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domenica 16 giugno 2013

Non si può morire così.

Dolore, dispiacere, profonda costernazione. Questi i sentimenti che si sono intrecciati nel corso di queste ore. Così non si può morire. No, non si può spegnere una vita in questo modo. Non ci sono motivazioni, attenuanti o aggravanti a questa pazzia. Una famiglia, una comunità, viene fatta precipitare nello strazio per incuria, superficialità, sottovalutazione, negligenza. Oltre al dolore, grande e incolmabile, di una famiglia che ha subito uno sfregio, il peggiore: lo scippo dei sentimenti, Vittoria, la nostra città, viene riconsegnata a quel copione trito, ritrito e ciclico: Far West. Non è giusto. Non è corretto. Non lo meritiamo.
giorgio stracquadanio

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