Ci
voleva la nostra presa di posizione sull’esclusione del territorio
vittoriese dalle Zes per sensibilizzare la deputazione regionale
dell’area iblea. La cosa ci fa piacere, significa che la nostra
sollecitazione li ha finalmente spronati dal torpore. Si comincia a
parlare di come
rilanciare l’autoporto, struttura voluta dalla Cna e da sempre
ritenuta figlia di un dio minore. E’ giusto che si sappia che
l’opera è ancora un mezzo cantiere senza una società di gestione
che abbia una strategia economica per rilanciarla. Si inizia a
pensare anche a come rilanciare il mercato Ortofrutticolo di Vittoria
e le aree ad esso connesse – così come la Cna di Vittoria ha detto
al presidente Musumeci – senza guardare questa struttura
esclusivamente come la causa di ogni male economico e sociale.
Certo,
si arriva a questa consapevolezza dopo che la Regione ha assegnato
già il 91,5%, pari a 5.580 ettari, delle aree Zes. Rimane solo
l’8,5%, cioè poco più di 470 ettari che saranno messi a bando e
per questo abbiamo sollecitato la Commissione straordinaria ad
attivarsi per non perdere quest’ultima occasione. Sarebbe
opportuno che i deputati iblei chiedessero al presidente Musumeci e
al ministro per il Sud un’ulteriore dotazione di superficie, in
modo da poter soddisfare le numerosissime richieste e in particolare
quelle relative al Comune di Vittoria.
Per
troppo tempo la parola Vittoria e le
parole crisi e violenza sono state e sono indissolubilmente legate.
La politica e le istituzioni hanno il compito di dissociarle
sintetizzando i bisogni sani e le aspirazioni legittime dei molti
cittadini onesti e delle tante imprese legali di questa città e
porsi come aggregatori e rappresentanti di questi bisogni e di queste
aspirazioni.