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mercoledì 12 agosto 2015

Manutenzione del sistema idrico-fognario a Vittoria, Le acque reflue possono diventare risorsa

foto Assenza
Le piogge abbondanti di questi giorni e i relativi problemi che ne sono derivati ripropongono con una certa urgenza la questione della manutenzione del sistema idrico/fognario cittadino e la sua riqualificazione”. E’ quanto rilevano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe La Terra, con il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. “Da anni – aggiungono – diciamo che il nostro impianto fognario debba essere ripulito e ristrutturato per evitare che ad ogni forte acquazzone si verifichino quelle condizioni poco piacevoli a cui abbiamo assistito qualche giorno fa. Abbiamo anche ciclicamente detto come le acque reflue, se depurate, diventano una risorsa perché contribuiscono ad aumentare la disponibilità idrica cittadina liberando risorse qualitativamente pregiate da destinare all'uso civile. L’impiego delle acque reflue urbane depurate in alcune realtà siciliane (comune di San Michele di Ganzaria) è diventato un fattore importante per fronteggiare la carenza di risorse idriche e spesso rappresenta una valida alternativa per affrontare i periodi di siccità nel breve periodo. Per fare questo, però, servirebbe una nuova politica dell'acqua che non guardi solo allo sfruttamento delle falde idriche (va considerato che la portata dei nostri pozzi in questi anni è diminuita) ma si basi sul riutilizzo del liquido e sulla riqualificazione delle reti. Anche il nostro sistema idrico è fortemente dequalificato, è un enorme colabrodo. Non sappiamo quantificare la percentuale delle perdite in modo preciso ma ipotizziamo che possa superare il 40%, il che rappresenta una certa e sostanziale diseconomia per la nostra città. Pensiamo anche da tempo come l'istallazione di contatori volumetrici pure nelle civili abitazioni avvierebbe un utilizzo più attento dell'acqua e si eviterebbero inutili sprechi. Tutto questo oltre a qualificare le infrastrutture idrico-fognarie della città creerebbe soprattutto nuove e concrete possibilità di lavoro per le nostre imprese e avvierebbe anche una loro specializzazione”. “Siamo stati e rimaniamo convinti – concludono La Terra e Stracquadanio – che chi amministra non ha il compito di creare posti di lavoro in senso stretto ma se non getta le basi per favorirne la nascita con scelte che puntino su una cultura d’impresa e sul miglioramento della qualità della vita vanifica il suo ruolo”.

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