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venerdì 26 luglio 2013

Il Sud rischia la desertificazione economia. La mafia è sempre più rigogliosa.

La crisi finanziaria sta colpendo duramente il Mezzogiorno d'Italia. A quattro anni dall’avvio della crisi le imprese più piccole, quelle artigianali e commerciali, la spina d'orsale del lavoro legale e produttivo,  principalmente orientate alla domanda interna, hanno duramente sofferto sul piano del fatturato, mantenendo, come di consueto, livelli di redditività nettamente inferiori a quelli del resto del Paese. L'unica a non soffrire? La criminalità economica. Basta vedere il numero di persone arrestate per spaccio di droga nella nostra provincia nel primo semestre 2013 per capire che oramai l'impresa criminale è diventata uno sbocco imprenditoriale/occupazionale di primo livello. Serve una nuova antimafia, meno "movimentista" è più attenta alle evoluzioni economiche, capace di leggere, con maggiore attenzione cosa sta succedendo nel territorio e in grado di contrastare con metodi nuovi. L'antimafia melodrammatica, quella dei tecnici della legalità, ha fatto il suo tempo.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-26/lezionesulla-questione-industriale-172630.shtml?uuid=AbK1kmHI

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