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martedì 21 maggio 2013

La morte del sig. Guarascio non deve essere inutile.


La morte del sig. Guarascio oltre a lasciarci un dolore immenso ci dice con estrema chiarezza in quale modello di sviluppo certe scelte politiche rischiano di spingere interi territori. Non c’è più la politica dei due tempi, prima il rigore e i sacrifici poi la crescita, con cui hanno cercato di convincerci. Ora ci chiariscono che è dalla purificazione, dalla igiene sociale del rigore che nasce “la nuova economia”. Il disastro economico e civile di Vittoria, della provincia di Ragusa, della Sicilia, sta diventando una "grande occasione". La disoccupazione che sfiora il 41% e tutto ciò che vale messo all'asta a prezzi stracciati, sono la “grande opportunità economica” per i gruppi finanziari organizzati ma anche per la criminalità organizzata. Investimenti a basso costo e lavoro sottopagato. Il concetto sta tutto qui. La parola d'ordine è bloccare questa “austerità”, impedendola in modo civile e democrtatico, perché crea solo mortificazione e disperazione sociale. Questi comportamenti vanno denunciati, vanno fermati, non possono essere considerati mezzi per far ripartire l’economia. La politica se vuole riconquistare il suo ruolo deve avviare da subito processi che intanto sospendano e poi regolino il modello di riscossione. Serve una riforma fiscale che permetta al tessuto sano di ripartire e non che lo ossessioni. Solo così il sistema Vittoria, il modello Ragusa potranno ritornare ad essere un punto di riferimento.

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