foto Assenza
“Le
piogge abbondanti di questi giorni e i relativi problemi che ne sono
derivati ripropongono con una certa urgenza la questione della
manutenzione del sistema idrico/fognario cittadino e la sua
riqualificazione”. E’ quanto rilevano il presidente della Cna
territoriale di Vittoria, Giuseppe La Terra, con il responsabile
organizzativo Giorgio Stracquadanio. “Da anni – aggiungono –
diciamo che il nostro impianto fognario debba essere ripulito e
ristrutturato per evitare che ad ogni forte acquazzone si verifichino
quelle condizioni poco piacevoli a cui abbiamo assistito qualche
giorno fa. Abbiamo anche ciclicamente detto come le acque reflue, se
depurate, diventano una risorsa perché contribuiscono ad aumentare
la disponibilità idrica cittadina liberando risorse qualitativamente
pregiate da destinare all'uso civile. L’impiego delle acque reflue
urbane depurate in alcune realtà siciliane (comune di San Michele di
Ganzaria) è diventato un fattore importante per fronteggiare la
carenza di risorse idriche e spesso rappresenta una valida
alternativa per affrontare i periodi di siccità nel breve periodo.
Per fare questo, però, servirebbe una nuova politica dell'acqua che
non guardi solo allo sfruttamento delle falde idriche (va considerato
che la portata dei nostri pozzi in questi anni è diminuita) ma si
basi sul riutilizzo del liquido e sulla riqualificazione delle reti.
Anche il nostro sistema idrico è fortemente dequalificato, è un
enorme colabrodo. Non sappiamo quantificare la percentuale delle
perdite in modo preciso ma ipotizziamo che possa superare il 40%, il
che rappresenta una certa e sostanziale diseconomia per la nostra
città. Pensiamo anche da tempo come l'istallazione di contatori
volumetrici pure nelle civili abitazioni avvierebbe un utilizzo più
attento dell'acqua e si eviterebbero inutili sprechi. Tutto questo
oltre a qualificare le infrastrutture idrico-fognarie della città
creerebbe soprattutto nuove e concrete possibilità di lavoro per le
nostre imprese e avvierebbe anche una loro specializzazione”.
“Siamo stati e rimaniamo convinti – concludono La Terra e
Stracquadanio – che chi amministra non
ha il compito di creare posti di lavoro in senso stretto ma se non
getta le basi per favorirne la nascita con scelte che puntino su una
cultura d’impresa e sul miglioramento della qualità della vita
vanifica il suo ruolo”.
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