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giovedì 19 settembre 2013

LO SVILUPPO CHE VERRA'

Lo sviluppo che verrà non sarà certo lo stesso che ci ha portato nell’abisso della recessione economica più grave dopo la Seconda guerra mondiale. La breve parentesi estiva ha momentaneamente assolato e assopito le cose. Tutto si ripropone come era stato lasciato qualche settimana fa, la calura non ha sciolto la crisi malgrado qualcuno si affanna nel dire che è già in atto la ripresa, anzi, la “ripresina”. Siamo nel pieno di una metamorfosi, di un mutamento sospeso tra ciò che non è più e ciò che non è ancora. La crisi ha prima attaccato e ora prova a demolire ciò che di più intimo il territorio ha prodotto: le sue microimprese. I dati di Movimpresa Unioncamere (Unione italiana delle Camere di commercio) relativi alla graduatoria per tassi di crescita nel II trimestre 2013 vedono la provincia di Ragusa all’ultimo posto, -194 imprese rispetto all’anno precedente. L’ISTAT ha certificato come in provincia di Ragusa la disoccupazione giovanile (15/29 anni) superi il 40%. Nell’insieme, la nostra regione economicamente non è per nulla competitiva. Infatti, secondo l’annuale Indice di competitività redatto dalla Commissione Europea la Sicilia è al 235° posto su 262. All’interno di questo quadro Vittoria cerca di resistere come può. Agricoltura ed edilizia da sempre motori della nostra economia arrancano. Il mito e la retorica della fascia trasformata è un lontano ricordo, questa crisi ha sgretolato una vita da benestanti e svuota le case. I giovani diplomati e laureati provano a fuggire perché qui non vedono il loro futuro. Solo a Vittoria negli ultimi due anni sono scomparse circa 100 imprese che operavano nel settore delle costruzioni (edili, impiantisti). Attività che avevano in media 2 dipendenti e ognuna di esse muoveva un piccolo indotto (tecnici, rivendite di materiale, consulenti) Non considerando i redditi maturati dai titolari ma solo gli stipendi dei dipendenti pari a 1000 euro ciascuno e facendo un calcolo semplice (1000 x 2 x 100), è facile dedurre come in città, mensilmente, mancano 200 mila euro, soldi che non vengono più spesi per consumi. Questo spiega perché molti negozi e piccole attività artigianali chiudono. Se non si trovano soluzioni per far ripartire i consumi interni ci avvieremo velocemente verso la desertificazione economica. Se la ripresina non produce occupazione è una falso risveglio. Se non si rimette in moto l’accesso la credito stiamo parlando di aria fritta. Se non si riduce il carico fiscale si raccontano solo fanfaluche. Questa crisi non attende i tempi della politica, avanza travolgendo, sta sbaragliando anche il sistema di rappresentanza. Se qualcuno non l’avesse ancora capito ci troviamo di fronte ad uno tsunami: come vogliamo affrontarlo con il salvagente a mutandina? Con qualcosa di molto più consistente? Oppure cavalcando l’onda come fanno i surfisti? Le responsabilità non possiamo cercarle solo dentro i confini di questa città. Chi governa a Palermo e a Roma dovrebbe avere il coraggio di spiegare cosa sta facendo per l'economa reale, quella che crea lavoro e sviluppo nella legalità. Questi saranno i temi dell’assemblea elettiva quadriennale della sede territoriale CNA di Vittoria che si terrà il 20/09/2013 presso la sala congressi dell’Emaia. Temi che porremo all’attenzione dei nostri amministratori, della nostra classe politica e ai deputati del nostro territorio.

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