“Abbiamo,
purtroppo, preso atto del fatto che, al peggio non c’è mai fine. E
quando parliamo di peggio intendiamo dire che nell’era di Internet,
del wireless, delle comunicazioni tecnologiche ad altissima e
istantanea velocità, ci sono uffici che, a distanza di giorni, non
hanno ancora ricevuto il decreto che dà attuazione alla moratoria
Crias”. E’ ironico ma al contempo amaro il commento del
presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono
che, con il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, ha
avuto modo di appurare, in queste ultime ore, come nessun passo in
avanti sia stato compiuto sulla delicata vicenda della moratoria
Crias nonostante la Regione abbia espletato il proprio dovere. “E’
come se ci scontrassimo continuamente – dice Santocono – contro
un muro di gomma. E’ come se non ci si rendesse conto che, così
facendo, molte imprese non avranno alcuna speranza di sopravvivere.
Ma a chi giova tutto ciò?”. Avendo contattato gli alti funzionari
della Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane, per
sapere in che modo la moratoria finalmente avrebbe potuto trovare
applicazione – aggiungono ancora Santocono e Stracquadanio –
abbiamo appreso, nostro malgrado, che alla Crias nulla ancora si
sapeva del decreto attuativo in questione. Vale la pena di ricordare
che lo stesso è stato firmato dall’assessore regionale Luca
Bianchi il 20 giugno scorso e che, quindi, a distanza di un mese
nessuno si è preso la briga, dobbiamo ritenere che sia così, di
trasmetterlo alla Crias. I quali, addirittura, si sono fatti faxare
da noi, sì proprio faxare nonostante avessimo detto loro che avevamo
la disponibilità di inviare una mail, il documento. Tutto ciò è
semplicemente disarmante per non parlare di una gravità inaudita
che, purtroppo, finisce con l’incidere sulla pianificazione dei
vari interventi che le piccole e medie imprese che auspicavano nella
moratoria avevano in animo di attuare”. La moratoria era un atto
che le imprese artigiane che hanno contratto mutui ipotecari per
investimenti aspettavano da tempo. Numerose le imprese che avevano
presentato domanda al fine di ottenere l'agevolazione richiesta. “Ma
noi non ci arrendiamo – spiegano ancora Santocono e Stracquadanio –
continueremo a marcare ad uomo funzionari, assessori, dirigenti,
impiegati, affinché qualcosa succeda. Non è possibile che questa
vicenda si chiuda in questo modo. Le piccole e medie imprese del
nostro territorio, ma le aziende in generale, non lo meritano”.
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