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mercoledì 7 giugno 2017

Prg: la Cna comunale ha consegnato un documento alla commissione Territorio e Ambiente


Il Piano Regolatore Generale di un territorio, così come definito dalle norme urbanistiche, è lo strumento di pianificazione che regolamenta l'uso del suolo secondo i principi di razionalità urbanistica. Il fatto che l'amministrazione abbia scelto di avviare un confronto sullo schema di massima della variante del PRG è un atto di democrazia diretta che non può essere sprecato o reso vano. La CNA di Vittoria intende partecipare attivamente a questo confronto dando il suo contributo, provando a coniugare istanze delle imprese e sviluppo armonico del territorio.


La lettura della relazione che accompagna le tavole del nuovo schema di massima (valutato positivamente dalla giunta comunale il 13/04/2017) ha spinto il gruppo di valutazione attivato dalla nostra organizzazione verso alcune considerazioni.
  • Dal rapporto redatto dai tecnici incaricati si evince, in prima battuta, una volontà di recupero del territorio e del costruito esistente. Infatti, nel capitolo delle stime del fabbisogno residenziale, a pag 105 si legge: Il nuovo Piano Regolatore Generale deve necessariamente fare i conti con questa realtà e con il costruito precario che si è diffusamente impiantato sul territorio. Necessita, in altri termini, un nuovo e dinamico strumento urbanistico che più che non si limiti alla mera previsione di nuovi spazi di edificabilità, ma che sia introduttore di nuove vie gestionali per il recupero dell’esistente, per l’eliminazione di cubatura inutile ed improduttiva anche attraverso forme di incentivazione e per ridisegnare la forma urbana di Vittoria anche a partire dalle sue eccellenze”. Nelle pag 109, 110 e 111 viene illustrata e analizzata l'indagine del patrimonio edilizio esistente, qui si evidenzia come a Vittoria vi siano 34.793 abitazioni. Di queste soltanto 22.192 sono occupate. Siamo, quindi, di fronte ad una elevata componente di abitazioni, 12.601, “… non utilizzate o non occupate da residenti. Questo dato rappresenta un indicatore molto significativo del potenziale riuso del patrimonio fisso esistente nel comune”. A pag. 112 l'idea di recupero manifestata poco prima subisce una rilevante quanto anomala mutazione, infatti si legge: “... il piano regolatore generale non può considerarsi come uno strumento rigido e non può solo limitarsi a valutare l'offerta esistente o residuale rispetto al precedente strumento urbanistico generale, per il nuovo P.R.G. di Vittoria, anche a fronte dell’andamento demografico rassegnato, sono stati tenuti nel dovuto rilievo gli incrementi dimensionali indotti dagli interventi infrastrutturali ed economici programmati, primi fra tutti l’intervento di riconversione dell’ex base militare di Comiso trasformata in aeroporto civile, l‘autoporto, il porto di Scoglitti, ovvero infrastrutture ad alto valore di attrattore che rendono oggi il territorio di Vittoria espressione dell’incrocio di crescenti interessi e interventi di trasformazione. In pochi capoversi, si passa dall'idea di “recupero”, al concetto del “non limitarsi all'esistente residuale” (12.601 abitazioni non occupate sono residuali?). Poche pagine dopo, esattamente a pag. 122, la nuova tesi trova conferma: E’ possibile, pertanto, valutare in circa 18.000 gli abitanti da insediare (presenti e futuri) nelle aree di espansione che definiremo “aree risorsa” in applicazione del sistema perequativo posto a base del presente Piano. Secondo i tecnici che hanno redatto lo schema, Vittoria, grazie al valore attrattivo dall'asse infrastrutturale aeroporto di Comiso, autoporto di Vittoria e porto di Scoglitti, potrebbe crescere in modo consistente. Vogliamo subito evidenziare che lo sviluppo e la relativa ricaduta nel territorio di queste tre strutture risulta essere ancora in uno stato ricco di ipotesi ma privo di certezze. Da tempo, e per tutta una serie di motivi, queste tre opere sono poco funzionali e non si intravede nel medio luogo termine un loro espansione (approfondiremo più avanti, punto sulla viabilità). Pertanto, le valutazioni dei progettisti ci sembrano un po' contraddittorie e un tantino sovradimensionate. Secondo noi quest'analisi, per alcuni versi discordante, serve, forse, a giustificare un'esigenza sia delle vecchia amministrazione che dall'attuale: reperire, grazie alla perequazione, aree che servono per servizi o per realizzare opere d'urbanizzazione e infrastrutture. Questa esigenza viene soddisfatta solo consumando altro suolo. Infatti, se si guarda la tabella delle aree risorsa (pag 126) e si sommano le superfici territoriali di Vittoria e Scoglitti, viene fuori un utilizzo complessivo di nuova superficie pari a circa 7,5 milioni di mq, di cui 3,4 a milioni di mq sono aree da cedere per servizi, il resto è superficie fondiaria. E' una scelta in netta controtendenza rispetto alle direttive della Commissione Europea che indicano un consumo di suolo pari a zero (si vedano le “strategie tematiche del suolo 2006” e il rapporto sull'attuazione del 2012 su http://www.isprambiente.gov.it).Come CNA non siamo contro le nuove costruzioni ma pensiamo che l'ulteriore crescita della città sia poco sostenibile economicamente e socialmente. E' già difficile governare l'esistente (rifiuti, acqua, servizi vari). Il costruito di Vittoria, che è tanto ed è pure datato, chiede una forte riqualificazione. Facciamo inoltre notare come ci sia molto invenduto nelle nuove realizzazioni. Le banche, da tempo, non concedano più mutui per acquisto casa perché né hanno in carico già parecchi, alcuni in sofferenza. Inoltre, il valore degli immobili si è ridotto non solo per la crisi ma anche per l'aumento della tassazione sulla casa (Imu, Tari, etc.). Per essere chiari la nostra posizione si basa su un concetto semplice: c'è tanto da edificare sull'edificato. La crisi in questi anni ha divorato solo le microimprese del settore costruzioni. Gli artigiani attivi del comparto hanno intuito come questo momento di difficoltà durerà ancora e gli unici segnali di ripresa del settore arrivano dalle ristrutturazioni dell'esistente. Serve quindi un piano che punti di più a migliorare l'edificato consolidato, sia esteticamente (piano colore) sia in modo ambientale/energetico (cappotto/energie alternative). Uno strumento che guardi con attenzione alla riqualificazione urbanistica e sociale delle nostre periferie, luoghi dove oggi abita la maggioranza dei cittadini di Vittoria. Nella relazione Il concetto di “piani di recupero” dei “sistemi urbani marginali” è appena accennato (pag 142). Non si può più sottovalutare lo stato di degrado dei nostri quartieri periferici. Negli anni sono diventati le zone dove la qualità della vita si è abbassata tantissimo perché chi ha amministrato non ha investito né tempo né denaro per la loro manutenzione. Sulle periferie serve un cambio di rotta significativo. Alla città serve quindi uno strumento che rimetta in moto l'economia locale e la qualifichi. Accanto a questo va anche affiancato un nuovo modo di costruire orientato verso immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, sicurezza sismica e bioedilizia, prevedendo per questo regolamenti e agevolazioni (vedi riduzione oneri di costruzione). 

