“La
visita di Crocetta? Un'altra occasione sprecata per la città di
Vittoria. Il solito ritardo, i saluti istituzionali e poi il monologo
del presidente, sulle cose fatte ma soprattutto sulle “tantissime”
cose da fare per rilanciare la Sicilia e la sua economia. Invece
nessuna parola, ad esempio, sull'autoporto (infrastruttura figlia di
un dio minore) e nessun impegno particolare, soltanto rapidi saluti e
via, di corsa, evitando ascolto, confronto e sollecitazioni che
potevano venire dagli operatori economici e dalle associazioni di
categoria”. E’ quanto afferma la Cna territoriale di
Vittoria con il presidente Giuseppe Santocono e il responsabile
organizzativo Giorgio Stracquadanio. “Rimane l’amaro in bocca –
aggiungono i due – ma oramai siamo abituati a queste visite
che hanno il sapore di una veloce sfilata. Avremmo voluto dire che
siamo preoccupati per il terzo polo industriale, le notizie
che ci arrivano dalla sede operativa regionale dell'Irsap
(Caltanissetta) non sono per nulla confortanti. Ma il presidente
aveva fretta. Lo diciamo allora alla città: molto probabilmente
Vittoria non avrà mai un'area industriale. I finanziamenti dei fondi
ex Insicem, vale a dire 2,5 milioni di euro, che servivano per
le opere di urbanizzazione, finiranno da qualche altra parte.
L'enfasi, legittima, con cui lo scorso 30 ottobre
l'assessore Dezio annunciava che “circa l'ottanta per cento”
dei proprietari di suolo avevano dato disponibilità alla cessione
volontaria dei terreni si è trasformata in un diniego. Solo
pochi proprietari hanno aderito alle offerte dall'istituto
regionale”.
“Facciamo
inoltre notare – aggiungono Santocono e Stracquadanio – come
autorevoli dirigenti dell'Irsap tempo fa avevano dichiarato che
se i titolari non avessero accettato le offerte i lavori avrebbero
comunque preso il via ugualmente, anche se poi ne sarebbero
scaturiti dei contenziosi che potevano vedere l'Istituto
costretto a soddisfare le richieste dei proprietari. Un poco come
è avvenuto a Ragusa e a Modica. Siamo certi che per
Vittoria, questa tolleranza, questa attenzione e questa
sensibilità non ci saranno. La nostra città è stata sempre
generosa con i territori vicini. Fra le molte cose che abbiamo
concesso vogliamo ricordare come oltre l'ottanta per cento
dell'area di sorvolo dell'aeroporto di Comiso ricada proprio sul
nostro territorio, con i relativi danni economici e ambientali che ne
derivano (si legga il decreto Via n. 7902 del 19/11/2002 -
ministero dell'Ambiente). E' stato fatto senza ricevere nulla in
cambio. Questo nostro altruismo però non viene mai ripagato, anzi
veniamo percepiti o come “criminali” oppure come
“viddani”. E' venuto il momento di tirare fuori
legittimamente “le unghie”. A questa città serve un'area
industriale. Non ci stiamo a perdere i fondi ex Insicem stanziati per
questa struttura. Agli amministratori diciamo di far rispettare il
ruolo istituzionale che ricoprono ma soprattutto di far rispettare i
cittadini e le numerose imprese di questa città che da sempre
operano nella legalità (la stragrande maggioranza). La Cna non
intende abbassare la guardia e si sta già attivando con forme di
lotta civili e democratiche”.