Furti
con spaccata a raffica come se le piccole imprese fossero vacche da
mungere, sempre e a prescindere, anche abusivamente. Non bastava che
il decreto aprile diventasse il decreto maggio (e comunque non si
vede ancora nulla all’orizzonte); non bastava che i crediti
promessi arrivassero (quando arrivano) a singhiozzo e tra mille
intoppi burocratici; non bastava la beffa amara della cassa
integrazione, con le imprese che stanno sostenendo le famiglie dei
propri dipendenti; al danno sanitario ed economico creato dal virus e
dall’inefficienza delle istituzioni, si associa pure l’accanimento
di certa criminalità che senza contrasto scorrazza creando guasti
insopportabili”.
A
dirlo è il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe
Santocono, che fa riferimento agli ultimi episodi verificatisi tra
Comiso, Pedalino e, soprattutto, Vittoria. La Cna esprime forte
preoccupazione per quanto è avvenuto nelle scorse notti e per quello
che potrebbe ancora avvenire. “Le numerose piccole imprese di
questa terra – aggiunge Santocono – si sentono abbandonate dalle
istituzioni. Qui c’è il rischio concreto di andare così indietro
da avere l’impressione di non essere mai andati avanti. Se la
politica tutta è tentata dall’assistenzialismo e non dallo
stimolare il sistema delle nostre microimprese, tutelandole anche
dall’assalto delle varie forme di criminalità, non ci rimane che
sospettare come la stessa non abbia ancora capito in quale stato si
trova il territorio”.
Il
presidente della Cna comunale di Vittoria, Rocco Candiano, fa appello
al prefetto di Ragusa affinché intervenga immediatamente “sia nel
tutelare la sicurezza di chi fa impresa onestamente, sia nel
sollecitare i governi regionale e nazionale nel determinare le misure
economiche annunciate”. “Un pezzo della città di Vittoria,
purtroppo – aggiunge il responsabile organizzativo della Cna
comunale, Giorgio Stracquadanio – si sta risvegliando molto più
povera e questo rischia di attivare turbolenze sociali dagli esiti
non scontati. Serve intervenire con la massima urgenza