Foto tratta da Google immagini
“Abbiamo
rispettato in questi giorni lo strazio che ha colpito la famiglia
D’Antonio rimanendo in silenzio e vicini al loro immenso dolore.
Alessio e Simone, anche se poco più che bambini, guardavano già
all’attività di famiglia svolgendo, per gioco, piccoli lavoretti.
Vittoria non ha solo perso due ragazzini: Vittoria ha perso un pezzo
di speranza”.
A
dirlo la Cna comunale con il presidente Rocco Candiano e il
responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio. “In tanti –
aggiungono – stanno invocando l’intervento dello Stato, chiedendo
il rafforzamento dell’organico delle forze dell’ordine o
addirittura l’invio dell’esercito. Richieste legittime, doverose,
ma a nostro avviso insufficienti. A Vittoria non c’è solo un
problema di ordine pubblico, in questa città da tempo c’è una
questione più grande, che tanti fanno finta di non vedere: pezzi
della nostra economia sono controllati dalla criminalità che qui,
più che in ogni altra parte, è diventata impresa. Per le mafie,
riciclare il denaro sporco nel proprio territorio, creando imprese
che producono reddito, evidenzia la capacità di saperlo controllare
generando attorno ad esse un forte consenso sociale. Le imprese
mafiose creano occupazione, fanno investimenti, hanno bisogno di
servizi, di professionisti che le guidino, di banche che ne
gestiscano i risparmi. In una zona come la nostra, sfigurata dalle
crisi economiche, può succedere che l’impresa nata grazie ai
capitali illeciti non sia percepita come un problema ma,
paradossalmente come una risorsa. E’ da qui che nasce l’arroganza,
dal fatto di avere un ruolo sociale ed economico forte. Questa
prepotenza va contrastata, prima di tutto da noi cittadini e poi
dallo Stato”.
“Queste
attività – continuano Candiano e Stracquadanio – bloccano la
libertà d’impresa, non creano nessun sviluppo, anzi sono il
motore del sottosviluppo. A Vittoria non serve solo l’esercito. A
Vittoria, per bloccare questa sdegnosa prevaricazione che viaggia a
velocità sui Suv, servono anche più ispettori dell’Agenzia delle
Entrate che sappiano individuare, evidenziare e neutralizzare queste
anomalie economiche in modo da permettere alle numerose imprese sane
di poter operare e confrontarsi serenamente. Al territorio servono
ispettori bancari che controllino la movimentazione del denaro
all’interno dei tanti istituti di credito che operano in zona. A
Vittoria serve far emergere quella zona grigia che oggi prova
vergogna per quello che è successo ma se non sarà individuata,
colpita, tornerà a servire e ad alimentare l’arroganza che ha
travolto Alessio e Simone”.
Nessun commento:
Posta un commento