“Era
solo questione di tempo. In città tutti facevamo finta di nulla ma
si intuiva, già all’indomani dell’insediamento del nuovo
sindaco, che il Comune avrebbe potuto essere commissariato. La città
era pienamente cosciente, capiva come l’iter sarebbe stato lungo e
complesso ma il risultato non avrebbe potuto essere che quello. E
così, in effetti, è stato”. A dirlo il presidente della Cna
comunale di Vittoria, Rocco Candiano, con il responsabile
organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Ora – proseguono –
bisogna guardare avanti facendo soprattutto chiarezza. Alla debolezza
dell’economia locale si somma la commissariata fragilità delle
istituzioni cittadine. Ora è tempo che la parte migliore della città
si svegli dal lungo e comodo letargo. Serve reagire. Eravamo “la
terra dell’oro verde” e della “dinamicità economica”, siamo
diventati il luogo dove “i prezzi li fa la mafia” con le
istituzioni commissariate. Ci piace questa condizione? Ci fa stare
bene? Oppure vogliamo reagire a questo stato di cose? La Cna non ha
avuto mai dubbi. Sappiamo da quale parte stare: reagire e denunciare
irregolarità e illegalità a partire dalle numerose forme di
abusivismo economico che negli anni si sono consolidate. Vittoria ha
un forte bisogno di chiarezza e la chiarezza è moralità”.
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lunedì 30 luglio 2018
giovedì 19 luglio 2018
Rischia di chiudere l’agenzia Inps di Vittoria? La Cna comunale e la Cgil non ci stanno.
“Abbiamo
appreso che l’agenzia Inps di Vittoria è prossima alla chiusura.
La voce chiamata riduzione della spesa, spending review con un
termine anglofono che addolcisce e giustifica l'idea di abbandono
dello Stato, sta colpendo esclusivamente il comprensorio ipparino,
un'area di oltre 100mila persone”. Lo denunciano la Cna
territoriale di Vittoria e la Cgil. L’organizzazione di categoria e
il sindacato dei lavoratori mettono in evidenza, infatti, che
“l'agenzia copre i bisogni di un territorio che comprende i Comuni
di Acate, Comiso e Vittoria. Dopo il Tribunale, l'Agenzia di
Riscossione Sicilia, il ridimensionamento delle forze dell'ordine
(polizia stradale), adesso tocca all’Inps e poi, magari fra qualche
tempo, pure all'Agenzia delle Entrate. La Cna, la Cgil e le aree
delle organizzazioni sindacali e di categoria faranno la loro parte
ma vorremmo che le amministrazioni locali del comprensorio, in
particolare i sindaci dei tre comuni, facessero sentire la loro voce
in merito. I cittadini, i lavoratori, i pensionati e le imprese non
esistono solo per pagare le tasse ma vanno anche serviti attraverso
la presenza delle strutture istituzionali dello Stato per assicurare
il pieno godimento dei diritti costituzionalmente garantiti”.
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spending review
sabato 14 luglio 2018
La vergogna dei rifiuti cimiteriali abbandonati nella riserva del Pino d'Aleppo
Foto tratta da La Sicilia del 13/07/2018
Abbiamo sempre sostenuto e continueremo a sostenere che la voglia di fare, la “cultura d’impresa”, cresce e si sviluppa se in un territorio si creano politiche che puntino al miglioramento dello stesso. Apprendere che scarti cimiteriali vengono abbandonati nelle riserva del Pino d’Aleppo non fa solo indignare. Questo gesto crea un disprezzo e una ripugnanza, nei confronti di chi lo ha fatto, che non conosce limiti. Intanto come organizzazione ci auguriamo che i colpevoli di questo scempio vengano individuati al più presto e puniti duramente. Pensiamo che chi ha compiuto quest’atto, vile e meschino, non possa essere un titolare di attività in regola. Molto probabilmente è una delle tante attività abusive che imperversano nel territorio e che le istituzioni tutte, malgrado le nostre sollecitazioni e le nostre denunce, non riescono mai ad individuare. Facciamo notare che la CNA Territoriale è stata promotrice di un accordo di programma con Il libero Consorzio dei Comuni di Ragusa (ex Provincia) che prevede ai privati cittadini che producono quantità molto limitate di rifiuti, derivanti dal cantiere in cui sono prodotti, di conferire gli stessi, in maniera gratuita, presso i Centri comunali di raccolta. Ma soprattutto prevede che le attività del settore edile possono conferirne, nei centri di raccolta volumi significativi di i rifiuti da demolizione senza la necessità di predisporre le analisi degli stessi.
Per essere molti chiari, è un accordo che premia chi opera nella legalità e invita a chi opera in nero a regolarizzarsi. Questo gesto ci dice con estrema chiarezza che l’eccessiva comprensione delle istituzioni verso chi opera illegalmente non può più essere tollerata.
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