini assoluti le aziende hanno subito una “stretta” pari a 34 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno patito una riduzione dei prestiti del -1%, che corrisponde ad un valore assoluto pari a -5,1 miliardi di euro. La nostra Pubblica amministrazione non paga le imprese che hanno effettuato servizi per essa e il sistema creditizio cosa fa ? La privilegia, però penalizza gli Enti locali, ma soprattutto punisce le imprese. I posti di lavoro, piaccia o no, li creano le aziende private, soprattutto quelle di piccola dimensioneDai dati INPS emerge chiaramente come la richiesta di ore di cassa integrazione stia esplodendo. Se non vengono sostenute, difficilmente si potrà evitare un ulteriore aumento della disoccupazione. Secondo uno studio dell'osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club Italiano, per effetto delle difficoltà economiche delle famiglie, quest'anno neanche uno studente su tre parteciperà alle gite scolastiche. Il sistema produttivo insieme al mondo del lavoro stanno precipitando. Bisogna costruire un argine prima che la valanga travolga tutto.


Rielaborazione articolo www.cgiamestre.com




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