Pubblichiamo l'articolo/intervista a firma Davide La Rosa uscito su La Sicilia del 28/06/2014.
“Dietro
la chiusura di ogni forma di credito ci sono precise scelte
manageriali dettate dalla crisi finanziaria che ha colpito tutto il
sistema del credito”.
Pane al pane e vino al vino. L’allarme
sulle problematiche che riguardano l’accesso al credito, lo lancia,
ancora una volta la Cna di Vittoria. A fare la voce grossa sono il
responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio ed il Presidente
Giuseppe Santocono.
“Come organizzazione – spiega Santocono -
abbiamo sempre avuto una particolare attenzione sulle problematiche
di accesso al credito”. “La dinamicità economica di Vittoria –
fa da eco Stracquadanio - è stata l'humus su cui gli istituti di
credito, che operano in città, si sono nutriti. Una vitalità che ha
permesso loro di fare ottimi guadagni, in un periodo di vacche grasse
e a seguito di servizi non sempre all'altezza delle aspettative del
territorio. Oggi questa vitalità economica è stata fortemente
indebolita dalla crisi.
Vittoria, finanziariamente, non è più
attraente come una volta. Le banche in poco tempo si sono adeguate e
hanno subito dimenticato quanto era redditizio gestire i conti
correnti di molti imprenditori locali. Dovrebbero stare al fianco di
chi li ha fatti crescere per sostenerne la ripresa e invece pare che
pongono diversi ostacoli.
Il sospetto che stia avvenendo qualcosa di
simile ci viene dettato da alcune testimonianze di piccoli
imprenditori locali che stanno resistendo alle attuali difficoltà
economiche”.
“Questi – aggiunge Santocono - ci raccontano di
essere chiamati dai preposti di banca, sicuramente costretti ad agire
in tal modo dalle loro direzioni centrali, e le chiamate hanno un
unico comune denominatore: "rientrare". Pare – denuncia
Stracquadanio - che i metodi di rientro che vengono proposti siano un
po’ bizzarri”.
Il racconto a firma Stracquadanio si fa più
preciso. “Ci raccontano – chiosa - di richieste di firme su
documenti predisposti dagli istituti di credito che richiedono un
riconoscimento di debito, una rinuncia ad eventuali azioni
giudiziarie sul conto corrente o finanziamento e il rilascio di
cambiali in bianco a garanzia del corretto adempimento. Sarà vero –
si chiede -? Come organizzazione – conclude - invitiamo, chi
eventualmente venisse contattato, a non sottoscrivere subito nulla e
a rivolgersi immediatamente alla nostra organizzazione per verificare
se l'ipotetica procedura che gli istituti, forse, intendono attuare è
corretta”.
Davide
La Rosa
Nessun commento:
Posta un commento