La
Cna saluta con grande soddisfazione l’avvenuta apertura ufficiale
dell’aeroporto di Comiso. “Si tratta – dichiarano all’unisono
Giuseppe Massari e Giovanni Brancati, rispettivamente presidente e
segretario provinciale dell’organizzazione – di un grande passo
in avanti verso l’effettiva operatività dello scalo. Bisogna
essere riconoscenti verso tutti coloro, nessuno escluso, che a
partire dall’ormai lontano 1999 si sono adoperati fattivamente per
giungere a questo importante risultato. Ora c’è di fronte la sfida
decisiva: fare in modo che al più presto il maggior numero possibile
di aerei arrivi e parta dall’aeroporto di Comiso, contribuendo al
rilancio economico e sociale dei nostri territori. Sotto questo
aspetto riponiamo grande fiducia nel consiglio di amministrazione
della società di gestione dell’aeroporto che sicuramente ha
soppesato da tutti i punti di vista i pro e i contro delle varie
azioni intraprese, considerando anche i rilievi, in parte fondati,
provenienti da più parti. In tal senso vogliamo anche sottolineare
l’importante ruolo svolto dal presidente regionale della Cna,
Giuseppe Cascone, che è anche il vicepresidente della Soaco Spa”.
A proposito delle polemiche che si sono sollevate dopo la cerimonia
di apertura dell’aeroporto, Massari e Brancati dichiarano:
“Riteniamo che in questa fase ogni polemica vada evitata, da
qualsiasi parte essa provenga, evitando anche il triste copione degli
attacchi (e degli insulti) personali, perché è assolutamente
prioritario ritrovare l’unità di ogni settore dell’intera
provincia nel cercare di invertire la crisi del cosiddetto “modello
Ragusa”. Lasciamo che eventualmente nel futuro siano gli studiosi
di storia a ricostruire i vari momenti e ad assegnare i voti nelle
pagelle”. Per di più, nei giorni scorsi, sono giunte notizie
confortanti sulle principali infrastrutture che interessano la nostra
provincia, a partire dalla bretella di collegamento con lo stesso
aeroporto, per continuare con la Ragusa-Catania, con la Siracusa-Gela
e con la strada di collegamento con il porto di Pozzallo. “E’
vero – concludono Massari e Brancati – che si tratta di opere che
vedranno la luce fra diversi anni, ma sicuramente si stanno ponendo
le basi per un possibile nuovo sviluppo della nostra realtà
socio-economica, con benefici effetti anche dal punto di vista
occupazionale”.
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