  • Altro tema che merita un'attenta valutazione è quello della mobilità. A Vittoria movimentare persone e merci è un fattore di alta criticità. A nostro avviso, guardando la tavola 5C, ci sembra che la viabilità, soprattutto quelle delle merci, venga soffocata ulteriormente. Nella relazione dello schema di massima, a pag. 135, si suggerisce una intermodalità gomma/treno, treno/aereo, gomma/aereo. Il settore treno riveste secondo gli autori un ruolo di primo piano. Facciamo notare che lo stato delle strutture ferroviarie del nostro territorio (Siracusa Gela) va oltre il concetto dell'abbandono. Ferrovie dello Stato non ha nessuna intenzione di investire in questo territorio (la vicenda dei passaggi a livello che ciclicamente solleviamo è emblematica). FS, negli ultimi anni ha soppresso le linee del trasposto cargo (2008/2011) e ha chiuso alcune stazioni ferroviarie della nostra provincia. I dirigenti del gruppo FS hanno manifestato apertamente la volontà di non investire in questa zona nella conferenza di servizi fatta alla Provincia il 16/05/2012. Per quanto riguarda l'aeroporto di Comiso, è un ottimo investimento che rende pochissimo (bilanci in forte perdita). Il vicesindaco La Rosa ha espresso dubbi sul futuro di questa struttura (si veda articolo del 31/05/2017) e la Commissione Europea lo ha escluso dagli aiuti di Stato utili a farlo funzionare meglio (corrierediragusa.it del 04/06/2017) Sulla viabilità stradale ci sono diversi progetti in campo e Vittoria, grazie anche all'autoporto, in futuro potrà essere servita dignitosamente. E' fin troppo evidente che il suggerimento gomma/treno, treno/aereo, gomma/aereo sia poco attuabile. Mentre è molto più fattibile l'intermodalità con il mare: porto di Pozzallo, porto di Augusta e porto di Catania. Tre strutture in pieno sviluppo a cui l'economia della città deve collegarsi. In questo modo l'autoporto diventerebbe la struttura di riferimento. Serve una programmazione diversa per evitare che lo stesso diventi l'ennesima cattedrale nel deserto.

