Abbiamo ricevuto questa testimonianza da parte di un imprenditore
vittoriese, che ci ha chiesto di far conoscere la sua storia.
Come associazioni di categoria e osservatorio delle criticità bancarie non possiamo che far nostro questo sfogo e rilanciare il contenuto del nostro precedente comunicato stampa del 6 ottobre. http://www.sportellobancariotributario.it/archives/408
Come associazioni di categoria e osservatorio delle criticità bancarie non possiamo che far nostro questo sfogo e rilanciare il contenuto del nostro precedente comunicato stampa del 6 ottobre. http://www.sportellobancariotributario.it/archives/408
Abbiamo inoltrato quindici giorni fa la pec con la richiesta di
incontro a S.E. il Prefetto e siamo fiduciosi che al più presto si possa
avviare un dialogo costruttivo con le istituzioni.
Il ruolo delle associazioni è quello di farsi portavoce del
disagio del territorio e del suo tessuto sociale e provare a dare risposte
concrete.
CNA comunale di Vittoria
Sportello delle criticità bancarie e tributarie – Vittoria
Sono un piccolo artigiano-imprenditore di Vittoria e lavoro da
sempre nel settore edile.
La crisi economica sommata alle difficoltà della serricoltura ha
fatto rallentare molto il mio lavoro in questi anni. Da diverso tempo i pochi lavori che riesco a
prendere sono a prezzi troppo bassi, tanti imprenditori infatti hanno deciso di
operare totalmente in "nero" e per noi superstiti del lavoro
in regola è iniziata una guerra al ribasso. Questo è stato il motivo principale per cui,
in attesa di tempi migliori, ho dovuto mantenere la mia attività utilizzando le
scoperture che la banca mi ha da tempo accordato. Non molto tempo fa il direttore mi chiama al
cellulare; non posso dimenticare il suo tono e il suo ordine "deve
rientrare immediatamente". Rimango pietrificato. Non ho quella disponibilità di denaro e devo
pagare i fornitori e i miei dipendenti. Mi reco subito in banca per capire come
risolvere la situazione. Dopo una lunga
anticamera vengo ricevuto dal direttore, il quale inizia a parlare di rating,
valutazioni sullo stato della mia attività e dopo un lungo preambolo di
paroloni mi riferisce che i vertici della Banca non mi ritengono più un
soggetto affidabile. Dopo decenni in cui
la Banca ha continuato a spremermi trimestre per trimestre ora sono diventato
inaffidabile.Io ribadisco con forza che non ho la disponibilità di quelle somme
e il direttore, senza battere ciglio, mi propone un finanziamento. A garanzia
dello stesso, però, pretende il rilascio di una cambiale in bianco, firmata da
mia moglie e da tutti i miei figli e una rinuncia a qualsivoglia contestazione
in sede giudiziaria nei loro confronti.
Insospettito dall'insolita richiesta vado via dicendo che devo
pensarci.
Esco dalla banca tramortito e mi reco subito alla CNA di Vittoria,
la mia associazione di categoria, la quale, dopo aver ascoltato la mia storia,
contatta subito lo Sportello delle Criticità Bancarie con cui la stessa
associazione collabora prendendomi un appuntamento.
Sempre alla CNA di Vittoria mi dicono che devo procurarmi tutti
gli estratti conto che la banca mi ha inviato negli anni per farli analizzare
dai tecnici dello Sportello. Procuro la documentazione richiesta che verrà
esaminata da un esperto contabile. Dalle
verifiche viene fuori che dal 2005 al 2016 i tassi d'interesse che mi venivano
applicati sul fido, in quasi tutti i trimestri sforavano la soglia di usura.
Avevo pagato molti più soldi i rispetto a quanti oggi la banca me ne chiede indietro, addirittura è la Banca ad essere debitrice nei miei confronti. Comprendo allora perché la Banca pretendesse una cambiale in bianco e una firma di rinuncia all'esercizio di ogni azione nei loro confronti, erano consapevoli che nei conti ci fossero degli errori. A quel punto mi rimanevano due strade: accettare l'accordo propostomi dalla banca oppure contestare la richiesta, denunciare l'istituto di credito e avviare l'accesso per il fondo antiusura. Scelgo la seconda. Seguito dai legali dello sportello presento la denuncia presso la Procura della Repubblica di Ragusa e alla stessa allego i conteggi dove si evidenzia l'usura e nel frattempo faccio richiesta di accesso al fondo antiusura presso la Prefettura di Ragusa. A seguito di ciò la Procura nomina un Consulente Tecnico D'Ufficio (CTU) il quale nella sua relazione evidenzia che effettivamente c'è usura, le somme sono inferiori rispetto al conteggio dello sportello ma l'usura c'è.
Avevo pagato molti più soldi i rispetto a quanti oggi la banca me ne chiede indietro, addirittura è la Banca ad essere debitrice nei miei confronti. Comprendo allora perché la Banca pretendesse una cambiale in bianco e una firma di rinuncia all'esercizio di ogni azione nei loro confronti, erano consapevoli che nei conti ci fossero degli errori. A quel punto mi rimanevano due strade: accettare l'accordo propostomi dalla banca oppure contestare la richiesta, denunciare l'istituto di credito e avviare l'accesso per il fondo antiusura. Scelgo la seconda. Seguito dai legali dello sportello presento la denuncia presso la Procura della Repubblica di Ragusa e alla stessa allego i conteggi dove si evidenzia l'usura e nel frattempo faccio richiesta di accesso al fondo antiusura presso la Prefettura di Ragusa. A seguito di ciò la Procura nomina un Consulente Tecnico D'Ufficio (CTU) il quale nella sua relazione evidenzia che effettivamente c'è usura, le somme sono inferiori rispetto al conteggio dello sportello ma l'usura c'è.
Difronte a questa evidenza, il PM richiede l'archiviazione della
denuncia e mi risponde che posso far valere le mie doglianze in sede civile, il
giudice per le indagini preliminari, nonostante la mia opposizione, cosa fa?
DISPONE L'ARCHIVIAZIONE.
Resto pietrificato come quando ho ricevuto la chiamata del
direttore di Banca che mi ordinava di rientrare.
Ho avuto la forza e il
coraggio di reagire legalmente ad un sopruso subito, avevo voglia e necessità
di giustizia di fronte ad un abuso evidente, ma tutto è stato mortificato e dissolto da un'archiviazione.
La rabbia è tanta e tale che
il pianto che ne scaturisce non ha nulla di liberatorio ma è il verdetto
peggiore verso le istituzioni di questo paese.
Non voglio fare generalizzazioni, ed è giusto dire che non tutte
le Procure in Italia affrontano il problema nello stesso modo, ma esiste un
problema e va affrontato a tutti i livelli.
Oggi la mia impresa è nella condizione peggiore che mi potesse
capitare: sono segnalato alla centrale rischi finanziari (CRIF), non posso
accedere ai fondi antiusura, pur essendo un usurato.Non sono più bancabile. Non
ho liquidità. Non posso più lavorare. Mi sono rimasti accanto la mia
associazione di categoria la CNA e lo Sportello delle criticità bancarie, a cui
ho affidato la mia storia. Loro mi sono stati vicini sin dal primo momento e
quotidianamento sono costretti ad affrontare decine di storie come la mia.
Ho solo interrogativi in testa..... come devo continuare a
svolgere l'unica attività che riesco a fare? Chiudo tutto e opero in nero?
Oppure devo chiedere “aiuto” ad un usuraio? Oppure mi metto accanto un socio
occulto che ha capitali da riciclare?
Lo devo confessare, al momento, non riesco a trovare risposte.