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mercoledì 24 luglio 2013

Vittoria può ridiventare il motore dello sviluppo economico della Sicilia sud-orientale

Vittoria attualmente è una città profondamente segnata dalla crisi. Il mercato immobiliare, da sempre cartina di tornasole di un territorio, è pressoché fermo. Domanda e offerta di alloggi faticano sempre più ad incontrarsi (altro che nuove case). Gli ingranaggi della filiera agricola si muovono molto lentamente, la sua velocità economica è solo un piacevole ricordo. Rileggendo uno studio presentato dallo SVIMEZ qualche mese fa pensiamo che il futuro economico di questo territorio possa passare anche dalla capacità di saper smistare traffico e merci. Dalla pubblicazione infatti risulta come nel Sud siano state individuate sette zone che presentano questa potenzialità di sviluppo e sono state definite Filiere territoriali logistiche (Ftl). Sono aree che dispongono di porti anche minori e poco congestionati (porto di Pozzallo), di aree logistiche (costruendo autoporto di Vittoria), di filiere produttive di eccellenza orientate all’esportazione (prodotti ortofrutticoli, marmi, etc.) e possibilità di fruire di agevolazioni speciali ed incentivi per l’insediamento di nuove attività (Zone franche urbane). Guarda caso l’area della Sicilia Sud orientale, la nostra zona, è una delle sette aree individuate dallo studio dello Svimez. Vittoria ha tutte le carte in regola per ri-diventare motore dello sviluppo di questa parte della Sicilia. Affinché tutto questo possa diventare realtà servono però politiche specifiche. Il finanziamento della Zona franca urbana, con le relative agevolazioni fiscali anche per la nascita e l’insediamento di imprese legate anche alla logistica, è oramai una realtà. L'aeroporto di Comiso e il porto di Pozzallo sono ancora in fase embrionale, l'autoporto di Vittoria è soltanto un grande cantiere dove i lavori vanno a rilento e pare che alla ditta non vengono liquidate le somme relative agli stati d'avanzamento. Abbiamo le potenzialità e gli strumenti che permettono il rilancio ma serve una classe politica attenta, che sappia leggere, capire e studiare i bisogni reali del territorio. La questione non è più rinviabile. Noi pensiamo che il sindaco di Vittoria abbia l'obbligo di intestarsi quest'onere (che poi è un onore) e senza voler avviare nessuna disputa lo invitiamo ad attivarsi, a spronare a guidare il territorio verso un nuovo modello di sviluppo che veda come attori principali le nostre piccole e medie imprese. La CNA su questi temi lo sosterrà. Lo sviluppo e il rilancio delle nostre imprese, la creazione di nuovi posti di lavoro viene prima di ogni cosa.

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