“Ripartire:
questa è la volontà che emerge con determinazione tra le nostre
imprese. Stiamo vedendo con i nostri occhi come questa crisi stia
falcidiando, in modo quasi esclusivo, quella galassia di piccole
imprese, di imprenditori individuali, che per anni e tra mille
contraddizioni, sono state una risposta socio-economica capace di
resistere e in grado di dare un ruolo a questa terra”. E’ quanto
afferma il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe
Santocono. Il quale aggiunge: “Fino ad oggi sono mancate quelle
risposte radicali, quei cambiamenti che sappiano scuotere e rimettere
in movimento il nostro territorio. Vittoria è nel pieno di una
metamorfosi economica e sociale. Attualmente siamo sospesi tra ciò
che non è più e ciò che non è ancora. In mezzo a questa
incertezza è arrivato il riconoscimento della Zona franca urbana. In
una porzione della città si concentreranno programmi di
defiscalizzazione per la creazione di micro imprese e
riqualificazione urbana. Si proverà così a incentivare lo sviluppo
di quartieri caratterizzati da disagio sociale, economico e
occupazionale ma che presentano potenzialità di sviluppo inespresse
come l'area di Fanello e di Marangio. Un’opportunità di riscatto
che era sfuggita e per il rotto della cuffia ci ha visti rientrare.
In questi giorni tanto è stato detto e scritto, molte cose però per
l'enfasi, giustificata, sono poco precise. Intanto bisogna capire a
quale tipo di attività sono rivolte le agevolazioni”.
La
Cna precisa che, secondo l'art. 3 del decreto del ministero dello
sviluppo economico del 10/04/2013, i beneficiari sono le imprese
micro o piccole iscritte al registro delle imprese costituite alla
data di presentazione dell'istanza, oppure costituite entro il
31/12/2015. Il decreto indica con chiarezza che non sono ammesse alle
agevolazioni le imprese attive nel settore della produzione primaria
dei prodotti agricoli. Quindi l'agricoltura è fuori. “Le imprese
che potranno ottenere esenzione dalle imposte sui redditi,
l'esenzione dell'Irap, l'esenzione dell'Imu per gli immobili delle
attività siti nella zona franca e l'esonero dei contributi sulle
retribuzioni da lavoro dipendente – prosegue Santocono – sono
solo quelle che operano nel settore industria, artigianato,
commercio, turismo e servizi. Va anche aggiunto che sono previsti
progetti di riqualificazione urbana. Per gestire al meglio
l'opportunità della Zona franca urbana, sarebbe giusto prevedere un
tavolo che avrà il compito di ricevere e valutare le istanze che
saranno avanzate da parte degli interessati, provvedendo all’inoltro
delle pratiche al Suap (Sportello unico attività produttive) o al
Sue (Sportello unico edilizia) per quanto di rispettiva competenza,
oltre che monitorare lo stato di avanzamento del progetto, suggerendo
gli eventuali correttivi ai progetti di sviluppo dell’area e le
iniziative da intraprendere per il raggiungimento dei risultati. Il
tavolo della “Zona franca urbana” dovrà essere una struttura
agile e veloce, in grado di affrontare le dinamiche complesse che
sono inserite nei programmi di rigenerazione urbana, al fine di
favorire il raggiungimento degli obiettivi. Quest'opportunità,
legata ad una difficoltà del nostro territorio, deve diventare
occasione di riscatto e di riqualificazione. Non sprechiamola”.
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