  • Nella relazione vengono citati gli strumenti di pianificazione sovracomunale, tra questi c'è il PRG del Terzo polo industriale. A pag 93 si legge: “ ... il progetto consiste in un'area di mq. 146.108,84 per gli insediamenti, perimetrata da strade di previsione del P.R.G. vigente o esistenti, suddivisa in 31 lotti accessibili dalla viabilità del piano che si innesta nella S.S. n. 115... “ Il destino di questa area industriale, finanziata con 2,5 milioni di euro dai fondi ex Insicem, è stato caratterizzato sin dall'inizio da problemi e difficoltà di ogni tipo. La nostra organizzazione ha vigilato e difeso i fondi per questa infrastruttura che rischiavano di approdare verso altri lidi. Nel 2016 queste somme sono state prese in carico dal comune di Vittoria il quale ha ritenuto il progetto dell'area industriale non più “fattibile”. I fondi (difesi dalla CNA) verranno utilizzati per altre infrastrutture. Vista la scelta fatta: che senso ha considerare nello schema di massima il PRG del fu Terzo polo industriale di Vittoria?
  • Un motivo ricorrente nella relazione è il concetto di qualità ambientale che diventa qualità attrattiva. I progettisti citano più volte e in diversi modi questa frase perché vedono nel turismo l'elemento economico su cui avviare un rilancio del territorio. A pag 70, mettono in evidenza lo “... squilibrio fra il potenziale di attrazione turistica costituito dal rilevante patrimonio di risorse naturali, paesistiche, culturali, artistiche, ecc. e il tasso di loro utilizzo e fruizione da parte dei turisti. Andando ad approfondire il tema servizi si osservano chiari elementi di criticità sui quali dover lavorare.” Effettivamente qui di lavoro da fare c'è n'é tanto. Intanto bisognerebbe avviare la riqualificazione funzionale della zona portuale di Scoglitti e delle aree ad essa collegate. Nella relazione si parla molto di questa struttura ma non si capisce come nella futura pianificazione possa avere un ruolo visto che è ancora fortemente incompleta e priva di quei servizi essenziali che la rendono, agli occhi dei diportisti fruibile e interessante. Turismo significa anche strutture ricettive soprattutto nella frazione di Scoglitti. Attualmente nella nostra area vi sono pochissime strutture alberghiere, di contro, invece, abbiamo una buona offerta extralberghiera (B&B) cosa che viene evidenziata nella relazione (si veda pag 81). Noi pensiamo che bisogna guardare con attenzione a questo modello è puntare al suo miglioramento e al suo sviluppo. Servono misure che guardino all'ampliamento delle strutture attuali. Va incentivato chi vuole investire nell'acquisto di immobili da ristrutturare e adibire ad attività turistiche. In sintesi la CNA auspica una pianificazione basata su un modello soft, cioè che non guardi solo agli insediamenti dei grossi gruppi del settore turistico (utili ma non esclusivi). Le strutture extralberghiere o i piccoli alberghi sono fortemente legati al territorio e riescono a far conoscere e diffondere con maggiore facilità e con più continuità la specificità della zona e la ricchezza dei suoi prodotti enogastronomici. Coniugare quindi coesione sociale e competitività, trarre forza dalla comunità e dal territorio. Il successo della riviera romagnola sta tutto li, perché non provare a fare come loro?
In conclusione, Vittoria e Scoglitti devono riscoprire la sobrietà, diventare luoghi a misura delle loro imprese, in cui il tessuto economico locale trovi le condizioni per svilupparsi e radicarsi con dignità, dove le ragioni del fare impresa non vengano schiacciate dagli interessi dei grossi gruppi imprenditoriali e in particolare le imprese artigiane abbiano pieno diritto di cittadinanza. Serve pertanto uno strumento di pianificazione nuovo e diverso che sappia guardare al miglioramento della qualità della vita, che sappia riqualificare e rigenerare Vittoria. E' questa l'idea di città che esigono le tante microimprese che la CNA vuole rappresentare.


Vittoria, 06/06/2017


CNA Sede Comunale di Vittoria

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