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domenica 27 gennaio 2013

FAMIGLIE RAGUSANE IN ROSSO. DALL'AVVENTO DELL'EURO L'INDEBITAMENTO MEDIO E' AUMENTATO DEL 98,60%


 L’introduzione della moneta unica ha sicuramente contribuito a far impennare i debiti, non tanto per aver spinto all’insù il costo della vita, ma per aver contribuito a far scendere i tassi di interesse praticati dalle banche nella prima parte del decennio scorso a livelli mai toccati nella storia recente del nostro Paese. Infatti, se tra il 1991 ed il 2001 i tassi medi applicati dagli istituti di credito al settore privato si attestavano all’11,2%, tra il 2002 ed il 2012 sono scesi al 5,5%. Questa opportunità ha spinto moltissime famiglie ad indebitarsi attraverso l’ accensione di un mutuo per l’acquisto della prima o della seconda casa, almeno fino all’inizio della crisi. Se nel 2002 gli impieghi bancari per ciascuna famiglia italiana ammontavano mediamente a 8.312 euro, 10 anni dopo l’esposizione bancaria ha raggiunto la soglia dei 20.000 euro (precisamente 19.916 euro). In questo decennio la variazione percentuale è stata del +139,6%, mentre l’incremento in termini assoluti è stato pari a +11.604. Tra il 2002 ed il 2012 ll'inflazione è aumentata del +25,4%. Al 31 ottobre 2012, le famiglie della provincia di Ragusa, nella classifica stilata dalla CGIA di Mestre, sono risultate all'81° posizione, con un debito bancario medio pari a 14.190 euro (+98,60% rispetto a 10 anni prima).
Al di là dei risultati emersi da questa analisi la dimensione e l’andamento del debito privato è molto importante in economia. Per molti studiosi le oscillazioni dello spread risentono maggiormente della quantità e del trend del debito privato e di quello estero che non dall’andamento del debito pubblico.


articolo tratto da: http://www.cgiamestre.com/wpcontent/uploads/2013/01/famiglieinrosso.pdf

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