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lunedì 2 ottobre 2017

Reagire, denunciare e non piangersi addosso


Ad oltre dieci giorni delle operazioni "Survivors" ed "Exit Poll", coordinate dalla DDA di Catania, dopo lo scompiglio iniziale che queste cose quasi sempre creano, il direttivo della nostra organizzazione sente il dovere di intervenire.
Va subito detto che la magistratura e le forze dell'ordine da tempo sono attente a questa zona. E' dal 1992 che si susseguono operazioni che puntano ad azzerare la forza intimidatoria dei clan, il problema però è che le persone arrestate negli anni, quasi sempre le stesse, dopo poco tempo sono nuovamente libere e ritornano a controllare il territorio e ad imporre le loro regole. Questa sorta di impunità ha rafforzato nel tempo la capacità dei clan creando tra gli operatori economici una paura che per molti versi è anche comoda.
La situazione adesso si è fatta ancora più pesante, oltre all'economia di Vittoria anche le sue istituzioni rischiano di vedersi inciso l'etichetta della mafiosità. Le tante attività sane di questa città non accettano più, giustamente, il marchio che è stato impresso a questo territorio. E' una situazione troppo pesante da reggere e da cui è difficile divincolarsi. Ma non accettare rimanendo immobili non è più possibile. Non vale più essere persone oneste per non sentirsi colpevoli.

Bisogna partire dalle cose più piccole, cominciamo a contrastare l'abusivismo che in questa città è presente e imperversa nelle varie attività. Non si può più pensare che tutti devono campare e che ognuno deve vivere la propria vita. Chi rispetta le regole, chi fa impresa legittimamente deve rifiutare questa logica e deve pretendere tutela dalle istituzioni. Le norme, le tasse, non le deve rispettare e pagare solo chi fa impresa legalmente. L'abusivismo - che è illegalità - non può essere un ammortizzatore sociale, qualcosa da giustificare. Si tollera l'abusivo, poi si tollera lo spaccio sotto casa, poi la richiesta di pizzo, poi l'imposizione della fornitura … e a furia di sopportare in silenzio la città tutta si è abituata ad una realtà di degrado complessivo. Bisogna credere nelle istituzioni preposte al controllo ma le stesse devono essere più attente. Fino ad oggi hanno fatto verifiche e punito le attività regolari. Essere in regola non può continuare ad essere una colpa. E' da qui che deve ripartire la rinascita di questa città. Questo è quello che vogliamo e dobbiamo fare come CNA. In passato lo abbiamo detto con forza ora è il momento di essere conseguenti. Piangersi addosso rimanendo immobili non ci risolleverà.

Direttivo CNA sede Comunale di Vittoria

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